mercoledì 10 dicembre 2008

Il decalogo anti-raffreddamenti

Curare particolarmente l'alimentazione:
autunno e inverno sono i momenti in cui il fisico è sottoposto a grandi stress e che richiedono quindi una
particolare cura, soprattutto per quanto riguarda vitamine e ali minerale.

Mai sottovalutare i sintomi influenzali:
oltre ai disagi legati alla malattia, spesso sono indice del fatto che qualcosa nel proprio stile di vita e nella
propria alimentazione andrebbe decisamente rivisto.

Cercare di tenere uno stile di vita il più regolare possibile:
soprattutto in questo periodo dell'anno bisognerebbe limitare tutto quello che può creare stress o causare
grande stanchezza. Le giuste ore di sonno e pasti corretti a orari regolari sono le prime difese contro
i mali di stagione.

Non affidarsi a rimedi "fai da te":
i cosiddetti rimedi della nonna talvolta possono anche funzionare, ma nella maggior parte dei casi sono
un mix tra saggezza popolare e credenze prive di qualsiasi fondamento scientifico.
Il risultato? Talvolta, invece di guarire acuiscono la malattia.

Assumere integratori alimentare:
introducendo nella propria alimentazione elementi quali le vitamine e tutto ciò di cui il corpo ha maggiormente
bisogno per difendersi dagli attacchi al proprio sistema immunitario.

Ricordarsi sempre dell'importanzadi integrare i liquidi:
le buone abitudini estive di bere spesso valgono anche per l'inverno. Soprattutto quando si contrae l'influenza
è necessario bere grandi quantità di liquidi.

Scegliere con cura l'abbigliamento:
sì ai vestiti "a strati", no ai capi troppo pesanti: un'abbondante sudorazione rappresenta la porta d'ingresso
per mali di stagione e colpi di freddo.

Fare attenzione agli sbalzi di temperatura:
non esagerare con il riscaldamento, da utile può diventare un vero attentato al benessere (la differenza tra
la temperatura interna ed esterna non dovrebbe mai essere superiore ai 15 gradi).

Non trascurare l'attività fisica:
anche se un chilo di troppo può essere nascosto dagli abiti invernali, praticare attività fisica rinforza l'organismo
e aiuta le difese contro gli attacchi dei mali di stagione.

Evitare i luoghi affollati:
nei luoghi molto frequentati si moltiplicano le occasioni di contagio, specialmente se si è già fisicamente
debilitati. Quindi, particolare attenzione a mezzi di trasporto, palestre, piscine nei periodi più a rischio.

Fonte Osservatorio FederSalus (Star bene)

domenica 7 dicembre 2008

Infertilità in aumento tra gli uomini: colpa di fumo, alcol e inquinamento.














Le sostanze tossiche alterano i geni coinvolti nella genesi dello sperma e un numero sempre crescente di italiani non riesce a diventare padre. L’infertilità, quindi, conserva le caratteristiche di sostantivo femminile ma - da qualche tempo a questa parte - sembra essere una prerogativa tutta maschile. Uno studio europeo effettuato dai ricercatori del laboratorio di andrologia dell’Istituto Valenciano de Infertilidad di Alcante in Spagna ha stimato che sono sempre di più gli uomini europei che hanno difficoltà ad avere figli: lo dimostra una classifica stilata in base alla capacità di fecondare del loro seme.

Si conferma il trend in discesa della qualità del seme maschile sia per numero di spermatozoi che per motilità degli stessi - elemento fondamentale per poter raggiungere e fecondare l’ovulo. Le cause sono più di una ma vanno annoverati, tra i motivi principali, l’elevato tasso di inquinamento cui siamo soggetti, il fumo, l’alcol e il consumo di droga. Andrea Lenzi, ordinario di Endocrinologia all’Università La Sapienza di Roma illustra in maniera chiara il concetto:

La nuova criticità cui sono soggetti gli uomini è legata all’aumento di fattori tossici nell’ambiente e allo stile di vita che, fin da adolescenti, è basato sul consumo - spesso sull’abuso - di droghe, sigarette, alcol e anabolizzanti.

Guardando più a fondo, dove si nasconde il rischio? Innanzitutto a tavola: latte, yogurt, tofu, spezzatino, hamburger o formaggio con soia - consumati con regolarità - potrebbero danneggiare la fertilità maschile; in secondo luogo, bisogna prestare attenzione alle onde elettromagnetiche anche di bassa intensità - vedi quelle del telefonino in stand-by -, capaci di ridurre la motilità e la concentrazione degli spermatozoi; ancora, il fumo - come confermato dal Dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Catania - paralizza gli spermatozoi bloccandone i mitocondri, organelli disseminati nella coda e che gli danno energia per muoversi.

Fonte

venerdì 5 dicembre 2008

Longevità

Attenzione alle maniglie dell'amore

Un recente studio ha dimostrato che bastano 5 cm in più nel girovita per avere un'aspettativa di vita
del 13-17% in meno rispetto ai coetanei. La ricerca, condotta dall'Imperial College di Londra,
ha dimostrato che, anche se il peso di una persona è normale, avere le "maniglie" accorcia la vita.
Lo studio ha coinvolto migliaia di persone di nove paesi europei, con età a partire dai 51 anni,
di entrambi i sessi, monitorate per circa 10 anni. Gli uomini con un girovita di 119 cm presentavano
il doppio delle possibilità di perdere la vita per una malattia, rispetto ai coetanei con il valore sotto
gli 80 cm. Per le donne invece, la soglia di rischio è oltre i 99 cm, mentre quella sicura è sotto i 64,7 cm.

Fonte Viversani & Belli

lunedì 1 dicembre 2008

Calcola online il tuo Indice di Massa Corporea

L'Organizzazione Mondiale della Sanità suggerisce di classificare il peso corporeo utilizzando l'Indice di Massa Corporea (BMI, acronimo di Body Mass Index) calcolato dividendo il peso in chilogrammi per il quadrato dell'altezza in metri (kg/m2).

I valori di riferimento sono stati calcolati considerando come normopeso la fascia di popolazione risultata a minor rischio di sviluppo di malattie per cui il peso corporeo sia stato riconosciuto come fattore di rischio. Tra le principali patologie legate al sovrappeso troviamo le malattie cardiovascolari, il diabete, l'ipertensione, l'osteoartrosi, alcune neoplasie. I soggetti classificati come sottopeso sono invece maggiormente a rischio di osteoporosi, fratture, aritmie cardiache.


Adulti

Facendo riferimento allo schema riportato in tabella si può stabilire in quale categoria si colloca ognuno di noi.

Classificazione

BMI
Sottopeso

<18,5
Normopeso

18,5-24,9
Sovrappeso

25-29,9
Obesità lieve
I classe
30-34,9
Obesità moderata
II classe
35-39,9
Obesità grave
III classe
>40

Ricordatevi che questa classificazione ha un importante significato solo per gli adulti.

Bambini e adolescenti

Nel caso di bambini e adolescenti il BMI calcolato va confrontato con apposite curve di crescita:

  • qualora il soggetto si collochi sotto il quinto percentile si parla di sottopeso,
  • sopra l'85esimo percentile si parla di rischio di sovrappeso,
  • sopra il 95esimo percentile si parla di sovrappeso.

La classificazione attuale non prevede di parlare di obesità durante la fase evolutiva (fino ad almeno 20 anni di età).

Per conoscere la categoria del peso di bambini e adolescenti, calcola il BMI utilizzando il form in questa pagina e quindi consulta le curve di crescita BMI per età per maschi e femmine. Per saperne di più visita il sito dei Centers of Disease Control degli Stati Uniti (pagine in lingua inglese).


Calcola quì


giovedì 27 novembre 2008

Ancora sui benefici del cioccolato: lunga vita ai “cioccolofili”!















Il cioccolato è un alimento psicoattivo
che viene prodotto dai semi dell’albero di cacao tropicale Theobroma Cacao.
E’ stato il naturalista svedese Linneo a dargli questo nome, classificandolo. Il termine greco theobroma significa letteralmente cibo degli dèi.
In realtà è stato anche definito cibo del diavolo, forse perchè induce in tentazione vista la sua golosità, ma non ci sono ancora spiegazioni teologiche a questa associazione demoniaca. Dèi o diavolo, il cioccolato fa bene, ne abbiamo già parlato.
Gli aztechi lo usavano durante le cerimonie religiose per conferire vitalità e saggezza ai sacerdoti, ai guerrieri e ai nobili.
Il celebre libertino italiano Giacomo Casanova(1725-1798) lo assumeva come afrodisiaco prima di portare a letto le sue conquiste.

Più di recente uno studio sugli studenti maschi laureatisi nel corso della storia della celebre università di Harvard, avrebbe dimostrato che erano vissuti un maggior numero di anni quelli che consumavano cioccolato, piuttosto che coloro che si astenevano dal suo consumo.

Proprio così, se avete consumato tante uova di cioccolato, vivrete più a lungo. il cioccolato rende più longevi. Sembrerebbe che gli elevati livelli di polifenolo presenti al suo interno siano la spiegazione del suo potere allontana morte.
I polifenoli, infatti, riducono l’ossidazione delle lipoproteine, e proteggono contro le malattie cardiache. Le teorie sono ancora in fase speculativa, certo è che se la cardioaspirina avesse il sapor di cioccolato non sarebbe certo una cattiva idea!
Oltre che a rendere più longevi, il cioccolato aumenterebbe le capacità cognitive. Esperimenti compiuti sui topi in laboratorio, avrebbero rilevato un aumento della capacità di attenzione e un incremento della memoria, relativa all’assunzione di cacao.
Se a questo aggiungiamo i benefici effetti sull’ umore e sull’eros e la diminuizione dei disturbi dovuti alla sindrome premestruale, credo sia il caso di correre al supermercato per fare incetta delle uova pasquali a prezzi scontati. Lunga vita ai cioccolofili!

Fonte

martedì 25 novembre 2008

Masturbazione e cancro alla prostata

La masturbazione riduce il rischio di sviluppare il cancro alla prostata. Secondo alcuni ricercatori del Cancer Council Victoria di Melbourne (Australia), la masturbazione, in particolar modo in quegli uomini che non hanno rapporti sessuali regolari, aiuterebbe a prevenire il tumore alla prostata perché grazie ad un'eiaculazione frequente si evita che eventuali sostanze cancerogene possano accumularsi nella ghiandola prostatica. I dettagli della ricerca sono stati riportati sul New Scientist in un articolo del 2003.

Per condurre lo studio sono stati arruolati circa un migliaio di uomini affetti da tumore alla prostata e poco più di 1200 sani, a tutti i partecipanti è stato fatto compilare un questionario con diverse domande sulle loro abitudini sessuali. Gli esperti spiegano che studi precedenti avevano dimostrato che un elevato numero di rapporti con partner diverse era legato ad un aumento del pericolo di sviluppare il cancro alla prostata, un pericolo che però non era legato al numero di rapporti in se ma al fatto che l'elevato numero di partner diverse esponeva ad un maggior rischio di contrarre patologie che potevano contribuire alla comparsa della neoplasia prostatica.

Graham Giles, coordinatore dello studio australiano, spiega che in base ai dati raccolti si è potuto osservare che gli uomini che hanno un'intensa attività tra i venti i cinquant'anni hanno meno probabilità di sviluppare la malattia. In particolar modo, si è scoperto che gli uomini che eiaculavano più di cinque volte alla settimana intorno ai 20 anni avevano circa il 33 per cento di probabilità in meno di sviluppare il cancro alla prostata.

Secondo Graham Giles, l'effetto che si ottiene sull'organismo è assimilabile a quello che avviene con l'allattamento al seno nelle donne. Si è dimostrato che le mamme che allattano al seno hanno una minore probabilità di contrarre il cancro al seno.

Tornando allo studio australiano, secondo gli esperti, le frequenti eiaculazioni hanno un effetto protettivo contro il cancro perché prevengono la costruzione di cellule cancerogene nella prostata.


Fonte

Vivere più sani e più a lungo con una proteina: cos'è Klotho

Tende a diminuire con l'avanzare dell'età e sembra essere correlata all’invecchiamento cellulare Nel pantheon greco,  Klotho  era la...