Le ostriche sono tra gli alimenti più ricchi di zinco, tuttavia non sono "adatte" a tutti
Pubblicati i risultati di uno studio dell’INRAN che mostrano come una
dieta povera di zinco possa sensibilizzare l’intestino e renderlo più
vulnerabile alle infiammazioni
Pubblicato sul
Journal of Nutritional Biochemistry,
un nuovo studio dell’Inran, l’ente pubblico italiano per la ricerca in
materia di alimenti e nutrizione vigilato dal Mipaaf (Ministero per le
Politiche Agricole, Alimentari e Forestali) – e oggi in via di
accorpamento al CRA – dimostra per la prima volta come una dieta povera
di zinco può rendere l’intestino più sensibile alle infiammazioni.
Lo zinco è un micronutriente essenziale. Lo ritroviamo in alimenti
proteici di origine animale come carne e pesce. Ma lo possiamo trovare
anche in legumi, semi, frutta secca, cioccolato fondente e in minore
quantità nei latticini. Lo zinco è importante per l’efficienza del
sistema immunitario, lo sviluppo del sistema nervoso e l’integrità della
pelle. Poiché questo metallo è coinvolto in moltissimi processi
biochimici, un suo insufficiente apporto può contribuire ad altre
patologie, tra cui le malattie cronico-infiammatorie dell’apparato
gastrointestinale come il morbo di Chron.
Lo studio italiano ha
evidenziato come anche una piccola carenza di zinco possa influire sulla
sensibilità dell’intestino alle infiammazioni.
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