Le zecche sono parassiti ematofagi
in grado di trasmettere una grande varietà di agenti patogeni agli
ospiti vertebrati, causando malattie negli animali domestici, selvatici e
nell’uomo. Il loro ciclo vitale si sviluppa in tre fasi successive
(larva-ninfa-adulto) che si possono svolgere tutte su
uno, due o tre ospiti diversi (Fig 1).
Vivono soprattutto in zone collinose e montane, in genere al di sotto dei 1000 metri
di altitudine e prediligono il sottobosco umido e ombreggiato con
vegetazione bassa ed un letto di foglie secche, ma si possono trovare
anche in aree urbane e periurbane.
Le specie di zecche attualmente conosciute in Italia sono circa 40, di cui 7 appartenenti alla famiglia
Argasidae (zecche molli) e 33 alla
famiglia Ixodidae (zecche dure) (Fig 2).
La loro attività è massima, nei Paesi a clima temperato come il nostro, nel periodo tardo primaverile-estivo.
PROBLEMATICHE CONNESSE ALLA PUNTURA DA ZECCHE
Le infestazioni da zecche rappresentano da sempre un importante problema sanitario per gli animali e per l’uomo.
Possono trasmettere
malattie batteriche, quali la Malattia di Lyme, la Rickettsiosi, la Tularemia, la Febbre Q, Anaplasmosi, o malattie virali, quali la TBE.
Dal
momento che le zecche infette possono trasmettere l’agente patogeno
dopo 24-48 ore dal morso, è importante rimuovere la zecca il più presto
possibile per diminuire le probabilità di un eventuale contagio.
LA PREVENZIONE
Quando si frequentano luoghi “a rischio”, soprattutto durante
escursioni in zone umide e ricche di vegetazione, risulta fondamentale:
- ridurre la possibilità di venire a contatto con le zecche:
- con un abbigliamento idoneo : maglie a maniche lunghe e pantaloni lunghi, scarpe chiuse
- usando sostanze repellenti su abiti e parti scoperte del corpo.
- individuare rapidamente le zecche eventualmente presenti sul corpo o sugli indumenti:
- usando abiti di colore chiaro che permettono di visualizzare più facilmente le zecche
- ispezionando accuratamente tutto il corpo, al termine dell’ escursione
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