Zappare, arare, innaffiare gli ortaggi, cogliere le verdure cresciute
con amore e fatica. Sono gesti che cambiano il ritmo frenetico cui siamo
abituati, e che fanno bene. Anche e soprattutto, forse, a chi soffre di
problemi psichici. Così nasce l'orto di Mombello, un progetto di
ortoterapia e formazione agricola per giovani con disagio psichico.
L'orto, che si trova nel parco dell'ex manicomio di Milano, sulla
collina di Mombello, a Limbiate, è un progetto di Fondazione Bertini, una onlus che si occupa di reinserimento lavorativo per i giovani con disagio (di FRANCESCA SIRONI)
Fonte
venerdì 28 ottobre 2011
sabato 22 ottobre 2011
Contro la fibrosi cistica, arriva il ciclamino
Iniziativa nazionale della Fondazione per la ricerca sulla malattia che coinvolge, sabato 22, anche la città di Torino con una giornata speciale
Un fiore, un delicato fiore come simbolo di una battaglia: quella nei confronti della fibrosi cistica, una grave malattia genetica ereditaria che coinvolge circa 3 milioni di italiani che ne sono portatori sani e consta di 200 nuovi casi di malattia ogni anno.Sabato 22 e domenica 23 ottobre, nelle piazze italiane il protagonista sarà dunque il ciclamino, adottato a simbolo della ricerca e dei servizi ai malati di fibrosi cistica. In questi due giorni i volontari della Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica-Onlus (FFC) – creata e presieduta da Matteo Marzotto – saranno nelle piazze d’Italia per offrire i “Ciclamini per la Ricerca”.
La manifestazione ha come obiettivo non solo raccogliere i fondi per finanziare progetti avanzati di ricerca clinica e di base volti a sconfiggere la malattia, ma anche per migliorare la durata e la qualità di vita dei malati stessi. I cittadini, in quest’occasione, potranno anche ricevere utili informazioni sulla patologia e sulla ricerca in atto.
Fino a oggi i progetti finanziati sono 192, hanno coinvolto oltre 400 ricercatori italiani e 164 tra laboratori e centri di ricerca.
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venerdì 21 ottobre 2011
Latte e intolleranze, quando fa davvero male
Una persona su tre è convinta che almeno un alimento sia nocivo per il proprio organismo. Derivati in primis. Solo il 2 per cento degli adulti e tra il 3 e il 7 per cento dei bambini ha davvero una reazione avversa a qualche tipo di cibo. Patologie spesso assai diverse per le cause / L'ARTICOLO 1
sabato 15 ottobre 2011
Donna in Usa perde memoria dopo sesso intenso con marito
Curiosissimo caso di amnesia temporanea dopo un rapporto sessuale molto
intenso, tanto raro da essere riportato sulla rivista specializzata
americana'Journal of emergency medicine'.
E' successo a Washington ad una donna di 54 anni che si e' recata al
Pronto Soccorso del Georgetown hospital non ricordando nulla delle
precedenti 24 ore. Ultima memoria: fare l'amore con il marito ed un
intenso orgasmo. Dopo averla sottoposta a tutte le analisi, gli
specialisti hanno concluso che si e' trattato della rara sindrome di
'amnesia globale transitoria', che colpisce tra 3 e 5 persone ogni
100.000 all'anno I poco comuni episodi del disturbo - spiega il
rapporto - riguardano generalmente persone tra i 50 e i 60 anni, che
poi si riprendono completamente.
Fonte
venerdì 14 ottobre 2011
Peste nera, madre di tutte le epidemie Ricostruito il dna del batterio medievale
Nature: il flagello che dal 1347 al 1351 uccise la metà della popolazione europea sarebbe all'origine di tutte le pestilenze moderne, che ogni anno uccidono 2mila persone. Il dna del batterio Yersinia pestis sequenziato a partire da scheletri di vittime dell'epoca
LA peste nera, la terribile epidemia che falcidiò tra il 1347 ed il 1351 l'Europa uccidendo in cinque anni quasi la metà della popolazione, potrebbe essere la madre di tutte le epidemie pestilenziali che si sono diffuse nel mondo e che ogni anno fanno più di duemila vittime. Lo rivela uno studio pubblicato su Nature, in cui per la prima volta è stato ricostruito il genoma di Yersinia pestis, il batterio responsabile della pandemia trecentesca.
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Scoperto in Cile il virus più grande del mondo
venerdì 7 ottobre 2011
Happy hour? Attenti alla linea Quante insidie in un aperitivo
Altro che "stuzzichini": i buffet del dopo ufficio sono rischiosi per la salute. Perché assumiamo senza accorgercene più calorie che con un pasto completo. L'allarme dall'Obesity Day
ROMA - L'ora più felice della giornata? Quella
dell'aperitivo, è chiaro. Il lavoro finisce, comincia la notte. C'è chi
lo prende di rito, per forza in compagnia: un bicchiere e due
stuzzichini, vera goduria della prima serata. Ma non c'è da stare troppo
allegri: ridendo e scherzando, con l'happy hour, si assumono più
calorie che con un pranzo completo. Lancia l'allarme Giuseppe Fatati,
presidente della Fondazione ADI, coordinatore del progetto "Obesity
Day", l'iniziativa presentata oggi che dal 10 ottobre chiamerà a Roma
esperti e curiosi per approfondire i rischi correlati a una
alimentazione scorretta.
"Gli aperitivi - spiega Fatati -
soprattutto quelli mascherati da succo di frutta debolmente alcolico,
chiudono la giornata con quella accattivante allegria del 'fine del
lavoro'. E sono ormai di tendenza. Ma è difficile dire quante calorie si
introducono quasi per gioco". Il problema è proprio la disattenzione:
ciotoline e vassoi ci fanno allungare la mano quasi senza accorgercene.
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lunedì 3 ottobre 2011
Il dipendente è stressato? Alle aziende non interessa
Ignorati gli obblighi di legge sulla valutazione dei rischi, imposti dal decreto 81 del 2008: solo il 20 per cento dei datori di lavoro monitora il livello di stanchezza e nervosismo del proprio personale. L'esperto: "Le imprese devono essere incentivate e premiate".
ROMA - Eccessivi carichi di lavoro, tempistiche ristrette, cattivi rapporti con i colleghi, condizioni ambientali difficili e persino ansia da prestazione. In ufficio, come in fabbrica o nei cantieri, questi sono problemi che affliggono gran parte dei lavoratori. Per questo nel 2008 il decreto legislativo 81 stabilì l'obbligo per il datore di lavoro di monitorare, oltre ai rischi oggettivi, anche la pericolosità dello stress a cui sono sottoposti i dipendenti. Un provvedimento socialmente avanzato, nato per tutelare la salute dei lavoratori, che però trova ancora scarsissima applicazione nelle aziende.
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giovedì 29 settembre 2011
venerdì 23 settembre 2011
Igiene dentale, i dieci cibi più pericolosi
Fare una buona prima colazione al mattino, seguita da adeguata igiene
orale, evitare di mangiare fuori pasto, ridurre il consumo di dolci e i
carboidrati, ed aumentare quello di vegetali crudi e latte. Perché le
abitudini alimentari influenzano non solo lo stato di salute generale,
ma anche di quella orale. In particolare nella prevenzione della carie e
dei problemi di erosione dentale, un'alimentazione adeguata gioca un
ruolo determinante. L'Aidi (Associazione igienisti dentali italiani) tra
l'8 e il 16 ottobre, sarà nelle piazze italiane con "Tutti in piazza
sorridenti", campagna per promuovere tra grandi e piccini le buone
abitudini alimentari e proteggere così i denti e la cavità orale. Nella
gallery i dieci alimenti potenzialmente più pericolosi per la salute dei
denti e i consigli degli esperti per mantenere in buone condizioni la
cavità orale (a cura di LORENZA CASTAGNERI)
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domenica 18 settembre 2011
Salute: ridere 15 minuti al giorno salva il cuore, e' come sport e farmaci
Una risata ti salva la vita, purche' sia 'di gusto' e lunga almeno 15
secondi. La dose ideale di buonumore? Un quarto d'ora al giorno. Suona
cosi' la prescrizione dei cardiologi europei dell'Esc (European Society
of Cardiology), riuniti in congresso a Parigi.
In tempi di crisi e manovre 'lacrime e sangue' la ricetta sembra difficile da seguire, ma tant'e': ''Ora e' ufficiale - assicurano gli esperti- Ridere protegge il cuore e vale quanto l'esercizio fisico e i farmaci''. Basta guardare una sitcom alla tv o un film divertente: 'pillole di felicita'' a costo zero, che pure promettono di abbattere i numeri della prima causa di morte nel mondo: 4,3 milioni di morti l'anno in Europa (pari a un decesso su 2), e nel nostro Paese quasi 250 mila (oltre 2 morti su 5) con oltre 5 milioni di casi annui di cardiopatia ischemica. Da qui l'idea: ''In Italia, per primi, useremo la comicita' come medicina con il progetto 'Be happy, be healthy''', annuncia Roberto Ferrari, past president dell'Esc e presidente della Fondazione Anna Maria Sechi per il cuore (Fasc).
La scienza non ha piu' dubbi. Uno studio americano dell'universita' del Maryland a Baltimora, presentato al meeting parigino, e' riuscito infatti a misurare l'impatto del buonumore sulla salute: la scarica positiva di una risata ha sulle arterie lo stesso effetto benefico di uno sport aerobico o delle statine, farmaci anticolesterolo tra i medicinali piu' prescritti nella Penisola. La risata allarga i vasi sanguigni e migliora la circolazione, insomma decongestiona le autostrade del cuore. E insieme allo stop al fumo e alla lotta ai chili di troppo, si guadagna un posto d'onore nella lista degli stili di vita virtuosi. Non servono grossi sforzi, precisa l'autore del lavoro Michael Miller, fra gli speaker di una conferenza dal titolo emblematico 'Don't worry be happy': ''La prima cosa da fare e' non prendersi troppo sul serio''.
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In tempi di crisi e manovre 'lacrime e sangue' la ricetta sembra difficile da seguire, ma tant'e': ''Ora e' ufficiale - assicurano gli esperti- Ridere protegge il cuore e vale quanto l'esercizio fisico e i farmaci''. Basta guardare una sitcom alla tv o un film divertente: 'pillole di felicita'' a costo zero, che pure promettono di abbattere i numeri della prima causa di morte nel mondo: 4,3 milioni di morti l'anno in Europa (pari a un decesso su 2), e nel nostro Paese quasi 250 mila (oltre 2 morti su 5) con oltre 5 milioni di casi annui di cardiopatia ischemica. Da qui l'idea: ''In Italia, per primi, useremo la comicita' come medicina con il progetto 'Be happy, be healthy''', annuncia Roberto Ferrari, past president dell'Esc e presidente della Fondazione Anna Maria Sechi per il cuore (Fasc).
La scienza non ha piu' dubbi. Uno studio americano dell'universita' del Maryland a Baltimora, presentato al meeting parigino, e' riuscito infatti a misurare l'impatto del buonumore sulla salute: la scarica positiva di una risata ha sulle arterie lo stesso effetto benefico di uno sport aerobico o delle statine, farmaci anticolesterolo tra i medicinali piu' prescritti nella Penisola. La risata allarga i vasi sanguigni e migliora la circolazione, insomma decongestiona le autostrade del cuore. E insieme allo stop al fumo e alla lotta ai chili di troppo, si guadagna un posto d'onore nella lista degli stili di vita virtuosi. Non servono grossi sforzi, precisa l'autore del lavoro Michael Miller, fra gli speaker di una conferenza dal titolo emblematico 'Don't worry be happy': ''La prima cosa da fare e' non prendersi troppo sul serio''.
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giovedì 15 settembre 2011
Dopo l'estate 7 donne su 10 non si piacciono
E' sindrome di Grimilde, bastano pochi chili per entrare in crisi
Con la fine dell'estate arriva un nuovo malessere, è la "sindrome di Grimilde". Secondo gli esperti, sette donne su dieci sono alle prese con l'ansia di non piacersi. Effetto collaterale di qualche chilo in più accumulato durante le vacanze. Così specchio e bilancia rischiano di mettere in difficoltà milioni di italiane, scontente del proprio corpo e preoccupate di non riuscire a indossare i vestiti della passata stagione. Secondo la psicologa Mariolinia Palumbo "è molto diffuso tra le donne un senso di insoddisfazione causato dal non sentirsi pienamente in forma", in più, sottolinea l'esperta, "guardarsi allo specchio alla ricerca dei chili di troppo diventa l'attività principale di molte donne". Nervosismo, ansia, perdita di autostima: questi sono i sintomi della sindrome di Grimilde, il personaggio della favola di Biancaneve che si specchiava chiedendosi chi fosse la più bella del reame. Secondo lo studio, promosso da Nestlé Fitness su un campione di 512 italiane di età compresa tra i 18 e i 54 anni, a non sentirsi in forma sono il 67% delle donne, solo una su due si dichiara soddisfatta del proprio corpo e due su dieci non lo sono affatto. La ricerca ha evidenziato che la non perfetta forma fisica genera nervosismo nel 21% delle intervistate, angoscia nel 39% e il 44% dichiara, addirittura, di dover ricorrere a nascondere i propri difetti con vestiti appropriati.
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lunedì 12 settembre 2011
Un virus contro il cancro speranze verso una cura
Lo studio
La terapia virale potrebbe rivelarsi in futuro un'arma chiave nella lotta contro il cancro. Risultati incoraggianti arrivano da una sperimentazione clinica in cui, per la prima volta, una terapia anti-tumorale a base di un virus parente del vaiolo, iniettato per via endovenosa, si è dimostrata efficace nell'attaccare solo le cellule malate, lasciando invece intatti nell'uomo i tessuti sani.
Il trial, coordinato dal dottor John Bell dell'Ottawa Hospital Research dell'università di Ottawa, in Canada, è stato effettuato su 23 pazienti colpiti da diversi tipi di cancro, in fase avanzata. Su di loro, documentano Bell e colleghi su Nature 1, è stato utilizzato il virus JX-594, ottenuto modificando geneticamente un ceppo virale usato comunemente come vaccino contro il vaiolo, reso ancora più potente contro i tumori. Che si è rivelato capace di distinguere le cellule sane da quelle malate, attaccando solo queste ultime. E, ancora più inaspettatamente, per una fase di sperimentazione iniziale come quella descritta dagli scienziati, è riuscito a tenere sotto controllo la crescita della malattia e in alcuni casi a farla regredire, con pochissimi effetti collaterali per i pazienti.
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Risultati incoraggianti da una sperimentazione clinica descritta su Nature: per la prima volta una terapia antitumorale virale iniettata per via endovenosa si è dimostrata efficace nell'attaccare solo le cellule malate, lasciando intatte quelle sane. Con pochissimi effetti collaterali per i pazienti di ALESSIA MANFREDI
La terapia virale potrebbe rivelarsi in futuro un'arma chiave nella lotta contro il cancro. Risultati incoraggianti arrivano da una sperimentazione clinica in cui, per la prima volta, una terapia anti-tumorale a base di un virus parente del vaiolo, iniettato per via endovenosa, si è dimostrata efficace nell'attaccare solo le cellule malate, lasciando invece intatti nell'uomo i tessuti sani.
Il trial, coordinato dal dottor John Bell dell'Ottawa Hospital Research dell'università di Ottawa, in Canada, è stato effettuato su 23 pazienti colpiti da diversi tipi di cancro, in fase avanzata. Su di loro, documentano Bell e colleghi su Nature 1, è stato utilizzato il virus JX-594, ottenuto modificando geneticamente un ceppo virale usato comunemente come vaccino contro il vaiolo, reso ancora più potente contro i tumori. Che si è rivelato capace di distinguere le cellule sane da quelle malate, attaccando solo queste ultime. E, ancora più inaspettatamente, per una fase di sperimentazione iniziale come quella descritta dagli scienziati, è riuscito a tenere sotto controllo la crescita della malattia e in alcuni casi a farla regredire, con pochissimi effetti collaterali per i pazienti.
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giovedì 8 settembre 2011
Bcfn, taglio calorie 40% allunga vita 3 anni
Nel 2025 la popolazione mondiale raggiungera' gli 8 miliardi di
abitanti, secondo stime delle Nazioni Unite; l'aspettativa di vita,
infatti, e' quasi raddoppiata negli ultimi 100 anni, passando dai 45
anni di fine Ottocento ai circa 80 del 2010. Longevita' che si puo'
favorire con una riduzione dell'apporto calorico, fino al limite del
40%, secondo numerosi studi effettuati su topi che, messi a dieta, hanno
mediamente avuto vita piu' lunga da 39 a 56 mesi, corrispondenti a
circa 158 anni degli umani. Inoltre, i topi piu' longevi risultano
essere piu' giovanili nelle abilità fisiche e mentali e dimostrano una
superiore resistenza allo stress e alle malattie.
Al momento le evidenze scientifiche non permettono di consigliare la restrizione calorica in persone che hanno un peso normale, mentre e' altamente consigliabile nelle persone in sovrappeso o obese: e' sufficiente una riduzione del peso del 5-10% per migliorare il quadro metabolico/ormonale e ridurre significativamente il rischio cardiometabolico e tumorale nei soggetti obesi. Una riduzione media del peso corporeo di circa il 7%, inoltre, in situazioni di sovrappeso e obesita', puo' incidere sulla riduzione della possibilità di contrarre il diabete di tipo 2. Una dieta equilibrata e uno stile di vita sano possono pertanto essere alla base di un allungamento medio della vita pari a 3,3 anni. Invecchiare mantenendo un buono stato di salute diventa importante per il benessere ma anche per i costi sociali: in Italia la spesa annua per terapie e cure per patologie cardiovascolari, diabete e tumori e' di 40 miliardi di euro, pari a circa 700 euro a testa.
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Al momento le evidenze scientifiche non permettono di consigliare la restrizione calorica in persone che hanno un peso normale, mentre e' altamente consigliabile nelle persone in sovrappeso o obese: e' sufficiente una riduzione del peso del 5-10% per migliorare il quadro metabolico/ormonale e ridurre significativamente il rischio cardiometabolico e tumorale nei soggetti obesi. Una riduzione media del peso corporeo di circa il 7%, inoltre, in situazioni di sovrappeso e obesita', puo' incidere sulla riduzione della possibilità di contrarre il diabete di tipo 2. Una dieta equilibrata e uno stile di vita sano possono pertanto essere alla base di un allungamento medio della vita pari a 3,3 anni. Invecchiare mantenendo un buono stato di salute diventa importante per il benessere ma anche per i costi sociali: in Italia la spesa annua per terapie e cure per patologie cardiovascolari, diabete e tumori e' di 40 miliardi di euro, pari a circa 700 euro a testa.
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mercoledì 7 settembre 2011
Dieta equilibrata da' longevita'
Bcfn,80% anziani ha malattia cronica ma benessere parte a tavola
ROMA, 5 SET - Nel 2050 saranno 2 miliardi le persone di eta' over 65, che nell'80% dei casi soffrono di almeno una malattia cronica, e cio' comporta solo in Italia una spesa annua in terapie e cure per patologie cardiovascolari, diabete e tumori di 40 miliardi di euro. Ma la longevita' puo' aumentare fino a 3 anni grazie a uno stile alimentare sano. Lo sottolinea Barilla Center for Food & Nutrition (Bcfn) che l'8 settembre su www.barillacfn.com esplora il rapporto tra longevita' e benessere.
Fonte
domenica 4 settembre 2011
Ho la diarrea. Devo preoccuparmi?
A tutti almeno una volta nella vita è capitato un episodio di
diarrea, in genere di breve durata e a risoluzione spontanea; il
problema tuttavia può essere ben più serio se pensiamo alla diarrea
infettiva infantile come causa di mortalità infantile nei paesi in via
di sviluppo.
La diarrea può essere definita come emissione di feci liquide o semiliquide tre o più volte al giorno.
E' essenziale distinguere la forma acuta, che compare improvvisamente ed in genere non dura più di 5-10 giorni, dalla forma cronica di lunga durata.
Esistono cinque meccanismi completamente diversi secondo i quali può comparire diarrea e spesso due o più meccanismi possono essere presenti nello stesso paziente, in particolare si distingue:
Il problema fondamentale della diarrea soprattutto acuta è che può provocare anche rapidamente disidratazione con conseguenze serie soprattutto nel bambino e nel paziente anziano.
La diarrea può essere definita come emissione di feci liquide o semiliquide tre o più volte al giorno.
E' essenziale distinguere la forma acuta, che compare improvvisamente ed in genere non dura più di 5-10 giorni, dalla forma cronica di lunga durata.
Esistono cinque meccanismi completamente diversi secondo i quali può comparire diarrea e spesso due o più meccanismi possono essere presenti nello stesso paziente, in particolare si distingue:
-
diarrea secretoria: in questo caso l’ intestino
riversa più liquidi al suo interno o ne assorbe meno sia a livello dell’
ileo, sia a livello del colon. E’ in genere causato da malattie
infettive quali ad esempio il colera.
-
diarrea osmotica:una quantità eccessiva di acqua
viene richiamata dal sistema circolatorio nel lume intestinale per la
presenza di sostanza contenute nel lume stesso (intolleranza al lattosio
ad esempio) o assunzione di lassativi osmotici.
-
diarrea motoria: l’ aumento della motilità
intestinale è il meccanismo alla base del fenomeno con conseguente
ridotto tempo di assorbimento come succede ad esempio nel colon irritabile
-
diarrea infiammatoria: la mucosa intestinale è
infiammata come conseguenza in genere di un’ infezione o di una malattia
infiammatoria intestinale cronica (morbo di Crohn, colite ulcerosa) o
di varia natura
-
dissenteria associata in genere a sangue e conseguente a infezioni da Salmonella, Shigella o Entoameba hystolitica
Il problema fondamentale della diarrea soprattutto acuta è che può provocare anche rapidamente disidratazione con conseguenze serie soprattutto nel bambino e nel paziente anziano.
Cause di diarrea
Le cause possono essere svariate e molto diverse tra loro, riassumibili in sintesi in:- infezioni batteriche (ad esempio tifo)
- infezioni virali (comuni nel bambino)
- infezioni parassitarie (ad esempio Giardia Lamblia)
- malattie intestinali funzionali (classica la sindrome dell’ intestino irritabile)
- malattie infiammatorie croniche intestinali (colite ulcerosa e morbo di Crohn)
- intolleranze alimentari ( al lattosio, celiachia)
- secondarie a farmaci (antibiotici, chemioterapici, antiacidi contenenti magnesio ad esempio)
- esiti di interventi chirurgici (resezioni ileali ad esempio )
- cause endocrine ( ipertiroidismo, diabete)
- cause vascolari (insufficienza mesenterica)
- neoplasie (linfomi, carcinomi intestinali)
- malattie immunitarie ( gastroenterite eosinofila)
giovedì 1 settembre 2011
Acqua corporea e bilancio idrico
L'acqua è un nutriente molto importante per il nostro organismo, tant'è vero che in sua assenza la morte
sopraggiunge nell'arco di pochi giorni.
L'acqua svolge infatti innumerevoli e vitali funzioni:
L'acqua presente nel nostro organismo viene suddivisa in due compartimenti, quello intracellulare (i 2/3 del volume totale) e quello extracellulare (comprendente il plasma, la linfa, il liquido interstiziale e quello cefalorachidiano).
I compartimenti liquidi dell'organismo sono separati tra loro da membrane semipermeabili. Il plasma, per esempio, è separato dal liquido interstiziale attraverso le pareti dei vasi sanguigni. Le membrane cellulari impediscono invece il contatto diretto tra il liquido interstiziale e quello intracellulare.
Per l'organismo è infatti fondamentale mantenere l'omeostasi volumetrica dei due compartimenti.
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L'acqua svolge infatti innumerevoli e vitali funzioni:
è un ottimo solvente per numerose sostanze chimiche;Quantitativamente l'acqua è il costituente principale dell'organismo. In un uomo adulto di taglia media (70 Kg) rappresenta approssimativamente il 60% del peso corporeo, cioè circa 40 Kg. Le donne, rispetto all'uomo, hanno un contenuto minore di acqua, pari a circa il 50% del peso corporeo. Infatti il gentil sesso possiede maggiori riserve di tessuto adiposo che, a differenza di quello muscolare (più abbondante nell'uomo), è povero di acqua (circa il 10%). Analogo discorso può essere fatto per le persone obese e per gli anziani. Nei neonati, al contrario, tale percentuale arriva al 75% del peso corporeo.
regola il volume cellulare e la temperatura corporea;
favorisce i processi digestivi;
consente il trasporto dei nutrienti e la rimozione delle scorie metaboliche.
L'acqua presente nel nostro organismo viene suddivisa in due compartimenti, quello intracellulare (i 2/3 del volume totale) e quello extracellulare (comprendente il plasma, la linfa, il liquido interstiziale e quello cefalorachidiano).
I compartimenti liquidi dell'organismo sono separati tra loro da membrane semipermeabili. Il plasma, per esempio, è separato dal liquido interstiziale attraverso le pareti dei vasi sanguigni. Le membrane cellulari impediscono invece il contatto diretto tra il liquido interstiziale e quello intracellulare.
Per l'organismo è infatti fondamentale mantenere l'omeostasi volumetrica dei due compartimenti.
Totale acqua corporea come % del peso | |||
Bambino | Uomo | Donna | |
Magro | 80 | 65 | 55 |
Normale | 70 | 60 | 50 |
Grasso | 65 | 55 | 45 |
L'acqua corporea è distribuita principalmente nel tessuto non adiposo e costituisce circa il 72% della massa magra
|
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giovedì 25 agosto 2011
Otto ore di sonno e pasti sani Così si resta in forma anche col caldo
Da sfatare il luogo comune secondo cui d'estate si dimagrisce più
facilmente. Niente di più falso, dicono gli esperti. Di solito si
rientra dalle ferie sempre con tre-quattro chili in eccesso. "Il sonno è
una variabile importante nell'approccio ai disturbi alimentari e al
conseguente sovrappeso o obesità, è ormai un'evidenza scientifica" dice
l'endocrinologo Piernicola Garofalo presidente di Ame onlus. L'esperto
spiega che le alterazioni del ritmo sonno-veglia incidono sul consumo
energetico e dunque sulle calorie introdotte durante i pasti. Dormire le
sei-sette ore per notte con un riposino pomeridiano aiuta a mantenere
il giusto peso. "Quando si riducono le ore di sonno diminuisce la
produzione dell'ormone leptina che da un lato stimola il senso di
sazietà dall'altro riduce il grasso corporeo e regola la spesa
energetica - spiega Garofalo - al tempo stesso aumenta la ghrelina,
ormone oressizzante che viceversa stimola l'appetito ed è sempre
coinvolto quando si prende peso". Il consiglio? Evitare le "trappole"
estive (di MARIAPAOLA SALMI)
Fonte
Fonte
martedì 23 agosto 2011
Massaggi, un toccasana per il benessere
Potenzia le risposte del sistema immunitario e riduce gli ormoni
dello stress in circolo nell'organismo. Dal decontratturante a quello
linfatico manuale, dal subacqueo a quello con le canne di bambù, Marco
Oriolo, presidente dell'Associazione italiana massoterapisti, ci guida
alla scoperta dei vantaggi del massaggio. Per chi, invece, vuole
approfittare dell'estate per concedersi qualche "cura" estetica, ecco le
ultime novità da provare
di IRMA D'ARIA
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venerdì 19 agosto 2011
Il moto soft allunga la vita bastano 15 minuti al giorno
Uno studio su Lancet indica che un quarto d'ora di attività fisica moderata ma costante è sufficiente per ottenere benefici significativi sulla salute: su 400mila volontari seguiti per 13 anni, si è vista una riduzione del rischio di mortalità generale del 14% e un aumento dell'aspettativa di vita in media di tre anni di ALESSIA MANFREDI
Ci sono i duri e puri, che non rinuncerebbero mai alla loro corsa serale, alla partita di tennis o alle vasche in piscina. E poi gli altri, che li invidiano, un po' ci provano e magari si stufano dopo poche settimane. Eppure, che l'esercizio fisico nel tempo libero riduca il rischio di molte malattie e aumenti lo stato di salute generale, ad ogni età, è arcinoto. Ma ora un nuovo studio pubblicato su Lancet rivela che non serve nulla di estremo o troppo difficile: bastano 15 minuti al giorno di attività modesta per ridurre il rischio di mortalità e aumentare l'aspettativa di vita. Molto meno di quanto suggeriscono la maggior parte delle ricerche e linee guida per mantenersi in salute, cioè 150 minuti settimanali o mezz'ora al giorno, per cinque giorni.
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giovedì 11 agosto 2011
Sei 'buone abitudini' per le vacanze
Niente diete miracolose, ma traguardi raggiungibili
Bando alle diete miracolose,
piu' tempo per la prima colazione, si' all'attivita' fisica. Sono alcune
delle ''buone abitudini da 'mettere in valigia''' per le vacanze
suggerite da Giuseppe Fatati, coordinatore scientifico dell'Osservatorio Adi-Nestle',
con l'arrivo della prova costume ''che spaventa l'italiano medio a
prescindere dal sesso''. Una preoccupazione, quella dei cuscinetti in
vista, che non e' legata al proprio stato di salute, sottolinea
l'Osservatorio, ma viene considerata ''un fatto puramente estetico''.
Di qui i consigli, sei, per affrontare la ''temuta vacanza con serenita' e buon senso''.
1: ''evitare la frase 'devo stare a dieta' che viene vissuta inconsciamente come un ordine'', e iniziare ''ponendosi traguardi raggiungibili, consoni al proprio stile di vita''.
2: e' ''bando alle diete miracolose''. ''Una buona dieta - spiega Fatati - deve sempre includere tutte le categorie di alimenti in maniera quanto piu' possibile varia ed equilibrata. 3: ''dare spazio, tempo e varieta' alla prima colazione''.
4: ''evitare i piatti ipercalorici''.
5:''si' all'attivita' fisica'' in vacanza.
Di qui i consigli, sei, per affrontare la ''temuta vacanza con serenita' e buon senso''.
1: ''evitare la frase 'devo stare a dieta' che viene vissuta inconsciamente come un ordine'', e iniziare ''ponendosi traguardi raggiungibili, consoni al proprio stile di vita''.
2: e' ''bando alle diete miracolose''. ''Una buona dieta - spiega Fatati - deve sempre includere tutte le categorie di alimenti in maniera quanto piu' possibile varia ed equilibrata. 3: ''dare spazio, tempo e varieta' alla prima colazione''.
4: ''evitare i piatti ipercalorici''.
5:''si' all'attivita' fisica'' in vacanza.
Regola numero 6: ''si' alla tanto bramata abbronzatura'', ma con moderazione.
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