lunedì 4 maggio 2015

Scoperto dove virus Hiv si nasconde nelle cellule

Ricerca Icgeb di Trieste, si apre strada a nuove cure contro Aids

Uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo di un farmaco che curasse il virus dell'Hiv, anticamera dell'Aids, era, fino ad oggi, il fatto che quando il virus penetra nella cellula da infettare scompare, se ne perdono le tracce. L'efficacia dei farmaci in commercio - poco più di una trentina - si ferma all'ingresso della cellula. Con il risultato di rallentare l'evoluzione del virus ma non di debellarlo. Ciò che hanno scoperto i ricercatori dell'Icgeb (International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology) di Trieste, coordinato dal genetista Mauro Giacca, è la 'tana' del virus. Era insomma un enigma la ragione per la quale il virus sceglie soltanto alcuni dei 20mila geni umani per integrarsi e, soprattutto, come riesce all'interno di questi geni a nascondersi.

Continua qui

venerdì 1 maggio 2015

Sclerosi multipla, primi test Usa con anticorpi che riparano nervi danneggiati


Se potessimo fornire abbastanza presto ai pazienti le terapie, forse - dice Bruce Trapp, neuroscienziato presso la Cleveland clinic - potremmo tenerli lontano dalla sedie a rotelle. Già questo - conclude l’esperto Usa - sarebbe un risultato enorme”

Contrastare i danni neurologici provocati dalla sclerosi multipla stimolando la rigenerazione della mielina, la guaina isolante che circonda i nervi e migliora la trasmissione degli impulsi nervosi. Sono i primi risultati di alcuni trial clinici illustrati dalla Biogen di Cambridge, in Massachusetts, al meeting dell’American Academy of Neurology di Washington.
Secondo quanto riportato su Nature, i test, ancora preliminari poiché condotti su un numero limitato di individui, poco meno di un centinaio, si basano sull’uso di un anticorpo sperimentale, battezzato “anti-LINGO-1”, capace di favorire la ricrescita della struttura di rivestimento dei nervi, che negli individui colpiti dalla malattia è distrutta dal sistema immunitario, provocando gravi disabilità fisiche e cognitive.

Continua qui

martedì 28 aprile 2015

Allarme Olio di Palma: lo assumiamo tutti, si trova in moltissimi prodotti. Ecco la lista!

"Aumentano del 19 per cento le importazioni di olio di palma in Italia per un quantitativo record che ha superato addirittura 1,7 miliardi di chili nel 2014, un primato negativo mai raggiunto prima". E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti che lancia l'allarme "sull'invasione di un prodotto sotto accusa dal punto di vista nutrizionale e ambientale, proprio nella patria dell'olio extravergine di oliva e della dieta mediterranea".

DOVE SI TROVA - SOTTOLINEA LA COLDIRETTI: "L'OLIO DI PALMA PER IL BASSO COSTO E LA SCARSA INFORMAZIONE TENDE A SOSTITUIRE GRASSI PIU' PREGIATI PRATICAMENTE OVUNQUE ED ANCHE IN ALIMENTI PER BAMBINI COME BISCOTTI, MERENDINE, TORTE E ADDIRITTURA NEL LATTE PER NEONATI, CON QUANTITATIVI IMPORTATI IN ITALIA CHE SONO AUMENTATI DI DIECI VOLTE NEGLI ULTIMI 15 ANNI, MA CHE ORA SI POSSONO RICONOSCERE DALL'ETICHETTA". 
I RISCHI - "Alle preoccupazioni per l'impatto sulla salute a causa dell'elevato contenuto di acidi grassi saturi si aggiungono peraltro quelle dal punto di vista ambientale perché l'enorme sviluppo del mercato dell'olio di palma sta portando al disboscamento selvaggio di vaste foreste senza dimenticare l'inquinamento provocato dal trasporto a migliaia di chilometri di distanza dal luogo di produzione".
L'ACCUSA - La Coldiretti denuncia: "In altre parole l'Unione europea decide di intervenire per far aumentare le importazioni di un prodotto di dubbia qualità che peraltro fa concorrenza sleale al burro e all'olio extravergine di oliva europei sostituendoli nei dolci, nelle pizze, nella panetteria, industriale ed artigianale.
Una lista di prodotti che lo contengono: 
NESTLÉ: tutti i suoi prodotti, compresi quelli della MOTTA (Buondì, Girelle, etc.)
MULINO BIANCO: pane, cracker, biscotti, merendine
KNORR: dadi da brodo
STAR: dadi da brodo 
LINEA COOP: dadi da brodo, cracker, merendine
KRAFT: tutti i prodotti della SAIWA (compresa la linea VitaSnella)
BARILLA: i sughi freschi che trovate nel banco frigo (sulla confezione scrivono con olio extravergine di oliva, ma se leggete gli ingredienti il primo a comparire è proprio l'olio di palma)
PAVESI: biscotti, cracker
WAFER LOACKER

lunedì 27 aprile 2015

Scoperto un gene per riparare il cuore dopo un infarto

La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricerca internazionale coordinato da un medico italiano

E' stato individuato un gene chiave, che una volta attivato, è capace di riparare il cuore danneggiato da un infarto. Nel progetto che ha identificato il gene riparatore, c'è anche un tocco italiano, per l'esattezza bolognese.

La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricerca internazionale coordinato dal ricercatore italiano Gabriele D'Uva (laureato a Bologna) nel laboratorio del professor Tzahor del Weizmann Institute of Science di Rehovot (Israele).

Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Cell Biology, ha rivelato perchè il muscolo danneggiato da un infarto non riesce a rigenerarsi e ha scoperto il gene che consentirebbe di 'aggiustarlo'.

Alla ricerca hanno contribuito Mattia Lauriola, del Dipartimento di Medicina Specialistica, Diagnostica e Sperimentale dell'Università di Bologna, in collaborazione con lo Sheba Medical Center (Israele) e l'Università del South Wales (Australia).
Durante un infarto le cellule del cuore muoiono e sono sostituite da un tessuto cicatriziale, che non avendo la capacità di contrarsi, determina una funzione ridotta del cuore e spiana la strada all'insufficienza cardiaca. I ricercatori hanno scoperto che l'incapacità del muscolo cardiaco di rigenerarsi sarebbe dovuta alla scarsa presenza del gene ERBB2, necessario per la proliferazione delle cellule muscolari del cuore nello sviluppo embrionale, hanno quindi ipotizzato che attivare il gene potesse spingere le cellule cardiache - di un topo adulto - a proliferare.

Continua qui

Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...