domenica 15 marzo 2020

Forse ne usciremo completamente per Pasqua...

...se si rispettano le regole...





Nell’ultimo decreto del governo è presente un grafico che mostra la curva dei contagi e la previsione di aumento nei prossimi giorni. Pare che il picco possa essere raggiunto dopo il 18 Marzo, mentre se seguiremo le disposizioni del governo, potremmo uscirne intorno a Pasqua.

Fonte


Monitoraggio della situazione



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mercoledì 11 marzo 2020

Coronavirus, il farmaco antiartrite sembra funzionare. L’oncologo Ascierto: “Efficace su polmonite”

Sembrerebbe funzionare il farmaco contro l’artrite. Una speranza importante da Napoli, ovvero il tocilizumab per battere il Coronavirus. Nei pazienti contagiati e in condizioni critiche è stato rilevato un miglioramento.
A parlarne è l’oncologo del Pascale di Napoli, il dottor Paolo Ascierto: “Il farmaco ha dimostrato di essere efficace contro la polmonite da Covid-19. Sono stati trattati i primi 2 pazienti in Italia, in 24 ore la terapia ha evidenziato ottimi risultati e domani sarà estubato uno dei 2 pazienti perché le sue condizioni sono migliorate. Ieri, iniziato il trattamento ad altre 2 persone ed oggi ne tratteremo altre due.
Un team di esperti composto dal virologo Franco Buonaguro e medici cinesi, tra cui Wei Haiming Ming del First Affiliated Hospital of University of Science and Technology of China e il personale del Cotugno; Roberto Parrella, direttore della Uoc Malattie infettive ad indirizzo respiratorio; Fiorentino Fragranza, direttore della Uoc Anestesia rianimazione e terapia intensiva; Vincenzo Sangiovanni, direttore della Uoc Infezioni sistemiche e dell’immunodepresso; Nicola Maturo, responsabile del Pronto Soccorso infettivologico del Cotugno e Luigi Atripaldi, direttore del laboratorio di Microbiologie e virologia.
Questi hanno confermato: “Nell’esperienza cinese sono stati 21 i pazienti trattati che hanno mostrato un miglioramento importante già nelle prime 24-48 ore dal trattamento, che si effettua con un’unica somministrazione e che agisce senza interferire con il protocollo terapeutico a base di farmaci antivirali utilizzati”.

venerdì 6 marzo 2020

Mal di testa, lo smartphone potrebbe peggiorarlo

Più analgesici e meno sollievo per chi lo ha


Lo smartphone potrebbe rendere più ostico il mal di testa, infatti chi soffre di cefalea e usa lo smartphone prende una maggiore quantità di analgesici e ottiene minor sollievo da questi farmaci rispetto a chi non lo usa.
È quanto emerge da un lavoro pubblicato sulla rivista Neurology Clinical Practice che ha coinvolto 400 pazienti con difversi tipi di cefalea, emicrania, cefalea tensiva etc.
"Sebbene siano da confermare in studi più ampi, questi risultati sono preoccupanti in quanto l'uso dello smartphone è sempre più invalso ed è stato collegato a una varietà di sintomi tra cui il più comune è proprio il mal di testa" - ha dichiarato l'autore del lavoor Deepti Vibha, dell'Institute of Medical Sciences a New Delhi e membro della American Academy of Neurology. Nello studio oltre la metà dei partecipanti faceva uso regolare di uno smartphone, gli altri non lo avevano.

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giovedì 5 marzo 2020

Bufala Coronavirus: su WhatsApp i consigli della Dottoressa Lidia Rota Vender

I presunti consigli della Dottoressa Lidia Rota Vender non sono che l'ennesima bufala WhatsApp sul Coronavirus


Il Coronavirus fa paura un po’ a tutti, ma andare nel panico non servirà: bisogna combattere il rischio di contagio con l’intelligenza, come si legge raccomandato dalla Dottoressa Lidia Rota Vender, Ematologa e Presidente ALT – Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari – Onlus (parole che deduciamo esserle state attribuite). Su WhatsApp sta girando un messaggio piuttosto lungo (una bufala a tutti gli effetti, che ha tratto in inganno anche diverse testate importanti in quanto mescolante insieme elementi veritieri ed altri su cui è lecito avere più di qualche dubbio), una sorta di vadevecum sui comportamenti da adottare (figlie delle indicazioni presumibilmente fornite da un giovane ricercatore di Shenzhen trasferitosi a Wuhan per una collaborazione con la task force impegnata nella lotta contro l’agente patogeno). Cos’è il Coronavirus e come avviene il contagio da una persona all’altra.

Come si può combattere e si manifesta: solo mezze verità

Neutralizzarlo è semplice, basta essere correttamente informati. Secondo quella che possiamo definire una bufala, il Coronavirus non innesca raffreddore con naso sgocciolante o tosse grassa, bensì tosse secca. In ogni caso, l’agente patogeno reagisce male al calore, e perisce quando esposto a temperature di 26, 27 gradi. Il consiglio, come si legge, è di bere liquidi caldi (brodo, tisane, the), e di stare alla larga dall’acqua troppo fredda. Il Coronavirus ha un diametro di circa 400-500 nanometri, ed il contagio, viste le sue dimensioni, può essere sventato con ogni tipo di mascherina (non ne occorrono di speciali, a differenza di quelle utilizzate dal personale sanitario, che, essendo esposto a cariche virali più elevate, ha bisogno di proteggersi più a fondo). Difficile credere ad un’esternazione del genere, come puntualizzato anche da ‘butac.it‘. La bufala Coronavirus fondata sulle raccomandazioni della Dottoressa Lidia Rota Vender insiste ancora così: sono sufficienti tre metri di distanza da un soggetto infetto che starnutisce per evitare di esporsi al contagio. Un altro consiglio? Il Coronavirus sopravvive per 12 ore all’incirca a ridosso di superfici metalliche (meglio disinfettare le mani al tocco di maniglie, porte e quant’altro). Per circa 6/12 ore l’agente patogeno può annidarsi nei tessuti: non sopravviverà, in ogni caso, al lavaggio con i più comuni detersivi (per quelli da lavare a secco, si consiglia l’esposizione al sole).

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venerdì 28 febbraio 2020

L'Italia è prima in Europa per morti da polveri sottili, ma non sembra un problema

Undicesimi al mondo per decessi precoci dovuti al Pm2.5, 46500 casi nel 2016. La questione ambientale, tra inquinamento e allerta maltempo, ci uccide

Sempre sull’onda del riscaldamento globale e del cambiamento climatico di cui l’emergenza a Venezia ci sta fornendo una drammatica dimostrazione, arriva ora uno studio continuativo pubblicato su The Lancet secondo il quale l’Italia fa registrare un altro record negativo europeo, sulla scia di alcuni allarmanti rapporti usciti già negli scorsi anni: siamo il primo paese in Europa, e undicesimo nel mondo, per morti premature da esposizione alle polveri sottili Pm2.5. Lo scorso marzo l’Organizzazione mondiale per la sanità aveva spiegato che l’aria inquinata uccide ogni anno 80mila persone solo in Italia, collocandoci addirittura un po’ più in alto nella triste classifica, intorno al nono posto, forse perché teneva in considerazione anche altri tipi di gas nocivi come Pm10, biossido di azoto e ozono.
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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...