Stop dell’Aifa in attesa delle verifiche. Vietato l’uso delle partite
del prodotto della Novartis con numeri 142701 e 143301: «Contattate il
medico per un’alternativa»
L’Agenzia italiana del farmaco ha disposto il divieto di utilizzo di
due lotti - 142701 e 143301 del vaccino antinfluenzale FLUAD della
Novartis Vaccines and Diagnostics s.r.l. Ci sarebbero tre sospetti
decessi, due in Sicilia e uno in Molise, legati alla somministrazione
del vaccino. I «tre eventi ad esito fatale - specifica l’Aifa - hanno
avuto esordio entro le 48 ore dalla somministrazione delle dosi dei due
lotti».
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giovedì 27 novembre 2014
lunedì 24 novembre 2014
I sintomi del cancro: come individuarli, per una diagnosi precoce
L'insorgenza di un tumore è legata alla manifestazione di alcuni disturbi che non dovrebbero allarmare ma non andrebbero neppure trascurati. Ecco quali sono i segnali generali e quelli localizzati indicati dall'Airc, l'Associazione italiana per la ricerca sul cancro.
Questi sono classificabili nei sintomi GENERALI
1 - ECCESSIVA STANCHEZZA NON GIUSTIFICATA
Se il senso di debolezza e affaticamento non migliora col riposo o persiste nel tempo è meglio chiedere al proprio medico un esame del sangue per individuare un'eventuale anemia. L'anemia può avere molte cause, ma in alcuni casi rivela la presenza di leucemie oppure di tumori solidi che, sanguinando impercettibilmente ma a lungo, deprivano l'organismo delle sue scorte di ferro
2 - PERDITA DI PESO INVOLONTARIA
Un altro campanello d'allarme può essere il dimagrimento slegato a diete ipocaloriche o cambiamenti di stili di vita (legati ad alimentazione o attività fisica). Se questo si verifica è bene escludere che a provocarlo sia una malattia. Indipendentemente dal fatto che il fenomeno si associ o meno a perdita di appetito, per tutti o per determinati alimenti, è bene parlarne con il proprio medico, per capire insieme quale potrebbe esserne la causa
3 - FEBBRE
Il rialzo della temperatura corporea è tipico delle malattie infettive, e nella maggior parte dei casi dura pochi giorni, il tempo necessario alle difese dell'organismo a eliminare batteri e virus. Se persiste per settimane o mesi oppure ricorre di frequente, può esprimere la risposta a infezioni particolari, più difficili da combattere, ma talvolta può indicare anche la risposta del sistema immunitario ad alcune forme di tumore, soprattutto linfomi e leucemie
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venerdì 21 novembre 2014
Dimagrire senza dieta? 10 trucchi per riattivare il metabolismo
ROMA – Volete dimagrire senza seguire una dieta? Avete dei chili di troppo da smaltire ma proprio non ne volete sapere di pesare grammi e contare calorie? Ecco la dieta che fa per voi: è quella che riattiva il metabolismo.
Della dieta del super-metabolismo su LadyBlitz avevamo già scritto. Ma per semplificare le cose e rendere possibile dimagrire anche ai più restii abbiamo stilato un semplice elenco di quelli che sono i comportamenti virtuosi che permettono di perdere peso senza perdere anche la voglia di farlo.
Della dieta del super-metabolismo su LadyBlitz avevamo già scritto. Ma per semplificare le cose e rendere possibile dimagrire anche ai più restii abbiamo stilato un semplice elenco di quelli che sono i comportamenti virtuosi che permettono di perdere peso senza perdere anche la voglia di farlo.
- CARBOIDRATI ADDIO: rinunciare a pane e pasta può
sembrare un sacrificio, ma appena vedrete che già dopo un giorno
iniziate a sgonfiarvi capirete che ne vale la pena.
- VIA LIBERA ALLE PROTEINE: queste sì che aiutano i muscoli a definirsi e danno una bella scossa al metabolismo.
- UOVA OK: non è vero che aumentano il colesterolo. Basta non esagerare. Tre uova a settimana, ma anche quattro, vanno benissimo, hanno pochi grassi e migliorano il metabolismo.
- FRUTTA SECCA: non credete a chi vi dice che è ricca di calorie. I grassi di noci, nocciole e mandorle sono amici non solo della salute, ma anche della pelle e dei capelli. E aiutano a bruciare i grassi.
- PESCE AZZURRO: è fondamentale per il cervello e per la memoria, ma anche per bruciare i grassi e per accelerare il metabolismo. Quello azzurro, poi, costa poco e fa particolarmente bene.
- LEGUMI: altro alimento sottovalutato che però fornisce proteine e aiuta a controllare la glicemia nel sangue, oltre ad accelerare il metabolismo.
- CANNELLA: favorisce l’assimilazione dello zucchero, aiutando il corpo a metabolizzarlo più rapidamente.
- TE’ (SOPRATTUTTO VERDE): oltre ad essere ricco di antiossidanti combatte il grasso che si è accumulato nel corpo.
- OLIO DI COCCO: consigliato per bruciare i grassi e le calorie. Ma anche per far funzionare meglio la tiroide.
- SPORT: per dare una scossa al metabolismo l’allenamento migliore prevede una alternanza di esercizio aerobico e un altro più rilassato.
mercoledì 19 novembre 2014
I benefici di una manciata di prezzemolo
Il prezzemolo è una delle piante più utilizzate e amate per insaporire i piatti tipici della nostra cucina. Forse non lo sappiamo, ma questa particolare erba aromatica ha innumerevoli proprietà, tra cui anche quella di rinfrescare l’alito.
I benefici attribuiti al consumo di prezzemolo sono veramente tanti: i flavonoidi presenti, tra cui la luteina, lo rendono un ottimo antiossidante, gli oli essenziali contenuti sembra che gli diano buone proprietà antitumorali e che favoriscano il processo digestivo. Ma non è tutto. Ecco di seguito riassunte, alcune delle migliori proprietà curative che rendono utile il suo consumo.
Stimola la secrezione gastrica
Il prezzemolo è considerato un ottimo aiuto per il processo digestivo: se aggiunto crudo ai piatti da consumare, il suo olio essenziale stimola la secrezione gastrica.
È un potente antiossidante
La quantità di vitamina C in esso contenuta lo rende un ottimo antiossidante naturale, utile nella lotta ai radicali liberi. Questo consente di favorire la salute della pelle e mantenere in buono stato ossa e tessuto connettivo.
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venerdì 14 novembre 2014
Diabete, oggi la Giornata Mondiale: in aumento il numero di bambini malati
L’analisi del dottor Scaramuzza della clinica pediatrica presso
l’ospedale Sacco di Milano. “L’Italia è passata da 6-10 a 15-20 nuovi
casi all’anno”.
Un italiano su dodici. Cinque milioni di cittadini, di cui circa un milione non sa di averlo. È questa la stima dei malati di diabete nel nostro paese. La giornata mondiale, istituita dalla Federazione Internazionale Diabete e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, prevede numerose iniziative informative nel corso di tutto il fine settimana. Perché combattere l’ignoranza che ancora esiste su questa patologia cronica aiuta la vita dei malati, in particolare dei bambini.
La forma più grave e meno diffusa, il 5% di tutti i casi, è il diabete di tipo 1, patologia autoimmune che distrugge progressivamente le cellule del pancreas che producono l’insulina, condizione che si traduce in uno stato di iperglicemia e nell’impossibilità di utilizzare gli zuccheri come fonte di energia.
I bambini. Il diabete di tipo 1 colpisce soprattutto i giovani e non è prevenibile con l’adozione di uno stile di vita sano. Oggi in Italia i malati sono 150mila, di cui 20-25mila hanno meno di 18 anni. L’incidenza è andata aumentando soprattutto in quelle aree e fasce di età dove prima il diabete era meno diffuso. Nei bambini fino a sei anni, l’aumento è stato del 20% negli ultimi dieci anni. «Non conosciamo le ragioni del fenomeno, ma i dati sono chiari» spiega Andrea Scaramuzza, responsabile del servizio di diabetologia della Clinica Pediatrica dell’Università di Milano presso l’Ospedale Luigi Sacco di Milano. «Guardando ai bambini con meno di 14 anni, i paesi scandinavi e la Sardegna – da sempre ad alta incidenza di diabete - si mantengono stabili con 40-50 nuovi casi all’anno ogni 100mila bambini, mentre l’Italia peninsulare è passata da 6-10 a 15-20 nuovi casi».
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Un italiano su dodici. Cinque milioni di cittadini, di cui circa un milione non sa di averlo. È questa la stima dei malati di diabete nel nostro paese. La giornata mondiale, istituita dalla Federazione Internazionale Diabete e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, prevede numerose iniziative informative nel corso di tutto il fine settimana. Perché combattere l’ignoranza che ancora esiste su questa patologia cronica aiuta la vita dei malati, in particolare dei bambini.
La forma più grave e meno diffusa, il 5% di tutti i casi, è il diabete di tipo 1, patologia autoimmune che distrugge progressivamente le cellule del pancreas che producono l’insulina, condizione che si traduce in uno stato di iperglicemia e nell’impossibilità di utilizzare gli zuccheri come fonte di energia.
I bambini. Il diabete di tipo 1 colpisce soprattutto i giovani e non è prevenibile con l’adozione di uno stile di vita sano. Oggi in Italia i malati sono 150mila, di cui 20-25mila hanno meno di 18 anni. L’incidenza è andata aumentando soprattutto in quelle aree e fasce di età dove prima il diabete era meno diffuso. Nei bambini fino a sei anni, l’aumento è stato del 20% negli ultimi dieci anni. «Non conosciamo le ragioni del fenomeno, ma i dati sono chiari» spiega Andrea Scaramuzza, responsabile del servizio di diabetologia della Clinica Pediatrica dell’Università di Milano presso l’Ospedale Luigi Sacco di Milano. «Guardando ai bambini con meno di 14 anni, i paesi scandinavi e la Sardegna – da sempre ad alta incidenza di diabete - si mantengono stabili con 40-50 nuovi casi all’anno ogni 100mila bambini, mentre l’Italia peninsulare è passata da 6-10 a 15-20 nuovi casi».
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lunedì 10 novembre 2014
Ossitocina: l'ormone che combatte l'ansia
Quando i suoi livelli sono bassi, lo stato di agitazione aumenta. Presto
sarà sufficiente un semplice prelievo di sangue, anziché del liquido
cerebrospinale, per controllarne i livelli. Speranze e prospettive
terapeutiche anche per i casi di autismo
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Daniele Banfi
Milano
Impropriamente lo chiamano l'ormone dell'amore. In realtà
potremmo definirlo della tranquillità. È l’ossitocina. E a quanto emerge
da uno studio della Stanford University School of Medicine da poco
pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry, le persone con bassi livelli di questo ormone sono più soggette a crisi d'ansia.
Non solo, per la prima volta in assoluto è stato dimostrato che per
monitorare questo parametro basta un semplice esame del sangue. Un
vantaggio non indifferente se si pensa che sino ad oggi la
concentrazione di ossitocina veniva misurata attraverso un ben più
complicato prelievo di liquido cerebrospinale. Una scoperta che ora
potrebbe aprire a nuove terapie per la cura di alcuni disturbi
comportamentali dove l'ansia è una componente importante nella vita del
malato.Continua qui
mercoledì 5 novembre 2014
I fiocchi d’avena proteggono cuore e linea
I cereali integrali, in particolare l’avena, svolgono un importante
ruolo nella salute cardiovascolare e nella salute metabolica. Lo studio
che esalta le virtù salutistiche dell’avena
Spesso sono le cose più semplici quelle che fanno veramente bene
alla salute. È il caso dell’avena che, quando assunta in fiocchi, sembra
offrire molti benefici dal punto di vista salutare.
Secondo un recente studio pubblicato sul British Journal of Nutrition, sarebbe in grado di migliorare il senso di sazietà, la qualità della digestione, la salute cardiovascolare e metabolica.
Tutto ciò – secondo il ricercatore Willem Klinken medico del centro di eccellenza della Quaker Oats – non solo fa aumentare la comprensione del ruolo dell’avena nella promozione della salute, nel senso di sazietà e nelle malattie croniche, ma bisogna tener presente che gli autori hanno anche identificato future aree di ricerca in agricoltura e salute che contribuiranno a fornire maggiori benefici per il nostro benessere.
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lm&sdp
Secondo un recente studio pubblicato sul British Journal of Nutrition, sarebbe in grado di migliorare il senso di sazietà, la qualità della digestione, la salute cardiovascolare e metabolica.
Tutto ciò – secondo il ricercatore Willem Klinken medico del centro di eccellenza della Quaker Oats – non solo fa aumentare la comprensione del ruolo dell’avena nella promozione della salute, nel senso di sazietà e nelle malattie croniche, ma bisogna tener presente che gli autori hanno anche identificato future aree di ricerca in agricoltura e salute che contribuiranno a fornire maggiori benefici per il nostro benessere.
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mercoledì 29 ottobre 2014
Bere birra protegge da infarti ed osteoporosi
Autunno, tempo di fiere dedicate alla birra (e al vino), e se volete prendervi cura della vostra salute, cominciate a mescerne un po’.
Naturalmente nessuno vi dirà mai di darci dentro coi boccali, tuttavia uno studio condotto dai ricercatori dell’Università della California di Davis ha evidenziato come la birra protegga dall’indebolimento osseo e dalle conseguenti fratture dovute all’osteoporosi. Essa contiene infatti il silicio dietetico, elemento fondamentale per la formazione delle ossa che ne rallenta il processo di erosione e decalcificazione.
Le birre più efficaci parrebbero quelle chiare, poiché il malto chiaro subisce meno stress da calore, il che influisce sulla quantità di silicio che giunge al consumatore.
Inoltre, una ricerca condotta dall’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN) ha rivelato come il consumo moderato di birra eviti l’aumento di omocistrina, un amminoacido potenzialmente responsabile degli attacchi di cuore.
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11 motivi per bere una birra
domenica 26 ottobre 2014
Torna l’ora solare, oltre 12 milioni di italiani a rischio disagio emotivo. Ecco come rimediare
Con il ritorno dell’ora solare e lo spostamento delle lancette un’ora
indietro la depressione stagionale è in agguato. Specie per i “gufi”,
che amano andare a letto tardi, ma anche e soprattutto per le
“allodole”, che preferiscono svegliarsi presto. Lo psichiatra Michele
Cucchi, Direttore Sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano,
rivela come superare i principali effetti negativi del ritorno dell’ora
solare
Un semplice giro all’indietro delle lancette dell’orologio, basterà per portare oltre 12 milioni di italiani a soffrire notevoli disagi dal punto di vista del benessere fisico ed emotivo. Insonnia, inappetenza, spossatezza, fatica nella concentrazione e flessione del tono dell’umore, sono solo alcuni dei disturbi cui si può andare incontro.
Contrariamente all’apparenza, lo spostamento delle lancette un’ora indietro alle 3.00 del mattino, invece di permettere un maggior riposo i sessanta minuti di sonno in più saranno deleteri per la salute degli italiani e gli effetti negativi colpiranno sia i cosiddetti i “gufi”, ossia le persone che prediligono coricarsi alle ore piccole, ma soprattutto le “allodole”, che amano godersi le prime ore di luce del giorno.
La cronobiologia, una branca della biologia che studia i fenomeni ciclici negli organismi viventi e il loro adattamento ai relativi ritmi solare e lunare, è stata al centro dei più recenti studi in materia di benessere psico-fisico. Questi mostrano che già di per sé l’autunno è una stagione che per molte persone rappresenta un momento difficile da affrontare.
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Un semplice giro all’indietro delle lancette dell’orologio, basterà per portare oltre 12 milioni di italiani a soffrire notevoli disagi dal punto di vista del benessere fisico ed emotivo. Insonnia, inappetenza, spossatezza, fatica nella concentrazione e flessione del tono dell’umore, sono solo alcuni dei disturbi cui si può andare incontro.
Contrariamente all’apparenza, lo spostamento delle lancette un’ora indietro alle 3.00 del mattino, invece di permettere un maggior riposo i sessanta minuti di sonno in più saranno deleteri per la salute degli italiani e gli effetti negativi colpiranno sia i cosiddetti i “gufi”, ossia le persone che prediligono coricarsi alle ore piccole, ma soprattutto le “allodole”, che amano godersi le prime ore di luce del giorno.
La cronobiologia, una branca della biologia che studia i fenomeni ciclici negli organismi viventi e il loro adattamento ai relativi ritmi solare e lunare, è stata al centro dei più recenti studi in materia di benessere psico-fisico. Questi mostrano che già di per sé l’autunno è una stagione che per molte persone rappresenta un momento difficile da affrontare.
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venerdì 24 ottobre 2014
Il Sole protegge da sovrappeso e diabete
Gli scienziati trovano che un’adeguata esposizione alla luce solare
rallenta l’aumento di peso, riduce il rischio di obesità e di diabete
Raggi solari, luce solare… spesso demonizzati; oggi rivalutati da uno studio che mostra come esporsi al Sole – con cognizione di causa – possa essere vantaggioso anche per rallentare l’aumento di peso, ridurre il rischio di obesità e anche di diabete.
Se già la luce solare è indispensabile per la produzione e la sintetizzazione della preziosa vitamina D, è altresì importante per chi ha problemi come il disturbo affettivo stagionale (SAD), per esempio. Ma, secondo questo nuovo studio pubblicato sulla rivista Diabetes, è indispensabile non restarsene chiusi in un ufficio o in casa tutto il giorno – specie durante i mesi invernali in cui la luce solare è minore che in altri periodi dell’anno. Perché se non tiriamo mai fuori il naso, possiamo mettere su chili di troppo e poi sviluppare anche il diabete di tipo 2.
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Raggi solari, luce solare… spesso demonizzati; oggi rivalutati da uno studio che mostra come esporsi al Sole – con cognizione di causa – possa essere vantaggioso anche per rallentare l’aumento di peso, ridurre il rischio di obesità e anche di diabete.
Se già la luce solare è indispensabile per la produzione e la sintetizzazione della preziosa vitamina D, è altresì importante per chi ha problemi come il disturbo affettivo stagionale (SAD), per esempio. Ma, secondo questo nuovo studio pubblicato sulla rivista Diabetes, è indispensabile non restarsene chiusi in un ufficio o in casa tutto il giorno – specie durante i mesi invernali in cui la luce solare è minore che in altri periodi dell’anno. Perché se non tiriamo mai fuori il naso, possiamo mettere su chili di troppo e poi sviluppare anche il diabete di tipo 2.
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mercoledì 22 ottobre 2014
Uomo paralizzato torna a camminare dopo trapianto cellule
Tecnica rivoluzionaria usata da équipe medici polacchi e Gran Bretagna. "Staminali olfattive inserite nel midollo spinale"
di VALERIA PINI
LONDRA - Quello che viene definito come un intervento rivoluzionario avrebbe permesso al 40enne Darek Fidyka, che era paralizzato dal 2010 dalla vita in giù dopo un accoltellamento, di tornare a camminare. Secondo il sito della Bbc, il trattamento compiuto da chirurghi polacchi in collaborazione con scienziati britannici, si è basato su un trapianto di cellule del suo sistema olfattivo inserite nel midollo spinale.
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di VALERIA PINI
LONDRA - Quello che viene definito come un intervento rivoluzionario avrebbe permesso al 40enne Darek Fidyka, che era paralizzato dal 2010 dalla vita in giù dopo un accoltellamento, di tornare a camminare. Secondo il sito della Bbc, il trattamento compiuto da chirurghi polacchi in collaborazione con scienziati britannici, si è basato su un trapianto di cellule del suo sistema olfattivo inserite nel midollo spinale.
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