domenica 31 ottobre 2021

Curcuma e miele come antibiotico naturale

Consumare curcuma e miele aiuta l'organismo a ritrovare il benessere in modo del tutto naturale. Scopriamo tutto su questo antibiotico naturale.

La combinazione di curcuma e miele è ideale per migliorare la salute dell’organismo e per questo in molti consumano questi due prodotti insieme. Le proprietà terapeutiche di questi prodotti sono straordinarie e per questo sono considerati un vero e proprio antibiotico naturale

Curcuma e miele contro i disturbi di stagione

La curcuma e il miele sono davvero eccellenti per contrastare i dusturbi della stagione invernale. Questi due prodotti naturali, se utilizzati insieme, sono infatti capaci di prevenire e di curare problemi vari come raffreddore, tosse, male alla gola e febbre. 

I benefici di curcuma e miele

Curcuma e miele, utilizzati insieme, risultano essere un ottimo antibiotico naturale  e per questo il loro impiego è utile soprattutto nel periodo invernale.

Questo rimedio è eccellente per contrastare problemi come il mal di gola: in questo caso consigliamo di usare un miele di eucalipto.

Per dire addio alla tosse invece è bene scegliere un miele balsamico come quello di abete. In caso di tosse secca suggeriamo invece un miele di agrumi che possiede qualità sedative.

In caso di febbre suggeriamo di optare per il miele di tiglio che risulta essere un ottimo antisettico. Per contrastare raffreddore e sinusite invece scegliere un miele di timo che possiede proprietà decongestionanti.

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Salgono i contagi nell’alessandrino, in quarantena diciotto classi


Alessandria –  Anche se oltre il 94,4% del personale scolastico del Piemonte ha aderito alla vaccinazione e il 97% dei vaccinati ha già completato il ciclo, aumentano i contagi a scuola. La diffusione del virus resta contenuta poiché anche l'adesione degli studenti è elevata con il 70,4% di vaccinati su una popolazione complessiva di 315 mila nella fascia 12-19 anni.

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sabato 30 ottobre 2021

Il numero perfetto di ore di sonno per salvare il cervello dall'Alzheimer

Tempi di sonno brevi e lunghi sono stati associati a prestazioni cognitive peggiori.

Che il sonno sia un ingrediente fondamentale per la salute psicofisica degli individui è assodato. Ci si interroga spesso, però, su quante siano le ore di riposo consigliate per preservare il cervello. Secondo una ricerca del Washington University Sleep Medicine Center, dormire troppo o troppo poco favorisce il declino cognitivo del cervello, e arriva a suggerire il numero di ore di cui abbiamo bisogno per preservare il cervello e compensare il morbo di Alzheimer.

La ricerca che indica quante ore dormire per salvare il cervello

Nello studio, pubblicato sulla rivista Brain, 100 anziani con una media di 75 anni hanno dormito per quattro anni e mezzo con un minuscolo monitor attaccato alla fronte quasi tutte le notti per misurare l’attività cerebrale durante il sonno:

"Il nostro studio dimostra che esiste una fascia media, o “punto debole”, per il tempo totale di sonno che rendono le prestazioni cognitive stabili nel tempo. Tempi di sonno brevi e lunghi sono stati associati a prestazioni cognitive peggiori, forse a causa di un sonno insufficiente o di una scarsa qualità del sonno", evidenziano i ricercatori.

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Coronavirus, oggi in Italia 4.878 casi e 37 morti per Covid, Palù (Aifa): “Non vaccinati primi diffusori del virus”: ultime notizie e bollettino

Report Iss: balzo di Rt a 0,96 da 0,86 e sale anche incidenza a 46 da 34, "possibile preludio recrudescenza". Il bollettino con i contagi Covid di oggi: 4.878 nuovi casi su 477.352 tamponi e 37 morti. Salgono da 4 a 18 le Regioni e le province autonome classificate a rischio moderato. A Trieste boom di contagi e accessi all'ospedale, il sindaco: "Siamo al limite della zona gialla". Palù (Aifa): "Non vaccinati primi diffusori del virus". La Fda ha autorizzato la somministrazione d'emergenza del vaccino Pfizer-Biontech per bambini dai 5 agli 11 anni di età.

Nel mondo 246 milioni di casi e quasi 5 milioni di morti covid. Per il terzo giorno consecutivo record di morti in Russia, ma è picco di contagi anche in Ucraina, Romania e Germania, ma il virus è più debole in America. Pechino rinforza le restrizioni: stop ad attività al chiuso e taglio dei voli. 007 Usa: "Probabile che il Coronavirus non sia nato come arma biologica".

Con la terza dose di vaccino anti Covid il Green Pass sarà prolungato di altri 12 mesi

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Tampone Covid: differenze tra molecolare, rapido, salivare e fai-da-te

I tamponi per diagnosticare il Covid non sono tutti uguali e la loro affidabilità varia anche del 50%: ma come scegliere tra molecolari, antigenici, salivari e fai-da-te?

Dici tamponi e si apre un mondo: molecolari, antigenici, salivari rapidi, test fai-da-te… I metodi per diagnosticare il Covid-19 sono molteplici. Ma non sono tutti uguali in fatto di attendibilità: alcuni hanno dimostrato sul campo la loro efficacia nell’individuare anche le più piccole particelle del virus, altri no: possono generare falsi negativi e la percentuale di affidabilità, secondo gli esperti, è abbastanza bassa. Il che spiega, per esempio, perché non tutti i tamponi permettono di accedere al Green Pass. Proviamo a fare chiarezza.

TAMPONE MOLECOLARE NASO-FARINGEO —

È il test per eccellenza. Apparso nei primi tempi della pandemia, ancora oggi è considerato l’esame diagnostico di riferimento internazionale per la rilevazione del SARS-CoV-2 e quello da usare per certificare l’avvenuta guarigione. Il tampone molecolare è in grado di rilevare gli acidi nucleici del virus attraverso l’impiego della PCR (dall’inglese Polymerase Chain Reaction, Reazione a Catena della Polimerasi): una tecnica sofisticata che permette di rilevare il virus anche a bassa carica virale nei soggetti sintomatici, pre-sintomatici o asintomatici. Insomma, il molecolare individua chi è infettato e anche chi è infettante. Per questo possono effettuarlo solo operatori esperti e i risultati richiedono 24/36 ore. La sua validità è di 72 ore.
Accuratezza: circa il 100%

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Dieta, secondo uno studio chi mangia carne è meno soggetto alla depressione

Un meta-studio pubblicato sulla rivista Food Science and Nutrition ha evidenziato un rapporto positivo tra consumo di carne e depressione.

Un meta-studio pubblicato sulla rivista Food Science and Nutrition si è proposto di esaminare la relazione quantitative tra il consumo di carne o una dieta che se ne astiene, e il rapporto con depressione e ansia.

Per giungere alla conclusione che a una dieta vegetariana (o vegana) fosse in qualche modo più collegata a problemi mentali, gli autori hanno ricercato cinque database online dai quali hanno estratto venti studi che soddisfacessero i criteri di selezione. In tutto, sono state raccolte circa 172000 testimonianze (di cui circa 158000 che consumavano carne e 13000 che invece si astenevano), che hanno evidenziato una chiara correlazione tra la mancanza della carne nella dieta e ansia o depressione. “Le diete restrittive tendono a rendere le persone infelici e malsane nel lungo periodo”, ha commentato a tal proposito Urska Dobersek, psicologa dell’University of Southern Indiana e membro del team che ha redatto il meta-studio.

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Inconveniente durante il tampone Covid, uomo finisce in ospedale: “Non era mai accaduto”

Incredibile quanto successo ad un uomo, che per un semplice tampone nasofaringeo è stato costretto a recarsi in ospedale. La notizia sta facendo il giro della rete e ha aperto numerose discussioni, a tal punto che l’azienda sanitaria della città in cui si è registrato l’episodio ha dovuto diramare una nota stampa per spiegare quanto successo. Una situazione decisamente insolita, che ha lasciato tutti senza parole. E ovviamente si è trattato di un brutto imprevisto per lo sfortunato protagonista.

A proposito dell’emergenza coronavirus, incidenza in risalita con 46 contagi per 100mila abitanti, e sale anche l’Rt, ora a 0,96 e che si aspetta superi la soglia critica nei prossimi giorni. E’ quanto emerge dal report diffuso dall’Istituto superiore di sanità (Iss) sul monitoraggio della Cabina di regia relativo all’andamento di Covid-19, che segnala anche un Rt ospedaliero sopra la soglia epidemica a 1,13. Stabile invece l’occupazione delle terapie intensive, al 3,7%, mentre sale a 4,5% quella in area medica. 18 le regioni a rischio moderato.

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...