MILANO (Reuters) - Dall'inizio della pandemia di COVID-19 nel marzo 2020 al gennaio di quest'anno l'eccesso di mortalità totale in Italia, rispetto alla media 2015-2019, è stato di 178.000 decessi.
Lo riferisce il settimo rapporto congiunto dell'Istituto nazionale di statistica (Istat) e Istituto Superiore di Sanità (ISS) sull'impatto dell'epidemia sulla mortalità, aggiungendo che gran parte dell'eccesso del 2021 è relativo al primo quadrimestre "quando la copertura vaccinale era ancora molto bassa".
Sono stati associati alla diagnosi di infezione da SARS-CoV-2 145.334 decessi fino al 31 gennaio scorso, il 53% dei quali nel 2020, il 41% nel 2021 e il 5,8% a gennaio 2022.
La differenza di oltre 32.000 morti in eccesso viene attribuita ad altre cause, ma va tenuto presente che nei primi mesi della pandemia veniva sottoposto a tampone solo chi entrava in ospedale e non coloro che morivano in casa o nelle Rsa.
"Con il progredire della campagna di vaccinazione, la mortalità è significativamente diminuita a partire dalla ventesima settimana del 2021: l'82% circa dei decessi nel 2021 è avvenuto nel primo quadrimestre", si legge nel rapporto.
"Nel 2020 il totale dei decessi per il complesso delle cause è stato il più alto mai registrato nel nostro Paese dal secondo dopoguerra: 746.146 decessi, 100.526 in più rispetto alla media 2015-2019 (15,6% di eccesso)", prosegue.
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