giovedì 4 febbraio 2010

I difetti nascono nel cervello. E’ la sindrome del ‘brutto anatroccolo’

Chi si vede brutto fino a fare del proprio aspetto fisico un'ossessione patologica ha un 'baco' nel cervello, che gli fa percepire in modo distorto il proprio volto e il proprio corpo. Lo afferma una ricerca pubblicata sulla rivista Archives of General Psychiatry
Se davanti allo specchio non ci sentiamo belli la colpa può essere di un disturbo psichico. Si chiama dismorfofobia o disturbo dismorfico corporeo e un gruppo di psichiatri diretti da Jamie Feusner della David Geffen School of Medicine, dell'Università di Los Angeles, hanno scoperto che il loro cervello elabora l'immagine del proprio volto in modo ingannevole, con un'attività alterata sia nei centri della visione sia nel sistema frontostriatale. Quel legato ad altre patologie compulsive come il gioco d'azzardo patologico.

...

Fonte

L’anticorpo che combatte le metastasi Possibili nuovi farmaci per il cancro

di Adele Sarno

Le metastasi ossee coinvolgono soprattutto i pazienti malati di mieloma multiplo, carcinoma della mammella e della prostata. Una ricerca dell'università di Padova ha individuato l’attività della relaxina, la sostanza che le produce, e di un anticorpo che ne blocca l'azione. Aprendo così la strada a nuove possibilità terapeutiche.

...

Fonte

lunedì 1 febbraio 2010

Medicina: bene barolo in botti rovere

Legno quercia rilascia sostanze utili contro ipertensione


(ANSA) - ROMA, 28 GEN - Non e' solo il vino rosso ad aiutare i vasi sanguigni: il legno delle botti rilascia sostanze antiossidanti, afferma uno studio italiano. E' il caso del barolo invecchiato in botti di rovere, che ha dimostrato di essere molto piu' efficace nel dilatare i piccoli vasi sanguigni rispetto a vini rossi e ai bianchi maturati in botti d'acciaio.

Fonte

giovedì 28 gennaio 2010

Il cervello lavora meglio con la pausa caffe'

Favorisce il lavoro, lo studio e la memorizzazione

Il cervello lavora meglio con la pausa caffe'

ROMA - Le pause aiutano a lavorare meglio; il break per il caffé, anche solo per pochi minuti, la pausa pranzo, o in generale tutte le piccole pause che si riesce a prendere nel corso dell'attività lavorativa o di studio, favoriscono l'apprendimento e la memorizzazione di ciò che si è appena incamerato nel cervello. Lo dimostra uno studio coordinato da Lila Davachi e condotto da Arielle Tambini, del dipartimento di Psicologia della New York University.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Neuron, svela un altro tassello del misterioso processo con cui formiamo i ricordi. Numerosi lavori scientifici hanno ormai confermato la teoria secondo cui il sonno è il momento in cui il cervello fa ordine e rielabora tutte le informazioni incamerate durante il giorno, consolidando il ricordo di eventi o fatti importanti che resteranno quindi incisi nella memoria, ed eliminando le informazioni superflue, facendo una sorta di 'potatura' delle sinapsi in cui queste informazioni sono state temporaneamente sistemate.

...


Fonte

lunedì 25 gennaio 2010

Al posto dei probiotici, una mela

Un frutto per la salute dell'intestino. Integrare i batteri buoni
Al posto dei probiotici, una melaLa corsa ai probiotici o fermenti lattici per ripopolare la flora batterica dell'intestino sembra inarrestabile dato che se ne vendono milioni di confezioni ogni anno.
Ma forse per ovviare a questo non c'è bisogno di spendere troppi soldi in integratori, ma basta rivolgersi a un frutto che ogni giorno riserva nuove sorprese: la mela.

Senza scomodare i soliti proverbi, i ricercatori danesi dell'Università della Danimarca hanno scoperto che la mela grazie al suo contenuto di una fibra alimentare che prende il nome di pectina contribuisce ad aumentare il numero di batteri "buoni" nell'intestino.
Nello studio - pubblicato sulla rivista "BMC Microbiology" – gli scienziati affermano che «mangiare regolarmente mele e per un periodo prolungato di tempo, questi batteri contribuiscono a produrre acidi grassi a catena corta che provvedono a creare le condizioni ideali di pH per garantire un equilibrio di microrganismi benefici».
Ma non solo, infatti questi batteri «inoltre, producono una sostanza chimica chiamata butirrato, che è un importante combustibile per le cellule della parete intestinale». Ha aggiunto il dr. Andrea Wilcks.

...

Fonte

Allergie e intolleranze alimentari: è solo un fatto mentale?

In molti casi l'allergia è opera di un autoconvincimento
Allergie e intolleranze alimentari: è solo un fatto mentale?Glielo spieghi tu alle pustole che sono appena comparse su tutto il corpo che è solo frutto della fantasia. Che non è vero che sono allergico?
Detta così, sembra facile come spiegazione ma, secondo i ricercatori britannici in molti casi l'allergia alimentare è proprio dovuta a un problema più mentale che fisico.

Secondo un recente studio nonostante ci sia un 20% della popolazione che denuncia di soffrire di allergie e intolleranze alimentari, meno del 2% soffre effettivamente di un problema di questo genere.
I ricercatori della Portsmouth University (Uk) hanno esaminato una serie di studi su allergie e intolleranze alimentari per scoprire che sono milioni le persone che arbitrariamente e inutilmente escludono dalla loro dieta elementi nutritivi essenziali perché convinti di essere allergici o intolleranti a certi alimenti.

...

Fonte

venerdì 22 gennaio 2010

In arrivo il “Viagra per lei”

In arrivo il `gemello rosa´ del Viagra*.

Un farmaco nato come antidepressivo, si è infatti rivelato efficace per riaccendere la libido nelle donne. Al centro dello studio c’è la flibanserina, una molecola che in tre separati studi clinici si è rivelata in grado di potenziare la libido in un gruppo di donne afflitte da scarso desiderio sessuale. Secondo i ricercatori dell’University of North Carolina a Chapel Hill, diretti da John Thorp, il farmaco ha tutte le potenzialità per diventare un `Viagra per lei´.

La flibanserina «era un antidepressivo mediocre. Ma alcuni astuti osservatori - racconta Thorp - hanno notato che aumentava la libido negli animali di laboratorio e in soggetti umani. Così abbiamo condotto trial clinici multipli. Le donne afflitte da un disordine del desiderio sessuale ipoattivo che l’hanno assunto, hanno riportato significativi aumenti del desiderio e della soddisfazione sessuale».

Insomma, «è essenzialmente un farmaco simile al Viagra* per le donne», prosegue lo studioso, «dal momento che per lei il calo del desiderio è il problema sessuale più comune, come la disfunzione erettile per l’uomo».

...

Fonte

Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...