La bevanda sarebbe tra le preferite per gli amanti delle arrampicate a
quelle latitudini. E adesso in molti bar londinesi si può scegliere
sul menu un «bullet coffee» o un «fat black»
Un doppio espresso aromatizzato con un cucchiaino di burro e olio di
cocco. Può sembrare un attacco alle coronarie celato in una tazza, ma
invece è l’ultimo trend per dimagrire. Infatti, secondo alcune ricerche,
grasso è meglio di zucchero, e questo trend alimentare - che promette
oltretutto di aiutare a perdere peso - dagli Stati Uniti ha contagiato
rapidamente la Gran Bretagna. Prova ne è che molti locali di Londra
offrono ormai un «bullet coffee» o «fat black» o ancora «smart coffee». E
su internet pullulano i tutorial per fare in casa il caffè al burro,
come documenta il «Daily Mail». Per i fan sorseggiare un caffè
ultragrasso consentirebbe di sostituire l’intera colazione. Inoltre
regala una carica di energia prolungata, che mantiene concentrati,
limita l’assunzione di calorie e lascia un senso di pienezza fino
all’ora di pranzo. L’effetto collaterale è legato più che altro al gusto
insolito, e al fatto che chi prova il caffè al burro per la prima volta
può esserne nauseato.
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mercoledì 4 marzo 2015
lunedì 2 marzo 2015
I 10 benefici della birra
1 – Contiene poche calorie
Contrariamente a ciò che molti pensano, la birra non fa ingrassare, se non se ne abusa. Il suo consumo, piuttosto, può far gonfiare temporaneamente la pancia ma il suo apporto calorico è decisamente inferiore rispetto a quello delle altre bevande alcoliche.
2 – È ricca di vitamine e sali minerali
Quando la vitamina B12 scarseggia, non è facile colmare la carenza, sopratutto se si segue un regime alimentare vegetariano o vegano. La birra, essendo una bevanda a base di cereali, è una valida fonte di vitamina B12 e contiene anche altre vitamine del gruppo B e sali minerali, importantissimi elementi per moltissime funzioni dell’organismo.
3 – È un’ottima fonte di fibre
Nella birra si trovano delle grandi quantità di fibre solubili, provenienti soprattutto da una delle sue principali materie prime, ovvero l‘orzo. Due bicchieri di birra possono fornire circa il 10% del fabbisogno giornaliero di fibre: questo dipende dal tipo di birra e dalla sua preparazione ma, sostanzialmente, sono tutte ottime per chi ha bisogno di migliorare le proprie funzioni intestina
4 – Aiuta a prevenire il morbo di Parkinson
Bere la birra aiuta a prevenire diverse malattie, tra cui il morbo di Parkinson. Secondo alcuni studi, il suo consumo moderato aiuta a ridurre il rischio del suo insorgere. Questo vale soprattutto per coloro che hanno superato i 50 anni, poiché hanno una probabilità più elevata di contrarre questa patologia neuro-degenerativa
5 – Aumenta il colesterolo buono
Diversi studi scientifici hanno dimostrato che bere la birra contribuisce a far aumentare il livello del colesterolo HDL, ovvero quello buono. Ciò comporta, tra le altre cose, una minore probabilità di contrarre le patologie coronariche.olesterolo buono
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sabato 28 febbraio 2015
8.500 morti in meno con una mela al giorno I decessi che si potrebbero evitare grazie al frutto
Ecco i benefici se si mangiasse una mela al dì (soprattutto per gli over 50). Poteri simili alla statina, senza effetti collaterali
MILANO - L’ennesimo studio sui poteri prodigiosi della mela è stato promosso dagli scienziati dell’Università di Oxford e sostiene che tra infarti e ictus si potrebbero evitare ben 8.500 morti all’anno grazie a questo frutto quasi magico. La novità non sta nel sostenere che le mele facciano bene, ma nel fatto che qualcuno si sia messo a contarne gli effetti benefici in termini di decessi evitati, paragonando l’effetto sulla salute cardiovascolare di una dieta che ne contenga almeno una al giorno a quello dell’assunzione di farmaci. AN APPLE A DAY - I vantaggi sarebbero infatti quasi comparabili a quelli forniti dalla statina, in grado di salvare 9.400 persone annualmente da ictus e infarti. Logico poi che nel caso di over cinquantenni il mantra “an apple a day” avrebbe ancora più ragioni di esistere, considerato l’aumento del rischio di malattie cardiovascolari con l’età. Gli scienziati hanno utilizzato dei modelli matematici e considerato una vasta mole di dati da precedenti studi. Successivamente nell’analisi sono partiti dall’ipotesi che almeno sette volontari su dieci rispettassero il suggerimento del proverbio e hanno poi paragonato l’impatto dei farmaci con quello della frutta e in particolare del pomo.
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L’esercizio fisico? È come una medicina
venerdì 27 febbraio 2015
Pistacchi toccasana
Mantengono il cuore in buona salute e, secondo gli ultimi studi, aiutano a prevenire il diabete. Da provare in squisite ricette
Una manciata di pistacchi al giorno… toglie il diabete di torno. Secondo le ultime ricerche*, tra i tanti benefici che vantano i piccoli semi verdi potrebbe esserci quello di proteggere contro il diabete di tipo 2, il più largamente diffuso (circa il 90% dei casi). Non solo. I pistacchi, vero toccasana per il cuore, sono consigliati anche a chi di diabete soffre già e corre rischi di malattie cardiache molto più alti di una persona sana.
Il primo studio, curato dall’Università di Tarragona, era rivolto a un gruppo di persone non ancora malate di diabete, ma ad alto rischio di diventarlo. Tecnicamente si chiamamo pre-diabetici perché i loro livelli di zuccheri nel sangue (glicemia) sono molto alti e l’insulina, l’ormone che li regola, non svolge bene la sua funzione. Ebbene, con una dieta ricca di pistacchi (57 g al giorno), si è visto che la glicemia diminuiva in modo significativo. Nel secondo studio invece, effettuato dalla Pennsylvania State University, i pazienti erano già diabetici: con 2 porzioni di pistacchi al giorno (60 g circa), la risposta allo stress era migliore (vasi sanguigni più rilassati) e la pressione arteriosa scendeva molto. A tutto vantaggio della salute del cuore.
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giovedì 26 febbraio 2015
Zenzero: 10 idee (più una) per inserirlo nella vostra dieta quotidiana
Lo zenzero
viene da sempre utilizzato nella cucina orientale per condire piatti e
preparare bevande, nel Nord Europa il suo impiego è tipico per la
preparazione dei biscotti natalizi, ma anche in Italia abbiamo ormai
scoperto i numerosi utilizzi dello zenzero in cucina e come rimedio naturale oltre che i tanti benefici di questa meravigliosa spezia.
Ecco allora qualche idea utile per introdurre lo zenzero nella propria dieta quotidiana, dai condimenti alle bevande, fino ai biscotti per la merenda e per la colazione.
1) Zenzero come condimento per le insalate
Potete arricchire di gusto le vostre insalate di verdure con lo zenzero essiccato in polvere oppure con lo zenzero fresco tritato.
Un'idea in più è quella di lasciare marinare lo zenzero nel succo di
limone, in modo che i due ingredienti si insaporiscano l'un l'altro per
creare un condimento davvero gustoso.
2) Zenzero marinato in agrodolce come contorno
Lo zenzero marinato in agrodolce
è una preparazione tipica orientale. Qualcuno di voi lo avrà assaggiato
al ristorante giapponese. Potrete provare a preparare in casa lo
zenzero marinato e utilizzarlo per arricchire i vostri secondi piatti. Qui la ricetta per preparare in casa lo zenzero marinato in agrodolce.
3) Preparare i biscotti allo zenzero per merenda e colazione
Vi piacerebbe aggiungere un tocco di zenzero anche a merenda o a colazione?
Se amate il gusto dello zenzero anche nei dolci, potrete aggiungere un
pizzico di questa spezia alla vostra ricetta preferita per preparare i
biscotti. Qui una ricetta utile a cui ispirarvi per i vostri biscotti allo zenzero.
Leggi anche: Biscotti allo zenzero in versione vegan
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mercoledì 25 febbraio 2015
Diabete, campanelli d'allarme: ecco quali sono i sintomi più frequenti
Sono circa 3 milioni le persone affette da
diabete in Italia (dati ISTAT 2011), il 4,9% della popolazione. Le
complicanze del diabete possono essere estremamente invalidanti e
compromettere la funzionalità di organi essenziali: cuore (infarto del
miocardio, cardiopatie), reni (insufficienza renale), vasi sanguigni
(ipertensione o altre malattie cardiovascolari, ictus, ecc.), occhi
(glaucoma, retinopatie, ecc.). Ma come riconoscere i sintomi?
1. Intorpidimento
Formicolio, specialmente nelle mani mani e nei piedi. La causa è l'incremento dei livelli di zucchero nel sangue, da cui deriva la restrizione dei vasi sanguigni nelle estremità. Può causare la lesione delle fibre nervose.
2. Urinare spesso
La minzione frequente è spesso un sintomo precoce sia del diabete di tipo 1 che del diabete di tipo 2: avviene perché l'organismo tenta di espellere il glucosio inutilizzato. Questo porta spesso a una grave disidratazione
3. Perdita di peso improvvisa
Le variazioni di peso sono dovute al fatto che il corpo non riesce ad assorbire adeguatamente gli zuccheri
4. Fame eccessiva
Il diabete impedisce all'organismo di trasformare gli zuccheri in energia, motivo per cui si avverte la necessità di mangiare continuamente per ricaricarsi
5. Vista sfocata
I livelli di glucosio si innalzano danneggiando i vasi sanguigni e limitando l'afflusso di sangue agli occhi. Se il diabete non viene diagnosticato in tempo, il paziente rischia di perdere la vista
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1. Intorpidimento
Formicolio, specialmente nelle mani mani e nei piedi. La causa è l'incremento dei livelli di zucchero nel sangue, da cui deriva la restrizione dei vasi sanguigni nelle estremità. Può causare la lesione delle fibre nervose.
2. Urinare spesso
La minzione frequente è spesso un sintomo precoce sia del diabete di tipo 1 che del diabete di tipo 2: avviene perché l'organismo tenta di espellere il glucosio inutilizzato. Questo porta spesso a una grave disidratazione
3. Perdita di peso improvvisa
Le variazioni di peso sono dovute al fatto che il corpo non riesce ad assorbire adeguatamente gli zuccheri
4. Fame eccessiva
Il diabete impedisce all'organismo di trasformare gli zuccheri in energia, motivo per cui si avverte la necessità di mangiare continuamente per ricaricarsi
5. Vista sfocata
I livelli di glucosio si innalzano danneggiando i vasi sanguigni e limitando l'afflusso di sangue agli occhi. Se il diabete non viene diagnosticato in tempo, il paziente rischia di perdere la vista
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lunedì 23 febbraio 2015
Le staminali restituiscono la vista: via libera Ue al primo farmaco
La tecnica è tutta made in Italy, ci sono voluti 30 anni di ricerche.
Ora si pensa di poterla usare per curare anche altre malattie
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Grazie al nuovo farmaco con le staminali gli scienziati riescono a rigenerare il tessuto oculare lesionato |
Daniele Banfi
Roma
Una storia iniziata negli Anni 80. Sono queste le tempistiche
della vera scienza, quella fatta secondo le regole. Oggi, dopo anni di
sperimentazioni, la Commissione Ue ha autorizzato il primo farmaco della
storia a base di cellule staminali. Una cura capace di ricostruire le
cornee danneggiate ridonando la vista ai malati. Accade a Modena, terra
di eccellenze dove l’incontro tra Graziella Pellegrini, Michele De Luca
dell’Università di Modena e Reggio Emilia e la lungimiranza della Chiesi
Farmaceutici ha reso possibile questo successo. Continua qui
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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi
Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...
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