lunedì 7 maggio 2012

Dalle api, la nuova arma contro i tumori

Dalla propoli, un principio attivo in grado di fermare la crescita del tumore. Lo studio

La propoli è una sostanza resinosa elaborata dalle api che serve per isolare e proteggere l’alveare. Ha proprietà sfruttate da secoli in medicina popolare contro i malanni della stagione fredda come raffreddori, mal di gola, o allergie e altri disturbi.


Oggi, però, la propoli è stata oggetto di uno studio che la eleva al rango di rimedio antitumorale. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Cancer Prevention Research e riportano gli effetti dell’estratto di propoli a base di estere feniletilico dell’acido caffeico (o CAPE) sul cancro della prostata in modelli animali.
I ricercatori, guidati da Richard B. Jones, assistente professore al Ben May Department for Cancer Research e l’Institute for Genomics and Systems Biology, hanno così scoperto che trattando i topi con il CAPE, il tumore alla prostata si riduce.
«Se si alimentano giornalmente i topi con il CAPE, i loro tumori smetteranno di crescere. Dopo parecchie settimane, se si interrompe il trattamento, il tumore inizia a crescere di nuovo al suo ritmo originale – spiega Jones – Così non si uccide il cancro, ma fondamentalmente si potrà bloccare a tempo indeterminato la proliferazione del cancro alla prostata».

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sabato 5 maggio 2012

Proteine, le nuove linee guida Efsa

Di quante proteine abbiamo bisogno ogni giorno? D'ora in poi la risposta potrà essere calcolata con più precisione. L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha infatti pubblicato un vademecum che stabilisce i quantitativi di assunzione delle proteine. Con Andrea Ghiselli, nutrizionista dell'Istituto Nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione, abbiamo "simulato" degli esempi per uomini e donne indicando per ciascuno cosa mangiare per assumere il giusto quantitativo di proteine ogni giorno
a cura di IRMA D'ARIA

 

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mercoledì 2 maggio 2012

Come tenersi in forma a primavera

Benvenuta primavera! Con la luce, il sole e il risveglio della natura, la nuova stagione ci mette di buon umore, ma può farci anche sentire fiacchi e a corto di energia. Dalle ultime ricerche scientifiche e da Simona Vignali, naturopata e direttrice della Scuola Integrata Moderna di Ayurveda, i consigli su come ricaricare le batterie

 

a cura di IRMA D'ARIA

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lunedì 30 aprile 2012

L’Aspartame fa bene o no? Report rompe il muro del silenzio dei media

Da 40 anni, questa piccola molecola di sintesi, che ha le stesse proprietà dello zucchero naturale, ma 200 volte più potente a parità di dosi e dal costo infinitamente più basso, la fa da padrona nell’alimentazione di miliardi di persone, ignari degli eventuali rischi che alla lunga potrebbe provocare.

Come addolcire la vita, gli alimenti, le bevande, i medicinali, senza paura di ingrassare o farsi del male? La risposta è ovvia: c’è l’Aspartame!Da 40 anni, questa piccola molecola di sintesi, che ha le stesse proprietà dello zucchero naturale, ma 200 volte più potente a parità di dosi e dal costo infinitamente più basso, la fa da padrona nell’alimentazione di miliardi di persone, ignari degli eventuali rischi che alla lunga potrebbe provocare (stando a numerose ricerche scientifiche, sempre contestate dai produttori dell’edulcorante), ma psicologicamente soddisfatti per le propagandate proprietà dietetiche e salutiste. Secondo studi recenti sarebbero 6.000 i prodotti di varia natura che utilizzano l’Aspartame (E 951), oltre a 500 farmaci, e si calcola siano circa 200 milioni le persone nel mondo che ne fanno un consumo regolare.
Da 7 anni a questa parte, però, alcuni studi scientifici, condotti con rigore in Italia e, da ultimo, anche in Danimarca, stanno mettendo a dura prova le granitiche certezze degli enti di controllo sanitario e alimentare di tutto il mondo. Soprattutto, dall’anno scorso la comunità scientifica, le associazioni consumeristiche, gli enti di controllo sanitario hanno iniziato a fare le loro “controanalisi”. Eppure, tranne qualche rara eccezione, il mondo dei media si è ben guardato di parlarne, di mettere in guardia l’opinione pubblica su questo dibattito e sulle sue ricadute per la salute dei consumatori (anche perché il giro di affari annuo è di parecchi miliardi di dollari!). Eccezion fatta per la stampa francese (Le Monde e Libération ne hanno parlato esaurientemente nel Gennaio del 2011) e per i siti alternativi o, in Italia, per un breve articolo su “Il Giornale on line” del 16 Gennaio 2011 e per un blog su “La Stampa on line” del 25 Gennaio 2011. Ora ci prova a rompere questo muro del silenzio “Report” di  Milena Gabanelli su Raitre.

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DOLCE LA VITA (Report)

domenica 29 aprile 2012

Il Punto G esiste? L'esperto: "No, è una bufala mondiale"

Tutto il mondo ne parla: il Punto G sarebbe stato trovato fisicamente e misurerebbe 8 mm. Qualcuno tuttavia la pensa diversamente: il sessuologo Vincenzo Puppo denuncia la bufala mondiale di quello che, secondo lui, è l’ennesimo articolo non scientifico sul Punto G

Si parla ancora – e sempre – di Punto G, quel fantomatico punto in grado di regalare un piacere optional alla donna. Su tutti, o quasi, i media mondiali è infatti apparsa la notizia che il Punto G sarebbe stato scoperto e confermato anatomicamente.
Ma, anche questa volta, c’è chi non è d’accordo.

In una precedente intervista (vedi articolo) il Dott. Vincenzo Puppo, medico e ricercatore/scrittore, del Centro Italiano di Sessuologia, ci aveva spiegato che il Punto G non esiste. Gli chiediamo di commentare l’articolo, sempre sul Punto G, appena uscito nel Journal of Sexual Medicine.

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sabato 28 aprile 2012

Stile di vita e rimedi naturali: le armi per combattere l’obesità

A maggio 2012 al via nelle 500 farmacie Apoteca Natura il progetto in collaborazione con SIMG
"Bilancia il tuo peso, misura la tua salute": il medico di famiglia e il farmacista insieme per insegnare la corretta alimentazione e la giusta strategia per il dimagrimento.

Il sovrappeso, l’obesità non è soltanto un serio problema personale, ma è anche un problema di salute pubblica che ha delle pesanti ricadute anche sul sistema sanitario.
Malati di eccesso di peso, le persone che ne soffrono vanno incontro a tutta una serie di incognite che mettono a grave rischio non solo la qualità della vita, ma la sopravvivenza stessa.

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venerdì 27 aprile 2012

Cucinare senza sale? Le ricette degli chef

di ELVIRA NASELLI
Di quanto sale abbiamo bisogno? In realtà di poco più di quello che è già contenuto naturalmente negli alimenti. E invece superiamo di gran lunga la dose fisiologicamente necessaria in condizioni normali, aggiungendone di continuo nelle preparazioni di tutti i giorni: si calcola infatti che un adulto ingerisca di media circa 10 grammi al giorno di sale alimentare (corrispondente a 4 grammi di sodio), una quantità dieci volte superiore a quella suggerita.

In questi giorni a Venezia, alla quarta edizione di "Gusto in Scena", presso la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, si è discusso di "Cucinare con, cucinare senza sale" e, con l'occasione, molti tra gli chef più noti del nostro paese hanno presentato le loro ricette "senza".

Il ministero della Salute - che ha patrocinato l'evento - già da tempo suggerisce la limitazione dell'uso di sale nella nostra dieta e la sostituzione in ogni caso con sale iodato, utile per prevenire le patologie tiroidee molto diffuse nel nostro paese. Si usa già sale iodato nelle mense scolastiche e dei luoghi di lavoro, si sono firmati accordi con i panettieri per ridurre la quantità di sale nel pane che consumiamo ogni giorno, molte aziende alimentari offrono prodotti a basso contenuto di sale.

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martedì 24 aprile 2012

Meno cibi sani, più antidepressivi

L'indagine sulla salute degli italiani: si rinuncia a frutta e verdura per la crisi, aumentano sovrappeso e cure fai-da-te

MILANO - Si rinuncia a un'alimentazione sana e a fare sport, aumenta l'uso di antidepressivi. È un quadro pesante quello che emerge dal Rapporto Osservasalute 2011, presentato a Roma, al policlinico Agostino Gemelli, e dedicato allo stato di salute e qualità dell'assistenza nelle regioni italiane. Ad essere in pericolo è la nostra salute e la causa principale si chiama crisi economica che porta a dover tagliare voci di bilancio familiare, in primis le "azioni preventive" di base come la buona alimentazione e l'attività fisica. Si rinuncia per esempio a frutta e verdura, che diventano un lusso per pochi: per la prima volta dal 2005 si registra un calo del numero di porzioni consumate al giorno (da 5,7% a 4,8%), dato che era rimasto grosso modo stabile fino al 2008; paradossalmente si mangia più sano nelle mense, che si confermano principali "fornitrici" di verdure, frutta e ortaggi. Alla base c'è meno disponibilità economica: secondo il Rapporto, la quota di famiglie a rischio povertà sale a una su quattro.

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domenica 22 aprile 2012

Sai quanta acqua consumi?

Quanta acqua serve per produrre una tazzina di caffè? Quanta ne sprechiamo ogni volta che ci laviamo i denti? Metti alla prova le tue conoscenze su una delle risorse più preziose del nostro pianeta. E scopri qualche semplice trucco per ridurre la tua impronta idrica.

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giovedì 19 aprile 2012

Grassi saturi, se sono troppi ne risente la fertilità maschile

Se il 37% delle calorie sono ottenute da grassi e in particolare almeno il 13% da grassi saturi, viene prodotto il 40% in meno di spermatozoi rispetto a chi sta lontano da tali alimenti

MILANO - Il calo delle nascite nei Paesi occidentali potrebbe aver trovato una spiegazione che fa ricadere la colpa sulle spalle dei mariti golosi: lo dice uno studio pubblicato su Human Reproduction dall’Harvard Medical School di Boston condotto per 4 anni su 99 maschi con età media di 36 anni (da 18 a 55), divisi fra normopeso, sovrappeso e obesi che ha stabilito come la qualità e la quantità degli spermatozoi dipendano fortemente dal tipo di alimentazione. Utilizzando un FFG (acronimo di food frequency questionnaire, cioè questionario della frequenza dei cibi) i ricercatori hanno potuto correlare con precisione il tipo di alimentazione con la composizione degli spermatozoi ottenuta tramite gas-cromatografia. Se almeno il 37% delle calorie sono ottenute da grassi e in particolare almeno il 13% da grassi saturi, viene prodotto il 40% in meno di spermatozoi rispetto a chi sta lontano dai grassi.

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mercoledì 18 aprile 2012

Come farmaci e cosmetici inquinano acqua e cibo

Dove finiscono dentifrici, creme e saponi? Nell'acqua: dallo scarico del water o dalla doccia un fiume di principi attivi finisce in acqua, nelle falde superficiali e sui prodotti agricoli.

 
Dove vanno a finire dentifrici, creme e saponi? E i farmaci? Le droghe, i conservanti? Nell'acqua: dallo scarico del water, dalla doccia, dalla lavastoviglie, il loro carico di prodotti chimici e principi attivi finisce nei fiumi, in mare, nei laghi, nelle falde superficiali e nelle acque di irrigazione. Oggi nuovi studi confermano conseguenze allarmanti, in particolare, sulla sessualità e sul sistema riproduttivo di pesci e anfibi. Hanno le stesse conseguenze su di noi? Possiamo fare a meno di queste sostanze?
 
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Vaccino Covid e morti improvvise: vediamo cosa è emerso da uno studio Usa

E’ stato condotto un  nuovo studio negli USA  che conferma che  non esiste alcun legame tra vaccino covid e morti improvvise . L’indagine, c...