Settimana europea della patologia che ogni anno, in Italia, causa 165 mila ricoveri ospedalieri.
I numeri sono impietosi: oggi la metà dei pazienti
con scompenso cardiaco muore entro 5 anni dalla diagnosi. A questi
numeri già allarmanti di per sé si aggiunge che lo scompenso cardiaco è
la causa di 500 ricoveri ogni giorno per un totale di 165 mila all’anno, con una durata media di degenza che supera i 10 giorni.
Alla luce di questi numeri risulta ancora più importante aumentare la
consapevolezza su una patologia che rischia di essere sottovalutata,
spesso considerata «non grave» o comunque meno grave rispetto agli altri
problemi cardiovascolari, i cui sintomi sono in larga parte
sconosciuti, scambiati per inevitabile deperimento legato all’avanzare
dell’età. Per questo dal 1 all’8 maggio si celebreranno, coordinate
dall’Unità Scompenso e Cardiomiopatie dell’AUSL di Piacenza, con il
Patrocinio del Ministero della Salute, le Giornate europee dello
scompenso cardiaco.
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