mercoledì 13 marzo 2019

Le mamme italiane sono le più anziane d'Europa

Dati Eurostat 2017, fra gli ultimi per natalita'


L'Italia si conferma tra i fanalini di coda europei per tasso di fecondità più basso, oltre ad avere in media le mamme più vecchie d'Europa nonché una delle quote maggiori di quelle con il primo figlio dopo i 40 anni. Le teenager italiane sono anche quelle che registrano uno dei numeri minori di gravidanze sotto i 20 anni. E' la fotografia scattata dai dati Eurostat sulle nascite per il 2017. Le donne italiane sono terz'ultime per il numero di figli a testa (1,32), a pari merito con le cipriote. Peggio solo le maltesi (1,26 nascite per donna) e le spagnole (1,31). A precedere l'Italia le greche (1,35), le portoghesi (1,38) e le lussemburghesi (1,39).
La Francia si conferma invece essere il Paese più fecondo, con quasi 2 figli per donna (1,90), seguita da Svezia (1,78), Irlanda (1,77), Danimarca (1,75) e Gran Bretagna (1,74).
L'Italia è anche il Paese record per le mamme che partoriscono il loro primogenito più tardi, in media a 31,1 anni, a cui seguono Spagna (30,9 anni), Lussemburgo (30,8), Grecia (30,4) e Irlanda (30,3). Le italiane sono inoltre le seconde più numerose in Europa (7,3%), precedute solo dalle spagnole (7,4%), per essere diventate mamme per la prima volta a 40 e più anni. E le adolescenti italiane (sotto i 20 anni) sono anche quelle che hanno tra il minor numero di gravidanze (1,6% di nascite) rispetto alle coetanee europee, insieme alle slovene e precedute solo dalle danesi (1,5%).

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domenica 10 marzo 2019

Dopo l’ictus: «Il passo è diventato lento, le parole hanno ancora più valore»

Un grande giornalista racconta come la riabilitazione vera si realizzi anche e soprattutto con comunicazione e relazione


Prima. Trovavo che si parlasse troppo spesso di disabili. E quanti saranno mai? E le lettere sulle barriere architettoniche? Troppe. Prima, se non trovavo un posto «residenti» per l’automobile, perché c’era il fatidico segnale... beh magari tiravo qualche accidenti. Prima. Ero stato un giornalista. Poi sono stato un giornalista in pensione che si divertiva a fare fotografie agli eventi piccoli e grandi. Prima insegnavo alle università di Milano e Pavia: treni e tranvai, metrò, scale mobili bloccate non mi facevano certo paura. Non ero mai stanco. Prima non sentivo i miei settant’anni. Improvvisamente il 2 gennaio 2012, mentre stavo finendo le vacanze a Parigi, un «fulmine» ha devastato il mio cervello. Immediato ricovero nella notte all’ospedale Saint Joseph: diagnosi ictus. Con un medio grado di afasia ed emiparesi destra. Mi curano per stabilizzarmi e con grande fretta di trasferirmi a Milano in un Centro specializzato, per paura che «perdessi» l’italiano, visto che là riuscivo a parlare soltanto francese, persino con mia moglie.


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sabato 2 marzo 2019

Lo sapevi che l'ATTACCO CARDIACO e l'acqua vanno di pari passo?

Quante persone conosci che dicono:
Non voglio bere acqua prima di andare a letto, perche 'dovro' alzarmi durante la notte...?
Ho chiesto al mio dottore perche ' la gente fa molta pipì durante la notte. Il dottore mi ha risposto che una gravità cardiaca trattiene l'acqua nella parte inferiore del corpo e quando si trova in posizione verticale le gambe si gonfiano. Quando ti sdrai, la parte inferiore del corpo (gambe, ecc. ) sono all'altezza dei reni, ed è allora che i reni eliminano l'acqua perché è più facile.
Sapevi che ci vuole il minimo d'acqua per aiutare a rimuovere le tossine dal corpo? Quello che non sapevi è, che l'acqua potabile in un determinato momento massimizza la sua efficacia nel corpo e il tempo giusto per berlo è:
2 bicchieri d'acqua dopo il risveglio; aiuta ad attivare gli organi interni.
1 bicchiere d'acqua 30 minuti prima di un pasto, aiuta la digestione.
1 bicchiere d'acqua prima di fare un bagno, aiuta a abbassare la pressione sanguigna.
1 bicchiere d'acqua prima di andare a letto, evita ictus o attacco di cuore.


Posso anche aggiungere questo: il mio medico mi ha detto che l'acqua prima di dormire aiuterà anche a prevenire la notte i crampi alle gambe.
I muscoli delle gambe sono alla ricerca di idratazione e da lì i crampi ti svegliano.


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lunedì 25 febbraio 2019

Farmacie in piccole isole e comuni montani, mille a rischio

In paesi sempre più spopolati, spesso lottano per sopravvivere


Punto di riferimento per milioni di cittadini che vivono in piccoli paesi di montagna o nelle isole, le farmacie rurali sono 6.800 'presidi di salute', sparse in luoghi difficilmente raggiungibili, dove spesso mancano perfino ambulatori e uffici postali. Ma molte di loro lottano per sopravvivere, tra fatturati che diminuiscono e difficoltà di gestione. "Se continua così, almeno un migliaio sono a rischio chiusura", spiega Silvia Pagliacci, presidente del Sunifar, il Sindacato dei Farmacisti Rurali di Federfarma.
    Sono chiamate 'farmacie rurali' quelle che si trovano in centri abitati sotto i 5.000 abitanti, e sono equamente distribuite a Nord, Centro e Sud Italia: alcune regioni ne hanno una maggior presenza come Sardegna (318), Veneto (545), Calabria (472), Piemonte (697), Toscana (438), Emilia Romagna (521). Ben 2.000 sono in comuni sotto i 1.500 abitanti e 274 in comuni con meno di 500 abitanti, dove i residenti sono pochi, anziani e a basso reddito. "In questi particolari casi spesso le spese di gestione e le tasse annullano quasi i guadagni", prosegue Pagliacci. A monte del problema vi è lo spopolamento dei piccoli centri e la riduzione progressiva dei servizi fondamentali, che ha un riflesso sui consumi di medicinali. Ma non è l'unica criticità.

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domenica 24 febbraio 2019

Da curcuma a frutti rossi, 7 cibi che fanno bella la pelle

La lista degli alimenti con tanti antiossidanti e vitamine


Tè verde, curcuma, frutti rossi, frutta secca, semi in particolare di lino, cereali integrali e cioccolato crudo fondente. Sono questi 7 alimenti principali che, oltre a far parte del mangiare sano, possono contribuire a fare bella la pelle. Mantenendola anche più giovane grazie ad effetti antiossidanti. A spiegarlo è la dottoressa Maria Teresa Viviano, responsabile di Dermocosmetologia dell'Idi di Roma. In generale, alla pelle fa bene un'alimentazione con pochi cibi che possono provocare infiammazione, ricca di vitamine e antiossidanti, meno di carboidrati raffinati, latticini e insaccati. "Il cioccolato fondente crudo - evidenzia l'esperta - e' ricco di polifenoli, ha un'azione antiossidante e antiradicalica. Si trova anche in polvere, con la quale si possono realizzare dolci con farina integrale, uova e zucchero grezzo". Il germe di grano, in pane e pasta integrale, ha la vitamina e, e il te' verde e' ricco di polifenoli, in particolare l'epigallocatechingallato, con azione anti tumorale e anti- infiammatoria. Ha un'azione drenante sul microcircolo e può essere utilizzato per lo schiarimento naturale delle occhiaie grazie a un'azione data dalla vitamina k. La curcuma ha un'azione antinfiammatoria. "Ha il problema però - sottolinea Viviano - di essere poco assimilabile. Per assorbirla si può accostare a olio d'oliva, avocado, salmone. E si attiva con piatti caldi, come zuppa di legumi o uova". Infine, la pelle, in base all'età ha bisogno di cure diverse. Nei giovani, più soggetti ad acne e dermatite seborroica, meglio evitare carboidrati raffinati, ridurre i latticini e no agli integratori per lo sport e agli energy drink. In età adulta, l'ideale e' una dieta ricca di vitamina e. Via libera alle mandorle, all'avocado e agli spinaci.

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sabato 23 febbraio 2019

Uova e colesterolo: assolte con formula piena. Se ne possono mangiare 12 a settimana senza problemi

Emma Morano, la donna che fino al 17 aprile dello scorso anno deteneva il record di longevità con i suoi 117 annimangiava 3 uova al giorno. Eppure la maggior parte di noi pensa che le uova vadano assunte con moderazione, perché contengono molto colesterolo e molti grassi e dunque possono creare problemi al cuore oltre a far ingrassare.

Ma una nuova ricerca, condotta dall’Università di Sydney, nella Sydney Medical School, dipana ogni dubbio: mangiare fino a 12 uova a settimana (ovvero quasi due al giorno) non fa aumentare di peso e neppure alza i rischi di incorrere in patologie cardiovascolari. In particolare i test condotti dai ricercatori hanno riguardato persone afflitte da diabete. Le persone con questa patologia sono ancora più a rischio degli altri perché hanno più alti livelli di colesterolo cosiddetto “cattivo”, ovvero l’Ldl che si deposita sulle arterie e che in tutti, portando al restringimento dei vasi, contribuisce enormemente alla genesi dell’aterosclerosi. Viene contrapposto al colesterolo Hdl, quello “buono”, che non provoca alcun danno alle arterie ma, anzi, rimuovendo il colesterolo dalle pareti dei vasi per trasportarlo al fegato ha una funzione protettiva. Consumare due uova fa superare di gran lunga il fabbisogno di colesterolo quotidiano. E per questo sono state per anni messe sotto accusa.

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venerdì 22 febbraio 2019

Nel mondo 420mila morti l'anno per cibi contaminati

Conferenza sicurezza alimentare Fao-Oms-Ue, 600 milioni i malati

(ANSA) - ROMA, 12 FEB - E' allarme nel mondo per gli alimenti non sicuri dal punto di vista igienico-sanitario: i cibi contaminati da batteri, virus, parassiti, tossine o sostanze chimiche causano infatti, globalmente, oltre 600 milioni di malati e 420mila morti ogni anno, con un costo stimato di almeno 100 miliardi di dollari in Paesi e basso e medio reddito.

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lunedì 18 febbraio 2019

Autonomia, Sos dei medici contro il regionalismo: "No alla salute differenziata"

Una donna malata di tumore avvolta nel tricolore: è il manifesto della campagna promossa da Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri e dell'Ordine di Bari

Il volto simbolo della campagna 
Una donna malata di tumore avvolta in una bandiera tricolore ed una richiesta di aiuto: "Italia non abbandonarci. Vogliamo una Sanità uguale per tutti. La salute è un diritto di tutti". E' la protagonista della campagna promossa dal presidente della Federazione nazionale Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri nonchè presidente dell'Ordine medici di Bari, Filippo Anelli, in risposta alle richieste di autonomia di Lombardia, Veneto ed Emilia: "Il rischio è di gravissime ricadute sulla salute dei cittadini". I manifesti sono affissi dal 19 febbraio a Bari e da marzo in altre città.

La campagna, spiega Anelli, punta ad alzare l'attenzione sulle possibili conseguenze del regionalismo differenziato: una questione che "rischia di passare inosservata e che invece potrebbe avere conseguenze sull'unità del paese e sull'uguaglianza dei cittadini nell'accesso al diritto alla salute".


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sabato 16 febbraio 2019

Curcuma e cancro, non ci sono prove di effetti curativi, ma gli integratori spopolano lo stesso. Lo spiega il sito anti-bufala della Fnomceo

È vero che la curcuma è in grado di prevenire o addirittura curare il cancro? In realtà, nonostante il boom di integratori e prodotti nutraceutici a base della “spezia miracolosa”, non ci sono prove che la curcuma abbia questi effetti sulla nostra salute. Lo spiega un articolo su Dottore ma è vero che…?, il sito anti-bufala a cura della Fnomceo.
La curcuma (Curcuma longa) è una spezia della famiglia dello zenzero utilizzata tradizionalmente nella cucina di molti Paesi asiatici, per esempio come ingrediente del curry. Alcuni ricercatori, in passato, hanno notato che alcuni tipi di cancro sono meno comuni proprio nei Paesi in cui questo ingrediente è consumato con maggiore frequenza: si parla di un’assunzione di curcumina (principale componente attiva della spezia e pigmento naturale) di 100-200 mg al giorno per lunghi periodi.
A partire da queste osservazioni sono cominciati i test in laboratorio, per capire se la curcuma abbia davvero effetti benefici per la salute umana. Studi su animali hanno mostrato effetti positivi della spezia contro tre tipi di cancro (colon, stomaco e pelle), mentre nei test in provetta è stato osservato un rallentamento della crescita delle cellule tumorali. Risultati incoraggianti si sono visti anche in studi su una popolazione molto ridotta di pazienti con cancro al pancreas.
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giovedì 14 febbraio 2019

Pesce vecchio “rinfrescato” e mozzarella sbiancata: il menù del crimine sulle tavole italiane


È quanto emerge da un rapporto di Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare

Dalla mozzarella sbiancata con la soda al pesce vecchio rinfrescato chimicamente, dalla carne dei macelli clandestini al pane cotto in forni con legna tossica, dalle nocciole turche prodotte con il lavoro dei bambini al miele «tagliato» con sciroppo di riso o di mais. Sono solo alcune delle portate de «Il crimine nel piatto degli italiani», allestito da Coldiretti a Roma in occasione della presentazione del sesto Rapporto «Agromafie» elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare. Dall’antipasto al dolce, i clan portano in tavola «prodotti illegali, pericolosi o frutto dello sfruttamento di manodopera». Ecco qualche esempio. 
Antipasti
Per cominciare, mozzarella sbiancata con carbonato di soda e perossido di benzoile e frittelle di bianchetti, conosciuti a Napoli come cicinielli: il regolamento Ue 1967/2006 ne mette fuori legge la cattura, lo stoccaggio, l’immagazzinamento e la vendita che però ancora avviene attraverso le vie illegali. 
Primi 
Secondo Coldiretti, sulla tavola del crimine non può non trovare posto il riso proveniente dalla Birmania: “frutto della persecuzione e del genocidio dei Rohingya”. 
Secondi
Attenzione al pesce vecchio «ringiovanito» con il cafados, una miscela di acidi organici e acqua ossigenata che viene mescolata con il ghiaccio e consente di restituire al branzino o alla sogliola di turno una freschezza apparente. C’è anche la bistecca di animali macellati clandestinamente, senza alcun controllo sanitario sia sulla carne sia sui locali nei quali viene sezionato o sulle procedure igieniche usate dai «macellai». 
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Hiv, funziona il vaccino messo a punto dalla ricercatrice di Latina Barbara Ensoli

LATINA – Sono stati pubblicati su Frontiers in Immunology i risultati di 8 anni di sperimentazione del vaccino Tat contro l’Hiv messo a punto dal team guidato dalla ricercatrice di Latina Barbara Ensoli. E i dati della sperimentazione che inizialmente  è stata condotta anche su un gruppo di pazienti in cura al Goretti di Latina, sono molto incoraggianti. La terapia antiretrovirale (cART) infatti è in grado di “ridurre drasticamente – del 90% dopo 8 anni dalla vaccinazione – il serbatoio di virus latente, inattaccabile dalla sola terapia” (che pure funziona bene).
Secondo la direttrice pontina del Centro Ricerca Aids dell’Istituto Superiore di Sanità  “i risultati  aprono nuove prospettive per una cura funzionale dell’HIV, ossia una terapia in grado di controllare il virus anche dopo la sospensione dei farmaci antiretrovirali”.  L’opportunità è intuibile soprattutto nei pazienti giovani e giovanissimi, che si preparano ad affrontare terapie a vita. Per loro si riduce la tossicità associata ai farmaci e si migliora la qualità di vita. “L’obiettivo, in prospettiva – dice la Ensoli – è giungere all’eradicazione del virus”.

Vaccino Covid e morti improvvise: vediamo cosa è emerso da uno studio Usa

E’ stato condotto un  nuovo studio negli USA  che conferma che  non esiste alcun legame tra vaccino covid e morti improvvise . L’indagine, c...