venerdì 26 febbraio 2021

NO, UNO STUDIO NON HA MESSO IN DUBBIO L’UTILITÀ DELLE MASCHERINE

 

Il 23 febbraio 2021 l’account Facebook di Claudio Messora ha postato un link a un articolo pubblicato la stessa data sul sito ByoBlu (di cui Messora è fondatore e di cui avevamo parlato all’interno di una rassegna sulla disinformazione in Italia nel 2020) intitolato «Arriva lo studio europeo che mette in dubbio l’efficacia delle mascherine». L’articolo, secondo lo strumento di analisi dei social network CrowdTangle, al 25 febbraio 2021 è stato condiviso su Facebook oltre mille volte. A detta dell’articolo di ByoBlu lo «studio» riscontrerebbe un’efficacia molto bassa delle mascherine, mettendone in luce invece gli effetti negativi.

In realtà lo «studio» è un rapporto tecnico dell’European Center for Disease Prevention and Control (Ecdc), pubblicato il 15 febbraio 2021 e che si limita a prendere in esame quanto già noto dalla letteratura scientifica sulle mascherine, e come tale non può «mettere in dubbio» nulla che non si sapesse già. L’articolo di ByoBlu presenta i risultati del rapporto in modo parziale e tendenzioso. Vediamo in ordine come stanno le cose.

Il rapporto dell’Ecdc analizza in modo sistematico gli studi finora pubblicati sull’efficacia delle mascherine di vari tipi (chirurgiche, respiratori Ffp2, mascherine di comunità e visori). Per ogni categoria di mascherine, il rapporto riassume quanto sappiamo su quanto influiscono sulla diffusione del virus Sars-CoV-2 e altri virus respiratori, e stima quanto siano solidi i dati scientifici a supporto. Come avevamo discusso in precedenza, ottenere dati concreti sull’efficacia delle mascherine è più difficile di quanto possa sembrare. Ci sono quindi pochi studi in grado di dare informazioni solide sul loro effetto e, come nota il rapporto dell’Ecdc, spesso è difficile confrontare gli studi tra loro, in quanto condotti in condizioni molto diverse. 

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giovedì 25 febbraio 2021

Covid, balzo dei casi. Il tasso positività sale al 5,6%

Iss: "In Italia si è stimato che la cosiddetta variante inglese del virus Sars-CoV-2 ha una trasmissibilità superiore del 37%"

Sono 19.886 i test positivi al coronavirus registrati in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri i positivi erano stati 16.424.

Le vittime sono invece 308 , mentre ieri erano state 318

Il ministero della Salute ha corretto il dato sui test per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia: sono 353.704 e non 443.704 come apparso in un primo tempo nella tabella online, quindi appena 13 mila più di ieri. Il tasso di positività sale quindi al 5,6% (+0.8% rispetto a ieri).

"In Italia si è stimato che la cosiddetta variante inglese del virus Sars-CoV-2 ha una trasmissibilità superiore del 37% rispetto ai ceppi non varianti, con una grande incertezza statistica" tra il 18% fino ad arrivare a punte del 60%.

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Focolaio covid al pranzo di San Valentino al ristorante: decine di contagiati a Cupra Marittima

Il pranzo al ristorante per festeggiare il giorno San Valentino purtroppo si è rivelato un focolaio di contagio da coronavirus a Cupra Marittima. “Stiamo avendo un incremento dei casi di positività al covid-19, purtroppo, ma stiamo lavorando in collaborazione con l’Asur e le forze dell’ordine per mantenere la situazione sotto controllo” ha spiegato il sindaco della cittadina in provincia di Ascoli Piceno.

Un pranzo al ristorante per festeggiare il giorno San Valentino purtroppo si è rivelato un focolaio di contagio da coronavirus con decine di clienti contagiati a Cupra Marittima, cittadina costiera marchigiana in provincia di Ascoli Piceno. Quel giorno nel locale vi erano circa novanta persone tra clienti e personale e ora oltre una ventina sono risultati contagiati dal virus e gli latri son stati sottoposti a quarantena. I casi sono distribuiti in diversi Comuni del Piceno dove sono residenti i clienti e i dipendenti del ristorante mala maggior parte riguardano proprio Cupra Marittima.  Non si sa da chi sia partito il contagio ma quando uno dei clienti ha scoperto di essere stato contagiato con i primi sintomi covid ha avvertito il locale ed è partito il tracciamento dei contatti e degli altri clienti che ha scoperto altre decine di positività.

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Gimbe dice che per evitare il lockdown bisogna chiudere Comuni e Province



A 86 anni perde il pullman e fa 4 chilometri a piedi per il vaccino: la disavventura (con lieto fine) di Livia. “Non potevo mancare”

È successo a Calitri, piccolo comune dell'Irpinia. Livia De Lucia è tra le prime over ottanta ad aver avuto accesso al siero, ma il giorno dell'appuntamento ha perso la coincidenza della "postale" e si è incamminata per Bisaccia, a 15 chilometri di distanza, dove c'è il centro di vaccinazione. "Il vaccino va fatto", racconta al Fatto.it "Due passi non hanno mai ammazzato nessuno". Nel tragitto per fortuna ha incontrato due giovani che le hanno dato un passaggio. Increduli i medici

Non voleva proprio mancare all’appuntamento per la somministrazione del vaccino anti-Covid la signora Livia De Lucia, 86 anni e una grinta encomiabile. E così, dopo aver perso il pullman, ha percorso quattro chilometri a piedi per raggiungere il centro allestito per le vaccinazioni nel paese vicino. Se non fosse stato per due ragazze che le hanno offerto un passaggio lungo la strada, i chilometri sarebbero stati quindici. È successo a Calitri, piccolo comune Irpino noto alla cronache per il sisma del 23 novembre 1980. La signora Livia è tra le prime over ottanta ad aver avuto accesso al siero, solo che qualcosa sabato 20 febbraio è andato storto. Di buon mattino l’anziana armata di scialle è scesa in strada, muovendosi dalla sua abitazione del centro storico calitrano per raggiungere a passo cadenzato la fermata dell’autobus, che qui, a Calitri viene ancora chiamato “postale” perché un tempo aveva il compito di consegnare anche lettere e pacchi. Passati dieci minuti Livia si è resa conto di aver perso la coincidenza con il pullman di linea e, dopo aver chiesto a qualche passante informazioni sugli orari, si è incamminata verso l’uscita del paese.

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Covid, la 'variante inglese' rimane di più nel corpo

Studio sui giocatori dell'Nba, forse è necessario allungare la quarantena

La 'variante inglese' del virus Sars-CoV-2 potrebbe avere una maggiore trasmissibilità rispetto alle altre perché questa 'versione' del virus rimane per più tempo nell'organismo, facendo sì che un paziente sia infettivo più a lungo. Lo suggerisce uno studio preliminare, ancora non pubblicato, dell'università di Harvard, condotto sui giocatori Nba, secondo cui l'attuale quarantena di 10 giorni non sarebbe quindi più sufficiente per limitare il virus.

L'analisi è stata condotta su 65 giocatori Nba positivi al virus che venivano testati ogni giorno durante il periodo di 'bolla' della scorsa estate in occasione dei playoff.

Tra questi sono stati individuati 7 casi di 'variante inglese'. "Per gli individui affetti dalla variante la durata media della fase di proliferazione del virus era di 5,3 giorni, quella della fase di eliminazione 8,0 giorni e la durata totale media dell'infezione era di 13 giorni - si legge -. Per confronto chi non era infettato dalla variante aveva una fase di proliferazione di 2 giorni, di clearance di 6,2 e una durata media di 8,2 giorni".

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mercoledì 24 febbraio 2021

Covid: nuovo balzo positivi, sono 16.424, vittime sono 318. Boom di contagi a Brescia

Oltre 340 mila test, tasso positività al 4,8%

Sono 16.424 i test positivi al coronavirus registrati in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Martedì i positivi erano stati 13.314.

Le vittime sono invece 318, mentre martedì erano state 356.
I casi totali da inizio epidemia sono 2.848.564, i morti 96.666. Gli attualmente positivi sono 389.433 (+1.485 rispetto a martedì), i dimessi o guariti 2.362.465 (+14.599), in isolamento domiciliare ci sono ora 369.059 persone (+1.552).

Sono 340.247 i test (molecolari e antigenici) effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, martedì erano stati 303.850, oltre 36 mila in meno. Il tasso di positività è del 4,8%, rispetto al 4,4% di martedì (+0,4%).

Sono 2.157 i pazienti ricoverati in terapia intensiva in Italia, con un aumento di 11 unità in più nel saldo quotidiano tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri in rianimazione sono stati 178. Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 18.217 persone, in calo di 78 unità rispetto a martedì.

Continuano a salire i contagiati a Brescia che sono passati dai 506 casi di ieri ai 901 di oggi facendola diventare la provincia più colpita della Lombardia con quasi un terzo dei casi della regione.

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martedì 23 febbraio 2021

Covid: 13.314 nuovi casi, 356 morti. Tasso di positività in calo


Sono 303.850 i tamponi effettuati nelle ultime 24 ore

Sono 13.314 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia nelle ultime 24 ore. Sono 356, invece, le vittime.

Sono 303.850 i tamponi effettuati nelle ultime 24 ore in Italia con il tasso di positività sui nuovi casi (13.314) che scende al 4,4% rispetto al 5,6% di ieri.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva in Italia sono 2.146, 28 in più rispetto a ieri.

I ricoverati con sintomi sono, invece, 18.295 (+140). Gli attualmente positivi in Italia tornano a salire raggiungendo quota 387.948 (+45 rispetto a ieri). 

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...