sabato 7 gennaio 2023

Covid: nei non vaccinati tra 60-79 anni mortalità 6 volte maggiore

Rispetto a chi ha fatto la quarta dose da meno di 120 giorni

Nei non vaccinati contro Covid-19 nella fascia d'età fra 60 e 79 anni il tasso di mortalità è triplo rispetto ai vaccinati con tre dosi e quasi sei volte più alto rispetto ai vaccinati con la quarta dose da meno di 120 giorni.

Lo indica l'Istituto Superiore di Sanità (Iss), nel suo rapporto esteso su "Sorveglianza, impatto delle infezioni ed efficacia vaccinale".

Sempre nella fascia d'età fra 60 e 79 anni (dati dal 18 novembre al 18 dicembre 2022) il tasso di ricovero dei non vaccinati nei reparti ordinari risulta 2,5 volte superiore rispetto ai vaccinati con tre dosi e 3,5 volte superiore rispetto ai vaccinati con 4 dosi da meno di 120 giorni; il tasso di ricovero nelle terapie intensive risulta quasi il triplo nei non vaccinati rispetto ai vaccinati con due dosi e il quadruplo rispetto ai vaccinati con 4 dosi da meno di 120 giorni.

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venerdì 6 gennaio 2023

Covid, casi settimanali in aumento dell’11,4%: i dati del ministero. Iss: “Sale l’incidenza, ma l’indice Rt stabile. Ci sono 3 regioni a rischio”

Le diagnosi sono state 135.990 rilevate con 855.823 tamponi (+6% rispetto alla settimana precedente) mentre il tasso di positività risulta al 15,9%. Tra il 14 e il 27 dicembre è rimasto stabile a 0,83 l’indice Rt medio calcolato sui casi sintomatici, sotto la soglia epidemica

Il numero di nuove diagnosi di Covid-19 è aumentato dell’11,4% nella settimana tra il 30 dicembre 2022 e il 5 gennaio 2023 rispetto alla precedente, influenzata dal Natale. I casi rintracciati sono stati 135.990 rilevati con 855.823 tamponi (+6% rispetto alla settimana precedente) mentre il tasso di positività risulta al 15,9%, con una variazione di +0,8% rispetto alla settimana precedente. Nello stesso periodo i decessi sono stati 775, con una variazione di +9,8%. I dati sono riportati nel bollettino settimanale del ministero della Salute.

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mercoledì 4 gennaio 2023

Cancro: anche una sola sessione di allenamento può rallentarlo, secondo uno studio

Uno studio australiano rivela l'importanza dell'esercizio fisico nel rallentare il cancro. Grazie ad alcune speciali proteine

La notizia è di quelle che fanno ben sperare, anche se da prendere con le necessarie cautele, visto che si tratta di un piccolo studio. Ma secondo gli scienziati della Edith Cowan University (Australia), anche una singola sessione di esercizio fisico potrebbe rallentare la crescita di alcuni tipo di cancro. E, grazie a uno speciale tipo di proteine che stimola, l’allenamento sembra possedere anche la capacità di combattere attivamente le cellule cancerose. 

L’ESERCIZIO FISICO RALLENTA IL CANCRO: LO STUDIO


Un gruppo di ricercatori dell’Exercise Medicine Research Institute dell’Università australiana ha preso in esame 9 individui di sesso maschile con cancro alla prostata in stadio avanzato, prelevando campioni di sangue immediatamente prima e dopo che i pazienti avevano completato 34 minuti di esercizio ad alta intensità su una cyclette, più un terzo campione prelevato 30 minuti dopo l'allenamento. 

L'analisi ha mostrato livelli più elevati di miochine subito dopo l'attività fisica: si tratta di proteine rilasciate dai muscoli che aiutano nella comunicazione con altri organi e recenti ricerche suggeriscono che svolgono anche un ruolo nel combattere le malattie croniche.


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martedì 3 gennaio 2023

Bianca Balti nuda su Instagram con cicatrici della mastectomia


"Nuovo anno, nuova me". A inizi dicembre l'intervento preventivo

"New Year, New Me": Bianca Balti inaugura il 2023 postando su Instagram alcune immagini che la mostrano nuda sul letto, di profilo, con la mano sinistra appoggiata sul seno destro e in evidenza una delle cicatrici della doppia mastectomia preventiva alla quale si è sottoposta l'8 dicembre al Providence Saint Joseph Medical Center, in California, dopo aver scoperto di avere la mutazione genetica BRCA1, che aumenta esponenzialmente il rischio di contrarre un tumore al seno e/o alle ovaie.

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Vitamina D importantissima per prevenire l'Alzheimer: ecco cosa dice la scienza

Uno studio della Tufts University del Massachissets ha attestato la presenza di vitamina D nel cervello, e ha dimostrato la sua importanza nella prevenzione delle malattie neurodegenerative

Negli ultimi anni, la ricerca ha fatto passi avanti importantissimi nell’analizzare le cause (e possibili soluzioni) di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e la demenza. Uno studio della Tufts University del Massachissets, ateneo specializzato proprio nella ricerca sulle malattie legate all’età, ha indagato per la prima volta sulla possibile presenza di vitamina D all’interno del cervello, e del suo potenziale effetto sulla salute cognitiva delle persone.

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Alzheimer: scoperte due bevande che proteggono il cervello


lunedì 2 gennaio 2023

I migliori consigli detox per tornare in forma dopo le abbuffate natalizie

Dopo aver accumulato chili in più durante le festività natalizie, ecco alcuni consigli per tornare in forma

Appesantiti? Non temete. Il giorno dopo l'Epifania, insieme all'albero e agli addobbi, si dice addio anche a tutte le abbuffate che in questi giorni l'hanno fatta da padrone. Le festività natalizie lasciano, in molti casi, il segno sulla bilancia. Chi ha esagerato può infatti avere accumulato fino 3 chili, che possono diventare 5 se panettoni, torroni e cotechini circolano ancora per casa. "Sistemi semplici, sani e veloci per rimettersi in forma ci sono" assicura all'AdnKronos Salute Ciro Vestita, nutrizionista e fitoterapeuta dell'università di Pisa, che invita a evitare costosi alimenti dietetici che promettono miracoli e a puntare sulla semplicità: frutta, verdura, tisane 'povere' detox, latte e cannella. Il tutto 'condito' da attività fisica e molta acqua da bere.

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domenica 1 gennaio 2023

Energia e proprietà per l'organismo: tutti i benefici dei datteri

I datteri sono frutti dalle moltissime proprietà utili per il nostro corpo. Li mangiamo generalmente d'inverno, ma sono frutti utilissimi durante l'intero anno

Si mangiano soprattutto in inverno e li troviamo sulle nostre tavole durante le feste natalizie: stiamo parlando di frutti miracolosi per le loro numerosissime virtù nutrizionali, i datteri. Durante le feste, insieme alla convivialità, aumenta il consumo dli frutta secca e noi ci facciamo  sempre conquistare da questo frutto dal gusto dolce e ricco di proprietà benefiche, che proviene dalla palma da dattero.

Questa era nota sin dall'antichità tra gli Egizi, i Cartaginesi, i Greci, i Romani ed i Berberi. Nel corso dei secoli, la pianta del dattero, tipica dell'Africa settentrionale  e dell'Asia, è stata trapiantata anche in Occidente. 

Segno che il successo dei datteri non conosce confini: con le sue più di 400 varietà, presenti in tutto il mondo, il dattero, è universalmente capace di soddisfare ogni palato.

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Vivere più sani e più a lungo con una proteina: cos'è Klotho

Tende a diminuire con l'avanzare dell'età e sembra essere correlata all’invecchiamento cellulare Nel pantheon greco,  Klotho  era la...