giovedì 1 giugno 2017

Glifosato. Tutte le donne incinte analizzate contengono l’erbicida cancerogeno


E’ inutile parlare di cura per autismo, cancro, malformazioni e malattie autoimmuni se non si comincia invece a parlare di vera prevenzione. Tutte le tossine a cui siamo giornalmente esposti sono reali, hanno un effetto biologico e non vengono espulse facilmente dagli organi emuntori depositandosi nei tessuti (ghiandole, organi, cervello) dove svolgono la loro azione nociva.
Un’analisi condotta proprio di recente in Italia ha dimostrato che il glifosato, il famoso erbicida molto discusso per la sua azione cancerogena e per il fatto che si ancora usato massivamente, minaccia tutti e non solo chi vive vicino ai campi agricoli. 14 donne incinte su 14 analizzate, ovvero tutte, sono risultate positive a questa sostanza tossica.

Quattordici donne in stato di gravidanza residenti a Roma, quindi lontano dai campi agricoli, hanno deciso volontariamente di partecipare all’iniziativa , lanciata dalla rivista Il Salvagente in collaborazione con l’associazione A Sud, con l’obiettivo di valutare la presenza di glifosato.

Le tracce di glifosato sono state riscontrate in tutte le future mamme con valori che vanno da 0,43 nanogrammi per millilitro di urina fino a 3,48 nanogrammi. I valori non possono essere interpretati dato che non esistono studi che dimostrato una soglia di sicurezza.

Da notare che questo è il glifosato presente nelle urine, che è solo una parte di quello ingerito e non tiene conto di quanto invece possa essersi depositato nei tessuti e quindi non filtrato dai reni. Inoltre poiché è stato dimostrato che le tossine possono attraversare la placenta, è davvero pericoloso l’effetto che queste sostanze possano avere sul feto con la sua vulnerabilità.

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domenica 28 maggio 2017

Il mare è un farmaco che cura almeno 16 malattie: lo dice la scienza

Una vacanza al mare può rappresentare una vera e propria cura per molte malattie

Gettate tutti i medicinali e partite per una vacanza al mare. Grazie alla salsedine, allo iodio, all’aria salsoiodica, il mare può rappresentare una vera e propria cura per molte malattie.

A trarre beneficio da un soggiorno in riva al mare, oltre agli effetti piscologici, sono almeno 16 malattie, dalle allergie respiratorie alle anemie, dall’artrosi alla depressione, ma anche distorsioni, fratture, ipotiroidismo, malattie ginecologiche, reumatiche, psoriasi e rachitismo.

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sabato 27 maggio 2017

Quando le ossa scrocchiano

Muovendo le caviglie o le spalle si può avvertire un crack: non sono le ossa a scrocchiare, ma le articolazioni. Il ruolo del liquido sinoviale. Le diverse teorie sui motivi dello scrocchio articolare

Questo è un articolo per tutte quelle persone che piegandosi sulle ginocchia, muovendo le caviglie o le spalle sentono quel tipico "crack" o scrocchio articolare che può preoccupare qualcuno o divertire invece qualcun altro, magari tentando di emulare le gesta di Bruce Lee o Ken Shiro facendo scricchiolare collo e mani.

Le articolazioni

Prima di tutto bisogna chiarire che quando si sente il rumorino tipico non sono le ossa a scricchiolare bensì le articolazioni. Queste non sono altro che dispositivi giunzionali che mettono in comunicazione due o più ossa consentendo movimenti più o meno ampi. Esistono diversi tipi di articolazioni, più o meno mobili (diartrosi, sinartrosi, ecc.), costituite da tessuto connettivo diverso (tessuto fibroso, cartilagine ialina, ecc.). La cartilagine rappresenta una sorta di cuscinetto che ammortizza il movimento articolare, impedendo alle ossa di venire a contatto. Le articolazioni si trovano contenute in una capsula articolare che protegge e mantiene in situ tutto il complesso articolare.

L' interno della capsula articolare è tappezzata da un particolare strato di tessuto connettivo e vascolarizzato, cioè irrorato dal sangue, chiamato membrana sinoviale. Questa membrana produce, per filtrazione del plasma, un liquido, chiamato liquido sinoviale, che riempie la cavità articolare. Tale liquido ha azione lubrificante sui capi articolari, proteggendoli da usura e deterioramento. Il liquido sinoviale ha inoltre azione nutritiva sulle cartilagini.

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giovedì 25 maggio 2017

Il succo che scioglie reumatismi, dolori muscolari e molto altro

Riesce a rompere i cristalli di acido ossalico presenti nei reni e nel sistema muscolare sciogliendo i reumatismi e rafforzando i muscoli grazie al potassio e all’azione antinfiammatoria. Ideale per chi ha problemi alla prostata e al cuore, la sua azione depurativa è conosciuta fin dall’antichità da romani, greci ed egizi.
Sto parlando degli asparagi, che dovrebbero essere consumati di più sia cotti (come contorno o nel famoso risotto) che crudi. Per consumarli crudi l’ideale è estrarne il succo tramite l’estrattore o centrifuga, o in mancanza, frullarli con un po d’acqua. Siccome sono molto ricchi di nutrienti è meglio non esagerare nelle quantità e il succo va consumato lontano dai pasti principali.

Asparagi e apparato uro-genitale

I Greci ritenevano che gli asparagi fossero un alimento afrodisiaco per chiunque ne facesse un uso regolare. Napoleone III li reputava indispensabili durante le sue cene private. Luigi XIV, talmente tanto devoto al giardiniere che li coltivò tutto l’anno, gli fece erigere una statua in suo onore. Senza contare, poi, che anche un erborista inglese del 1600, Nicholas Culpepper, scrisse che gli asparagi “suscitano desiderio negli uomini e nelle donne”.
 
La motivazione? Gli asparagi sono una ricca fonte di potassio, fibre, vitamina B6, vitamina A, e C, acido folico e tiamina o vitamina B1. Le quantità di vitamina E contenute negli asparagi, inoltre, stimolano gli ormoni maschili, favorendo una vita sessuale sana e una maggiore virilità.
Gli asparagi sono ottimi per la cistite e in generale per tutto il sistema urinario. Infatti contengono alti livelli di asparagine che aiutano a prevenire le infezioni del tratto urinario. “Quando le donne non urinano abbastanza, possono ottenere una infezione del tratto urinario” – spiega Keri Gans autore di The Small Change Diet – “È possibile che una dieta ricca di asparagi possa impedire che queste infezioni dolorose si sviluppino, poiché andare in bagno più spesso può aiutare a spostare i batteri cattivi fuori dal tratto urinario.”

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lunedì 22 maggio 2017

Olio Palma, merendine e snack 'senza' non sempre e' meglio

Campagne Liberali, analisi comparativa tra 25 prodotti di marca

ROMA - Non è vero che dove c'è olio di palma ci sono sempre più grassi saturi. A rivelarlo è l'ultimo studio realizzato dalla piattaforma Campagne Liberali, che ha testato la composizione di 25 prodotti di grandi marche destinati sopratutto a bambini e adolescenti, snack e merendine venduti sui principali scaffali della Gdo, che hanno eliminato l'olio di palma dopo le pressioni mediatiche portate avanti da organizzazioni non governative e attivisti, sostituendolo con altri ingredienti. Analizzando le etichette e confrontando le tabelle nutrizionali e la lista degli ingredienti, in particolare i grassi saturi e la tipologia di oli e grassi impiegati, lo studio mette in evidenza che in molti di questi prodotti di marca la percentuale di grassi saturi è comunque superiore o simile rispetto ad altri prodotti analoghi che lo utilizzano. In un caso specifico, secondo la ricerca, a fronte della sostituzione dell'olio di palma con altri oli vegetali, la presenza di grassi saturi è addirittura aumentata di 5 grammi rispetto alla precedente composizione del medesimo prodotto.

Obiettivo dello studio ''è aprire una riflessione sulle confezioni dei prodotti alimentari che riportano diciture apparentemente salutistiche, come il 'senza olio di palma', spesso fuorvianti per il consumatore''. ''L'assenza di olio di palma, sottolinea la ricerca, ben evidenziata sulle confezioni e nell'ambito di diverse campagne di comunicazione, è stata associata erroneamente a una salubrità maggiore dei prodotti''.

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lunedì 15 maggio 2017

Banana e Cannella: infuso naturale per prevenire l’insonnia e dormire meglio.

Hai difficoltà a dormire alla notte? A volte può succedere, soprattutto quando si vivono dei periodi di forte stress, agitazione e tensione, di avere difficoltà ad addormentarsi o spesso ci si sveglia durante la notte e non si riesce più a prendere sonno. Lo stress, le luci dell’ambiente dove dormiamo e le frequenze elettromagnetiche dei telefoni cellulari, computer e altri dispositivi elettronici svolgono un ruolo cruciale nel condizionamento del nostro tipo di riposo e possono influenzare il nostro sistema nervoso e i nostri ormoni che, di conseguenza, influenzano la nostra qualità del sonno.

Le persone che hanno questo tipo di problema, molto spesso si rivolgono alla scelta più “semplice” e prendono un sonnifero o ricorrono ad altri rimedi erboristici naturali, ma il più delle volte senza avere una soluzione efficace. Si agisce sul problema a breve termine, ma nel lungo termine (soprattutto nel caso dei sonniferi chimici) si ostacola la salute del corpo e le sue naturali capacità.

I sonniferi hanno molti effetti collaterali, tra i quali:

Il sonno è estremamente importante per il nostro corpo, sotto tutti i punti di vista: fisico, emotivo e psichico.
Quando si è privati del sonno, il corpo perde la sue capacità di agire, reagire e assolvere in modo ottimale a tutte le sue funzioni. Le tue abilità di pensiero cognitivo sono compromesse, hai un indebolimento delle tue capacità motorie, sei scarico energeticamente, e metti a repentaglio le tue condizioni di salute, rischiando di contrarre malattie come l’obesità, il diabete e il cancro.

Se vuoi abbandonare l’uso di sonniferi, con tutti i suoi effetti collaterali, o provare un nuovo rimedio per riuscire ad addormentarti e riposare bene durante la notte, puoi provare questo infuso naturale a base di banana e cannella.

Perché la Banana?

Le banane sono ricche di potassio e magnesio, ma ciò che la maggior parte della gente non sa è che la buccia delle banane ha una maggiore quantità di potassio e magnesio della banana in sé, ma ovviamente è sempre gettata nell’organico. Da oggi potrai utilizzarla per fare questa semplice ricetta.
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venerdì 12 maggio 2017

Più particelle di micro-plastiche in mare che stelle nella galassia. Contaminati oltre ai pesci, anche birra, miele e sale da cucina

Si stima che il 90 per cento degli uccelli marini abbia ingerito plastica
Una quantità sempre maggiore di plastica sta finendo nei nostri piatti. Non ce ne accorgiamo perché si tratta di particelle piccolissime, di dimensione comprese tra 1 nanometro e 5 millimetri, denominate “micro o nano-plastiche” e i cui effetti sulla salute umana adesso non sono quantificabili. Derivano da rifiuti e , attraverso diversi percorsi entrano nella catena alimentare arrivando fino al cibo. L’habitat privilegiato di questi minuscoli frammenti sono gli oceani, dove isole di detriti di plastica, alcuni grandi come la Francia, galleggiano in sospensione (leggi approfondimento sugli uccelli marini).

Queste particelle si trovano lì per svariate cause: gettati in mare come spazzatura o trasportati attraverso fogne o corsi d’acqua dove convergono scarichi privati e industriali inquinati. Una volta nel mare, i detriti degradano lentamente, soprattutto se esposti alla luce solare, creando miliardi di pezzi microscopici che i pesci e altri abitanti dell’ecosistema scambiano per cibo.


Le micro-plastiche hanno contaminato oltre ai pesci anche birra, miele e sale da cucina
Recenti studi hanno dimostrato l’ampia portata del fenomeno. Su 504 pesci prelevati dal Canale della Manica, 184 contenevano piccoli granelli di microplastiche. Altre ricerche su pesci pescati al largo della costa portoghese hanno rilevato che 17 su 26 specie avevano residui nel corpo. Fortunatamente non tutti i pezzettini ingoiati dai pesci arrivano sulle nostre tavole. In alcuni casi ristagnano nel tratto gastrointestinale , per cui sono eliminati quando il pesce viene eviscerato  prima di essere consumato (vedi articolo). Nel caso di piccoli pesci e dei molluschi, i tratti intestinali non vengono rimossi e le particelle alla fine finiscono così nello stomaco. Un  esempio di inquinamento da microplastiche  trattato in recenti studi, riguarda le “micro-perle” di dimensione inferiore ai 5 millimetri, utilizzate in prodotti cosmetici (gel doccia e trattamenti viso) che veicolate dagli scarichi domestici possono contaminare la fauna. Un’inchiesta condotta dal governo britannico stima che un piatto di ostriche può contenere fino a 50 unità.

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...