L’analisi del dottor Scaramuzza della clinica pediatrica presso
l’ospedale Sacco di Milano. “L’Italia è passata da 6-10 a 15-20 nuovi
casi all’anno”.
Un italiano su dodici. Cinque milioni di cittadini, di cui circa un
milione non sa di averlo. È questa la stima dei malati di diabete nel
nostro paese. La giornata mondiale, istituita dalla Federazione Internazionale Diabete
e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, prevede numerose
iniziative informative nel corso di tutto il fine settimana. Perché
combattere l’ignoranza che ancora esiste su questa patologia cronica
aiuta la vita dei malati, in particolare dei bambini.
La forma più grave e meno diffusa, il 5% di tutti i casi, è il diabete
di tipo 1, patologia autoimmune che distrugge progressivamente le
cellule del pancreas che producono l’insulina, condizione che si
traduce in uno stato di iperglicemia e nell’impossibilità di utilizzare
gli zuccheri come fonte di energia.
I bambini. Il diabete di tipo 1 colpisce
soprattutto i giovani e non è prevenibile con l’adozione di uno stile di
vita sano. Oggi in Italia i malati sono 150mila, di cui 20-25mila hanno
meno di 18 anni. L’incidenza è andata aumentando soprattutto in quelle
aree e fasce di età dove prima il diabete era meno diffuso. Nei bambini
fino a sei anni, l’aumento è stato del 20% negli ultimi dieci anni. «Non
conosciamo le ragioni del fenomeno, ma i dati sono chiari» spiega
Andrea Scaramuzza, responsabile del servizio di diabetologia della
Clinica Pediatrica dell’Università di Milano presso l’Ospedale Luigi
Sacco di Milano. «Guardando ai bambini con meno di 14 anni, i paesi
scandinavi e la Sardegna – da sempre ad alta incidenza di diabete - si
mantengono stabili con 40-50 nuovi casi all’anno ogni 100mila bambini,
mentre l’Italia peninsulare è passata da 6-10 a 15-20 nuovi casi».
Continua qui
venerdì 14 novembre 2014
lunedì 10 novembre 2014
Ossitocina: l'ormone che combatte l'ansia
Quando i suoi livelli sono bassi, lo stato di agitazione aumenta. Presto
sarà sufficiente un semplice prelievo di sangue, anziché del liquido
cerebrospinale, per controllarne i livelli. Speranze e prospettive
terapeutiche anche per i casi di autismo
Continua qui
Daniele Banfi
Milano
Impropriamente lo chiamano l'ormone dell'amore. In realtà
potremmo definirlo della tranquillità. È l’ossitocina. E a quanto emerge
da uno studio della Stanford University School of Medicine da poco
pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry, le persone con bassi livelli di questo ormone sono più soggette a crisi d'ansia.
Non solo, per la prima volta in assoluto è stato dimostrato che per
monitorare questo parametro basta un semplice esame del sangue. Un
vantaggio non indifferente se si pensa che sino ad oggi la
concentrazione di ossitocina veniva misurata attraverso un ben più
complicato prelievo di liquido cerebrospinale. Una scoperta che ora
potrebbe aprire a nuove terapie per la cura di alcuni disturbi
comportamentali dove l'ansia è una componente importante nella vita del
malato.Continua qui
mercoledì 5 novembre 2014
I fiocchi d’avena proteggono cuore e linea
I cereali integrali, in particolare l’avena, svolgono un importante
ruolo nella salute cardiovascolare e nella salute metabolica. Lo studio
che esalta le virtù salutistiche dell’avena
Spesso sono le cose più semplici quelle che fanno veramente bene
alla salute. È il caso dell’avena che, quando assunta in fiocchi, sembra
offrire molti benefici dal punto di vista salutare.
Secondo un recente studio pubblicato sul British Journal of Nutrition, sarebbe in grado di migliorare il senso di sazietà, la qualità della digestione, la salute cardiovascolare e metabolica.
Tutto ciò – secondo il ricercatore Willem Klinken medico del centro di eccellenza della Quaker Oats – non solo fa aumentare la comprensione del ruolo dell’avena nella promozione della salute, nel senso di sazietà e nelle malattie croniche, ma bisogna tener presente che gli autori hanno anche identificato future aree di ricerca in agricoltura e salute che contribuiranno a fornire maggiori benefici per il nostro benessere.
Continua qui
lm&sdp
Secondo un recente studio pubblicato sul British Journal of Nutrition, sarebbe in grado di migliorare il senso di sazietà, la qualità della digestione, la salute cardiovascolare e metabolica.
Tutto ciò – secondo il ricercatore Willem Klinken medico del centro di eccellenza della Quaker Oats – non solo fa aumentare la comprensione del ruolo dell’avena nella promozione della salute, nel senso di sazietà e nelle malattie croniche, ma bisogna tener presente che gli autori hanno anche identificato future aree di ricerca in agricoltura e salute che contribuiranno a fornire maggiori benefici per il nostro benessere.
Continua qui
mercoledì 29 ottobre 2014
Bere birra protegge da infarti ed osteoporosi
Autunno, tempo di fiere dedicate alla birra (e al vino), e se volete prendervi cura della vostra salute, cominciate a mescerne un po’.
Naturalmente nessuno vi dirà mai di darci dentro coi boccali, tuttavia uno studio condotto dai ricercatori dell’Università della California di Davis ha evidenziato come la birra protegga dall’indebolimento osseo e dalle conseguenti fratture dovute all’osteoporosi. Essa contiene infatti il silicio dietetico, elemento fondamentale per la formazione delle ossa che ne rallenta il processo di erosione e decalcificazione.
Le birre più efficaci parrebbero quelle chiare, poiché il malto chiaro subisce meno stress da calore, il che influisce sulla quantità di silicio che giunge al consumatore.
Inoltre, una ricerca condotta dall’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN) ha rivelato come il consumo moderato di birra eviti l’aumento di omocistrina, un amminoacido potenzialmente responsabile degli attacchi di cuore.
Continua qui
11 motivi per bere una birra
domenica 26 ottobre 2014
Torna l’ora solare, oltre 12 milioni di italiani a rischio disagio emotivo. Ecco come rimediare
Con il ritorno dell’ora solare e lo spostamento delle lancette un’ora
indietro la depressione stagionale è in agguato. Specie per i “gufi”,
che amano andare a letto tardi, ma anche e soprattutto per le
“allodole”, che preferiscono svegliarsi presto. Lo psichiatra Michele
Cucchi, Direttore Sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano,
rivela come superare i principali effetti negativi del ritorno dell’ora
solare
Un semplice giro all’indietro delle lancette dell’orologio, basterà per portare oltre 12 milioni di italiani a soffrire notevoli disagi dal punto di vista del benessere fisico ed emotivo. Insonnia, inappetenza, spossatezza, fatica nella concentrazione e flessione del tono dell’umore, sono solo alcuni dei disturbi cui si può andare incontro.
Contrariamente all’apparenza, lo spostamento delle lancette un’ora indietro alle 3.00 del mattino, invece di permettere un maggior riposo i sessanta minuti di sonno in più saranno deleteri per la salute degli italiani e gli effetti negativi colpiranno sia i cosiddetti i “gufi”, ossia le persone che prediligono coricarsi alle ore piccole, ma soprattutto le “allodole”, che amano godersi le prime ore di luce del giorno.
La cronobiologia, una branca della biologia che studia i fenomeni ciclici negli organismi viventi e il loro adattamento ai relativi ritmi solare e lunare, è stata al centro dei più recenti studi in materia di benessere psico-fisico. Questi mostrano che già di per sé l’autunno è una stagione che per molte persone rappresenta un momento difficile da affrontare.
Continua qui
Un semplice giro all’indietro delle lancette dell’orologio, basterà per portare oltre 12 milioni di italiani a soffrire notevoli disagi dal punto di vista del benessere fisico ed emotivo. Insonnia, inappetenza, spossatezza, fatica nella concentrazione e flessione del tono dell’umore, sono solo alcuni dei disturbi cui si può andare incontro.
Contrariamente all’apparenza, lo spostamento delle lancette un’ora indietro alle 3.00 del mattino, invece di permettere un maggior riposo i sessanta minuti di sonno in più saranno deleteri per la salute degli italiani e gli effetti negativi colpiranno sia i cosiddetti i “gufi”, ossia le persone che prediligono coricarsi alle ore piccole, ma soprattutto le “allodole”, che amano godersi le prime ore di luce del giorno.
La cronobiologia, una branca della biologia che studia i fenomeni ciclici negli organismi viventi e il loro adattamento ai relativi ritmi solare e lunare, è stata al centro dei più recenti studi in materia di benessere psico-fisico. Questi mostrano che già di per sé l’autunno è una stagione che per molte persone rappresenta un momento difficile da affrontare.
Continua qui
venerdì 24 ottobre 2014
Il Sole protegge da sovrappeso e diabete
Gli scienziati trovano che un’adeguata esposizione alla luce solare
rallenta l’aumento di peso, riduce il rischio di obesità e di diabete
Raggi solari, luce solare… spesso demonizzati; oggi rivalutati da uno studio che mostra come esporsi al Sole – con cognizione di causa – possa essere vantaggioso anche per rallentare l’aumento di peso, ridurre il rischio di obesità e anche di diabete.
Se già la luce solare è indispensabile per la produzione e la sintetizzazione della preziosa vitamina D, è altresì importante per chi ha problemi come il disturbo affettivo stagionale (SAD), per esempio. Ma, secondo questo nuovo studio pubblicato sulla rivista Diabetes, è indispensabile non restarsene chiusi in un ufficio o in casa tutto il giorno – specie durante i mesi invernali in cui la luce solare è minore che in altri periodi dell’anno. Perché se non tiriamo mai fuori il naso, possiamo mettere su chili di troppo e poi sviluppare anche il diabete di tipo 2.
Continua qui
Raggi solari, luce solare… spesso demonizzati; oggi rivalutati da uno studio che mostra come esporsi al Sole – con cognizione di causa – possa essere vantaggioso anche per rallentare l’aumento di peso, ridurre il rischio di obesità e anche di diabete.
Se già la luce solare è indispensabile per la produzione e la sintetizzazione della preziosa vitamina D, è altresì importante per chi ha problemi come il disturbo affettivo stagionale (SAD), per esempio. Ma, secondo questo nuovo studio pubblicato sulla rivista Diabetes, è indispensabile non restarsene chiusi in un ufficio o in casa tutto il giorno – specie durante i mesi invernali in cui la luce solare è minore che in altri periodi dell’anno. Perché se non tiriamo mai fuori il naso, possiamo mettere su chili di troppo e poi sviluppare anche il diabete di tipo 2.
Continua qui
mercoledì 22 ottobre 2014
Uomo paralizzato torna a camminare dopo trapianto cellule
Tecnica rivoluzionaria usata da équipe medici polacchi e Gran Bretagna. "Staminali olfattive inserite nel midollo spinale"
di VALERIA PINI
LONDRA - Quello che viene definito come un intervento rivoluzionario avrebbe permesso al 40enne Darek Fidyka, che era paralizzato dal 2010 dalla vita in giù dopo un accoltellamento, di tornare a camminare. Secondo il sito della Bbc, il trattamento compiuto da chirurghi polacchi in collaborazione con scienziati britannici, si è basato su un trapianto di cellule del suo sistema olfattivo inserite nel midollo spinale.
Continua qui
di VALERIA PINI
LONDRA - Quello che viene definito come un intervento rivoluzionario avrebbe permesso al 40enne Darek Fidyka, che era paralizzato dal 2010 dalla vita in giù dopo un accoltellamento, di tornare a camminare. Secondo il sito della Bbc, il trattamento compiuto da chirurghi polacchi in collaborazione con scienziati britannici, si è basato su un trapianto di cellule del suo sistema olfattivo inserite nel midollo spinale.
Continua qui
Iscriviti a:
Post (Atom)
Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi
Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...
-
Eh si ! Noi Il cibo lo buttiamo...e in Africa ci sono i bambini che muoiono....di fame...e' assurdo questo...cmq quando leggete la scrit...
-
Ha saputo veramente conquistare i palati degli italiani: il cous cous è un piatto colorato, versatile e adatto a tutte le preparazioni, ...