I militari della Guardia di Finanza di Tortona, nell'alessandrino, guidati dal tenente Massimo Calemme, dopo un'indagine eseguita con scrupolo quasi ossessivo, hanno concluso il sequestro di centinaia di migliaia (se non milioni) di mascherine FFP2 regolarmente vendute in svariati negozi e pure nelle farmacie, dichiarate affidabili e sicure, che dovrebbero impedire il passaggio del virus al 95%, ma che in realtà facevano passare il virus in alta percentuale.
Che esistessero sul mercato mascherine FFP2 non sicure era risaputo, ma finora nessuno era riuscito ad individuare chi in Italia le importasse e tanto meno i luoghi di vendita: il grave rischio per la popolazione era proprio questo, essere ignari della situazione ed esposti dunque ad un elevato rischio di contagio.
Ma come si è svolta l'operazione?
L'indagine è iniziata grazie ad alcuni militari di Tortona che, di tasca propria, hanno deciso di acquistare un blocco di mascherine FFP2 vendute nella cittadina piemontese al fine di verificarne la sicurezza dichiarata.
Per fare questo tipo di verifiche, molto laboriose, è necessario il supporto di una fonderia e le Fiamme Gialle sono riuscite a trovarne una che, del tutto gratuitamente, ha eseguito tutti i test necessari: si tratta della Fonderia Mestieri in Val della Torre, in provincia di Torino, unico laboratorio italiano qualificato da Eurofins Product Testing Italy srl, in grado di effettuare tutte le prove, comprese quelle di filtrazione.
Ebbene, dai test è emerso che le mascherine FFP2 2163 NK95 con autorizzazione turca, col marchio CE, vendute a Tortona, non filtravano, lasciando passare comodamente il virus.
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