Zappare, arare, innaffiare gli ortaggi, cogliere le verdure cresciute
con amore e fatica. Sono gesti che cambiano il ritmo frenetico cui siamo
abituati, e che fanno bene. Anche e soprattutto, forse, a chi soffre di
problemi psichici. Così nasce l'orto di Mombello, un progetto di
ortoterapia e formazione agricola per giovani con disagio psichico.
L'orto, che si trova nel parco dell'ex manicomio di Milano, sulla
collina di Mombello, a Limbiate, è un progetto di Fondazione Bertini, una onlus che si occupa di reinserimento lavorativo per i giovani con disagio (di FRANCESCA SIRONI)
Fonte
venerdì 28 ottobre 2011
sabato 22 ottobre 2011
Contro la fibrosi cistica, arriva il ciclamino
Iniziativa nazionale della Fondazione per la ricerca sulla malattia che coinvolge, sabato 22, anche la città di Torino con una giornata speciale
Un fiore, un delicato fiore come simbolo di una battaglia: quella nei confronti della fibrosi cistica, una grave malattia genetica ereditaria che coinvolge circa 3 milioni di italiani che ne sono portatori sani e consta di 200 nuovi casi di malattia ogni anno.Sabato 22 e domenica 23 ottobre, nelle piazze italiane il protagonista sarà dunque il ciclamino, adottato a simbolo della ricerca e dei servizi ai malati di fibrosi cistica. In questi due giorni i volontari della Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica-Onlus (FFC) – creata e presieduta da Matteo Marzotto – saranno nelle piazze d’Italia per offrire i “Ciclamini per la Ricerca”.
La manifestazione ha come obiettivo non solo raccogliere i fondi per finanziare progetti avanzati di ricerca clinica e di base volti a sconfiggere la malattia, ma anche per migliorare la durata e la qualità di vita dei malati stessi. I cittadini, in quest’occasione, potranno anche ricevere utili informazioni sulla patologia e sulla ricerca in atto.
Fino a oggi i progetti finanziati sono 192, hanno coinvolto oltre 400 ricercatori italiani e 164 tra laboratori e centri di ricerca.
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venerdì 21 ottobre 2011
Latte e intolleranze, quando fa davvero male
Una persona su tre è convinta che almeno un alimento sia nocivo per il proprio organismo. Derivati in primis. Solo il 2 per cento degli adulti e tra il 3 e il 7 per cento dei bambini ha davvero una reazione avversa a qualche tipo di cibo. Patologie spesso assai diverse per le cause / L'ARTICOLO 1
sabato 15 ottobre 2011
Donna in Usa perde memoria dopo sesso intenso con marito
Curiosissimo caso di amnesia temporanea dopo un rapporto sessuale molto
intenso, tanto raro da essere riportato sulla rivista specializzata
americana'Journal of emergency medicine'.
E' successo a Washington ad una donna di 54 anni che si e' recata al
Pronto Soccorso del Georgetown hospital non ricordando nulla delle
precedenti 24 ore. Ultima memoria: fare l'amore con il marito ed un
intenso orgasmo. Dopo averla sottoposta a tutte le analisi, gli
specialisti hanno concluso che si e' trattato della rara sindrome di
'amnesia globale transitoria', che colpisce tra 3 e 5 persone ogni
100.000 all'anno I poco comuni episodi del disturbo - spiega il
rapporto - riguardano generalmente persone tra i 50 e i 60 anni, che
poi si riprendono completamente.
Fonte
venerdì 14 ottobre 2011
Peste nera, madre di tutte le epidemie Ricostruito il dna del batterio medievale
Nature: il flagello che dal 1347 al 1351 uccise la metà della popolazione europea sarebbe all'origine di tutte le pestilenze moderne, che ogni anno uccidono 2mila persone. Il dna del batterio Yersinia pestis sequenziato a partire da scheletri di vittime dell'epoca
LA peste nera, la terribile epidemia che falcidiò tra il 1347 ed il 1351 l'Europa uccidendo in cinque anni quasi la metà della popolazione, potrebbe essere la madre di tutte le epidemie pestilenziali che si sono diffuse nel mondo e che ogni anno fanno più di duemila vittime. Lo rivela uno studio pubblicato su Nature, in cui per la prima volta è stato ricostruito il genoma di Yersinia pestis, il batterio responsabile della pandemia trecentesca.
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Scoperto in Cile il virus più grande del mondo
venerdì 7 ottobre 2011
Happy hour? Attenti alla linea Quante insidie in un aperitivo
Altro che "stuzzichini": i buffet del dopo ufficio sono rischiosi per la salute. Perché assumiamo senza accorgercene più calorie che con un pasto completo. L'allarme dall'Obesity Day
ROMA - L'ora più felice della giornata? Quella
dell'aperitivo, è chiaro. Il lavoro finisce, comincia la notte. C'è chi
lo prende di rito, per forza in compagnia: un bicchiere e due
stuzzichini, vera goduria della prima serata. Ma non c'è da stare troppo
allegri: ridendo e scherzando, con l'happy hour, si assumono più
calorie che con un pranzo completo. Lancia l'allarme Giuseppe Fatati,
presidente della Fondazione ADI, coordinatore del progetto "Obesity
Day", l'iniziativa presentata oggi che dal 10 ottobre chiamerà a Roma
esperti e curiosi per approfondire i rischi correlati a una
alimentazione scorretta.
"Gli aperitivi - spiega Fatati -
soprattutto quelli mascherati da succo di frutta debolmente alcolico,
chiudono la giornata con quella accattivante allegria del 'fine del
lavoro'. E sono ormai di tendenza. Ma è difficile dire quante calorie si
introducono quasi per gioco". Il problema è proprio la disattenzione:
ciotoline e vassoi ci fanno allungare la mano quasi senza accorgercene.
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lunedì 3 ottobre 2011
Il dipendente è stressato? Alle aziende non interessa
Ignorati gli obblighi di legge sulla valutazione dei rischi, imposti dal decreto 81 del 2008: solo il 20 per cento dei datori di lavoro monitora il livello di stanchezza e nervosismo del proprio personale. L'esperto: "Le imprese devono essere incentivate e premiate".
ROMA - Eccessivi carichi di lavoro, tempistiche ristrette, cattivi rapporti con i colleghi, condizioni ambientali difficili e persino ansia da prestazione. In ufficio, come in fabbrica o nei cantieri, questi sono problemi che affliggono gran parte dei lavoratori. Per questo nel 2008 il decreto legislativo 81 stabilì l'obbligo per il datore di lavoro di monitorare, oltre ai rischi oggettivi, anche la pericolosità dello stress a cui sono sottoposti i dipendenti. Un provvedimento socialmente avanzato, nato per tutelare la salute dei lavoratori, che però trova ancora scarsissima applicazione nelle aziende.
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