Già
a partire dal medioevo le noci vennero considerate una medicina: le
foglie erano usate per attenuare i dolori e se ne conosceva il potere
digestivo.
A partire dal XVI secolo, la forma del frutto intero
sgusciato, simile a quella del cervello, spinse i dottori del tempo ad
usarle nella cura dei problemi neurologici: ancora oggi è uso nelle
università asiatiche che gli studenti mangino molte noci allo scopo di
migliorare le loro performance negli esami.. Recenti ricerche hanno
evidenziato che le noci contengono melatonina, un potente antiossidante a
cui sono attribuite proprietà benefiche per la salute celebrale.
Se si rompe una noce a metà, si può notare la sua forma a cuore, e le noci sono viste oggi proprio come “amiche del cuore”.
La
frutta secca non ha colesterolo ed é ricca di importanti sostanze
nutrienti, incluso proteine e fibre alimentari. E' anche un ottima fonte
di acido folico, niacina e vitamina E e B6, oltre che di minerali come magnesio, rame, zinco, selenio, fosforo e potassio.
E'
vero che la frutta secca contiene grassi in quantitativi relativamente
elevati, ma si tratta di grassi insaturi. E' importante non solo
osservare il quantitativo di grassi che si assumono, ma considerare il
tipo di grassi. I grassi saturi possono aumentare il tasso di
colesterolo nel sangue, che a sua volta aumenta il rischio di un attacco
cardiaco o di infarto. I grassi non saturi, come quelli polinsaturi e
monoinsaturi, possono in realtà diminuire il tasso di lipoproteina (LDL,
lipoproteine a bassa densità, o colesterolo "cattivo").
sono spesso liquidi a temperatura ambiente e provengono principalmente
da alimenti vegetali come avocado, olio di oliva e frutta secca, incluso
anacardio, nocciole, noci macadamia, noci pecan e pistacchio.
sono spesso liquidi a temperatura ambiente e provengono principalmente
da alimenti vegetali come noci, zafferano, granturco e olio di girasole.
sono
spesso solidi a temperatura ambiente e provengono principalmente da
alimenti animali come lardo, burro, e il grasso di carne o quello della
pelle del pollo.
L’ultima
ricerca, pubblicata in Ottobre 2006 sul Journal of the American College
of Cardiology, suggerisce che le noci, ricche di grassi poli-insaturi,
possono proteggere le arterie dai danni provocati dall’assunzione di
cibi contenenti molti grassi saturi che provocano uno stato
infiammatorio nelle arterie impedendo la corretta circolazione e
favorendo la formazione di placche: mangiare contemporaneamente noci,
contrasta questo processo.
Le noci infatti sono ricche di steroli vegetali, importanti per ridurre il colesterolo (LDL).
Un
recente studio comparativo pubblicato sugli Annali of Internal Medicine
nel Luglio 2006 condotto in Spagna tra la Dieta Mediterranea e la Dieta
low- fat (a ridotto contenuto di grassi), evidenzia che coloro che
hanno mangiato verdure, legumi, olio d’oliva e noci presentano valori
pressori più bassi, un migliore profilo lipidico del sangue, hanno
diminuito la resistenza all’insulina e hanno una minore concentrazione
di molecole infiammatorie.
In uno di tali studi, i ricercatori hanno scoperto che,
benché i benefici fossero superiori per i consumatori abitudinari di
frutta secca, anche le persone che hanno mangiato della frutta secca una
volta alla settimana hanno riscontrato il 25% in meno di malattie
cardiache rispetto a coloro che hanno escluso la frutta secca
completamente dalla loro alimentazione. In un altro studio, le
partecipanti che hanno consumato 140 o più grammi di frutta secca alla
settimana hanno avuto un terzo in meno di infarti rispetto a coloro che
hanno mangiato frutta secca di rado o non ne facevano uso.
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giovedì 1 novembre 2012
mercoledì 31 ottobre 2012
Boom dei cosmetici biologici ma non tutti fanno bene alla pelle
Shampoo, creme e saponi di derivazione naturale non conoscono crisi: gli italiani sono disposti a spendere qualcosa di più per i prodotti "eco-friendly". Non tutti però sono uguali. Un esperto aiuta a capire come scegliere
di MONICA RUBINOROMA - Gli italiani amano sempre di più il biologico e il consumo di questi prodotti non subisce battute di arresto, visto che - secondo l'Ismea - nel primo semestre del 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011 la spesa è aumentata di oltre il 6 per cento nel settore alimentare. Ma anche il ramo dei cosmetici "verdi" è in crescita. Nonostante la crisi, infatti, gli italiani sono disposti a sborsare di più per comprare prodotti per corpo e capelli, purché siano "eco-bio", derivati cioè da erbe e piante, privi di sostanze sintetiche e rispettosi dell'ambiente. Chiunque rimarrebbe colpito scoprendo, ad esempio, che il propilen glicole è presente tanto nei detergenti per il viso quanto nell’antigelo delle automobili. E allora via alla moltiplicazione di shampoo e bagnoschiuma biologici, tinture per capelli ecologiche, saponi a zero impatto ambientale.
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Vim Liquido pericolosi, scatta il ritiro: ma che c'è dentro?
domenica 28 ottobre 2012
Erezione, disfunzioni causate da: bici, cocaina, obesità e diabete
ROMA – Bicicletta, cocaina, fumo, diabete, obesità, ipertensione: se
volete “tenere duro” evitateli. Sono questi i nemici dell’erezione. Non
sono dicerie, ma hanno tutti i crismi della scienza: i medici
dell’Ordine di Roma hanno infatti stilato la classifica dei nemici del
sesso, esposti al Congresso sulla sessuologia clinica.
Il dotto Francesco Sasso, urologo dell’Università Cattolica di Roma,
ha spiegato: ”E’ molto importante la prevenzione, ad esempio per il tumore alla prostata,
in forte aumento tra i giovani, a causa del quale un paziente può
subire un abbassamento del desiderio sessuale del 50%, fino ad arrivare a
soffrire di anorgasmia. Anche la tiroide può provocare
disturbi di erezione ma curandola in modo adeguato, viene ripristinata
una normale attività erettile” .
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Erezioni e sport
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Anche se giovane non sta più eretto: il 17% fatica a far sesso
Erezioni e sport
sabato 27 ottobre 2012
Abbiamo un cervello più grande grazie alle abitudini in cucina
Un nuovo studio svela che la grandezza della massa cerebrale è direttamente legata al numero di neuroni, e questo è direttamente collegato alla quantità di energia necessaria per alimentare il cervello. I nostri antenati riuscirono a ottenere abbastanza energia dal cibo da far crescere la massa grigia tre volte in più rispetto alle scimmie.
WASHINGTON (Stati Uniti) - Cucinare il cibo avrebbe
aiutato i nostri antenati a espandere il volume del loro cervello. Un
nuovo studio pubblicato sulla rivista "Proceedings of the National
Academy of Sciences" ha calcolato i costi energetici necessari alla
crescita di un cervello più grande e dell'organismo di un primate. A
quanto si è scoperto, i nostri antenati riuscirono a ottenere abbastanza
energia dal cibo in modo da ampliare il numero dei neuroni del proprio
cervello di tre volte rispetto a gorilla, scimpanzè e oranghi,
semplicemente cucinando il cibo.
Perchè abbiamo più neuroni.
"Il motivo per cui abbiamo più neuroni rispetto a qualsiasi altro
animale è che la cucina ci ha permesso un cambiamento qualitativo, un
aumento delle dimensioni del cervello. In cucina siamo riusciti ad
aggirare la limitazione di quanta energia si può trarre in un giorno dal
cibo" spiega Suzana Herculano-Houzel, neuroscienziata dell'Università
Federale di Rio de Janeiro, che aggiunge: "se l'Homo erectus non avesse
un giorno giocato col fuoco, il nostro cervello sarebbe ancora delle
dimensioni di quello di una scimmia".
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venerdì 26 ottobre 2012
Bere una bibita al giorno aumenterebbe dell’83% il rischio di ictus
Secondo un nuovo studio, bere una bibita zuccherata e gassata al giorno
farebbe aumentare di oltre l’80% il rischio di essere vittime di un
ictus, in particolare per le donne.
In inglese si chiamano “soft drink”, ed equivalgono alle bibite analcoliche e, in genere, zuccherate e/o gassate.
Se la maggiore preoccupazione di chi assume questo genere di bevanda è la possibilità di mettere su qualche chilo di troppo, dopo aver letto quanto suggerisce un nuovo studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, e condotto da un team internazionale di ricercatori provenienti dal Giappone e l’Egitto, probabilmente il peso passa in secondo piano – per quanto sia anch’esso importante.
Secondo i ricercatori, bere un bicchiere al giorno di una bibita zuccherata può far aumentare di ben l’83% il rischio di essere vittime di un ictus, con una maggiore probabilità nelle donne piuttosto che negli uomini.
Per arrivare alle loro conclusioni, gli scienziati della Osaka University (Giappone) e la Menia University (Egitto), hanno coinvolto 39.786 uomini e donne giapponesi di età compresa tra i 40 e i 59 anni al basale. Tutti partecipanti sono stati seguiti per 18 anni, dal 1990 al 2008, e i ricercatori erano informati sulla dieta seguita dai partecipanti e, in particolare, su quale tipo di bevande fossero soliti bere e la frequenza dell’assunzione di bibite analcoliche.
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In inglese si chiamano “soft drink”, ed equivalgono alle bibite analcoliche e, in genere, zuccherate e/o gassate.
Se la maggiore preoccupazione di chi assume questo genere di bevanda è la possibilità di mettere su qualche chilo di troppo, dopo aver letto quanto suggerisce un nuovo studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, e condotto da un team internazionale di ricercatori provenienti dal Giappone e l’Egitto, probabilmente il peso passa in secondo piano – per quanto sia anch’esso importante.
Secondo i ricercatori, bere un bicchiere al giorno di una bibita zuccherata può far aumentare di ben l’83% il rischio di essere vittime di un ictus, con una maggiore probabilità nelle donne piuttosto che negli uomini.
Per arrivare alle loro conclusioni, gli scienziati della Osaka University (Giappone) e la Menia University (Egitto), hanno coinvolto 39.786 uomini e donne giapponesi di età compresa tra i 40 e i 59 anni al basale. Tutti partecipanti sono stati seguiti per 18 anni, dal 1990 al 2008, e i ricercatori erano informati sulla dieta seguita dai partecipanti e, in particolare, su quale tipo di bevande fossero soliti bere e la frequenza dell’assunzione di bibite analcoliche.
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lunedì 22 ottobre 2012
Maschio italiano in crisi di virilità
Tre milioni le persone colpite da disfunzione erettile. Il 15 per cento ha meno di quarant'anni
Era il 1986 quando Madonna nel videoclip di Papa don't preach indossava una maglia nera con la scritta: "Italians do it better" (Gli italiani lo fanno meglio) decantando le virtù amatorie degli abitanti del Belpaese. Adesso nel 2012, il ritratto dell'uomo italico sotto le lenzuola appare meno confortante: sono in tre milioni a soffrire di disfunzione erettile. Un problema che non riguarda solo gli anziani perché il 15 per cento di chi ne soffre ha meno di 40 anni. Un uomo alle prese con una crisi d'identità e alla ricerca di un ruolo sociale nelle parole di Ferdinando Fusco, urologo dell'Università di Napoli, durante il suo intervento al congresso nazionale della Società italiana di urologia (Siu) a Venezia fino al 24 ottobre.
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mercoledì 17 ottobre 2012
Per dimagrire, ritrovare il buonumore e la salute, alzati presto la mattina
Alzandosi presto al mattino non solo si può godere di un bello
spettacolo, ma pare faccia bene anche all'umore, al peso e alla salute
Le persone che si alzano presto al mattino sono in generale più magre,
felici e sane di chi si alza più tardi. Lo conferma uno studio. Il segreto per essere felici, sani e anche magri è nell’ora in cui ci si alza al mattino.
Un
nuovo studio britannico a cura dei ricercatori della Università
Roehampton ha infatti evidenziato come chi si sveglia presto (e si alza,
perché non basta svegliarsi) gode di tutta una serie di vantaggi che
sono preclusi ai dormiglioni.. Se poi il sonno al mattino è dovuto
alla “vita notturna”, peggio che mai perché i nottambuli sono più
soggetti al sovrappeso, lo stress e la depressione.
Come sono arrivati i ricercatori a determinare che i grilli mattutini stanno meglio dei ghiri?
Ci sono arrivati con un’indagine che ha coinvolto 1.068 adulti e indagato sullo stile di vita e le abitudini riguardo al sonno. Il primo dato acquisito ha mostrato che i mattinieri si alzavano dal letto in media alle ore 6.58, mentre i nottambuli alle 8.54. Le cose tuttavia cambiano un po’ durante il fine settimana dove ognuno dei due tipi di persona si concede un’ora in più di sonno: le 7.47 in media per i mattinieri e le 10.09 in media per i nottambuli, o seraioli.
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Come sono arrivati i ricercatori a determinare che i grilli mattutini stanno meglio dei ghiri?
Ci sono arrivati con un’indagine che ha coinvolto 1.068 adulti e indagato sullo stile di vita e le abitudini riguardo al sonno. Il primo dato acquisito ha mostrato che i mattinieri si alzavano dal letto in media alle ore 6.58, mentre i nottambuli alle 8.54. Le cose tuttavia cambiano un po’ durante il fine settimana dove ognuno dei due tipi di persona si concede un’ora in più di sonno: le 7.47 in media per i mattinieri e le 10.09 in media per i nottambuli, o seraioli.
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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi
Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...
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Eh si ! Noi Il cibo lo buttiamo...e in Africa ci sono i bambini che muoiono....di fame...e' assurdo questo...cmq quando leggete la scrit...
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Ha saputo veramente conquistare i palati degli italiani: il cous cous è un piatto colorato, versatile e adatto a tutte le preparazioni, ...