venerdì 28 febbraio 2020

L'Italia è prima in Europa per morti da polveri sottili, ma non sembra un problema

Undicesimi al mondo per decessi precoci dovuti al Pm2.5, 46500 casi nel 2016. La questione ambientale, tra inquinamento e allerta maltempo, ci uccide

Sempre sull’onda del riscaldamento globale e del cambiamento climatico di cui l’emergenza a Venezia ci sta fornendo una drammatica dimostrazione, arriva ora uno studio continuativo pubblicato su The Lancet secondo il quale l’Italia fa registrare un altro record negativo europeo, sulla scia di alcuni allarmanti rapporti usciti già negli scorsi anni: siamo il primo paese in Europa, e undicesimo nel mondo, per morti premature da esposizione alle polveri sottili Pm2.5. Lo scorso marzo l’Organizzazione mondiale per la sanità aveva spiegato che l’aria inquinata uccide ogni anno 80mila persone solo in Italia, collocandoci addirittura un po’ più in alto nella triste classifica, intorno al nono posto, forse perché teneva in considerazione anche altri tipi di gas nocivi come Pm10, biossido di azoto e ozono.
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