Dimenticarsi le zucchine nel cassetto del frigorifero e ritrovarle immutate dopo mesi. Com’è possibile? Se lo domanda Gianfranco, un cittadino svizzero che dopo aver comprato delle zucchine, le scorda sul davanzale e, dopo mesi, le trova uguali a come le aveva lasciate. Sorpreso vuole ripetere l’esperimento e ricompra alcune zucchine dello stesso tipo (spagnole da agricoltura convenzionale) mettendole a confronto con un paio invece biologiche provenienti dall’Italia. A questo punto Gianfranco decide di fotografare l’evoluzione, ogni giorno, per mesi. Il risultato è strabiliante: dopo 4 mesi le zucchine spagnole sembrano appena comprate, mentre quelle italiane appaiono completamente disidratate e rimpicciolite fino quasi a scomparire. A questo punto lo stupore si trasforma in inquietudine e Gianfranco si domanda se siano stati usati trattamenti particolari sulle zucchine per farle resistere così a lungo e se siano state impiegate sostanze che potrebbero nuocere alla salute di chi le mangia.
Il consumatore vuole saperne di più, e si rivolge a Patti Chiari, la trasmissione svizzera che si occupa di diritti dei cittadini-consumatori. Il team della redazione acquista numerosi campioni di zucchine, importate e locali, e le porta in un laboratorio specializzato in analisi alimentari.
I risultati sono incoraggianti: tutti gli ortaggi, sia svizzeri sia spagnoli, sono conformi alla normativa per quanto riguarda i pesticidi. Sulle zucchine spagnole però, gli esperti trovano tracce di cere e oli vegetali estranei al frutto. È probabilmente questo mix presente sulla superficie esterna che permette di allungare la vita dell’ortaggio, diminuendo l’evaporazione dell’acqua e quindi la disidratazione.
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