domenica 31 ottobre 2021

Portano la figlia in ospedale ma sono entrambi positivi al Covid: ricoverata tutta la famiglia

E' successo a Ciriè, nel Torinese: la scoperta quando si è dovuto decidere chi potesse accompagnare la piccola, unica negativa al test

Si sono presentati al pronto soccorso di Ciriè perché la figlioletta non stava bene. I medici che l’hanno visitata hanno stabilito che fosse necessario il ricovero che, per una minorenne, prevede che la paziente sia accompagnata da un adulto. Così l’ospedale che ha scoperto che entrambi i genitori della ragazzina erano in realtà positivi al Covid e l’intera famiglia è finita ricoverata nel reparto di malattie infettive dell’ospedale Regina Margherita.

La bambina si è presentata in pronto soccorso il 18 ottobre insieme al padre. Quando i medici hanno stabilito che per la bambina era necessario un ricovero hanno sottoposto il padre al tampone e hanno scoperto poco dopo che l’uomo, asintomatico, era positivo al Covid. A quel punto il padre non era più idoneo ad accompagnare la figlia nel reparto: per questo il padre ha chiamato la madre della piccola che si trovava a casa perché si sottoponesse a sua volta all’esame del tampone. Anche la donna, però, è risultata positiva, in assenza di sintomi.

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Covid, oggi in Italia 4.526 contagi e 26 morti, Speranza: “Se curva cresce pronti a prorogare lo stato d’emergenza”, ultime notizie e bollettino

Le ultime notizie sul Covid in Italia e nel mondo, gli aggiornamenti su contagi e green pass di oggi , domenica 31 ottobre 2021. Il bollettino di oggi registra 4.526 nuovi contagi e 26 morti. Speranza: "Se curva cresce pronti a prorogare lo stato d'emergenza". Iss: "Preoccupa il contagio tra gli under 12 che non possono essere ancora vaccinati". Lopalco: "Circolazione del virus aumenta, vaccinatevi e non credete a cure miracolose". Governo pensa a zona gialla e tamponi quotidiani solo per i No Vax. La campagna vaccini fa registrare 44,7 milioni di vaccinati completi. Cartabellotta (Gimbe): 12 milioni di terze dosi in frigo, regioni un po’ a rilento. A Trieste si valuta stop assembramenti dopo boom di contagi. Le proteste dei no green pass proseguo: ieri corteo a Milano, Pisa e Novara.

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Covid, i giovanissimi trainano la ripresa dei contagi: un caso su 4 tra gli under 20, massima incidenza sotto i 12 anni



Lo studio sulla variante Delta: "In famiglia si possono contagiare anche i vaccinati"

La percentuale è minore (25% contro 38%) ma comunque significativa.

Anche se siete vaccinati avete una possibilità su quattro di contrarre la variante Delta del Covid da un familiare infetto. E la protezione sembra calare tre mesi dopo l'inoculazione. Ma va comunque meglio rispetto a chi non ha il vaccino, le cui possibilità di contagi in famiglia passano dal 25% al 38%. Lo dice uno studio condotto dagli scienziati dell'Imperial College e pubblicato sulla rivista  medica   Lancet.

Variante Delta, anche col vaccino 25% di possibilità di contagi in famiglia

Lo studio mostra come chi ha ricevuto la doppia dose abbia una percentuale inferiore - ma comunque significativa - di possibilità di contagiarsi. Per redigerlo, gli scienziati inglesi hanno potuto contare su 621 volontari, tutti asintomatici o con sintomi lievi, tenuti sotto osservazione da settembre 2020 per dodici mesi. Sono stati sottoposti a tampone quotidiano, anche se asintomatici, per  14-20 giorni in modo da stimare le variazioni nella carica virale.

Sono stati identificati 205 contatti familiari di casi indice con variante Delta, di cui 53 sono risultati positivi.  Del totale 126 (62%) avevano completato il ciclo vaccinale, 39 (19%) avevano ricevuto una sola dose di vaccino e 40 (19%) nessuna. Tra i contatti familiari che avevano ricevuto due dosi, il 25% (31 su 126) è stato infettato dalla variante Delta rispetto al 38% (15 su 40) dei contatti familiari non vaccinati.

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Curcuma e miele come antibiotico naturale

Consumare curcuma e miele aiuta l'organismo a ritrovare il benessere in modo del tutto naturale. Scopriamo tutto su questo antibiotico naturale.

La combinazione di curcuma e miele è ideale per migliorare la salute dell’organismo e per questo in molti consumano questi due prodotti insieme. Le proprietà terapeutiche di questi prodotti sono straordinarie e per questo sono considerati un vero e proprio antibiotico naturale

Curcuma e miele contro i disturbi di stagione

La curcuma e il miele sono davvero eccellenti per contrastare i dusturbi della stagione invernale. Questi due prodotti naturali, se utilizzati insieme, sono infatti capaci di prevenire e di curare problemi vari come raffreddore, tosse, male alla gola e febbre. 

I benefici di curcuma e miele

Curcuma e miele, utilizzati insieme, risultano essere un ottimo antibiotico naturale  e per questo il loro impiego è utile soprattutto nel periodo invernale.

Questo rimedio è eccellente per contrastare problemi come il mal di gola: in questo caso consigliamo di usare un miele di eucalipto.

Per dire addio alla tosse invece è bene scegliere un miele balsamico come quello di abete. In caso di tosse secca suggeriamo invece un miele di agrumi che possiede qualità sedative.

In caso di febbre suggeriamo di optare per il miele di tiglio che risulta essere un ottimo antisettico. Per contrastare raffreddore e sinusite invece scegliere un miele di timo che possiede proprietà decongestionanti.

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Salgono i contagi nell’alessandrino, in quarantena diciotto classi


Alessandria –  Anche se oltre il 94,4% del personale scolastico del Piemonte ha aderito alla vaccinazione e il 97% dei vaccinati ha già completato il ciclo, aumentano i contagi a scuola. La diffusione del virus resta contenuta poiché anche l'adesione degli studenti è elevata con il 70,4% di vaccinati su una popolazione complessiva di 315 mila nella fascia 12-19 anni.

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sabato 30 ottobre 2021

Il numero perfetto di ore di sonno per salvare il cervello dall'Alzheimer

Tempi di sonno brevi e lunghi sono stati associati a prestazioni cognitive peggiori.

Che il sonno sia un ingrediente fondamentale per la salute psicofisica degli individui è assodato. Ci si interroga spesso, però, su quante siano le ore di riposo consigliate per preservare il cervello. Secondo una ricerca del Washington University Sleep Medicine Center, dormire troppo o troppo poco favorisce il declino cognitivo del cervello, e arriva a suggerire il numero di ore di cui abbiamo bisogno per preservare il cervello e compensare il morbo di Alzheimer.

La ricerca che indica quante ore dormire per salvare il cervello

Nello studio, pubblicato sulla rivista Brain, 100 anziani con una media di 75 anni hanno dormito per quattro anni e mezzo con un minuscolo monitor attaccato alla fronte quasi tutte le notti per misurare l’attività cerebrale durante il sonno:

"Il nostro studio dimostra che esiste una fascia media, o “punto debole”, per il tempo totale di sonno che rendono le prestazioni cognitive stabili nel tempo. Tempi di sonno brevi e lunghi sono stati associati a prestazioni cognitive peggiori, forse a causa di un sonno insufficiente o di una scarsa qualità del sonno", evidenziano i ricercatori.

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Coronavirus, oggi in Italia 4.878 casi e 37 morti per Covid, Palù (Aifa): “Non vaccinati primi diffusori del virus”: ultime notizie e bollettino

Report Iss: balzo di Rt a 0,96 da 0,86 e sale anche incidenza a 46 da 34, "possibile preludio recrudescenza". Il bollettino con i contagi Covid di oggi: 4.878 nuovi casi su 477.352 tamponi e 37 morti. Salgono da 4 a 18 le Regioni e le province autonome classificate a rischio moderato. A Trieste boom di contagi e accessi all'ospedale, il sindaco: "Siamo al limite della zona gialla". Palù (Aifa): "Non vaccinati primi diffusori del virus". La Fda ha autorizzato la somministrazione d'emergenza del vaccino Pfizer-Biontech per bambini dai 5 agli 11 anni di età.

Nel mondo 246 milioni di casi e quasi 5 milioni di morti covid. Per il terzo giorno consecutivo record di morti in Russia, ma è picco di contagi anche in Ucraina, Romania e Germania, ma il virus è più debole in America. Pechino rinforza le restrizioni: stop ad attività al chiuso e taglio dei voli. 007 Usa: "Probabile che il Coronavirus non sia nato come arma biologica".

Con la terza dose di vaccino anti Covid il Green Pass sarà prolungato di altri 12 mesi

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Tampone Covid: differenze tra molecolare, rapido, salivare e fai-da-te

I tamponi per diagnosticare il Covid non sono tutti uguali e la loro affidabilità varia anche del 50%: ma come scegliere tra molecolari, antigenici, salivari e fai-da-te?

Dici tamponi e si apre un mondo: molecolari, antigenici, salivari rapidi, test fai-da-te… I metodi per diagnosticare il Covid-19 sono molteplici. Ma non sono tutti uguali in fatto di attendibilità: alcuni hanno dimostrato sul campo la loro efficacia nell’individuare anche le più piccole particelle del virus, altri no: possono generare falsi negativi e la percentuale di affidabilità, secondo gli esperti, è abbastanza bassa. Il che spiega, per esempio, perché non tutti i tamponi permettono di accedere al Green Pass. Proviamo a fare chiarezza.

TAMPONE MOLECOLARE NASO-FARINGEO —

È il test per eccellenza. Apparso nei primi tempi della pandemia, ancora oggi è considerato l’esame diagnostico di riferimento internazionale per la rilevazione del SARS-CoV-2 e quello da usare per certificare l’avvenuta guarigione. Il tampone molecolare è in grado di rilevare gli acidi nucleici del virus attraverso l’impiego della PCR (dall’inglese Polymerase Chain Reaction, Reazione a Catena della Polimerasi): una tecnica sofisticata che permette di rilevare il virus anche a bassa carica virale nei soggetti sintomatici, pre-sintomatici o asintomatici. Insomma, il molecolare individua chi è infettato e anche chi è infettante. Per questo possono effettuarlo solo operatori esperti e i risultati richiedono 24/36 ore. La sua validità è di 72 ore.
Accuratezza: circa il 100%

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Dieta, secondo uno studio chi mangia carne è meno soggetto alla depressione

Un meta-studio pubblicato sulla rivista Food Science and Nutrition ha evidenziato un rapporto positivo tra consumo di carne e depressione.

Un meta-studio pubblicato sulla rivista Food Science and Nutrition si è proposto di esaminare la relazione quantitative tra il consumo di carne o una dieta che se ne astiene, e il rapporto con depressione e ansia.

Per giungere alla conclusione che a una dieta vegetariana (o vegana) fosse in qualche modo più collegata a problemi mentali, gli autori hanno ricercato cinque database online dai quali hanno estratto venti studi che soddisfacessero i criteri di selezione. In tutto, sono state raccolte circa 172000 testimonianze (di cui circa 158000 che consumavano carne e 13000 che invece si astenevano), che hanno evidenziato una chiara correlazione tra la mancanza della carne nella dieta e ansia o depressione. “Le diete restrittive tendono a rendere le persone infelici e malsane nel lungo periodo”, ha commentato a tal proposito Urska Dobersek, psicologa dell’University of Southern Indiana e membro del team che ha redatto il meta-studio.

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Inconveniente durante il tampone Covid, uomo finisce in ospedale: “Non era mai accaduto”

Incredibile quanto successo ad un uomo, che per un semplice tampone nasofaringeo è stato costretto a recarsi in ospedale. La notizia sta facendo il giro della rete e ha aperto numerose discussioni, a tal punto che l’azienda sanitaria della città in cui si è registrato l’episodio ha dovuto diramare una nota stampa per spiegare quanto successo. Una situazione decisamente insolita, che ha lasciato tutti senza parole. E ovviamente si è trattato di un brutto imprevisto per lo sfortunato protagonista.

A proposito dell’emergenza coronavirus, incidenza in risalita con 46 contagi per 100mila abitanti, e sale anche l’Rt, ora a 0,96 e che si aspetta superi la soglia critica nei prossimi giorni. E’ quanto emerge dal report diffuso dall’Istituto superiore di sanità (Iss) sul monitoraggio della Cabina di regia relativo all’andamento di Covid-19, che segnala anche un Rt ospedaliero sopra la soglia epidemica a 1,13. Stabile invece l’occupazione delle terapie intensive, al 3,7%, mentre sale a 4,5% quella in area medica. 18 le regioni a rischio moderato.

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venerdì 29 ottobre 2021

Coronavirus, oggi 5335 contagi e 33 morti per Covid. Iss, Rt a 0.96 verso terza dose a tutti in Italia. G20: “Vaccini al 70% popolazione mondiale entro metà 2022”

Report Iss: balzo di Rt a 0,96 da 0,86 e sale anche incidenza a 46 da 34, "possibile preludio recrudescenza"; diciotto regioni sono state classificate a rischio moderato. Il bollettino con i contagi Covid di oggi: sono 523 in Veneto, 233 in Puglia, 376 in Toscana. Vaccini, calano le prime dosi: -38,7% in una settimana. Si va verso la terza dose per tutti, calano prime dosi: -38,7% in una settimana; via libera dell’Aifa alla terza dose di Moderna ai maggiorenni.

Oms: "Il numero di nuovi casi e morti di Covid segnalati nel mondo sta aumentando per la prima volta in due mesi, spinto dalla crescita che si registra in Europa e che supera il calo osservato in altre regioni".

Nel mondo 245 milioni di casi e oltre 4,9 milioni di morti covid. Per il terzo giorno consecutivo record di morti in Russia,  ma è picco di contagi anche in Ucraina, Romania e Germania. In Brasile Rio toglie obbligo di mascherina all'aperto. Novavax ha presentato una domanda di approvazione del suo vaccino contro il Covid-19 nel Regno Unito.

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La leucemia: un cancro silenzioso che si manifesta con questi sintomi

 

Rash cutaneo. Bollicine. Rossore generalizzato. Possono essere tutti i sintomi di una reazione allergica a un nuovo prodotto cosmetico per esempio. In alcuni casi, però, le eruzioni cutanee possono essere il sintomo di qualcosa di ben peggiore: il cancro. Il problema? Le eruzioni cutanee che sono segnale di tumore assomigliano moltissimo ai classici, banali problemi di pelle. E quindi è facile confondere le due cose e non diagnosticare in tempo il tumore.

Per esempio, le eruzioni cutanee cancerose che tendono al rosso, sono molto simili a quelle della psoriasi o dell’eczema, hanno confermato anche gli esperti. Provocano chiazze rosse, prurito, bruciore, pelle secca e screpolata. Questo tipo di eruzione dura più delle normali anomalie temporanee della pelle e aumenterà di dimensioni con il progredire del cancro. Ma l’eruzione cutanea di tipo canceroso non scompare con trattamenti topici come invece accade per le eruzioni cutanee più innocue. ‘’Bisogna trattare questo argomento con molta cautela – ha fatto sapere al Sun Walayat Hussain, portavoce dell’Associazione britannica dei dermatologi – non dobbiamo creare allarme tra le persone ma solo renderle consapevoli”.

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Covid, chi sono i super-resistenti al virus che non si ammalano

Ci sono delle persone considerate super-resistenti al Covid, che di conseguenza non si ammalano mai. Chi sono queste persone?

Covid, chi sono i super-resistenti al virus che non si ammalano

Esistono persone che non hanno bisogno del vaccino per proteggersi dal Covid, perché sono resistenti al Coronavirus e non si ammalano. È stato avviato uno studio per scoprire chi sono le persone che non rischiano neanche di avere un lievissimo sintomo. Questa ricerca, coordinata dall’Università di Melbourne e dalla Fondazione per la ricerca biomedica dell’Accademia di Atene, è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nature Immunology. “La variabilità clinica in risposta all’infezione, virale o meno, può essere spiegata, almeno in alcuni individui, da fattori genetici umani” hanno spiegato i ricercatori.

Ci sono state tante famiglie che si sono infettate ma una sola persona non si è contagiata. Questo vuol dire che “alcuni individui altamente esposti possano essere resistenti all’infezione con questo virus“. Gli scienziati hanno esaminato alcuni casi di suscettibilità geneticamente determinata a esiti gravi di due malattie infettive, ovvero la tubercolosi e il Covid, coprendo in modo più approfondito tre casi noti di resistenza congenita alle infezioni. Hanno considerto i geni “candidati” direttamente rilevanti per la resistenza all’infezione di Coronavirus e hanno proposto “una strategia per il reclutamento e l’analisi genetica di individui che sono naturalmente resistenti all’infezione del virus“. 

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Piemonte resta in zona bianca. Cirio: “Occupazione posti letto molto bassa grazie al vaccino”

PIEMONTE – Anche la prossima settimana il Piemonte resterà in zona bianca. Secondo il pre-report del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità sull’emergenza covid, infatti, nella settimana 18-24 ottobre, in Piemonte il numero dei nuovi casi e dei focolai cresce, come nel resto del territorio nazionale. L’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi passa da 0.91 a 1.08, ma la percentuale di positività dei tamponi si conferma all’1% e resta stabile il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e dei posti letto ordinari, che per entrambi è del 3% (tra le più basse in Italia). Resta ampiamente sotto la soglia di allerta anche il valore dell’incidenza, che si attesta ad oggi a 36,16 casi ogni 100 mila abitanti.

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giovedì 28 ottobre 2021

Coronavirus, oggi in Italia 4.866 casi e 50 morti per Covid, Gimbe: “Si inverte curva contagi in Italia, calo vaccini”: ultime notizie e bollettino

"Curva dei contagi invertita in Italia, +43% nuovi casi, bisogna accelerare su terza dose": è questo l'avvertimento di Gimbe sull'andamento del Covid in Italia. Il bollettino con i contagi Covid oggi: 4.866 contagi e 50 decessi. Si va verso la terza dose di vaccino per tutti, Figliuolo: "Obiettivo 90% vaccinati con doppia dose". Oggi Aifa valuterà i richiami per chi ha ricevuto il vaccino Johnson&Johnson a cui l'Italia darà precedenza, secondo Sileri. Focolaio a Trieste tra i No Green Pass, l'Europa indaga su furto dei codici che permettono la generazione dei QR code per i green pass dopo il caso del certificato falso attribuito a Hitler. L'italiana Sogei ha già annullato tutti i green pass generati con quelle chiavi.


Macchinista va al lavoro col green pass scaduto: rimandato a casa e treno soppresso

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Quali sono le province dove stanno aumentano i contagi Covid regione per regione

Germania l’incidenza Covid aumenta a 130 casi ogni 100mila abitanti, i medici: “Situazione critica”



Contagiati a festa 50 anni nozze, 4 finiscono in rianimazione

Sono anziani, portati direttamente in terapia intensiva

Quattro anziani, tre uomini e una donna, sono rimasti contagiati dal Covid durante una festa per i 50 di un matrimonio e dopo essere giunti all'ospedale di Padova sono stati trasferiti quasi all'istante in terapia intensiva.

Hanno età tra i 70 e gli 80 anni, e sono gravi, conferma l'Azienda Ospedaliera di Padova.

Tra loro anche una delle coppie che festeggiava l'anniversario di nozze.

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Covid, Icardi a Telenord: "Su 50 ricoverati al San Martino, solo uno è vaccinato"

Genova - Il direttore generale dell'Istituto di Igiene del Policlinico: "Ci piacerebbe che gli indecisi si convincessero. Il 90% sarebbe un traguardo eccezionale"


Su cinquanta persone ricoverate per Covid al San Martino di Genova, solo una è vaccinata. Lo dice Giancarlo Icardi, direttore generale dell'Istituto di Igiene del Policlinico San Martino , ospite questa mattina degli studi di Telenord.

"Tutti tranne uno sono soggetti non vaccinati - spiega il professore - sia quelli nel reparto di media intensità che in quello di terapia intensiva. E' vero che il vaccinato può contagiarsi e che può avere una sintomatologia ma se ne sta a casa. Chi invece non è vaccinato può finire in terapia intensiva".

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Trieste, non vaccinate le 46 persone positive al Covid dopo manifestazioni no Green pass

confermarlo è Fabio Barbone, l'epidemiologo che guida la task force anti-Covid in Friuli-Venezia Giulia e che ha parlato del "focolaio più importante in regione". Si tratta, ha spiegato, di manifestanti che per giorni sono scesi in piazza “senza mascherina, trascorrendo molto tempo assieme, gomito a gomito”. Oltre Trieste e Gorizia, il focolaio comprenderebbe anche casi a Udine e Pordenone


Le 46 persone che hanno contratto il coronavirus tra Trieste e Gorizia, dopo aver partecipato alle manifestazioni no Green pass dei giorni scorsi, sono tutte non vaccinate. A confermarlo è Fabio Barbone, l'epidemiologo che guida la task force anti-Covid in Friuli-Venezia Giulia. Si tratta, ha spiegato, di manifestanti che per giorni sono scesi in piazza “senza mascherina, trascorrendo molto tempo assieme, gomito a gomito, a contatto anche con gente da fuori, in un periodo in cui il virus già a fine agosto aveva iniziato a circolare di più rispetto a fine giugno e luglio. Se c'era anche qualcuno asintomatico, il virus si è diffuso più facilmente. È la tempesta perfetta".

Il "focolaio più importante in regione"

Tra le persone positive, una risulta ricoverata in ospedale. Ci sono otto lavoratori portuali, sette a Trieste e uno a Monfalcone (Gorizia), e una decina di casi secondari. Già nelle scorse ore il professor Barbone aveva parlato del "focolaio più importante in regione", individuato "dopo un processo di contact tracing abbastanza complesso da parte del dipartimento di Prevenzione di Trieste e Gorizia". Aveva anche invitato le persone a partecipare e condividere le informazioni. 

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Curava i tumori con l'omeopatia: dottoressa condannata per omicidio

Per nove anni ha curato il cancro di una paziente 53enne con cure olistiche "dimostrandosi indifferente, oltreché alla vita, alle gravi sofferenze fisiche e psicologiche".

Aveva la pretesa di curare malattie gravi e mortali con terapie olistiche e cure omeopatiche. E a seguito della morte di una sua paziente 53enne è finita in carcere con l'accusa di omicidio colposo.  La Corte d'Appello ha infatti ritenuto colpevole la dottoressa di Torino Germana Durando.

Dottoressa curava i tumori con l'omeopatia

Insomma, come si diceva una volta, curava il cancro con la camomilla dicendo che era un'ottima medicina. Come racconta Prima Torino, Germana Durando, dottoressa, è finita in carcere con l'accusa di tentato omicidio.  Nel 2018 venne avviata un'indagine sulla morte di una sua paziente. Il calvario della povera malata è stato tremendo: nove lunghi anni di sofferenze, nove lunghi anni di malattia che poteva essere curata e che invece si è risolta nel peggiore dei modi.

La sentenza di condanna

La donna è finita dunque a processo ed è stata condannata in secondo grado. La Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Torino  l’ha condannata a  una pena di 3 anni e 9 mesi di reclusione. 

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Green Pass sul lavoro, ipotesi di estendere l’obbligo fino a marzo 2022

Si va verso l'obbligo del Green Pass fino a marzo? Per ora è solo un'ipotesi ma è boom di certificati di malattia.

Obbligo di Green Pass. Si va verso la proroga almeno fino a marzo. A far trapelare questa volontà del Governo, una nota de La Stampa. Resta però il problema dei controlli, non stringenti come nel passato mentre è boom di certificati di malattia.

Ipotesi Green Pass fino a marzo

Obbligo di Green Pass. Si va verso la proroga almeno fino a marzo 2022. Questa l’ipotesi alla quale – secondo quanto lanciato oggi da un articolo del quotidiano La Stampa – sta pensando il governo Draghi per convincere i no vax e i no pass a vaccinarsi.

Un’ ipotesi che del resto era nell’aria. In Europa – e non solo – tornano a salire i contagi e il tanto vituperato obbligo di Green Pass del Bel Paese, potrebbe ben presto essere imitato da altri paesi.

Insomma, a chi chiedeva ripetutamente come mai solo da noi esistesse un sistema di obblighi così stringente, si potrebbe rispondere che per una volta evidentemente siamo primi, il modello cui ispirarsi.

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Terapie intensive piene di neonati in tutta Italia per un virus respiratorio, anche Fedez: "Fate attenzione"

Ricoverata anche la figlia di Chiara Ferragni e del marito rapper, che lancia anche un appello: "Non va preso alla leggera".

Dopo la brutta esperienza di sua figlia Vittoria finita in ospedale a causa di un virus respiratorio, anche il rapper Fedez fa un appello ai suoi numerosi follower: "Fate attenzione".

Ma quello dei Ferragnez non è un caso isolato: i reparti pediatrici di tutta Italia, negli ultimi giorni, sono affollatissimi di piccoli pazienti, soprattutto neonati, che hanno contratto un nuovo virus respiratorio.

L'appello di Fedez dopo il ricovero della figlia

Come racconta Prima Milano, l’allarme lo lancia il cantante Fedez che ha portato la figlia Vittoria, 7 mesi, in ospedale, dove si trova da domenica a causa di un virus respiratorio. La mamma, Chiara Ferragni, aveva rassicurato e ringraziato i migliaia di fan che avevano inviato messaggi di vicinanza per il brutto periodo che stanno attraversando i genitori, raccontando che la piccola sta migliorando. “Vi siamo grati per le buone energie che ci mandate”, aveva scritto la influencer.

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mercoledì 27 ottobre 2021

Covid: 4.598 positivi, 50 le vittime. tasso di positività all'1%

 

Effettuati 468.104 tamponi antigenici e molecolari, stabili le intensive, leggero aumento per i ricoveri

Sono 4.598 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute.

In aumento rispetto a ieri, quando erano stati 4.054.

Sono invece 50 le vittime in un giorno, due più di ieri.  Gli attualmente positivi al Covid in Italia sono75.365, secondo i dati del ministero della Salute, 319 in più nelle ultime 24 ore. Dall'inizio della pandemia i casi sono 4.752.368, i morti 131.954. I dimessi e i guariti sono invece 4.545.049, con un incremento di 4.226 rispetto a ieri.

Sono 468.104 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 639.745. Il tasso di positività è all'1%, in aumento rispetto allo 0,6% di ieri.

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Covid: in Piemonte +84% dei tamponi e +22% dei contagi ma sempre sotto la soglia di allerta

 

PIEMONTE – Nella settimana dal 18 al 24 ottobre l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è di 35.9, in aumento rispetto al 27.4 della scorsa settimana, ma sempre sotto la soglia di allerta dei 50 casi e senza ripercuotersi sull’occupazione dei posti letti ospedalieri, che si mantiene bassa e stabile al 3%. L’incremento dei casi è principalmente dovuto all’aumento dei tamponi, in coincidenza con l’introduzione del “green pass” nei luoghi di lavoro.

In particolare, nella fascia 25-59 anni, i casi sono saliti dai 31.4 della settimana 11-17 ottobre ai 40.8 della settimana 18-24 ottobre, con un incremento del 30% circa. Nelle ultime due settimane (11-24 ottobre) in media sono stati eseguiti circa 44.500 tamponi al giorno e il numero medio dei casi al giorno è stato di circa 194: nelle due settimane precedenti (27 settembre-10 ottobre) il numero medio di tamponi eseguiti è stato di 24.200 e il numero medio di casi al giorno è stato di 158. I tamponi sono aumentati dell’84%, mentre i positivi sono incrementati del 22%.

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Che cos'è il numero 3783 usato dai No vax come slogan e perché è una bufala

PANZANA MATEMATICA

Per i detrattori del Green pass, sarebbero i soli morti da Covid "veri" in Italia dall'inizio della Pandemia.

Si potrebbe scomodare il povero ragionier Ugo Fantozzi e la sua irrefrenabile reazione alla "Corazzata Potemkin" per descrivere l'ultima follia No vax.

Sui cartelli nei cortei e sui social, i detrattori del Green pass sbandierano da qualche giorno un numero: 3783. Cabala, numerologia, messaggio occulto?

Il numero 3783 usato dai No vax come slogan

No, solo una panzana matematica. In pratica 3783 sarebbero i soli morti da Covid "veri" in Italia dall'inizio della Pandemia.

Già detta così, roba da far subito impallidire le scie chimiche o il terrapiattismo.

Ma come sono giunti i No vax a questa pazzesca conclusione?

Tutto parte dall'ultimo report dell'Istituto superiore di Sanità (Iss)di cui abbiamo già dato notizia anche noi alcuni giorni fa, e che si concentrava sulle "caratteristiche dei pazienti deceduti positivi a SARS-CoV-2 in Italia".

Che cos'è e perché è una bufala

Nel dossier si indicava che i decessi complessivi, al 5 ottobre, fossero 130.468 (il dato aggiornato a ieri, martedì 26 ottobre 2021, è arrivato nel frattempo a 131.904).

L’ISS ha anche analizzato le cartelle cliniche prendendo in esame un campione (attenzione, quindi, solo un campionedi 7.910 deceduti.

Tra questi, non risultavano affetti da patologie pregresse 230 pazienti, pari al 2,9 per cento del campione.

È così che qualcuno ha deciso di applicare quel 2,9% ai 130.468 morti segnalati dall’Istituto, ottenendo come risultato 3.783 morti.

Una colossale storpiatura operata dagli amanti del complotto: ora, lasciando perdere la leggerezza nell'applicare il dato di un campione al totale, sappiamo ormai benissimo che il Covid risulta letale soprattutto con più patologie pregresse, ma il punto è che senza il Covid quelle patologie non sarebbero altrimenti risultate letali.

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Giancarlo Icardi, Istituto superiore di Sanità: “Il virus dell’influenza quest’anno rialza la testa, in Liguria 75 mila in più vogliono vaccinarsi”

Il direttore di Igiene del San Martino: “Immunizzarsi è l’unica soluzione e non c’è da avere paura”

Genova – «Quest’anno ci sono 75 mila liguri in più che hanno manifestato l’intenzione di vaccinarsi contro l’influenza. Alla fine, se come mi auguro, le previsioni verranno confermate, supereremo abbondantemente quota 550 mila. Siamo al 5% in più rispetto allo scorso anno: un ottimo risultato». Giancarlo Icardi, direttore di Igiene del San Martino e unico referente ligure dell’Istituto superiore di Sanità, prima di sbilanciarsi ci pensa tre volte, come sempre.

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Green pass in Europa: tutti i paesi che seguono il modello Italia

La Gran Bretagna pensa al piano B, l'Austria ad un lockdown per non vaccinati e nei Paesi dell'Est tornano le chiusure. I Paesi che pensano il Green Pass.

La Gran Bretagna pensa al piano B, l’Austria ad un lockdown per non vaccinati e nei Paesi dell’Est tornano le chiusure. I Paesi che pensano il Green Pass.

Green pass in Europa: i piani dei Paesi

In Europa qualcosa sta cambiando.

La Gran Bretagna va verso l’obbligo dei vaccini per i sanitari e il governo sta pensando ad un piano B per fermare l’aumento dei contagi. L’Austria vuole richiedere la certificazione verde per lavorare e sta pensando ad un lockdown solo per i non vaccinati. Nel resto dell’Europa il Green pass si sta lentamente diffondendo in diverse forme, seguendo in modi diversi il modello Italia, che nel nostro Paese è ampiamente criticato.

La Lettonia torna in lockdown, mentre la Romania rimette il coprifuoco. L’obbligo è arrivato anche in Russia e in Marocco.

Green pass in Europa: i Paesi con certificato verde obbligatorio

La prima nazione a istituire il Green Pass è stata la Francia. La decisione inizialmente riguardava ristoranti e trasporti, poi ha coinvolto anche dipendenti di cinema, musei, palestre, ristoranti, centri commerciali e trasporti a lunga percorrenza. La proposta di eliminarlo a metà novembre sembra sia stata respinta da Olivier Véran, ministro della Salute.

In Germania il pass serve per frequentare locali pubblici e privati, comprese le discoteche, ma non è obbligatorio nei luoghi di lavoro. In Spagna non c’è nessun obbligo, ma il Green Pass può essere richiesta dai datori di lavoro e a livello regionale per alcune attività. Anche l’Olanda valuta il ritorno delle restrizioni.

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