Il calendario verrà distribuito ad un prezzo simbolico di 5 euro e il ricavato sarà devoluto all'Associazione Ridere per Vivere che opera nei reparti ospedalieri pediatrici. Hanno posato le atlete delle società podistiche della capitale
di MARCO RAFFAELLI
ROMA - E' nato il
Calendario 2018 "La corsa ti fa bella". Un progetto che vede dodici
atlete rappresentanti di alcune società podistiche romane, mettersi in
gioco per dimostrare che la corsa non è solo fatica e sudore ma anche
femminilità. Il calendario verrà distribuito dalla prossima settimana ad
un prezzo simbolico di 5 euro. Il ricavato sarà devoluto
all'Associazione Ridere per Vivere che opera nei reparti ospedalieri
pediatrici e non solo, per portare attraverso la terapia del sorriso
un'emozione positiva ai bambini malati. "Speriamo di riuscire a
raccogliere una bella cifra per aiutare questi bravissimi operatori che
riescono giornalmente a strappare sorrisi sulla bocca di chi soffre"
dice Laura Duchi, Presidente del Gruppo Sportivo Bancari Romani e
ideatrice del progetto "La Corsa ti fa bella".
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venerdì 8 dicembre 2017
martedì 5 dicembre 2017
Cesio nei funghi, sotto esame anche le castagne e i mirtilli
Legambiente: “Attenti agli alimenti in arrivo da zone contaminate”
La stagione quest’anno non è stata particolarmente generosa. La
ricerca di funghi spesso si risolveva con una passeggiata nei boschi e
il cestino vuoto, tranne per qualche caso fortunato. Ma ora si è
trasformata in un incubo.
I funghi raccolti in Valsesia potrebbero essere radioattivi. E a questo punto potrebbero esserlo pure castagne e mirtilli. Ovvero contenere più di 600 becquerel per chilo, il limite tollerabile dall’uomo in caso di incidente nucleare. «Il mostro sta scappando dalla gabbia e ormai nessuno più riesce a fermarlo, perché anche se sono passati 30 anni da Cernobil, le radiazioni sono ancora qui – dice Gian Piero Godio di Legambiente -. Il Cesio se assunto si insedia nelle ossa e attacca il corpo da dentro. Io sconsiglio di mangiare i funghi provenienti dalle zone contaminate. E la Valsesia è una di quelle con la maggiore concentrazione, a causa delle piogge di quel periodo». «I funghi andrebbero fatti analizzare - continua Godio - ma sappiamo che nei ristoranti italiani arrivano anche funghi dalla Bielorussia, che sfuggono quindi ai controlli. Non è che se il Cesio è sotto al limite allora non fa male: è sempre una quantità che introduciamo nel nostro corpo».
I campioni
E’ successo su uno dei 68 campioni prelevati dalla stessa zona in cui tre anni fa si scoprirono cinghiali radioattivi, tanto che l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta ha ordinato una ricerca, estesa anche agli altri frutti del bosco. I boschi valsesiani scontano ancora l’eccessiva radioattività dovuta all’incidente della centrale nucleare di Cernobil del 1986. Tre anni fa vennero analizzati capi di selvaggina, come cinghiali, caprioli, camosci, cervi, ma anche campioni di latte e formaggio prodotti in Valsesia; questi ultimi risultati negativi. I cinghiali, però, erano risultati radioattivi.
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L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale ha scoperto cesio oltre la soglia di tolleranza in un fungo |
GIUSEPPE ORRU'
VARALLO (VC)
I funghi raccolti in Valsesia potrebbero essere radioattivi. E a questo punto potrebbero esserlo pure castagne e mirtilli. Ovvero contenere più di 600 becquerel per chilo, il limite tollerabile dall’uomo in caso di incidente nucleare. «Il mostro sta scappando dalla gabbia e ormai nessuno più riesce a fermarlo, perché anche se sono passati 30 anni da Cernobil, le radiazioni sono ancora qui – dice Gian Piero Godio di Legambiente -. Il Cesio se assunto si insedia nelle ossa e attacca il corpo da dentro. Io sconsiglio di mangiare i funghi provenienti dalle zone contaminate. E la Valsesia è una di quelle con la maggiore concentrazione, a causa delle piogge di quel periodo». «I funghi andrebbero fatti analizzare - continua Godio - ma sappiamo che nei ristoranti italiani arrivano anche funghi dalla Bielorussia, che sfuggono quindi ai controlli. Non è che se il Cesio è sotto al limite allora non fa male: è sempre una quantità che introduciamo nel nostro corpo».
I campioni
E’ successo su uno dei 68 campioni prelevati dalla stessa zona in cui tre anni fa si scoprirono cinghiali radioattivi, tanto che l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta ha ordinato una ricerca, estesa anche agli altri frutti del bosco. I boschi valsesiani scontano ancora l’eccessiva radioattività dovuta all’incidente della centrale nucleare di Cernobil del 1986. Tre anni fa vennero analizzati capi di selvaggina, come cinghiali, caprioli, camosci, cervi, ma anche campioni di latte e formaggio prodotti in Valsesia; questi ultimi risultati negativi. I cinghiali, però, erano risultati radioattivi.
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lunedì 4 dicembre 2017
Dieta Bio: efficace nel ridurre i livelli di pesticidi nel nostro organismo
La prova lampante giunge dalle analisi delle urine sui livelli di pesticidi di una famiglia sottoposta a 15 giorni di dieta Bio. |
Mangiare Bio potrebbe non essere una scelta fatta solo per "moda". I fissati col mangiar sano e biologico da oggi potranno certamente essere guardati con occhi diversi, perché, ebbene si, hanno ragione loro! I benefici tratti dall'alimentarsi con cibi biologici, in particolare sui livelli di pesticidi presenti nelle urine, sono stati verificati e comprovati sottoponendo ad una dieta Bio, della durata di 15 giorni, una normale famiglia italiana. Il progetto rientra nell'ambito della campagna #ipesticididentrodinoi di "Cambia la terra", promossa da FederBio con Isde-Medici per l'ambiente, Legambiente, Lipu, Wwf e sostenuta da un gruppo di aziende di prodotti biologici (Aboca, Germinal Bio, NaturaSì, Pizzi Osvaldo, Probios e Rigoni di Asiago).
I livelli di pesticidi valutati
Marta (46 anni, logopedista) e Giorgio D. (47 anni, operatore informatico), insieme ai loro due bambini di 7 e 9 anni, Giacomo e Stella, si sono sottoposti, all'inizio dell'esperimento, ad un esame delle urine per verificare i livelli di 4 pesticidi, in particolare:
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