sabato 17 maggio 2014

Consigli e rimedi per le occhiaie

rimedi per le occhiaie2 Consigli e rimedi per le occhiaie

Che svegliandoci al mattino, e rivolgendoci allo specchio, il nostro sguardo non sia proprio al top, ci può anche stare. Occhi gonfi e stanchi sono certamente una condizione normale per un corpo che si riprende da ore e ore di sonno e di torpore.
Che le occhiaie ci accompagnino per il resto della giornata, invece, può essere una cosa davvero fastidiosa e, se se ne soffre spesso, non fa di certo piacere.

A tal proposito, approfondiremo in questo articolo la summenzionata questione, sveleremo alcune dritte e rimedi per le occhiaie e vi diremo come perfezionare il sorriso liberandovi finalmente di un ospite sgradito e senz’altro inatteso.
Detto ciò, continuate a leggere quanto segue e cominciate sin da ora a prendere appunti: il vostro sguardo non sarà più quello di un tempo!

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venerdì 16 maggio 2014

Il riso fa buon sangue, ma anche “buona mente”

Una risata come scelta di vita per un pieno di benessere

L’invito di Assomensana a ridere per rivitalizzare la mente. Sorridere, ridere, soprattutto di se stessi e della vita fa bene. Migliora non solo l’umore ma riduce anche lo stress, e in più sveglia la mente. I suggerimenti degli esperti per godersi la vita

Ne abbiamo parlato recentemente in un articolo: ridere fa bene alla memoria. E sull’onda di questa bella notizia si sono mobilitati anche gli esperti di Assomensana che, riprendendo lo studio, hanno preparato 10 suggerimenti per sfruttare al meglio il potere tutto positivo del sorridere e ridere.

Se come ritiene la tradizione popolare ridere fa buon sangue, e dunque anche vero che ridere fa “buona mente”. Non solo: ridere riduce in modo significativo i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. E meno stress, uguale più serenità e benessere.
«Gli autori della ricerca sono partiti dal presupposto che il cortisolo, l’ormone dello stress, a una certa età può danneggiare l’apprendimento e la memoria», spiega il professor Giuseppe Alfredo Iannoccari, presidente di Assomensana, l’Associazione non profit che si occupa di anti-aging dell’intelletto.

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giovedì 15 maggio 2014

La menopausa precoce aumenta il rischio di insufficienza cardiaca

Le donne che vanno in menopausa tra i 40 e i 45 anni hanno un tasso più elevato di scompenso cardiaco, specie se fumatrici o ex fumatrici. Lo studio

Un nuovo studio pubblicato su Menopause, la rivista della North American Menopause Society (NAMS), le donne che vanno in menopausa precoce – tra i 40 e i 45 anni – hanno un tasso più elevato di casi di scompenso cardiaco, o insufficienza cardiaca. Se poi la donna, in passato o allo stato attuale fuma, il tasso d’incidenza sale ancora di più.

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mercoledì 14 maggio 2014

Tumore al cervello: uno studio pone nuovi dubbi sulla sicurezza dei cellulari

Le microonde e il rischio tumori al cervello

Scienziati francesi pubblicano i risultati di un nuovo studio sulla sicurezza dei telefonini, evidenziando che con il loro uso si è da due a tre volte a rischio di sviluppare alcuni tipi di tumori al cervello.



Un nuovo studio suggerisce che l'uso frequente del cellulare aumenta il rischio di tumore al cervello. Foto: ©photoxpress.com/Olga Ekaterincheva

I telefoni cellulari sono pericolosi sì o no? La domanda, da molti anni ormai è in pratica senza risposta, dato che gli studi condotti sino a oggi hanno ottenuto risultati controversi. Alcuni suggeriscono che l’utilizzo, specie se assiduo, può esporre al rischio di cancro; altri gettano acqua sul fuoco affermando che il rischio non sussiste.
Ma, permetteteci un dubbio: trattandosi di microonde, con un elevato grado di penetrazione, mettendole direttamente a contatto (o nelle vicinanze) della testa è possibile che queste non possano andare a modificare qualcosa? E l’elettromagnetismo? Il corpo umano, si sa, è una sorta di circuito elettrico (specie il cervello) per cui un apparecchio che sfrutta questa tecnologia non ha un impatto sull’organismo?

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martedì 13 maggio 2014

Tumori: il fumo è il primo fattore di rischio per il cancro alla vescica

fumare

Il fumo e’ il primo fattore di rischio per il cancro alla vescica, aumenta di ben il 66% le possibilita’ di incorrere in questa neoplasia nell’uomo e del 33% nella donna ” fino a moltiplicare di 4-5 volte la possibilita’ di sviluppare la malattia rispetto a un non-fumatore”, spiega Vincenzo Mirone, ordinario di urologia dell’Universita’ Federico II di Napoli tra i relatori oggi a Roma della conferenza stampa della Societa’ italiana di urologia per fare il punto sulla patologia. “A questo fattore di rischio – prosegue Mirone – si aggiungono l’esposizione ad alcuni agenti tossici: anilina e ammine aromatiche (benzidina, 2-naftilammina) presenti nei coloranti e nelle vernici, l’assunzione di analgesici in particolare la fenacetina che aumenta il rischio di tossicita’ (meglio usare il paracetamolo) e l’eccesso di caffe’, quest’ultimo considerato pero’ come fattore di rischio potenziale”. “Oggi e’ possibile migliore il trattamento in fase iniziale del tumore della vescica – continua Mirone – grazie anche a strumenti diagnostici sempre piu’ precisi.

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lunedì 12 maggio 2014

Una molecola contenuta nella salsa di soia può curare l’HIV (Aids)

Virologi statunitensi trovano nella salsa di soia giapponese una molecola capace di bloccare la diffusione del virus HIV, che causa l’AIDS. Questa sostanza è risultata 70 volte più potente nel combattere il virus che non il più noto farmaco utilizzato a oggi per il trattamento, e a cui il virus diviene resistente.

Un componente la salsa di soia è stato trovato essere 70 volte più potente che un noto farmaco contro il virus dell'HIV. Photo Credit: MOs810, Wikimedia Commons

Il virus dell’HIV – che è anche causa dell’AIDS – si può comportare come alcuni batteri, divenendo resistente ai farmaci che dovrebbero debellarlo. Questo, secondo gli scienziati, è il prezzo del successo quando si tratta di curare l’HIV.

La resistenza è una grande, serio problema. Come per i batteri che resistono agli antibiotici, i virus che divengono resistenti ai farmaci rendono impossibile curare la malattia, portando, nella gran parte dei casi, i pazienti alla morte.
E’ il caso dei trattamenti con il Tenofovir, uno dei farmaci più utilizzati contro l’HIV. Il virus che causa l’AIDS diviene in molti casi resistente al farmaco, per cui la cura fallisce. Conscio di questo problema, il virologo Stefan Sarafianos del Bond Life Sciences Center dell’Università del Missouri ha condotto uno studio in cui si è scoperto che una molecola contenuta nella salsa di soia giapponese è 70 volte più potente del Tenofovir nel bloccare la diffusione del virus HIV. Questa molecola è chiamata “EFDA”.

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venerdì 9 maggio 2014

Curare le ferite con lo zucchero aiuta a guarire prima

E' possibile far rimarginare prima le ferite con lo zucchero? ecco i risultati di un recente studio.

 

Curare le ferite con lo zucchero? A quanto sembra è possibile, ed a dimostrarlo ci penserebbero i risultati di un interessante studio recentemente condotto dai medici dell’ospedale di Birmingham, in Inghilterra. A dare l’idea allo staff dell’ospedale inglese sarebbe stato Moses Murandu, un infermiere che lavora in Zimbabwe e che ormai da tempo conosceva le proprietà benefiche dello zucchero per la cura delle ferite. Detto questo, i ricercatori avrebbero esaminato ben 35 pazienti, constatando che - in effetti - lo zucchero sarebbe davvero capace di rimarginare più in fretta le ferite. E non stiamo parlando di semplici graffi. 
A quanto pare, uno dei pazienti sottoposti allo studio sarebbe stato infatti un uomo che avrebbe subito l’amputazione di una parte della gamba, e la rimozione di una vena avrebbe provocato una ferita profonda che non era riuscita a guarire del tutto.

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