lunedì 25 febbraio 2019

Farmacie in piccole isole e comuni montani, mille a rischio

In paesi sempre più spopolati, spesso lottano per sopravvivere


Punto di riferimento per milioni di cittadini che vivono in piccoli paesi di montagna o nelle isole, le farmacie rurali sono 6.800 'presidi di salute', sparse in luoghi difficilmente raggiungibili, dove spesso mancano perfino ambulatori e uffici postali. Ma molte di loro lottano per sopravvivere, tra fatturati che diminuiscono e difficoltà di gestione. "Se continua così, almeno un migliaio sono a rischio chiusura", spiega Silvia Pagliacci, presidente del Sunifar, il Sindacato dei Farmacisti Rurali di Federfarma.
    Sono chiamate 'farmacie rurali' quelle che si trovano in centri abitati sotto i 5.000 abitanti, e sono equamente distribuite a Nord, Centro e Sud Italia: alcune regioni ne hanno una maggior presenza come Sardegna (318), Veneto (545), Calabria (472), Piemonte (697), Toscana (438), Emilia Romagna (521). Ben 2.000 sono in comuni sotto i 1.500 abitanti e 274 in comuni con meno di 500 abitanti, dove i residenti sono pochi, anziani e a basso reddito. "In questi particolari casi spesso le spese di gestione e le tasse annullano quasi i guadagni", prosegue Pagliacci. A monte del problema vi è lo spopolamento dei piccoli centri e la riduzione progressiva dei servizi fondamentali, che ha un riflesso sui consumi di medicinali. Ma non è l'unica criticità.

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