sabato 15 settembre 2018

"HO MANGIATO PIZZA TUTTI I GIORNI PER UNA SETTIMANA ED È STATA LA MIGLIORE DECISIONE DELLA MIA VITA"

Carboidrati venite a me



La dieta non funziona mai ma non dobbiamo essere tristi al riguardo. Perché sì, in pratica vuol dire che i chili persi con una dieta fast dalle prospettive irrealistiche (sacrificando la felicità personale) sono matematicamente destinati a tornare con gli interessi (statistiche alla mano, l'effetto yoyo è garantito), ma anche che seguire una dieta drastica non porta a nulla e andrebbe evitata a priori. Privarsi praticamente di tutto può scatenare l'effetto contrario alla perdita di peso, andando ad aumentare il desiderio di cibi altamente gratificanti, perché ormai lo abbiamo capito, con il cervello non si scherza. Quindi appurato che anche le pantofole fanno dimagrire(come metafora ovvio), anche la pizza che solitamente è tra i cibi banditi dalle diete low carb o meno, potrebbe stupirti. Senza scomodare la dieta della pizza del dott. Sorrentino, proviamo a dare una seconda chance al cibo più amato del mondo. Popsugar.co.uk ha mandato "sul campo" una sua editor specializzata in dieta e fitness per vedere cosa succede al corpo (e al girovita) se ti concedi una pizza o un piatto di pasta tutti i giorni sia a pranzo sia a cena. Curiosi?


«Mi ha fatto venire voglia di allenarmi di più. Certo, mangiare la pizza e la pasta ogni giorno mi ha fatto sentire un po' in colpa. Ma di conseguenza, mi ha motivato ad andare in palestra più spessodel solito. I miei allenamenti erano più performanti. Oltre ad avere più motivazione, sentivo anche di avere più energia, il che mi ha aiutato a massimizzare gli esercizi. Ho persino battuto il mio record personale sul tapis roulant», ha raccontato. «Le mie voglie sono diminuite. Non ho avuto il desiderio di mangiare uno snack durante il giorno perché ero soddisfatta dal pranzo e dalla cena».


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venerdì 14 settembre 2018

Marche di birra vendute in Italia contenenti glifosato: ecco l’elenco

Marche di birra contenenti tracce di glifosato: scopriamo quali birre vendute in Italia contengono tracce dell’erbicida e altre sostanze potenzialmente tossiche

Alcuni test francesi hanno mostrato una presenza pervasiva del glifosato in diverse marche di birra. Anche se in concentrazioni molto basse. Il Salvagente ha riportato i risultati sui brand venduti in Italia, in un dossier intitolato “La bionda che inganna”.
Scopriamo insieme tutti i prodotti analizzati.

Marche di birra al glifosato: il test francese

L’iniziativa è dell’Istituto nazionale del consumo francese. I test hanno riguardato 45 marche di birra, alla ricerca di 250 molecole considerate più o meno tossiche per l’organismo umano.
Tra le sostanze identificate anche il glifosato, l’erbicida più impiegato al mondo, prodotto da Bayer-Monsanto. La sostanza è stata trovata in 25 campioni tra quelli esaminati dall’istituto francese.
Non solo. I risultati hanno evidenziato anche tracce di boscalid, ftalimmide e folpet, alcuni fungicidi, anche se in concentrazioni meno elevate rispetto ai limiti consentiti per legge.
Il Salvagente ha analizzato approfonditamente i risultati dei test, lanciando a sua volta un’analisiconcentrandosi sui risultati ottenuti dalle marche di birra commercializzate anche in Italia. Si tratta di 28 brand sui 45 totali testati dai francesi.

Corona, La Chouffe, Leffe e Guinness hanno presentato, come vedremo, alcuni profili di preoccupazione. Mentre altre marche come Carlsberg e Heineken hanno superato il test con risultati migliori.

Marche di birra contaminate: i risultati del test

L’intento non è quello di accusare i produttori. Anche perché, come abbiamo già accennato, in tutte le marche di birra analizzate le quantità di sostanze potenzialmente tossiche rispettano sempre i limiti di legge.
A destare preoccupazione è però quello che i medici dell’Isde definiscono come ‘effetto cocktail’: cioè “l’azione sinergica delle diverse sostanze contemporaneamente presenti”. I cui effetti sulla salute non sono stati forse sufficientemente indagati.
Tornando ai risultati delle analisi, scopriamo che 16 marche di birra, tra le 28 commercializzate in Italia, presentano tracce di glifosato. Le concentrazioni sono comprese tra i 0,62 e i 9,23 microgrammi.
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domenica 9 settembre 2018

Un cucchiaio di aceto di mele al giorno per 60 giorni può far scomparire tutti questi problemi

Come ho spiegato in molti articoli l’aceto di mele è molto diverso dall’aceto di vino: quest’ultimo è ottimo per fare le pulizie in casa ma non ha niente a che vedere con il potere terapeutico dell’aceto di mele.
Probabilmente lo hai nella tua cucina e lo usi semplicemente come condimento nelle insalate, ma in verità puoi farci molto di più: è in grado di curare il singhiozzo, alleviare i sintomi del raffreddore, favorire la perdita di peso e prevenire le malattie cardiache.
L’aceto di mele, chiamato anche Apple Cider Vinegar, o aceto di sidro di mele, deve essere composto dall’intera mela non solo dalla composta per ottenere i migliori benefici.

10 Benefici dell’Aceto di mele. Un cucchiaio al giorno

Ecco SOLO ALCUNI dei vantaggi che ottieni consumando un cucchiaio di aceto di mele in un bicchiere d’acqua una volta al giorno 10 minuti prima di mangiare:
1. Aiuta a far scomparire il bruciore di stomaco e il reflusso acido

Recenti studi hanno dimostrato che il reflusso acido, diversamente dall’opinione comune, deriva da avere troppo poco acido nello stomaco. L’aceto di mele grazie all’acido acetico, acido malico e alle sue proprietà antibiotiche farà scomparire i sintomi e aiuterà a ripristinare l’equilibrio nello stomaco.
2. Promuove il colesterolo sano
Non solo l’aceto di mele riduce il colesterolo LDL e favorisce quello HDL, ma gli studi hanno dimostrato che può proteggere da eventuali danni e ossidazione alle arterie, che è il principale rischio del colesterolo alto.
3. Favorisce la perdita di peso
L’aceto di mele per dimagrire è molto potente, come ho descritto in dettaglio nell’articolo Dimagrire con l’aceto di mele. Perdi 2 kg a settimana con l’Aceto di Mele. L’acido malico e la pectina contenuti nell’aceto di mele aiutano a ridurre l’appetito, aumentare il metabolismo e ridurre la ritenzione idrica, una grande combinazione se stai cercando di perdere qualche chilo.
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sabato 8 settembre 2018

Le molte proprietà nascoste del sedano

Crudo o cotto, il sedano fa bene all’organismo, alla linea e al portafoglio. Ecco tutti i buoni motivi per cui la ricerca scientifica più recente ci suggerisce di metterlo in tavola


Il sedano è uno degli alimenti più apprezzati nelle diete per la sua leggerezza, per la capacità contrastare i grassi, specie quelli cattivi, e combattere la ritenzione.
Ancora poco conosciute restano le altre proprietà benefiche di questo ortaggio, dall'aroma intenso, poche calorie (solo 20 in 100 grammi), tanta acqua, potassio e vitamina A.

LE PROPRIETA’ DEL SEDANO

Le fibre di cui il sedano è ricco, aiutano a ridurre trigliceridi e colesterolo; la sedanina, una sostanza aromatica stimolante e altre molecole (fenolo, mannite, inositolo) ne potenziano le capacità digestive e di assorbimento dei gas nell’apparato digerente.
Mentre gli ftalidi, dei particolari fitonutrienti, permettono di controllare gli ormoni che regolano la pressione del sangue e lo rendono adatto nel trattamento di molti casi di ipertensione.

Consumato crudo, fresco o in succo (anche sotto forma di centrifugato) questo ortaggio contrasta la ritenzione idrica grazie al suo alto potere diuretico. «Questa sua capacità disintossicante, unita al ricco quantitativo di vitamina A – spiega Pier Luigi Rossi, Professore di Nutrizione Clinica all’Università Bologna  – ne fanno un prezioso alleato anche contro le infiammazioni».

Prime fra tutte l’acne, i bruciori urinari o le infezioni agli occhi. E non ultimo aiuta anche l’amore, stimolando l’attività delle ghiandole surrenali e sessuali, grazie alla presenza degli ormoni steroidi delta-16.

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venerdì 7 settembre 2018

Controllare l'ora dei pasti per dimagrire

Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Nutritional Sciences, basterebbe posticipare l'orario della colazione e anticipare quello della cena di 90 minuti, senza alcuna restrizione alimentare, per perdere,  in 10 settimane, il doppio del grasso corporeo rispetto a chi non segue questi accorgimenti.

Infatti, l'orario dei pasti influenza il metabolismo di ciascuno di noi.

Inoltre, secondo gli scienziati, restringendo il tempo che intercorre tra il primo pasto della giornata e l'ultimo, si riduce complessivamente il senso di fame e, quindi, il cibo consumato.

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martedì 4 settembre 2018

Sesso: un cucchiaio di olio d’oliva è meglio del Viagra

Secondo una nuova ricerca, una dose settimanale di olio d’oliva potrebbe funzionare meglio dei farmaci per aiutare a migliorare la prestazione di un uomo in camera da letto. Sono stati gli scienziati dell’Università di Atene a misurare la dose ottimale di “oro verde” da consumare per fare scintille: ne bastano appena 9 cucchiai per ridurre il pericolo di impotenza di circa il 40%.

9 cucchiai contro l’impotenza
Lo studio, presentato al Congresso dell’European Society of Cardiology (Esc) a Monaco di Baviera, è stato condotto su 660 uomini con un’età media di 67 anni e ha rilevato che coloro che adottano una dieta mediterranea – ricca di frutta e verdura, legumi, pesce – hanno meno problemi a letto e vedono persino migliorare le loro performance.
Aumenta il testosterone
L’olio d’oliva, ‘re’ dell’alimentazione sana, può aiutare a migliorare la circolazione e ad aumentare drasticamente i livelli di testosterone, riducendo il rischio di disfunzione erettile.


Caffé: otto rimedi naturali per la bellezza di pelle, capelli e occhi

Il caffè, bevanda calda e fumante che al mattino accompagna il risveglio di milioni di persone in tutto il mondo, ma che in Italia è una vera e propria istituzione, può essere gustato davvero in mille modi. Conosciamo tutti le proprietà che ce lo fanno apprezzare: stimolanti, toniche, capaci di darci sprint ed innalzare il metabolismo. La scienza ne ha più volte decantato le proprietà antiossidanti, che ci proteggerebbero dal cancro ed altre malattie. A parte rappresentare un elisir di lunga vita, il caffè vanta virtù che lo rendono l'ingrediente ideale per la realizzazione di interessanti ed inediti rimedi naturali fai-da-te. Dalla cura dei capelli a quella della cellulite vediamo come impiegare il caffè per la nostra bellezza, in 8 maniere diverse.



1. Scrub esfoliante al caffè

Non gettiamo via i fondi di caffè, questi possono essere impiegati per esfoliare efficacemente e delicatamente la nostra pelle. I risultati di uno studio del 2013 suggeriscono che le sostanze presenti nel caffè, in particolare l'acido caffeico, molecola dal potere antiossidante, riesca ad aumentare i livelli di collagene, aiutandoci a prevenire l'invecchiamento precoce delle cellule. L'acido caffeico possiede anche proprietà antimicrobiche, il che significa che può aiutarci a proteggere la pelle dai germi. Per ottenere il nostro scrub esfoliante mescoliamo:
  • fondi di caffè: un quarto di tazza;
  • zucchero grezzo di canna: un quarto di tazza;
  • succo di limone: quanto basta per ottenere la consistenza desiderata.
Dopo la doccia cospargere la miscela sul corpo, massaggiando. Lasciamo agire lo scrub al caffè sulla pelle per alcuni minuti, quindi risciacquare. 



2. Rimedio al caffè contro borse, occhi gonfi ed infiammati

Occhi gonfi ed infiammati dopo una notte passata in bianco? Niente paura le borse sotto agli occhi spariranno applicando una pasta di acqua e caffè finemente macinato o il caffè liquido stesso dopo averlo fatto raffreddare. La caffeina stimola il flusso sanguigno e dilata i vasi sanguigni. Questo aumenta il flusso sanguigno, che può aiutare la pelle a drenare i liquidi in eccesso naturalmente. Altri composti del caffè, come gli acidi clorogenici, possono contribuire alla riduzione dell'infiammazione intorno agli occhi.

3. Il caffè come protezione solare

Il caffè contiene antiossidanti, come i polifenoli. Questi possono aiutarci a proteggerci dai raggi ultravioletti (UV) e da alcuni segni di invecchiamento legati all'esposizione solare. Gli autori di uno studio del 2015 hanno concluso che i volontari che consumavano maggiori quantitativi di polifenoli, da caffè o altre fonti, erano quelli che sviluppavano meno macchie solari, legate ad esposizione ai raggi UV ed invecchiamento, sui loro volti. Il miglior modo per beneficiare delle proprietà protettive del caffè è berlo o applicarlo direttamente sulla pelle.



4. Il caffè combatte la cellulite

Il caffè può anche aiutarci nel ridurre gli inestetismi della celluliteUno studio (tuttavia da approfondire) è riuscito a dimostrare che un prodotto dimagrante ad uso topico contenente caffeina e molti altri principi attivi fosse più efficace nel ridurre la cellulite ostinata, rispetto ad un prodotto placebo. L'uso di creme anticellulite a base di caffé o caffeina dunque potrebbe essere l'arma vincente contro la tanto odiata cellulite. Utile a tale scopo anche lo scrub a base di fondi di caffè, da utilizzare insistendo sulle aree più colpite da cellulite, per levigare la pelle e stimolare il flusso sanguigno.


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domenica 2 settembre 2018

La felicità ha il sapore della salute

Se avete letto “La Dieta della Longevità” di Valter Longo non dovete perdervi anche “La Felicità ha il Sapore della Salute” di Luigi Fontana, scritto assieme al grande cuoco Vittorio Fusari, perché questo libro ha una marcia in più. Il professor Luigi Fontana, medico e scienziato, è uno dei massimi esperti mondiali nel campo della nutrizione e longevità. Ha trascorso buona parte della sua carriera accademica negli USA e da poco è professore all’Università di Sydney (Australia). L’alimentazione, afferma Fontana, “è in assoluto il farmaco più potente che esiste sulla faccia della terra” ma purtroppo non c’è “la cultura che il cibo sia fondamentale per la salute”. Il libro è un capolavoro che unisce una corretta informazione scientifica con l’alta cucina ed è edito da Slow Food Editore.
Finalmente un’opera che parla di longevità e non ti lascia l’amaro in bocca con rigidi protocolli di restrizione calorica. Alla fine rimane un messaggio positivo: un desiderio di ritornare al piacere di cucinare e a una alimentazione semplice, gustando sapori dei prodotti naturali e riducendo l’introito spontanemente, non come restrizione. Nessun integratore alimentare viene proposto perché non vi sono evidenze della loro efficacia quanto, piuttosto, della loro pericolosità. Unica eccezione ammessa è la vitamina D.
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I prodotti senza glutine sono nutrizionalmente meno sani e vanno riservati a celiaci e intolleranti. Indagine della rivista francese 60 Millions

La rivista francese 60 Millions de consommateurs ha condotto un’indagine sui componenti nutrizionali dei prodotti alimentari senza glutine, il cui consumo si è diffuso negli ultimi anni anche tra le persone non celiache. Una moda salutista partita dagli Stati Uniti e arrivata presto in Europa, grazie anche al sostegno di star dello spettacolo, ha diffuso la convinzione che questa proteina, presente nel frumento e in altri cereali, sia dannosa per la salute, e che una dieta gluten free, sebbene più costosa, migliori le condizioni dell’apparato digerente ed elimini alcune tossine.
La rivista dei consumatori francese, così come aveva già fatto per i prodotti vegani, spiega che gli alimenti senza glutine, necessari per i celiaci e gli intolleranti, non rappresentano una buona scelta nutrizionale per gli altri. I produttori, per ovviare alla mancanza della proteina che conferisce elasticità e morbidezza ai prodotti a base di farina, utilizzano molti additivi addensanti ed emulsionanti. Inoltre, scrive la rivista francese, per migliorarne il gusto i prodotti hanno un tenore in proteine ​​o fibre fino a due volte inferiore, ma sono ricchi di zucchero, sale e grassi.
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Dieta gluten free: tutti i pro e i contro degli alimenti senza glutine!



sabato 1 settembre 2018

Salute: gli italiani senza medici, l’allarme delle associazioni

Raffica di pensionamenti e concorsi semideserti: «In 10 anni perderemo 47.000 camici bianchi, tra 5 non potremo curare 14 milioni di persone»


L’ultimo caso a Parma. Il concorso per medici di pronto soccorso e medicina d’urgenza bandito dall’azienda ospedaliera e universitaria è andato deserto. L’assenza di candidati non ha sorpreso più di tanto visto che il precedente avviso per 23 posti aveva attratto appena nove adesioni. Una volta gli specialisti si reclutavano al Sud e il fenomeno delle migrazioni di camici bianchi era intenso. Non succede più. Anche da Roma in giù si fa fatica a riempire gli spazi lasciati vuoti da chi va in pensione. A Matera a un bando per 14 professionisti da distribuire tra pronto soccorso, radiologia e medicina generale non ha risposto nessuno.

Previsione molto negative
Sono solo alcuni dei tanti segnali di un allarme rilanciato a più mandate da sindacati, ordini di categoria e società scientifiche. Gli emuli di Ippocrate sono in via di estinzione e i rincalzi stentano a farsi largo per una serie di ostacoli. Gli ultimi dati aggiornati indicano una carenza di ospedalieri che fra dieci anni sarà di quasi 47.300 unità. La Federazione delle aziende sanitarie Fiaso e l’associazione dei dirigenti Anaao-Assomed calcolano che anche in caso di totale sblocco del turnover, rallentato nelle Regioni in piano di rientro per il deficit, non si riuscirà compensare nel prossimo quinquennio i dipendenti in uscita tra pensionati, prepensionati e fuggitivi verso il più remunerativo privato o l’estero.

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Vaccino Covid e morti improvvise: vediamo cosa è emerso da uno studio Usa

E’ stato condotto un  nuovo studio negli USA  che conferma che  non esiste alcun legame tra vaccino covid e morti improvvise . L’indagine, c...