sabato 19 marzo 2011
lunedì 14 marzo 2011
Dieta mediterranea, e il cuore resta sano
Meno rischi di malattie cardiache e vascolari se ci si affida alla dieta mediterranea
Uno studio revisionale che ha coinvolto 50 ricerche e più di mezzo milione di persone mostra come seguire la dieta tipica mediterranea possa mettere al riparo da malattie cardiache e vascolari.
Sì, greci e italiani che si affidano alla dieta mediterranea sono più longevi e sani, sostengono i ricercatori della Harokopio University di Atene che hanno condotto un importante studio in cui è stato analizzato il legame tra dieta e le malattie cardiovascolari.
I risultati di questo studio sono stati pubblicati sul Journal of American College of Cardiology e mostrano come coloro che sono risultati alimentarsi a base di cibi tradizionali greci o italiani mostrassero un rischio ridotto di sviluppare malattie cardiache o vascolari, rispetto a chi segue altri tipi di alimentazione occidentale.
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A tavola non s’invecchia
Saper scegliere e gustare il cibo giusto per mantenersi sani e giovani con la guida di due scienziate e una star della TV
“A tavola non si invecchia”, si usa dire. E, per certi versi, come confermato da numerose ricerche, pare sia proprio vero. Dieta mediterranea in pole position, vince anche la corsa come la migliore dieta per vivere a lungo e in salute.
Studi a parte, c’è chi ne è fermamente convinto. Allo stesso modo di come ci si può sottoporre a una cura di bellezza semplicemente sedendosi a tavola. E, per testimoniarlo, ci ha pure scritto un libro a tema.
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venerdì 11 marzo 2011
Antiossidanti: rivincita delle nocciole
Altra "riabilitazione" dopo quella delle noci: dentro al guscio sono nascosti anche molti grassi buoni
MILANO - La frutta secca oleosa, da "minaccia" per la linea, in questi anni è diventata un prezioso alleato della nostra salute, perché in diverse ricerche si è visto che protegge il cuore. Non tutta la frutta secca, però, è stata ugualmente studiata e le nocciole hanno ricevuto poca attenzione. A rimediare a questa carenza, arriva uno studio pubblicato dall’European Journal of Clinical Nutrition, condotto in Nuova Zelanda. In questa ricerca, a 50 adulti, con livelli di colesterolo moderatamente elevati, è stato chiesto di consumare, al posto di altri snack, per periodi di 4 settimane, intervallate da 2 di sospensione, 30 grammi di nocciole (circa 15-20) al giorno, in tre forme diverse (intere, a scagliette o tritate). Indipendentemente dalla forma di assunzione, le nocciole hanno ridotto il colesterolo LDL ("cattivo") in media del 5%, aumentato il colesterolo HDL ("buono") e anche i livelli di vitamina E (quasi del 5%), migliorando il profilo del rischio cardiovascolare.
mercoledì 9 marzo 2011
Crisi, la sanità italiana perde i suoi primati più a rischio cuore e salute delle donne
Secondo il Rapporto Osservasalute 2010, il sistema sanitario nazionale arretra su quel rapporto costi-benefici che nel 2000 l'aveva reso tra i miglòiori al mondo. L'aspettativa di vita femminile negli ultimi 5 anni è aumentata di soli tre mesi. Un italiano su 10 l'anno scorso non si è potuto permettere il dentista. Cresce il consumo di cocaina e di antidepressivi. Ritratto di un Paese che invecchia più grasso e pigro / IL NORD 1 / 2IL CENTRO 3 / 4IL SUD 5
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di ADELE SARNOROMA - Più grassi, pigri e 'acciaccati'. La salute degli italiani, e delle italiane soprattutto, per quanto ancora discreta, sta perdendo colpi a causa di cattivi stili di vita. Cresce il consumo di antidepressivi, ma anche quello di cocaina e alcol. Il declino però non dipende solo da cattiva volontà, sedentarietà e poca attenzione nei confronti dei abitudini di vita corrette, ma anche dalle condizioni del Servizio sanitario nazionale. Alla riduzione degli investimenti economici per la prevenzione si aggiunge il problema della chiusura degli ospedali che, sebbene pensata per razionalizzare il sistema, determina di fatto una riduzione dei posti letto e della ricettività per le emergenze.
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venerdì 4 marzo 2011
Veronesi: "Attenti all'alimentazione innesca i tumori più del fumo"
La lezione del direttore dell'Ieo agli studenti della Sapienza: "La prevenzione riduce i decessi più della medicina e comincia a tavola". I dati sul cancro al colon dimostrano che è quasi inesistente nei paesi a dieta priva di carne. I consigli sui cibi "protettivi" / L'interattivo 1
ROMA - La prevenzione fa più delle medicine nella lotta contro il cancro. Ne è convinto Umberto Veronesi, direttore scientifico dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano, intervenendo a un incontro del ciclo "Vivere in salute promosso dall'università La Sapienza di Roma. Il primo luogo nel quale fare prevenzione, secondo Veronesi, è la tavola, perché l'alimentazione è responsabile del maggior numero di neoplasie nel mondo, superando anche il fumo.
Numeri alla mano, l'oncologo ha spiegato che a innescare il tumore sono nel 35% dei casi le cattive abitudini alimentari; seguono il tabacco (30%), le infezioni virali (10%), i fattori riproduttivi (7%), l'attività lavorativa e l'inquinamento (4%). "Ciò di cui ci nutriamo - ha sottolineato Veronesi, parlando agli studenti - è un elemento fondamentale per la nostra vita. Alimentarsi vuol dire scegliere e questa scelta può essere importantissima per preservarci da diverse malattie, a partire dai tumori. Il 35% di questi - ha ribadito - è dovuto a ciò che mangiamo, che può agire indisturbato sui nostri organi".
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domenica 27 febbraio 2011
Benefici del grano saraceno
I francesi nonostante abbiano valori più alti di colesterolo e di pressione e fumino come gli americani hanno una incidenza di malattie cardiovascolari decisamente più bassa della loro (2-3 volte inferiore); questo fenomeno è conosciuto in medicina come il paradosso francese e si pensa sia dovuto al fatto che i francesi rispetto agli americani mangiano più verdura fresca e frutta e, soprattutto, che bevono più vino.
Le proprietà salutari del vino (naturalmente se bevuto in quantità moderate!) sono dovute ad una particolare sostanza antiossidante chiamata resveratrolo che è in grado di combattere i radicali liberi dell'ossigeno ritenuti i principali responsabili dell'invecchiamento e prodotti in quantità eccessiva in seguito a diversi fattori (stress, fumo, ipertensione, infezioni...).
Il resveratolo si trova in quantità decisamente maggiori nei vini rossi (o comunque ottenuti con la fermentazione della buccia) e nei vini di "montagna" (i raggi ultravioletti ne stimolano la produzione); tuttavia, essendo una sostanza volatile, svanisce in poche ore se la bottiglia viene lasciata aperta.
Il resveratolo però non è prerogativa esclusiva dell'uva; infatti è contenuto in diverse altre piante: arachidi, lamponi, gelso... e, udite udite, nel grano saraceno!
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Le proprietà salutari del vino (naturalmente se bevuto in quantità moderate!) sono dovute ad una particolare sostanza antiossidante chiamata resveratrolo che è in grado di combattere i radicali liberi dell'ossigeno ritenuti i principali responsabili dell'invecchiamento e prodotti in quantità eccessiva in seguito a diversi fattori (stress, fumo, ipertensione, infezioni...).
Il resveratolo si trova in quantità decisamente maggiori nei vini rossi (o comunque ottenuti con la fermentazione della buccia) e nei vini di "montagna" (i raggi ultravioletti ne stimolano la produzione); tuttavia, essendo una sostanza volatile, svanisce in poche ore se la bottiglia viene lasciata aperta.
Il resveratolo però non è prerogativa esclusiva dell'uva; infatti è contenuto in diverse altre piante: arachidi, lamponi, gelso... e, udite udite, nel grano saraceno!
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