Il problema coinvolge 2 miliardi di persone. Una realtà che si aggrava
dove c'è crisi economica e con la diffusione del junk food. Dati
preoccupanti riguardano i bambini e gli adolescenti
Limitata inizialmente ai paesi
industrializzati, la condizione di obesità riguarda ormai anche e
soprattutto i paesi emergenti. Secondo un ultimo studio (Global burden of disease) pubblicato sulla rivista medica britannica The Lancet l'obesità
tocca ben 2,1 miliardi di persone, vale a dire il 30% della popolazione
mondiale, di cui il 62% nei paesi in via di sviluppo.
"L'obesità
è un problema che tocca tutto il mondo, indipendentemente dall'età, dal
luogo o dal reddito", ha detto Christopher Murray, direttore
dell'Istituto di controllo sulla salute dell'università di Washington,
che ha condotto la ricerca su 188 paesi. Murray ha aggiunto che c'è un
forte legame tra il reddito e l'obesità: nei Paesi in via di sviluppo,
quando le persone diventano più ricche tendono a ingrassare. In molti
Paesi ricchi invece, come gli Stati Uniti e il Regno Unito, il trend è
invertito, anche se di poco. Gli scienziati hanno verificato inoltre che
quando aumenta l'obesità si riscontrano picchi di diabete, e che
crescono anche i tassi di tumori legati al peso, come il cancro del
pancreas.
La prova costume
è alle porte. Per chi negli ultimi mesi non è riuscita a metter piede
in palestra, o a rinunciare agli stravizi alimentari, il solo pensiero
di dover tirare fuori tra qualche settimana bikini e shorts può
scatenare vere e proprie crisi di panico. Ma tranquille, il dado non è
ancora tratto, ossia c’è ancora modo per correre ai ripari.
Un’alimentazione
sana e povera di grassi, unita ad una regolare attività fisica,
rappresenta il binomio vincente per conquistare una perfetta forma
fisica. Quando il tempo è poco per perdere peso è però necessario
aiutarsi prediligendo i cosiddetti cibi brucia-grassi,
ovvero degli alimenti che velocizzano il metabolismo e ci fanno
raggiungere in fretta il senso di sazietà, senza farci eccedere con le
calorie. Non ci rimane che scoprire quali sono questi alimenti
brucia-grassi. Le verdure crude e l’insalata sono allo stesso modo
salutari, privi di grassi, a ridottissimo apporto calorico, e ci aiutano a farci sentire subito sazi.
Esperti Usa, affidarsi al proprio medico no all' enciclopedia
Il 90% delle voci di Wikipedia riguardanti temi di salute contiene
errori, imprecisioni che inevitabilmente sono prese per buone dai
lettori dell'enciclopedia online in cerca di consigli sulla propria
salute.
E' il dato emerso da studio Usa pubblicato sul Journal
of the American Osteopathic Association e riportato online su BBC
Health. L'enciclopedia 'di tutti' è un grosso successo della rete:
contiene 30 milioni di voci in 285 lingue, e gli esperti calcolano che
fino al 70% dei medici e degli studenti di medicina la utilizzino.
Un tipo di dieta come quella vegana, che escluda anche le proteine
animali, secondo uno studio sarebbe in grado di ridurre il rischio di
sviluppare malattie cardiovascolari: è la cosiddetta dieta Eco-Atkins,
già trovata essere utile per perdere peso
Della cosiddetta dieta “Eco-Atkins” se n’era già occupato tempo fa uno studio pubblicato su Archives of Internal Medicine, una rivista del gruppo Journal of American Medical Association (JAMA). In questo studio, condotto dal dott. David Jenkins del St. Michael’s Hospital di Toronto, si era trovato che una dieta vegana a basso contenuto di carboidrati era efficace nel promuovere la perdita di peso. Ora, nel nuovo studio, sempre condotto da Jenkins e colleghi – e pubblicato sul BMJ – si è scoperto che questa stessa dieta può anche ridurre il rischio di malattie cardiache del 10% in dieci anni.
Si celebra domani, 28 maggio, la Giornata Mondiale della Sclerosi
Multipla (SM), in questa occasione, la Società Italiana di Neurologia
(SIN) sottolinea i risultati della ricerca scientifica e i passi avanti
compiuti nella cura. Molte le iniziative, tra cui “Ospedali a Porte
Aperte” e i braccialetti di PAM e Panorama per il sostegno di AISM
lm&sdp
Domani, 28 maggio 2014, si celebra la Giornata Mondiale della
Sclerosi Multipla (SM). Per l’occasione, la Società Italiana di
Neurologia (SIN) ci tiene a sottolineare gli importanti progressi terapeutici raggiunti
negli ultimi anni dalla ricerca scientifica, che permettono oggi
trattamenti personalizzati per i pazienti affetti da SM.
A soffrirne sono molte persone: a oggi, si stima che la SM colpisca
circa 2,5 milioni di persone al mondo, di cui 600.000 in Europa e circa
70.000 soltanto in Italia.
La Sclerosi multipla è una malattia
infiammatoria del sistema nervoso centrale. In genere, insorge tra i 20 e
40 anni, con una frequenza due volte superiore nelle donne. Si
caratterizza per essere una patologia neurodegenerativa, cronica e
spesso progressiva. A esserne colpito è sistema nervoso centrale, a cui causa tutta una serie di lesioni. Quanto
alle cause determinanti, purtroppo non sono ancora state comprese del
tutto. Nonostante ciò, gli esperti concordano sul fatto che sia una
patologia di carattere autoimmune i cui fattori di rischio sono legati a
fattori genetici, ambientali e al genere sessuale di appartenenza.
Qual è lo sport acquatico più adatto per combattere i cuscinetti
adiposi? Ne parliamo con Paola Gerali, figura di spicco del mondo
dell’acquafitness italiano, che ci illustra le diverse discipline e ci
anticipa le novità in arrivo a Rimini Wellness
Con i campionati d'Europa a Berlino e i Masters a Montreal nel mese di
agosto, il nuoto è uno degli sport protagonisti del 2014. Proprio in
questo periodo dell’anno, poi, molti si iscrivono in piscina per
recuperare la forma fisica e combattere la cellulite. Ma qual è lo sport
acquatico più adatto per combattere i cuscinetti adiposi? Il nuoto
libero va bene? E a parte l’acquagym, ci sono altre attività? Ce lo
spiega Paola Gerali, una delle figure di spicco del mondo
dell’acquafitness italiano e vice-presidente dell’associazione
Acquatime, che ci anticipa anche alcune delle nuove discipline
acquatiche che saranno presentate nella prossima edizione di Rimini
Wellness (30 maggio-2 giugno 2014).
La cellulite non va mai via, neanche quando gli ormoni estrogeni,
ritenuti i principali responsabili della ritenzione idrica femminile,
calano la loro attività per l'arrivo della menopausa. Piuttosto si
trasforma e può farsi sentire provocando dolore al tatto, se non è stata
ridotta negli anni precedenti. Trattamenti estetici, massaggi, creme
'adipocinetiche' e al sale, oltre allo sport fra le strategie più
efficaci per tenerla a bada. Del 'vero e il falso' sulla pelle a buccia
di arancia ne hanno discusso ricercatori e farmacisti in occasione del
meeting dedicato ai più comuni disturbi estetici del corpo, organizzato
dal Gruppo Cosmetici in farmacia di Cosmetica Italia, associazione
nazionale delle imprese cosmetiche e svolto in occasione del Cosmofarma,
fiera del mondo delle farmacie in corso alla fiera di Bologna. Ha
spiegato Leonardo Celleno, dermatologo dell'Università Cattolica e
responsabile dermatologia al Complesso integrato Columbus: "Invecchiando
i tessuti non ricevono più l'apporto degli ormoni estrogeni e tendono a
indurirsi e quella che in gioventù era una cellulite morbida diventa un
pannicolo più duro, il difetto si consolida virando verso la patologia
fibrotica che può anche spesso dare dolore al tatto, per questo non
andrebbe trascurata da giovani"