sabato 12 gennaio 2019

TESTOSTERONE : A COSA SERVE E COME AUMENTARLO

Il Testosterone è uno dei più importanti ormoni maschili (ormone androgeno), che viene prodotto naturalmente dal tuo corpo.
Grazie ai migliori integratori per aumentare il testosterone puoi:
  • Avere muscoli più grandi
  • Migliorare le tue prestazioni fisiche
  • Aumentare la forza
  • Migliorare le tue prestazioni sessuali
Aumentare i livelli di testosterone, aiuta ad ottenere numerosi vantaggi per l’uomo che vuole migliorare l’aspetto e le prestazioni, sia fisiche che sessuali; rappresenta infatti ad oggi l’obiettivo primario di molti uomini.

Se desideri un fisico più massiccio dotato di una massa muscolare maggiori e vuoi migliorare le tue prestazioni sessuali, non devi far altro che aumentare il testosterone. 

mercoledì 9 gennaio 2019

Come dimagrire bevendo birra

Ecco la dose che fa perdere peso e aiuta (anche) il cuore


Come dimagrire bevendo birra, ecco il trucco da seguire… Alcuni studi scentifici si è verificato che dimagrire con la birra è possibile, ma solo se assunta nella giusta quantità. Ecco la dose che fa perdere peso e aiuta (anche) il cuore. Sembrerebbe, infatti, che un consumo moderato di birra abbia effetti benefici sul nostro organismo. Riduce il rischio di problemi cardiovascolari, renali, di ipertensione e favorisce i processi digestivi.

Inoltre grazie alla presenza dei flavonoidi contenuti nel luppolo, la birra aiuta a contrastare i radicali liberi prevenendo i danni provocati dall’invecchiamento cellulare. E, in particolare negli ultimi anni l’interesse si è concentrato sullo xantumolo, uno dei flavonoidi contenuti nel luppolo, che possiede molteplici proprietà positive per la salute. Lo xantumolo infatti sembrerebbe svolgere non solo un’azione antiossidante, ma anche antinfiammatoriaantitumorale e di prevenzione nei confronti delle malattie cardiache e neurodegenerative.

Chiara, rossa o scura, industriale o artigianale, a bassa o alta gradazione alcolica: sono tantissime le tipologie di birra presenti sul mercato ed in grado di accontentare tutti i palati ed è costituita da circa l’85% di acqua, dal 3% al 9% di alcool e dall’estratto secco, pari a circa il 3-8%. Nell’estratto secco ritroviamo diversi nutrienti quali: tannini, zuccheri, alcune preziose vitamine del gruppo B, sostanze antiossidanti, un modesto contenuto in potassio, destrine, alcuni acidi tipici del luppolo e dal malto. Grazie alla sua notevole quantità di acqua e grazie alla presenza di potassio, la birra possiede una nota capacità diuretica.
Per quanto riguarda le calorie, invece, sebbene sia una bevanda alcolica, la birra presenta un contenuto calorico inferiore rispetto ad altre bevande e, l’alcool etilico presente, favorirà la sintesi degli acidi grassi, la sintesi del glicogeno, la sintesi proteica e il deposito di adipe principalmente a livello viscerale ed addominale, comportando importanti danni fisiologici quali sindrome metabolica, obesità addominale e viscerale, danni epatici (steatosi), ipertrigliceridemia cronica.

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martedì 8 gennaio 2019

Additivi e conservanti usati per i cibi aumentano la sedentarietà

Uno studio mostra che i fosfati nei topolini impoveriscono i muscoli di energia


Anche gli additivi e i conservanti del cibo potrebbero contribuire alla sedentarietà, infatti, uno studio pubblicato sulla rivista Circulation mostra che i fosfati (presenti in moltissimi cibi, specie quelli confezionati) riducono la capacità di movimento in animali impoverendo i muscoli di energia e che un eccesso di fosfati nel sangue è associato a sedentarietà nell'uomo.
    Lo studio è stato condotto da Wanpen Vongpatanasin della UT Southwestern Medical Center di Dallas che spiega: non si dovrebbero mangiare più di 700 milligrammi di fosfati al giorno ma circa un terzo delle persone ne consuma quotidianamente 3-4 volte di più.
    I fosfati potenzialmente pericolosi per l'organismo sono quelli aggiunti ai cibi come conservante: si ritrovano ad esempio nei cibi pronti surgelati, nelle carni lavorate come wurstel e salsicce, nelle bibite.
    I ricercatori texani hanno visto che i topolini cui è somministrata una dieta molto ricca di fosfati inorganici nell'arco di 12 settimane presentano difficoltà a fare attività fisica, ridotte fonti di energia nei muscoli e modifiche nel funzionamento di geni importanti per il metabolismo dei muscoli.

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sabato 5 gennaio 2019

Miele di Sulla: proprietà curative e benefiche

Il miele di Sulla è una qualità tipica della regione mediterranea, dalle molte proprietà curative e benefiche.
Il miele di Sulla deriva il suo nome dalla pianta erbacea da cui le api prendono il polline. Si tratta di una specie particolare tipica dell’area del Mediterraneo ed è presente pressoché in tutte le Regioni del Centro-Sud Italia, a cominciare da Liguria ed Emilia Romagna.
Molto diffusa la presenza in Italia, la Sulla (Hedysarium coronarium) è una pianta appartenente alla famiglia delle leguminose e offre la possibilità di produrre il relativo miele in diverse aree geografiche del Paese, con alcune eccellenze derivate dalla produzione unifloreale in Abruzzo, Molise, Calabria e Sicilia.

Caratteristiche 

Il miele di Sulla ha un colorito molto chiaro, che lo differenzia in maniera netta da varietà come quella di Manuka o di Melata, più scure, mentre più simile risulta quello di Lavanda. Quando cristallizza, a distanza tuttavia di alcuni mesi, la sua colorazione già tenue tende a diventare bianca. Il sapore del miele di Sulla risulta altrettanto delicato, così come il suo profumo, con una nota vegetale che tende a risultare gradevole.


Proprietà curative e benefiche

Il miele di Sulla è una tipologia di prodotto molto ricca in termini di nutrienti e apporto vitaminico. Importante è soprattutto il suo contenuto di vitamine A, B e C, così la caratteristica, comunque anche ad altri mieli, di dolcificare pur contenendo un basso valore di zuccheri semplici.
Al suo interno si trovano inoltre buone quantità di sali minerali e oligoelementi come zinco, ferro, rame, magnesio e manganese. Queste proprietà lo rendono adatto come energizzante naturale, soprattutto per gli sportivi.
Questo miele vanta poi una attività diuretica e lassativa, contribuendo inoltre a regolare l’attività intestinale. Agisce come disintossicante del fegato e rappresenta un ottimo tonico naturale.

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giovedì 3 gennaio 2019

5 cibi spazzatura assolutamente da evitare (soprattutto per i bambini)


Se ci fate caso, nella lista che segue, ci sono tutti (ma proprio tutti) i cibi preferiti dai bambini, quelli con cui azzittirli quando fanno capricci a cena, quelli che mangerebbero sempre se non dessimo loro delle regole anche nell’alimentazione.
Certo, insegnare loro a mangiare una zuppa di verdure non è così facile come proporgli un hot dog e, chissà perché, più sono insani, più questi cibi risultano attraenti.
Ecco la lista assolutamente OFF dei cibi-spazzatura (junk food).

1. Caramelle gommose

Uno dei cibi da evitare, nonostante il sapore dolce e l’aspetto invitante, sono le caramelle gommose. Questi invitanti dolciumi vengono realizzati con gelatina animale proveniente dagli scarti della macellazione, altro che zucchero!

2. Wurstel

Il saporito wurstel di origine tedesca, se prodotto industrialmente, perde ogni sua caratteristica e diventa un concentrato di scarti di lavorazione di animali come il pollo o il maiale, e poi anche sciroppo di mais, conservanti, aromi di ogni tipo e tantissimo sale.

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mercoledì 2 gennaio 2019

QUALI SONO I BENEFICI DEI CARCIOFI E A CHI È SCONSIGLIATO IL LORO CONSUMO?

Secondo i ritmi naturali, bisognerebbe aspettare ancora qualche mese per gustarlo fresco nella sua stagionalità, ma le moderne tecniche di coltivazione riescono ad anticiparne di qualche mese il raccolto. Per cui è ormai il momento giusto per parlare delle proprietà dei carciofi, ortaggi che stanno alla base di numerose ricette della cucina popolare di molte regioni italiane proprio nel periodo autunnale e invernale.
Si tratta di un prodotto semplice della terra che, come spesso accade, offre un ampio ventaglio di benefici e può essere destinato a innumerevoli usi. Nel caso del carciofo, la cucina è sicuramente la prima destinazione dopo la raccolta, ma non vanno trascurati gli interessanti utilizzi che se ne possono fare nell’ambito delle tisane, degli infusi, addirittura nella cura e nella prevenzione, ovviamente al naturale, di alcuni disturbi diffusi.

STORIA E STAGIONALITÀ DEL CARCIOFO



Stando alle fonti documentarie, le prime coltivazioni di Cynara scolymus (questo il nome scientifico del carciofo) sul territorio italiano risalgono all’epoca romana in Sicilia, ma già egizi e greci conoscevano il cardo selvatico, molto diffuso nel bacino del Mediterraneo, che possiamo considerare il progenitore del carciofo. Inoltre le sue proprietà medicinali, note anche agli arabi, si sono diffuse nei secoli presso le civiltà dell’Italia meridionale e insulare.
Il ciclo di coltivazione del carciofo inizia dopo un periodo di riposo primaverile: da giugno la pianta produce fino a 15 capolini (l’infiorescenza commestibile utilizzata in cucina), mentre il momento della raccolta è a cavallo tra novembre e il periodo marzo-aprile. L’Italia è ancora oggi il luogo di elezione per la coltivazione di questo ortaggio, in particolare in regioni come la Sicilia, la Sardegna e la Puglia (che ne sono anche le maggiori produttrici a livello mondiale), ma anche Calabria, Campania, Liguria e Lazio.

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Vivere più sani e più a lungo con una proteina: cos'è Klotho

Tende a diminuire con l'avanzare dell'età e sembra essere correlata all’invecchiamento cellulare Nel pantheon greco,  Klotho  era la...