mercoledì 24 marzo 2021

Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 24 marzo: 21.267 nuovi casi e 460 morti

I dati del bollettino sulla pandemia di Covid-19 di mercoledì 24 marzo

Sono 21.267 i nuovi casi di coronavirus in Italia (ieri sono stati +18.765, qui il bollettino). I decessi odierni sono 460 (ieri sono stati +551).

Più contagi in 24 ore rispetto a ieri. La curva sale, come ogni settimana, per poi toccare il punto massimo tra giovedì e venerdì e scendere di nuovo nel weekend e lunedì a causa di meno analisi processate. Ricordiamo che mercoledì scorso (17 marzo) sono stati registrati +23.059 casi con un tasso di positività del 6,2%. È vero che l’epidemia sembra rallentare leggermente, ma le infezioni quotidiane sono ancora tante e per far crollare la curva bisogna continuare a rispettare le restrizioni, mentre vanno avanti le vaccinazioni.

A livello europeo la situazione è preoccupante. «In 19 Stati membri dell’Unione europea stanno salendo i contagi (uno è la Francia, ndr), in 15 aumentano i ricoveri ospedalieri, e 8 vedono crescere i morti», ha detto la Commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides. Aggiungendo: «Nelle ultime settimane abbiamo visto un aumento nel numero delle varianti: quella britannica è la predominante», si registra in 25 Paesi e risulta «nell’80% dei sequenziamenti dei test in alcuni Stati. La variante sudafricana è stata rintracciata in 18 Paesi, e quella brasiliana in nove».

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Trentamila morti di Covid in Lombardia: come se fosse sparita un’intera città

Il Piemonte è la quarta regione in Italia a superare il tetto delle 10 mila vittime per Covid



Covid: l'enzima che blocca la diffusione del virus. Una scoperta italiana


Se c'è una cosa su cui la comunità scientifica mondiale concorda è che per uscire da questa maledetta pandemia i vaccini da soli non bastano. Servono anche farmaci per curare i malati, compresi quelli affetti da Long Covid, e in grado di mantenere la loro efficacia anche contro nuove varianti del virus Sars-Cov-2. Un bisogno urgente, questo, che ha portato una poderosa collaborazione internazionale, a forte partecipazione italiana, a individuare una nuova strada per colpire il virus e un farmaco che potremmo potenzialmente usare in tempi brevi.

“Anziché bloccare l'ingresso del virus nelle cellule abbiamo cercato di capire come bloccarne l'uscita”, spiega Giuseppe Novelli, genetista dell'Università Tor Vergata di Roma primo autore dello studio . “Abbiamo così identificato una classe di enzimi, chiamata E3-ubiquitin ligasi, che sono necessari al virus per uscire dalle cellule e diffondersi in altri tessuti dell'organismo”, aggiunge. L'azione di queste proteine, descritta in uno studio pubblicato sulla rivista Cell Death & Disease, è simile anche in altri virus, come quello dell'Ebola. “E cosa non meno importante è che queste proteine non sono del virus, ma nostre e, quindi, non risentirebbero delle variazioni del virus”, precisa Novelli. I ricercatori hanno dimostrato che i livelli di questi enzimi sono elevati nei polmoni dei pazienti e in altri tessuti infettati con il virus.

Una volta scoperta questa nuova strada, i ricercatori hanno individuato anche un possibile nuovo farmaco. “E' l'Indolo-3 Carbinolo (I3C), già utilizzato nel trattamento di patologie rare, e che abbiamo dimostrato, per il momento in vitro, di essere in grado di bloccare l'uscita del virus”, dice Novelli. “Se impediamo o anche solo rallentiamo la replicazione del virus ne possiamo compromettere anche la sua sopravvivenza”, aggiunge. Si tratta di risultati promettenti, tanto che si inizia a pensare a uno studio sui malati. “Dobbiamo testare il farmaco in studi clinici con pazienti Covid-19 per valutare rigorosamente se può prevenire la manifestazione di sintomi gravi e potenzialmente fatali”, sottolinea Novelli. “Avere opzioni per il trattamento, in particolare per i pazienti che non possono essere vaccinati, è di fondamentale importanza per salvare sempre più vite umane e contribuire ad una migliore condizione e gestione della salute pubblica”, aggiunge.

La pandemia, ormai è chiaro, è un nemico che va combattuto con più armi. “Dobbiamo pensare a lungo termine”, afferma Pier Paolo Pandolfi, scienziato dell'Università di Torino e del Nevada che, insieme a Novelli, ha coordinato lo studio. “I vaccini, pur essendo molto efficaci, potrebbero non esserlo più in futuro, perché il virus muta, e quindi è necessario disporre di più armi per combatterlo. La scoperta su I3C – continua - è importante, e ora dobbiamo avviare studi clinici per dimostrare la sua potenziale efficacia. Sarà importante valutare se I3C possa anche ridurre le gravissime complicazioni cliniche che molti pazienti sperimentano dopo aver superato la fase acuta dell'infezione. Questo rappresenterà un grave problema negli anni a venire, che dovremo gestire”.

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Covid: 363 pazienti ricoverati negli ospedali, +97 rispetto a martedì scorso, tanti da fuori provincia

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Rispetto a una settimana fa sono ancora aumentati i pazienti covid ricoverati negli ospedali della provincia: ad oggi sono 363, 97 in più rispetto ai 266 dello scorso martedì, il 16 marzo 2021. 37 i pazienti in terapia intensiva: 20 in più rispetto a martedì scorso. Molti pazienti sono arrivati nei nosocomi del nostro territorio da fuori provincia. Il Covid Hospital di Tortona, ad esempio, ospita diversi pazienti da Torino, come ha sottolineato qualche giorno fa il sindaco Chiodi. 

In particolare, inoltre, nell’Ospedale di Alessandria sono ricoverati 72 pazienti (13 in terapia intensiva), +33 rispetto a martedì scorso. 

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In Piemonte 140 mila over 80 ancora da vaccinare: quelli allettati saranno contattati dalle Asl


martedì 23 marzo 2021

Taranto, intera famiglia sterminata dal Covid: muoiono prima il figlio, poi il padre e la madre

Una intera famiglia sterminata dal Covid. Prima il figlio di 46enne, poi il padre, infine la madre che ha provato strenuamente a combattere contro gli effetti dell’infezione, in particolare un grave insufficienza respiratoria. Sopravvissuta a questo dolore la nuora che nel giro di un mese ha assistito a ben tre funerali.

Prima di soccombere al Covid 19, hanno visto un figlio portato via dal virus. Poi sono spirati a loro volta. È la drammatica storia di una famiglia di Taranto sterminata dal Coronavirus. Come riporta la Gazzetta del Mezzogiorno, la tragedia, consumatasi nell’hub Covid del Moscati, è cominciata qualche giorno fa con la morte del figlio di 46 anni. A seguire, a distanza di pochi giorni, il padre. Ultima, in ordine di tempo, la madre. Ha provato a vincere la battaglia fino a quando il corpo gliel'ha consentito, poi ha ceduto all’avanzare dell’infezione da SARS-CoV-2 che, prima le ha causato una gravissima insufficienza respiratoria per poi finirla con un aggravamento improvviso contro il quale non c’è stato più nulla da fare. Tre funerali nel giro di un mese.

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Covid, marito e moglie muoiono nel giro di 24 ore a Castellammare di Stabia








Covid: 18.765 positivi, 551 vittime

Sono 335.189 i test, il tasso positività cala al 5,6%

Sono 18.765 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 13.846.

Sono invece 551 le vittime in un giorno (ieri erano state 386).

I casi totali da inizio epidemia sono 3.419.616 , i morti salgono invece a 105.879. Ci sono 560.654 attualmente positivi, in calo di 2.413 rispetto a ieri. Dall'inizio della pandemia sono invece 2.753.083 i guariti e i dimessi, con un incremento nelle ultime 24 ore di 20.601. In isolamento domiciliare ci sono 528.680 persone (-2.828 rispetto a ieri) 

Sono 335.189 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore. Ieri i test erano stati 169.196. Il tasso di positività è del 5,6% (ieri era all'8,1%), in calo del 2,5%.

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Covid 19: curarlo a casa in sicurezza. Le linee guida del ministero della Salute




Carenza di vitamina A: sintomi, cause, alimentazione

La carenza di vitamina A può comportare problemi visivi, raffreddori, ritardo nello sviluppo e dipendere da difficoltà nell’assimilazione. Scopriamo le cause, le conseguenze e gli alimenti per integrarla.


I sintomi della carenza di vitamina A

La vitamina A è necessaria per il processo che riguarda la vista e un primo segnale di carenza di vitamina A può essere la cecità notturna, ovvero un ritardo nell'adattamento agli stimoli luminosi esterni, quando vi sono ambienti scarsamente illuminati. Una carenza prolungata può portare anche a secchezza oculare o alla formazione di detriti di cheratina nella congiuntiva.

Una carenza di vitamina A può anche causare raffreddori recidivanti, capelli secchi , malformazioni ossee, ritardo nello sviluppo, infezioni, pelle secca, rugosa ed esfoliata.

Altre sintomatologie sono connesse alle percezioni sensoriali, come la perdita del senso dell'olfatto, l’indurimento delle ghiandole salivari in bocca, inappetenzastanchezza, orzaioli frequenti. Quando manca questa vitamina si può andare incontro anche ad anemia, dolore alle articolazioni, sottosviluppo dei testicoli, sterilità e aborti spontanei. 


Le cause 

Si ha carenza di vitamina A quando la dieta non ne apporta quantità sufficienti o quando il corpo non riesce ad assimilarla come dovrebbe. Questo accade quando si hanno patologie come colite ulcerosa, cirrosi epatica, fibrosi cistica, oppure ostruzione del dotto biliare.

Anche il diabete mellito può essere una delle cause di carenza di vitamina A, così come l'ipotiroidismo, la polmonite, la scarlattina cronica e alcune infezioni respiratorie o renali, come la nefrite cronica.

 

I 5 alimenti più ricchi di vitamina A

 

L'alimentazione contro la carenza di vitamina A

La vitamina A è una vitamina liposolubile che deriva da due fonti, i retinoidi e i carotenoidi. I retinoidi si trovano nelle fonti di origine animale (fegato, uova, latticini), mentre i carotenoidi, come il beta-carotene, si trovano in abbondanza negli alimenti vegetali, come le verdure scure o gialle e nelle carote.

Il tarassaco, l’aglio, il prezzemolo, la lattuga, il crescione, gli spinaci, l’indivia, il sedano, i broccoli, i cavolini di bruxelles e il cavolo ne sono ricchi. Tra le verdure e la frutta colorate che contengono molta vitamina A, oltre alle carote, troviamo il melone, le albicocche, le pesche, la zucca, il mango, il pomodoro, la papaia, le ciliege e l’anguria.

Altre fonti importanti sono la pappa reale e il polline, il germe di grano, la spirulina, l’olio di fegato di merluzzo e l’olio di soja.


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Si aggrava sempre di più la situazione Covid sul territorio di Novara

All'ospedale Maggiore oggi sono decedute quattro persone e dieci quelle ricoverate in più rispetto a ieri. A Borgomanero il numero dei positivi sale a 69

Si aggrava sempre di più la situazione Covid sul territorio di Novara. Oggi all’ospedale Maggiore oggi sono decedute quattro uomini (classi 923, 1937, 1949 e 1958) e sono state ricoverate dieci persone in più rispetto ieri per un totale di 122 pazienti positivi: 16 in terapia intensiva, 14 in subintensiva, 24 a Galliate, 68 nei reparti di Novara; 5 dimessi e 2 trasferiti.

In aumento anche i numeri all’ospedale di Borgomanero: 69 in tutto di cui 15 in medicina, 33 in sub intensiva, 18 in terapia intensiva, 3 negli altri reparti oltre ad altri 10 pazienti in pronto soccorso. Un persona è deceduta.

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Covid, a Gavi (AL) contagi record: "Massima prudenza"

La progressione, notevole per un centro che conta poco meno di 4.500 abitanti, corrisponde anche all'incremento maggiore tra i Comuni di tutta la provincia di Alessandria dal 16 marzo.








Cibi senza colesterolo: quali sono, perché sono importanti e come inserirli nella dieta

Il dottor Sacha Sorrentino spiega quali alimenti ne sono naturalmente privi e i loro benefici per la salute Il  colesterolo  è l’incubo di o...