A darne l’annuncio è la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso), che monitora alcuni nosocomi sentinella dislocati in varie zone d’Italia
È in crescita il trend dei No vax ricoverati nelle terapie intensive degli ospedali italiani. Nelle ultime due settimane l’aumento è stato del 32%, un dato che preoccupa le istituzioni e i medici. A darne l’annuncio è la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso), che monitora alcuni nosocomi sentinella dislocati in varie zone d’Italia. I dati sono incontrovertibili: crescono i casi di persone non vaccinate che hanno bisogno di essere trasferite nei reparti dove viene garantito il supporto medico per mantenere alte le funzioni vitali dei pazienti ammalati gravemente di Covid, mentre sono sempre meno le persone ricoverate che hanno completato il ciclo vaccinale.In gravi condizioni, poi, non c’è nessun paziente che ha avuto la doppia dose da meno di quattro mesi. La rilevazione del 7 dicembre conferma i numeri del precedente report del 30 settembre. Negli ultimi sette giorni sono aumentati del 15% i pazienti ospedalizzati non vaccinati e sono diminuiti del 22% i ricoverati che hanno fatto ricorso all’antidoto. I No vax finiti in terapia intensiva sono mediamente più giovani rispetto ai mesi scorsi (62 anni) e nel 42% dei casi sono persone sane che non soffrono di altre patologie. Interessante anche la differenza del range di età che per i vaccinati è tra 47 e 85 anni e per non vaccinati tra 21 e 83 anni.
I dati, comunque, mostrano un incremento complessivo delle ospedalizzazioni per Covid pari al 10,1%. Si passa da 810 pazienti del 30 novembre a 892 degenti del 7 dicembre. L'età media di chi finisce in ospedale è più alta, pari a 75 anni, tra i vaccinati e più bassa, pari a 62 anni, tra i non vaccinati, con uno scarto di ben 13 anni. A destare maggiore apprensione sono i numeri delle terapie intensive. La malattia in forme gravi, infatti, colpisce sempre più i non vaccinati
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