mercoledì 10 febbraio 2021

Coronavirus, identificata nuova mutazione

Ultime notizie sullo studio condotto dai ricercatori della Statale Milano

(Adnkronos)

Identificata una nuova mutazione del coronavirus Sars-CoV-2. La scoperta arriva da uno studio, pubblicato su 'Emerging Microbes & Infections', condotto dai ricercatori dei laboratori di virologia dell'università Statale di Milano, coordinati da Pasquale Ferrante, Serena Delbue e Elena Pariani, in collaborazione con l'Istituto clinico di Città Studi del capoluogo lombardo. La mutazione, secondo le ultime notizie, è presente nel gene codificante per la proteina accessoria Orf-6.

Come ampiamente riportato in letteratura - ricordano dalla Statale - l'analisi della sequenza dei diversi isolati di Sars-CoV-2 ha evidenziato la notevole importanza delle mutazioni che il virus introduce casualmente durante la sua replicazione e che, talvolta, gli conferiscono una maggiore capacità replicativa e di 'evasione' del sistema immunitario. Nella maggior parte dei casi, le mutazioni segnalate come determinanti per l'infettività virale si trovano sulla proteina Spike, ossia la parte più esterna del virus, che funge da recettore e da target del sistema immunitario. Nel caso studiato dai ricercatori milanesi, la significativa alterazione della proteina accessoria Orf-6 non riguarda direttamente le capacità infettanti del virus, ma può essere un fattore in grado di alterare i meccanismi patogenetici della malattia Covid-19.

Dal momento che il ruolo di questa proteina nel corso della replicazione virale è quello di modulare la risposta immunitaria dell'ospite, interferendo con la produzione degli interferoni, la sua modificazione potrebbe avere conseguenze sulla diffusione del virus nell'organismo umano infettato e sull'evoluzione clinica della malattia, spiegano gli studiosi.

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martedì 9 febbraio 2021

Covid Italia, oggi 10.630 contagi e 422 morti: bollettino 9 febbraio

I dati della Protezione civile pubblicati dal ministero della salute. L'indice di positività scende al 3,9%

(Adnkronos)

Sono 10.630 i contagi da coronavirus in Italia oggi, 9 febbraio, secondo i dati del bollettino della Protezione Civile pubblicato dal ministero della Salute. Da ieri sono stati registrati altri 422 morti, un dato che porta a 92.002 il totale dei decessi dall'inizio dell'emergenza legata all'epidemia di covid-19.

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USA, bimba di 9 anni muore di Covid: non aveva patologie pregresse

Makenzie Gongora, una bambina di San Antonio (Texas) di appena 9 anni, è morta appena tre giorni dopo aver contratto il coronavirus. Secondo i suoi parenti non aveva patologie pregresse.

Makenzie Gongora, una bambina di San Antonio (Texas) di appena 9 anni, è morta appena tre giorni dopo aver contratto il coronavirus; la piccola, come racconta il sito statunitense Today, è morta nel sonno. È stata la sua zia paterna Erica Gongora a raccontare la storia della bimba: "Il 29 gennaio Makenzie, mentre si trovava al doposcuola, aveva iniziato ad accusare un fortissimo mal di testa e un altrettanto fastidioso mal di stomaco. Lì le è stata misurata la temperatura, aveva la febbre. A quel punto, la mamma aveva deciso di portarla subito in una clinica per fare il tampone, risultato positivo. I medici avevano consigliato a mia cognata di riportarla a casa e monitorarla costantemente e, in caso di peggioramenti, di portarla immediatamente in ospedale per il ricovero. Il giorno dopo, però, la febbre era sparita, anche se erano sopraggiunti problemi respiratori. Nel complesso, però, Makenzie se la stava cavando bene".

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lunedì 8 febbraio 2021

Focolaio Covid in una scuola a Perugia, lo schema di due bimbe di terza elementare: così hanno tracciato il contagio tra i compagni

Emma e Matilde hanno disegnato su un foglio a quadretti la disposizione in classe e sottolineato con la matita rossa gli alunni risultati positivi, scoprendo che sono quelli seduti agli ultimi banchi. La tesi è che abbia influito la circolazione d’aria. Antonio Magi, presidente dell’ordine dei medici di Roma: "Una sola classe non può determinare scientificamente una tesi, ma la questione posta è corretta: bisogna ridurre l’umidità"

Due bimbe di terza elementare portano avanti un’indagine epidemiologica nella loro classe, scoprendo che i compagni seduti agli ultimi banchi sono quelli che hanno contratto il Covid. Le due ‘geniette’ si chiamano Emma e Matilde, vivono a Perugia, e con i loro schemi disegnati su un foglio a quadretti hanno lasciato a bocca aperta i genitori e gli insegnati della loro scuola elementare del quartiere Borgo XX Giugno, nel capoluogo umbro. Il plesso è stato chiuso a causa di un focolaio Covid. In attesa dei risultati dello screening operato dalle autorità sanitarie, Emma e Matilde hanno riprodotto su un foglio, con delle caselline, la disposizione in classe degli alunni e sottolineato con la matita rossa i loro compagni che via via sono risultati positivi, in 10 sui 23 che abitano giornalmente l’aula.

Al termine dell’esercizio statistico – che, assicurano i genitori, non è stato “imbeccato” dagli adulti – le bambine hanno potuto constatare che a infettarsi sono stati otto dei dieci alunni seduti in quarta e quinta fila. Al contrario, fra i 13 bambini seduti fra la prima e la terza fila, se ne sono contagiati solo due. La tesi che sta animando il dibattito nella scuola e su cui si fonda la mini-indagine epidemiologica, è che la circolazione d’aria fra la porta e la finestra – poste una di fronte all’altra a ridosso delle prime file – abbia evitato che i ragazzi si contagiassero, cosa che non è accaduta in fondo all’aula, nonostante la presenza di un’altra finestra, sempre sul lato opposto della porta ma più lontana. Ovviamente, l’altra ipotesi è che, come spesso accade a scuola, chi è seduto in fondo sfugge più facilmente al controllo degli insegnanti e magari si procura qualche occasione di contatto in più.

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Covid: 7.970 i positivi, 307 vittime nelle ultime 24 ore

Sono 144.270 i test, il tasso di positività resta stabile al 5,5%

Nelle ultime 24 ore sono stati 7.970 i test positivi al coronavirus registrati in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 11.641 Le vittime sono 307, a fronte delle 270 di ieri. 
   

Sono 144.270 i test (tamponi molecolari e antigenici) effettuati nelle ultime 24 ore in Italia (ieri erano stati 206.789, c'è quindi l'usuale forte calo della domenica), con un tasso di positività del 5,5% (ieri era stato del 5,6%).

Le persone ricoverate in terapia intensiva in Italia per il Covid-19 sono 2.143, in aumento di 36 unità rispetto a ieri, nel saldo tra entrate ed uscite.

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Covid: 'Di questo passo' l'immunità di gregge arriverà ad agosto 2023

Rapporto settimanale della Fondazione Hume per ANSA

Considerato l'attuale andamento delle vaccinazioni anti Covid in Italia, il raggiungimento dell'immunità di gregge non si otterrà prima del mese di agosto del 2023.

E' il risultato di un'analisi della Fondazioe Hume per ANSA che calcola l'indice DQP (acronimo di: Di Questo Passo), che stima il numero di settimane ancora necessarie se le vaccinazioni dovessero procedere "di questo passo".

"All’inizio della sesta settimana del 2021 - si legge nel rapporto - il valore di DQP è pari a 130 settimane, il che corrisponde al raggiungimento dell’immunità di gregge non prima del mese di agosto del 2023".

Per immunità di gregge si intende una situazione nella quale ci sono abbastanza persone vaccinate, almeno il 70% degli italiani con almeno 1 vaccinazione, (e non in grado di trasmettere il virus) da portare la velocità di trasmissione del virus (Rt) al di sotto di 1, con conseguente progressiva estinzione dell’epidemia.

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Covid: a Manaus torna virus nonostante immunità gregge



Covid, nuova terapia cellulare sperimentata al San Matteo di Pavia

Agisce in particolare contro le complicanze polmonari acute e a lungo termine causate dal virus. I due pazienti trattati "sono già stati dimessi in buone condizioni di salute"

Un nuova terapia contro il Covid-19 e in particolare contro le complicanze polmonari acute e a lungo termine dell'infezione generata dal coronavirus, è in via di sperimentazione al Policlinico San Matteo di Pavia, lo stesso istituto che negli scorsi mesi aveva sperimentato e lanciato la cura con il plasma iperimmune per i malati di coronavirus ottenuto dai pazienti convalescenti.
La nuova terapia, che si basa su un particolare tipo di cellule multipotenti (le MSC) in grado di spegnere le reazioni infiammatorie, finora ha dato risultati positivi su pazienti Covid

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