venerdì 23 marzo 2012

Tenersi in forma fra le mura di casa

Smaltire i chili in eccesso delle feste e tornare in forma allenandosi tra le pareti domestiche: è la scelta di 2 italiani su 5 che all'iscrizione in palestra preferiscono l'allenamento casalingo. Grazie agli attrezzi sempre più tecnologici e connessi al web, si è affermata la tendenza della Gymnhouse, termine derivato da gymnasium (palestra) e house (casa), che trasforma il salotto in una vera e propria palestra con più di un vantaggio: si risparmia, non si è costretti a portarsi dietro pesanti borsoni e a condividere spazi con persone estranee. Ecco alcune delle discipline che si possono praticare in casa e quante kilocalorie permettono di bruciare
di Irma D'Aria 

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lunedì 19 marzo 2012

Mal di denti: riscoperto un antico efficace rimedio

Dall’antico popolo Inca si è riscoperto un rimedio efficace nel sedare il mal di denti e trattare ascessi e ulcere. Potrebbe anche sostituire le attuali anestesie

Antichi rimedi per mali antichi – e moderni – come il mal di denti. Un male che spesso assume proporzioni difficili da gestire e che può davvero essere insopportabile.
I rimedi? Quello più immediato, un antidolorifico – ammesso che faccia effetto – e poi recarsi al più presto dal dentista.
Ma, a parte il dentista, ci sono alternative all’uso degli antidolorifici che, come tutti i farmaci, possono avere effetti indesiderati? A quanto sembra sì. Ed è pure efficace.
È una pianta tropicale conosciuta con il nome di Acmella oleracea. Altresì nota con il nome di Crescione di Para, è un piccola pianta riconoscibile dai suoi bei fiori gialli. Nella medicina tradizionale si conosce da tempo per le sue doti diuretiche, digestive e antiscorbutiche. Oggi, però, una ricercatrice dell’Università di Cambridge ne ha riscoperto l’uso come analgesico che era già in essere presso l’antica popolazione Inca.

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martedì 13 marzo 2012

Troppa carne rossa accorcia la vita. Più longevi con pesce e noci

Secondo uno studio della Harvard School of Public Health di Boston, il consumo quotidiano aumenterebbe di oltre il 20% il rischio di una morte prematura per problemi cardiaci o cancro. I ricercatori hanno seguito un campione di 120.000 individui per 28 anni

di VALERIA PINI


ROMA - Per qualcuno è una passione che non si controlla. Bistecche enormi, spesso cotte alla griglia. C'è chi poi preferisce mangiarle al sangue, quasi crude. Ma il consumo di carne rossa non è salutare se eccessivo e, secondo una ricerca 1 della Harvard School of Public Health di Boston 2, rischia di fare vivere  meno a lungo, perché chi la sceglie come alimento quotidiano ha più possibilità di trovarsi ad affrontare con il tempo problemi cardiaci o tumori. Secondo lo studio appena pubblicato sulla rivista Archives of Internal Medicine 3, le probabilità di ammalarsi di cancro e malattie cardiovascolari aumenta del 20%. Se invece si sceglie una dieta ricca di pesce e carni bianche, il rischio complessivo di morte si riduce. Il 9,3% e il 7,6% dei decessi rispettivamente per maschi e femmine sarebbe evitabile riducendo le porzioni di carne rossa consumate.

Solo 42 grammi al giorno. L'importante, rivelano gli esperti, è limitarsi a mettere nel piatto solo 42 grammi di carne rossa al giorno, l'equivalente di una grossa bistecca a settimana. Una scelta di questo tipo può prevenire un decesso precoce fra gli uomini e uno su 13 fra le donne. "Abbiamo aggiunto ulteriori evidenze dei rischi per la salute derivanti dal consumo di elevate quantità di carne rossa, alimento già associato a diabete di tipo 2, malattia coronarica, ictus e alcuni tipi di cancro in altri studi",  spiega An Pan, primo autore dello studio e ricercatore del Dipartimento di nutrizione dell'Harvard School of Public Health.

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sabato 10 marzo 2012

Proteine, le nuove linee guida Efsa

Di quante proteine abbiamo bisogno ogni giorno? D'ora in poi la risposta potrà essere calcolata con più precisione. L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha infatti pubblicato un vademecum che stabilisce i quantitativi di assunzione delle proteine. Con Andrea Ghiselli, nutrizionista dell'Istituto Nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione, abbiamo "simulato" degli esempi per uomini e donne indicando per ciascuno cosa mangiare per assumere il giusto quantitativo di proteine ogni giorno


a cura di IRMA D'ARIA

 

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lunedì 5 marzo 2012

Frutti antichi per la salute: fichi, uva melograne e nespole

Fico:
E’ un frutto nutriente, sia quando è fresco, sia quando è secco. All’apparenza i fichi sembrano contenere un’eccessiva quantità d’acqua, ma in realtà quest’acqua è un liquido prezioso che, dopo la riduzione per essiccamento, si trasforma in sostanze azotate e grasse e, principalmente, in zucchero. Ricchi di vitamina A (della crescita), di vitamina B ( antinevritica), di vitamina C, che mantiene la coesione cellulare, i fichi si rivelano un alimento bilanciato dal punto di vista vitaminico. Lassativi ed espettoranti, drenano in maniera eccellente le vie respiratorie e intestinali. Tra le sue virtù curative, se cotto nell’acqua, o meglio nel latte, tagliato in due e applicato ben caldo su un ascesso o un foruncolo, ne affretterà la maturazione; sulla gengiva, in caso di ascesso dentario, ne agevola l’evoluzione e dà un immediato sollievo. Un tempo veniva utilizzato anche come sciroppo per il mal di gola e la tosse; si ottiene facendo cuocere cinque o sei fichi secchi in poca acqua: lo si beve a cucchiaiate a volontà. Per vincere anche la stitichezza, si prendono alcuni fichi, si lavano, si mettono a macerare per una notte in un pò d’acqua e si mangiano il mattino seguente a digiuno, per diverse settimane di seguito.
Uva:
E’ un alimento energetico, ricco di glucidi: glucosio, fruttosio, dulcite e mannite, e di minerali: potassio, calcio, magnesio, fosforo, manganese, ferro, iodio e arsenico. Contiene inoltre moltre pectine, acidi organici, le vitamine A, B, C ed essenze aromatiche. L’uva è un alimento estremamente digeribile, perchè il suo zucchero, che è un fattore costitutivo del sangue normale, è assimilabile e rappresenta il punto estremo dell’elaborazione di tutti i carboidrati. Ha diverse proprietà terapeutiche: è innanzitutto lassativa e diuretica. Le principali indicazioni sono dispepsia, stitichezza, emorroidi, calcolosi epatica e urica, gotta, intossicazioni da mercurio e da piombo. Un altro suo vantaggio è quello di essere povera di albumine da consentire d’intraprendere la cura intensa di questo frutto senza rischi di accumulazione di scorie azotate. Povera di cloruro di sodio, l’uva è adatta anche ai sofferenti di gastrite iperacida. Aumentando la quantità d’urina, facilità l’eliminazione di tossine dall’organismo. Il suo succo contribuisce alla scomparsa dei disturbi causati dall’ipertensione arteriosa. Inoltre, la presenza di polifenoli, rendono questo piccolo frutto un potente antitumorale, antibatterico e anti-invecchiamento. La presenza di acido ellagico nell’uva svolge un’azione protettiva contro i danni del fumo.

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mercoledì 29 febbraio 2012

Curarsi mangiando

Ci sono sostanze che, oltre a rendere gustosi i nostri piatti, fungono da antinfiammatori naturali. Abbiamo presentato la lista della spesa a un esperto di medicina integrata di Paola Scaccabarozzi

 

Nella vita capita spesso di dover usare degli antinfiammatori. Ma hai mai pensato di "curarti" con il cibo? Ci sono sostanze che, oltre a rendere molto piacevoli e gustosi i nostri piatti, fungono da veri e propri antinfiammatori naturali. Per scoprire quali sono e soprattutto come e quando usarli abbiamo sottoposto un "elenco della spesa" a Bruno Brigo, medico-chirurgo specializzato in Medicina Interna e Riabilitativa e autore di numerosi testi di Medicina Integrata per Tecniche Nuove Edizioni.

Curcuma
È una spezia molto utilizzata in Oriente e in particolare in India. Appartiene alla famiglia delle zingibaracee, è di un colore giallo intenso, simile a quello dello zafferano e per questo veniva utilizzata fin dall’antichità per colorare i tessuti. Aggiunta al curry oppure sotto forma di polvere, la curcuma è un ingrediente fondamentale di numerose ricette asiatiche, in grado però di rendere più piacevoli anche i piatti della nostra tradizione. La si può aggiungere alla zuppa di verdura, alla pasta, piuttosto che alle insalate che risultano così più colorate e saporite, con il grande vantaggio di fornirci anche un ottimo apporto di sostanze antiossidanti e antinfiammatorie. E, a quanto pare, non solo. Numerosi sono infatti gli studi epidemiologici da cui è emerso che un uso regolare della curcuma ci aiuta a prevenire il tumore all’intestino, a risolvere problemi di stipsi e a prevenire persino le malattie degenerative come il morbo di Parkinson e l’alzheimer. Basta consumarne quotidianamente un cucchiaio raso da minestra e un cucchiaino da caffè per i bambini, perché questa spezia non ha alcuna controindicazione, tranne per chi soffre di diverticoli o dissenteria. Quindi può essere piacevolmente utilizzata da tutta la famiglia.  

Zenzero
Anche questa è una pianta originaria dell’Asia e appartiene anch’essa alla famiglia della zingibaracee. Lo zenzero lo si trova sia fresco che in polvere. È ottimo per rendere aromatica e gustosa una tazza di tè. E utilissimo per prevenire infiammazioni di varia natura. Da quelle del colon, come è emerso da uno studio pubblicato su Cancer Prevention Research, all’artrosi del ginocchio, come testimoniano altre ricerche. Ma lo zenzero è efficacissimo anche contro la nausea e la cefalea. È dunque un vero toccasana per prevenire l’emicrania, l’importante è che ci si abitui a consumarlo regolarmente, almeno una fettina una volta al giorno nelle tisane, oppure sotto formula di capsule o caramelle. Va bene sia per adulti che per bambini.


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lunedì 27 febbraio 2012

Lo stress ci fa invecchiare

Invecchiamento precoce e malattie legate all’età pare si sviluppino con più facilità quando siamo sottoposti a stress

Invecchiare è inevitabile, fa parte della vita. Tuttavia si può invecchiare bene e quasi non patire delle conseguenze che questo processo a volte porta con sé. Al contrario, si può non solo invecchiare precocemente ma anche sviluppare tutte quelle malattie legate all’avanzare dell’età come, per esempio, la demenza – una situazione, questa, che può assumere anche connotati drammatici. Ma anche cancro, malattie cardiovascolari e ictus.

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mercoledì 22 febbraio 2012

Sessualità: in 100 anni di studi nessuna prova sulla esistenza del Punto G

Ma chi crede è ancora in tempo a non arrendersi: anche se gli scienziati finora non hanno trovato nessuna prova evidente della sua esistenza, si può ancora cercare.

Inutile accanirsi a cercarlo, sbagliato sentirsi frustrate da una vita di tentativi falliti: se il 'punto G' non si trova e' perche', molto semplicemente, non esiste.
A sentenziare la possibile fine di un mito e' un team di scienziati americani, che analizzando qualcosa come 100 studi pubblicati in 60 anni ha provato a fare chiarezza su uno dei misteri piu' fitti dell'amore in rosa: la presenza di un 'interruttore del piacere' nell'organo sessuale femminile, una sorta di area nascosta a forma di fagiolo, dalla cui stimolazione dipenderebbe la felicita' completa di una donna sotto le lenzuola.
Dal 1950, quando il punto G e' stato descritto per la prima volta dal ginecologo tedesco Ernst Grafenberg, sulla reale esistenza del punto G si e' scatenata un'accesa querelle scientifica fatta di conferme e smentite a stretto giro.
Qualche esempio. Nel 2008, in uno studio di ecografia transvaginale pubblicato sul 'Journal of Sexual Medicine', il sessuologo italiano Emmanuele Jannini ha addirittura prodotto la foto dell'agognato 'bottone'.
Una notizia rimbalzata dalla Penisola in tutto il mondo. Nel 2010, pero', in una delle piu' ampie ricerche in materia (1.800 donne coinvolte) gli scienziati del King's College di Londra hanno decretato l'assenza di evidenze scientifiche che autorizzassero a credere al punto G.

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sabato 18 febbraio 2012

Perdere peso con successo: basta farlo in compagnia

Se perseguita in gruppo, la perdita di peso può essere contagiosa perché stimola il senso di competizione

Se si vogliono avere maggiori probabilità di raggiungere l’intento prefissato nel perdere peso, o dimagrire, il modo migliore è farlo in compagnia. Meglio se con un gruppo che ha lo stesso obiettivo, in grado di creare un positivo effetto a catena.

Maggiori risultati dunque, e maggiore perdita di peso per coloro che hanno deciso di affiancarsi a una squadra di intenzionati a dimagrire, come lui. Ecco quanto scoperto da un team di ricercatori del Miriam Hospital Weight Control and Diabetes Research Center e del Warren Alpert Medical School della  Brown University (Usa), che hanno potuto constatare come gli appartenenti a un gruppo di “aspiranti magri” avesse ottenuto più successo proprio per aver lavorato in squadra. Gli stessi partecipanti hanno dichiarato che il loro successo era stato possibile anche grazie al ruolo giocato dai propri compagni, che hanno giudicato determinante.

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giovedì 16 febbraio 2012

Basta dire: "Mi sento gonfia"



«Ciò che non deve mancare è il pesce, soprattutto tonno, salmone, sardine e gamberi, fonti di Omega 3, acidi grassi buoni che aiutano anche a bruciare il grasso addominale e, in più, danno una mano se si soffre di colon irritabile, disturbo che causa gonfiore» conclude Fiorella Coccolo. La prova che funzionano? Elle MacPherson li consuma tutti i giorni e guardate che fisico si ritrova. Certo, l'ex modella segue anche le altre regole del dottor Stossier: tiene a bada lo stress (che spinge a ingurgitare aria), non beve bevande gassate e mastica ogni boccone almeno 30 volte.

L'ex modella Elle McPherson: a 45 anni (suonati) neanche un filo di pancia

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martedì 14 febbraio 2012

Non solo sull’età, le donne mentono anche sul peso

Secondo una nuova indagine, la maggioranza delle donne in genere pesano più di quanto dichiarano, ma le “bugie” non si fermano a questo e dilagano anche nella taglia, le scarpe e l’altezza

Si sa, mai chiedere l’età a una donna perché, oltre a farci la figura da “inopportuni”, tanto si rischia di non conoscerla comunque poiché è raro che confessi quali sono i propri reali anni.
E se è difficile far luce sull’età, a quanto pare lo è altrettanto sul peso: secondo un nuovo studio, infatti, la donna oltre che sull'età tenderebbe a barare anche sul peso. E non solo.

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sabato 11 febbraio 2012

"Lo zucchero fa male come l'alcol" Dagli Usa la proposta di tassarlo

La provocazione arriva da una ricerca dell'University of California, pubblicata sulla rivista Nature. Secondo gli studiosi il consumo eccessivo di questo alimento crea dipendenza e una serie di malattie legate all'obesità. l'esperto Ghiselli: "E' assurdo considerarlo come una droga"

di VALERIA PINI


E' BANDITO dalle diete e odiato dai dentisti. Per fare pace con la bilancia è meglio non consumarne troppo, ma ora dagli Stati Uniti parte una vera e propria 'crociata' contro lo zucchero. Secondo una ricerca della University of California 1, pubblicata sulla rivista Nature 2, rende dipendenti, come il tabacco e l'alcol e per questo motivo la sua vendita dovrebbe essere regolata per legge.

No alla vendita vicino alle scuole.
Gli esperti statunitensi propongono di introdurre regole severe come, ad esempio, tassare tutti i cibi e le bevande che includono zucchero aggiunto, vietandone la vendita vicino alle scuole e ponendo dei limiti di età alla possibilità di acquistarli. Un problema quello dell'alimentazione molto sentito negli Stati Uniti, dove oltre i due terzi della popolazione è in sovrappeso, e fra questi ultimi oltre la metà è obeso.

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venerdì 10 febbraio 2012

Difendere la pelle dal freddo

Quando il termometro scende, la pelle ne risente. Il freddo intenso, il vento e i continui sbalzi di temperatura tra ambienti chiusi ed esterno, aggrediscono l'epidermide che diventa più secca, disidratata e spenta. A essere maggiormente colpiti sono viso, labbra e mani (sempre scoperte), ma anche il resto del corpo, se troppo coperto.  I consigli di Corinna Rigoni, specialista in dermatologia e presidente dell'Associazione donne dermatologhe Italia, su come proteggersi nel modo giusto

a cura di IRMA D'ARIA

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martedì 7 febbraio 2012

Il fumo favorisce il declino cognitivo

Secondo un nuovo studio, fumare accelera la demenza, in particolare negli uomini

Il declino cognitivo, o più semplicemente la demenza è un problema che sta assumendo proporzioni bibliche con i suoi oltre 36 milioni di persone colpite in tutto il mondo, soltanto nel 2010, e in costante aumento. Le previsioni, poi, non sono affatto rosee visto che si prevede un raddoppio dei tassi circa ogni vent’anni.

La demenza è una patologia che può divenire altamente invalidante e peggiorare in modo drammatico la qualità della vita. Le persone colpite a declino cognitivo – o dalla malattia di Alzheimer – spesso hanno bisogno di assistenza anche solo per espletare le normali attività quotidiane. Va da sé, quindi, comprendere quanto sia importante poter prevenire le varie forme di declino mentale, ma ciò che andrebbe evitato è infine seguire uno stile di vita che possa addirittura favorire lo sviluppo della demenza. Il vizio del fumo, secondo un nuovo studio, è uno di questi atteggiamenti scorretti, ed è stato collegato all’accelerazione del declino cognitivo – in particolare negli uomini.

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venerdì 3 febbraio 2012

Cervello attivo: la soluzione è bere latte

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Una ricerca condotta dall'Università del Maine e pubblicata in questi giorni dall'"International Dairy Journal" sostiene che bere un bicchiere di latte al giorno aiuta ad evitare il decadimento neurologico.
Lo studio, effettuato su oltre 900 volontari, ha portato in luce come i consumatori abituali di latte ottenevano ottimi risultati nell'ambito dell'attività cerebrale.
I ricercatori sono ancora al lavoro per approfondire questa ricerca e capire se il consumo giornaliero di latte possa portare a diminuire se non addirittura ad eliminare del tutto l'invecchiamento cerebrale.

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mercoledì 1 febbraio 2012

Sedia e postura, i segreti salva-schiena

Tra lavoro e casa si finisce per stare seduti più della metà della giornata. Gli specialisti consigliano di stare attenti allo schienale, all'altezza e alla posizione di busto e gambe. Soltanto così si riescono a superare i mali da ufficio / L'ARTICOLO 1

 

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Mal di schiena 

 

SPAZIO ALLE LOMBARI, gli esercizi...

 

martedì 24 gennaio 2012

Frutta e verdura contro il cancro al colon

 


Nella frutta e nella verdura c'è una sostanza in grado di contrastare il tumore del colon

Le proprietà della Luteolina contenuta in frutta e verdura può avere effetti antinfiammatori e ridurre il rischio di cancro all’intestino

Nei Paesi occidentali, il cancro del colon è considerato la seconda causa di morte per tumore. La prevenzione diventa in questo caso non solo una delle armi migliori per combattere questa temibile malattia, ma è la soluzione migliore e più facile da mettere in atto.

Un aiuto in questo senso lo possiamo trovare in frutta e verdura che contengono una sostanza chiamata Luteolina, un flavonoide con spiccate proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e, potenzialmente, anticancro.
Diversi studi in laboratorio ne hanno attestato queste proprietà, tuttavia altri studi epidemiologici non sono stati così determinanti nell’affermare che la Luteolina possa essere così potente.
Tra i primi e i secondi, si inserisce ora un nuovo studio pubblicato su BMC Gastroenterology che mostra come la Luteolina sia in grado di inibire l’attività delle vie di segnalazione cellulare (IGF e PI3K) note per il ruolo che esercitano nello sviluppo del tumore da parte delle cellule cancerose del colon.
 

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lunedì 23 gennaio 2012

Troppo sale fa male alla pressione, ma forse non come pensavamo noi

Non sarebbe l’aumento del volume di liquidi nei vasi sanguigni la relazione pericolosa tra sale e ipertensione. Ne sono convinti Irene Gavras e Haralambos Gavras, due ricercatori della Boston University School of Medicine (Usa), secondo i quali il meccanismo sarebbe ben più complesso e chiamerebbe in gioco l’effetto domino che un pizzico di sale in più ha sul sistema nervoso simpatico: stimola la produzione di adrenalina, la vera responsabile, sostiene lo studio pubblicato sul Journal of Hypertension, della costrizione delle arterie e di ipertensione.
Cervello o arterie? - I ricercatori hanno voluto indagare anche il fattore noto del legame: il cosiddetto “volume ampliato di ipertensione”, imputato numero uno del rapporto dannoso tra sale e aumento della pressione sanguigna. Sebbene il sale comporti una maggiore ritenzione di liquidi all'interno del sistema della circolazione arteriosa, dovuti anche a maggiore secrezione di ormoni antidiuretici o l'innalzamento eccessivo di zucchero nel sangue, sembrerebbe che questo scompenso sia comunque assorbito grazie alla maggiore estensione di capillari e vene. 

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domenica 22 gennaio 2012

Proprietà benefiche della calendula



I fiori di un colore giallo aranciato molto appariscente indicano ai contadini il tempo che farà in giornata: se al mattino rimangono chiusi probabilmente pioverà.
Le proprietà medicinali della Calendula (Calendula officinalis) sono molteplici: per uso interno è antinfiammatoria, antispasmodica, carminativa, coleretica, emmenagoga, calmante dei dolori mestruali. Per uso esterno possiede eccellenti proprietà antisettiche, cicatrizzanti, antinfiammatorie e riepitelizzanti. Tra le molte proprietà che gli studiosi attribuiscono alla calendula c’è anche quella anticancerogena, in particolar modo per quanto concerne le cancerosi gastriche.
Le azioni più significative esercitate da questa pianta, nota anche con i nomi comuni di “Fioraccio”, “Calta”, “Garofano di Spagna”, sono quella antinfiammatoria e antisettica-astringente. Esternamente è forse la più tipica pianta che trova impiego nella maggior parte dei problemi di pelle: tagli, graffiature e ferite; pelle arrossata ed infiammata in genere, incluse le scottature minori (anche da abbronzatura), acne e altre eruzioni cutanee; micosi cutanee. Utile anche nei casi di dermatite da pannolino e per lenire i capezzoli arrossati.
Internamente, l’attività antinfiammatoria e antisettica vengono sfruttate nel trattamento delle infiammazioni del sistema digerente: gastriti, ulcere peptiche, colite e malattia di Crohn possono tutte beneficiare dal suo uso regolare, in particolare quando vi siano evidenze di sanguinamento. Utile anche in caso di amenorrea e dismenorrrea moderata, e per disordini della colecisti.
La calendula non é tossica, ma si raccomanda cautela nella somministrazione nei primi mesi di gravidanza. Controindicata solo in caso di allergia specifica alla pianta o alle asteraceae.
In cosmesi l’infuso viene utilizzato per eliminare i punti neri e per tonificare la pelle.
In cucina, invece, si utilizza per preparare insalate e minestre alle quali conferisce un sapore amarognolo. I fiori raccolti ancora in bocciolo, possono essere conservati come dei sottaceti e poi consumati come tali. In dettaglio i fiori possono essere raccolti a seconda della varietà dalla primavera all’autunno. L’essiccazione deve avvenire in maniera rapida per non perdere il potere medicinale, all’ombra in strato sottile e si conservano al buio, in vasi di vetro o porcellana.

Fonte 

Sole dell'orto

sabato 21 gennaio 2012

Caffè, salute e controindicazioni

Per molti, il caffè non rappresenta una semplice consuetudine, ma un momento di profondo piacere; per questo motivo, quando i medici lo impongono, è così difficile rinunciare all'amata tazzina.
"Ci vorrebbe un buon caffè" è una frase semplice, ma talmente comune da riassumere in poche parole il profondo rapporto che ci lega ad esso. Questo legame, che da millenni intercorre tra l'uomo e varie sostanze stimolanti, come alcol, foglie di coca, tabacco e caffeina, non è dunque casuale. Proprio la caffeina è chiamata in causa nella genesi della moltitudine di effetti, in parte positivi ed in parte negativi, associata al consumo di caffè.
La dose sicura di caffeina in una dieta giornaliera è di 300 mg (la stessa contenuta, grosso modo, in tre tazzine di caffè espresso o in 6 tazze di ).
Tale limite può essere raggiunto anche ingerendo 10 lattine di coca cola, 8 tazze di cioccolata calda o 400 grammi di cioccolato extrafondente. Per questo motivo occorre tenere sempre in considerazione l'effetto sinergico e cumulativo dei vari alimenti e, insieme ad esso, anche il contributo di alcuni farmaci a base di caffeina, come certi analgesici, brucia grassi e anoressizzanti.
Infine, con l'uso abituale si stabilisce una certa tolleranza nei confronti del caffè. Ciò spiega come mai, nei soggetti che fanno scarso uso di questa bevanda, l'assunzione di 200-250 mg di caffeina sia spesso sufficiente per scatenare disturbi come insonnia, cefalea, ansia, irritabilità e vampate di calore.
Nei bambini, in linea di massima, la dose quotidiana di caffeina non dovrebbe oltrepassare i 100 mg, limite facilmente valicabile con una bevanda tipo cola e con un pezzo di cioccolato fondente.

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Vaccino Covid e morti improvvise: vediamo cosa è emerso da uno studio Usa

E’ stato condotto un  nuovo studio negli USA  che conferma che  non esiste alcun legame tra vaccino covid e morti improvvise . L’indagine, c...