venerdì 20 marzo 2020

Coronavirus, non è stato creato in laboratorio. Ecco la prova

Uno studio rivela l'analisi del genoma del Covid 19, svelando l'origine naturale


IL NUOVO coronavirus (Sars-CoV-2) sarebbe il risultato dell'evoluzione naturale di altri virus della stessa 'famiglia' e non un prodotto di laboratorio o di ingegneria genetica (cioè non fatto dall'uomo manipolando geni virali in provetta), come insinuato più volte dall'inizio dell'epidemia. Lo suggerisce uno studio sui genomi del Sars-CoV-2 e virus affini pubblicato sulla rivista Nature Medicine.

"Confrontando i dati genetici ad oggi disponibili per diversi tipi di coronavirus, possiamo risolutamente determinare che il Sars-CoV-2 si è originato attraverso processi naturali" - afferma Kristian Andersen, dello Scripps Research Institute di La Jolla che ha condotto il lavoro.


Gli esperti hanno in particolare confrontato il gene per una proteina chiave nel processo infettivo, una proteina dell'involucro esterno del virus (chiamata 'spike', da punta o spina) che gli serve per attaccarsi, entrare e infettare le cellule umane. Spike è dotata di un 'uncino molecolare' (chiamato porzione RBD) con cui il virus si lega alle cellule umane incastrandosi alla molecola 'Ace2', (recettore importante nella regolazione della pressione del sangue). Il legame tra Rbd e Ace2 è essenziale per iniziare l'infezione. Inoltre spike ha anche una 'forbice molecolare' che aiuta il virus a penetrare nella cellula umana. Il legame tra Rbd e Ace2 è talmente perfetto (Rbd si incastra a perfezione con Ace2 come una chiave con la sua serratura o due pezzi di un puzzle), spiegano, che non può essere altro che il risultato della selezione naturale e non il prodotto dell'ingegneria genetica.

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Coronavirus e paura di ingrassare, ma ci sono tanti esercizi per restare in forma non uscendo di casa

Durante la quarantena, sono in tanti ad avere l'esigenza dell'esercizio fisico

Francesca Corradino ci ha aiutato con alcuni suggerimenti


Non solo tecniche per restare in forma, ma anche per rilassarsi in questo momento difficile


C’è chi scandisce la parola inquartasse, tratta dall’ormai celebre dizionario romanesco-italiano che spopola sui social network facendo il verso allo Zanichelli (con tanto di lettura fonetica, individuazione di modi e tempi verbali, elenco dei sinonimi e dei contrari). Lo fa per allontanare, come se fosse una sorta di fattura, il timore che molti di noi stanno sperimentando in questi giorni di quarantena forzata: quello di mangiare tanto, troppo, eccessivamente in base alle singole esigenze nutritive. Se si considera, poi, che il fatto di restare in casa e di non poter uscire evita ai più pantofolai anche quel minimo esercizio fisico che facevano prima del coronavirus per raggiungere i mezzi pubblici, per muoversi in generale, per salire le scale del proprio palazzo, ecco che tutte le più grandi congiunture astrali del fitness combaciano. E ci raccontano di una profezia terribile: forse dal coronavirus ci salveremo, ma dalla panza proprio no. Ecco perché è utile riscoprire l’importanza degli esercizi in casa.


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Esercizi in casa, come superare l’emergenza coronavirus

Ora, dopo esserci concessi il momento goliardico, possiamo anche sottolineare che l’esercizio fisico, per alcune persone, è fondamentale. C’è chi soffre di determinate patologie che prevedono il movimento come una delle principali prescrizioni per il mantenimento della propria integrità. Secondo alcune stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, si stima che all’inattività fisi­ca siano imputabili il 5% delle affezioni coronariche, il 7% del diabete di tipo 2, il 9% dei tumori al seno e il 10% dei tumori del colon. Il movimento è fondamentale per la nostra salute, perché la sua assenza potrebbe inevitabilmente portare a qualcosa di grave. Più grave addirittura del coronavirus.

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mercoledì 18 marzo 2020

Coronavirus: numeri salgono, picco dopo il 25 marzo

Oms, Rischio che epidemia possa tornare


Salgono i numeri dell'epidemia di coronavirus in Italia, con 26.062 casi (2.989 in più rispetto a lunedì) e il numero complessivo dei contagiati, comprese vittime e guariti, è pari a 31.506; i decessi solo aumentati a 2.503 (345 più di lunedì), confermando l'incremento del 10% che si osserva da giorni.
Sono cifre che confermano la tendenza generale, mentre l'attenzione si sposta verso la situazione nel Centro-Sud ed è ancora difficile dire quando ci sarà il picco, che potrebbe arrivare fra il 25 marzo e il 15 aprile.
Nel frattempo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) avverte che esiste il rischio che l'epidemia possa tornare. "Il rischio che l'epidemia di Covid-19 dopo questa prima fase possa in seguito ripartire c'è, a partire dalla Cina, dove certo non tutta la popolazione è stata colpita", ha detto il direttore generale aggiunto dell'Oms, Ranieri Guerra, a margine della conferenza stampa della Protezione civile.
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Coronavirus, lo studio: “Smog e polveri sottili hanno accelerato la diffusione di Sars Cov2”

"L’effetto è più evidente in quelle province dove ci sono stati i primi focolai", afferma Leonardo Setti dell’Università di Bologna. Come conferma Gianluigi de Gennaro, dell’Università di Bari: "Le polveri stanno veicolando il virus. Fanno da carrier. Più ce ne sono, più si creano autostrade per i contagi"


Anche l’inquinamento atmosferico che affligge in particolar modo la Pianura padana potrebbe avere dato un contributo alla diffusione di Sars Cov2. Una solida letteratura scientifica descrive il ruolo del particolato atmosferico quale efficace carrier, ovvero vettore di trasporto e diffusione per molti contaminanti chimici e biologici, inclusi i virus. Il particolato atmosferico, oltre ad essere un carrier, costituisce un substrato che può permettere al virus di rimanere nell’aria in condizioni vitali per un certo tempo, nell’ordine di ore o giorni. Il gruppo di ricercatori coinvolti nella ricerca ha esaminato i dati pubblicati sui siti delle Agenzie regionali per la protezione ambientale relativi a tutte le centraline di rilevamento attive sul territorio nazionale, registrando il numero di episodi di superamento dei limiti di legge (50 microg/m3 di concentrazione media giornaliera) nelle province italiane.

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Smog, a Milano da inizio anno 22 giorni di Pm10 fuorilegge. Lo scorso gennaio furono 16. Polveri sottili oltre i limiti in tutto il Nord

martedì 17 marzo 2020

Coronavirus, ecco la nuova autocertificazione. Scarica il pdf

Il Viminale ha diffuso un nuovo modulo: si dovrà dichiarare di non essere in quarantena e di non essere risultati positivi al Covid19





Roma, 17 marzo 2020 - Il ministero dell'Interno ha pubblicato un nuovo modello di autodichiarazione che i cittadini dovranno utilizzare in caso di spostamento
Nella nuova autocertificazione si dovrà assicurare di non trovarsi nelle condizioni previste dall'articolo 1, comma 1, lettera c) del decreto dell'8 marzo 2020 . Ovvero di non essere sottoposti a quarantena e di non essere risultati positivi al Covid 19.
"Il nuovo modello - spiega il Viminale - prevede anche che l'operatore di polizia controfirmi l'autodichiarazione, attestando che essa viene resa in sua presenza e previa identificazione del dichiarante".
In questo modo al cittadino non sarà richiesto di allegare fotocopia del documento di identità.
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Coronavirus, il tutorial del farmacista per crearsi una mascherina

Il farmacista Luca Somà, di Villanova Mondovì, ha postato un video su Facebook per crearsi a casa una mascherina protettiva.


Il video

Le mascherine vanno usate anche per uscire? Solo se si ha tosse o raffreddore

domenica 15 marzo 2020

Coronavirus, scoperto primo farmaco per neutralizzarlo

Ma ci vorranno mesi per sperimentarlo sugli esseri umani


E' stato messo a punto il primo farmaco specializzato per aggredire il coronavirus Sars-CoV2. E' un anticorpo monoclonale, specializzato nel riconoscere la proteina che il virus utilizza per aggredire le cellule respiratorie umane.
La ricerca è pubblicata sul sito BioRxiv dal gruppo dell'Università olandese di Utrecht guidato da Chunyan Wang. I ricercatori hanno detto alla Bbc che saranno necessari mesi prima che il farmaco sia disponibile perché dovrà essere sperimentato per avere le risposte su sicurezza ed efficacia.
Legandosi alla proteina Spike, che si trova sulla superficie del coronavirus, l'anticorpo monoclonale le impedisce di agganciare le cellule e in questo modo rende impossibile al virus di penetrare al loro interno per replicarsi. Per questo motivo i ricercatori sono convinti che l'anticorpo ha delle potenzialità importanti "per il trattamento e la prevenzione della Covid 19".
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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...