lunedì 21 marzo 2011

"Portare a spasso il cane è meglio della palestra"

Ricerca Usa: si triplica il moto e si previene l'infarto. Effetti benefici riscontrati anche su obesi, ipertesi e depressi. Antidoto alla solitudine. Cura anti pigrizia: camminate e corse "obbligate" almeno tre volte al giorno per mezz'ora di SARA FICOCELLI 

ROMA - Allergico alla palestra? Incapace di concepire un'attività fisica che non implichi l'uso del mouse? La soluzione è più "friendly" di quello che si pensi: basta adottare un cane. Chi ha un amico a quattro zampe è costretto a portarlo fuori tre o quattro volte al giorno, e ogni uscita dura almeno dieci minuti. A conti fatti, fa il doppio dell'attività fisica di chi è abbonato al tapis roulant. Partendo da queste premesse ricercatori della Michigan State University hanno studiato fino a che punto il miglior amico dell'uomo fa bene alla salute degli umani. L'indagine, pubblicata sull'International Journal of Behavioral Nutrition and Physical Activity, si è concentrata sulle abitudini di 5.900 cittadini, 2.170 dei quali proprietari di un cane, rilevando che chi possiede un "pet", una bestiola, si muove mediamente mezz'ora al giorno per cinque giorni a settimana, regolarità riscontrabile solo in un terzo degli intervistati senza animale.


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sabato 19 marzo 2011

Dormire bene, cosa fare e cosa evitare

Il 18 marzo si celebrano la Giornata nazionale del dormire sano e quella europea della narcolessia. La prima iniziativa intende atttirare l'attenzione sugli oltre 12 milioni di italiani che, secondo l'Associazione italiana per la medicina del sonno, hanno problemi a dormire. Molti dei disturbi di cui soffriamo sono in realtà il frutto di cattive abitudini come, per esempio, andare a letto troppo tardi, mangiare male o circondarsi di tecnologia. Ecco gli errori più comuni che commettiamo e le soluzioni per una sana dormita suggerite dalle ultime ricerche scientifiche di IRMA D'ARIA 

 

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lunedì 14 marzo 2011

Dieta mediterranea, e il cuore resta sano

Meno rischi di malattie cardiache e vascolari se ci si affida alla dieta mediterranea

 

Uno studio revisionale che ha coinvolto 50 ricerche e più di mezzo milione di persone mostra come seguire la dieta tipica mediterranea possa mettere al riparo da malattie cardiache e vascolari.
Sì, greci e italiani che si affidano alla dieta mediterranea sono più longevi e sani, sostengono i ricercatori della Harokopio University di Atene che hanno condotto un importante studio in cui è stato analizzato il legame tra dieta e le malattie cardiovascolari.
I risultati di questo studio sono stati pubblicati sul Journal of American College of Cardiology e mostrano come coloro che sono risultati alimentarsi a base di cibi tradizionali greci o italiani mostrassero un rischio ridotto di sviluppare malattie cardiache o vascolari, rispetto a chi segue altri tipi di alimentazione occidentale.


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A tavola non s’invecchia

Saper scegliere e gustare il cibo giusto per mantenersi sani e giovani con la guida di due scienziate e una star della TV

“A tavola non si invecchia”, si usa dire. E, per certi versi, come confermato da numerose ricerche, pare sia proprio vero. Dieta mediterranea in pole position, vince anche la corsa come la migliore dieta per vivere a lungo e in salute.
Studi a parte, c’è chi ne è fermamente convinto. Allo stesso modo di come ci si può sottoporre a una cura di bellezza semplicemente sedendosi a tavola. E, per testimoniarlo, ci ha pure scritto un libro a tema.

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venerdì 11 marzo 2011

Antiossidanti: rivincita delle nocciole

Altra "riabilitazione" dopo quella delle noci: dentro al guscio sono nascosti anche molti grassi buoni


MILANO - La frutta secca oleosa, da "minaccia" per la linea, in questi anni è diventata un prezioso alleato della nostra salute, perché in diverse ricerche si è visto che protegge il cuore. Non tutta la frutta secca, però, è stata ugualmente studiata e le nocciole hanno ricevuto poca attenzione. A rimediare a questa carenza, arriva uno studio pubblicato dall’European Journal of Clinical Nutrition, condotto in Nuova Zelanda. In questa ricerca, a 50 adulti, con livelli di colesterolo moderatamente elevati, è stato chiesto di consumare, al posto di altri snack, per periodi di 4 settimane, intervallate da 2 di sospensione, 30 grammi di nocciole (circa 15-20) al giorno, in tre forme diverse (intere, a scagliette o tritate). Indipendentemente dalla forma di assunzione, le nocciole hanno ridotto il colesterolo LDL ("cattivo") in media del 5%, aumentato il colesterolo HDL ("buono") e anche i livelli di vitamina E (quasi del 5%), migliorando il profilo del rischio cardiovascolare.


mercoledì 9 marzo 2011

Crisi, la sanità italiana perde i suoi primati più a rischio cuore e salute delle donne

Secondo il Rapporto Osservasalute 2010, il sistema sanitario nazionale arretra su quel rapporto costi-benefici che nel 2000 l'aveva reso tra i miglòiori al mondo. L'aspettativa di vita femminile negli ultimi 5 anni è aumentata di soli tre mesi. Un italiano su 10 l'anno scorso non si è potuto permettere il dentista. Cresce il consumo di cocaina e di antidepressivi. Ritratto di un Paese che invecchia più grasso e pigro / IL NORD 1 / 2IL CENTRO 3 / 4IL SUD 5
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di ADELE SARNO

ROMA - Più grassi, pigri e 'acciaccati'. La salute degli italiani, e delle italiane soprattutto, per quanto ancora discreta, sta perdendo colpi a causa di cattivi stili di vita. Cresce il consumo di antidepressivi, ma anche quello di cocaina e alcol. Il declino però non dipende solo da cattiva volontà, sedentarietà e poca attenzione nei confronti dei abitudini di vita corrette, ma anche dalle condizioni del Servizio sanitario nazionale. Alla riduzione degli investimenti economici per la prevenzione si aggiunge il problema della chiusura degli ospedali che, sebbene pensata per razionalizzare il sistema, determina di fatto una riduzione dei posti letto e della ricettività per le emergenze.


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venerdì 4 marzo 2011

Veronesi: "Attenti all'alimentazione innesca i tumori più del fumo"

La lezione del direttore dell'Ieo agli studenti della Sapienza: "La prevenzione riduce i decessi più della medicina e comincia a tavola". I dati sul cancro al colon dimostrano che è quasi  inesistente nei paesi a dieta priva di carne. I consigli sui cibi "protettivi" / L'interattivo 1

ROMA - La prevenzione fa più delle medicine nella lotta contro il cancro. Ne è convinto Umberto Veronesi, direttore scientifico dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano, intervenendo a un incontro del ciclo "Vivere in salute promosso dall'università La Sapienza di Roma. Il primo luogo nel quale fare prevenzione, secondo Veronesi, è la tavola, perché l'alimentazione è responsabile del maggior numero di neoplasie nel mondo, superando anche il fumo.

Numeri alla mano, l'oncologo ha spiegato che a innescare il tumore sono nel 35% dei casi le cattive abitudini alimentari; seguono il tabacco (30%), le infezioni virali (10%), i fattori riproduttivi (7%), l'attività lavorativa e l'inquinamento (4%). "Ciò di cui ci nutriamo - ha sottolineato Veronesi, parlando agli studenti - è un elemento fondamentale per la nostra vita. Alimentarsi vuol dire scegliere e questa scelta può essere importantissima per preservarci da diverse malattie, a partire dai tumori. Il 35% di questi - ha ribadito - è dovuto a ciò che mangiamo, che può agire indisturbato sui nostri organi". 

 

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Vaccino Covid e morti improvvise: vediamo cosa è emerso da uno studio Usa

E’ stato condotto un  nuovo studio negli USA  che conferma che  non esiste alcun legame tra vaccino covid e morti improvvise . L’indagine, c...