martedì 26 ottobre 2021

Covid, contagi in risalita: verso la terza dose per tutti | Sileri: "Vaccini a partire da gennaio"

Gli esperti concordano con la necessità del richiamo a partire dai più fragili ma con estensione anche per gli under 60. L'Ema avvia l'analisi sulla pillola anti-coronavirus 

Estendere la terza dose di vaccino anti-Covid a tutta la popolazione "è uno scenario verosimile". A dirlo è il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro. Di fronte alla risalita dei contagi, prende dunque sempre più corpo l'ipotesi di un richiamo, come confermato anche dal presidente del Cs, Franco Locatelli: "C'è un sistema di prenotazione disponibile per gli over 60, poi c'è la possibilità, che nel tempo considereremo, anche per i più giovani".

Sileri: da gennaio probabile terza dose per tutti

"Verosimilmente la terza dose sarà necessaria per tutti" e con precedenza a chi ha fatto il vaccino Johnson&Johnson "che avrà bisogno di un richiamo a tempi brevi". Ma "entro l'anno si procederà a somministrare la terza dose per anziani e personale sanitario. Poi da gennaio al resto della popolazione, scaglionato in base a quando e' stata somministrata la prima e la seconda dose".  Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. La scelta della terza dose, sottolinea Sileri, "è auspicabile sia condivisa di tutta Europa, considerando il boom di contagi in alcuni paesi europei", dove insieme ai casi "aumenta il rischio che si diffondano nuove varianti". Quanto al vaccino per proteggere dal Covid la fascia 5-11 anni "dipenderà dagli enti regolatori, e appena approvato sarà disponibile in Italia". 

 

Contagi in crescita

I dati dell'andamento della pandemia in Italia certificano come i contagi siano in crescita. Lunedì ne sono stati registrati 2.535 con 30 decessi e un tasso di positività dell'1,1%. Sette giorni prima i casi erano stati 1.597 e il tasso di positività stazionava allo 0,7%. L'aumento dei casi, a oggi, impatta in maniera molto leggera sui ricoveri in area medica e per nulla su quelli in terapia intensiva ma la situazione è piuttosto fluida. L'indice Rt infatti viaggia ormai sulla fatidica soglia di 1, segnale di un momento di espansione dell'epidemia. 


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Focolaio Covid in una casa di cura a Cesena, un morto

Focolaio Covid in una casa di cura a Cesena, un morto fra i dieci ospiti contagiati all'interno della struttura cittadina "San Lorenzino"

Emilia Romagna, c’è un focolaio Covid in una casa di cura a Cesena, dove un degente è morto in queste ore dopo essere risultato positivo assieme ad altri dieci pazienti. Secondo quanto riferiscono i media il paziente era stato ricoverato presso la casa di cura “San Lorenzino” per altre questioni cliniche, tuttavia era risultato positivo al tampone e le sue condizioni erano peggiorate.

Focolaio Covid nella casa di cura: oggi i funerali della vittima

Sempre i media informano che i funerali dell’uomo si celebreranno nel pomeriggio di oggi, 26 ottobre. Assieme a lui nella struttura erano risultati positivi almeno altri dieci pazienti, tutti contagiati pare dopo l’individuazione di un primo caso circa il quale i media non spiegano se fosse stato vaccinato o meno.

Dieci positivi fra i degenti e focolaio Covid in una casa di cura cesenate

All’interno della struttura sanitaria sono scattati immediatamente i protocolli di sicurezza e profilassi, con l’isolamento di tutti i pazienti presso ambienti separati della struttura e con uno screening massivo del personale impiegato.

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Covid, la variante Delta Plus arriva in Italia: quali sono le 4 regioni a rischio?

La variante Delta plus arriva in Italia: il parere degli esperti sulla nuova mutazione del Covid-19. Quali sono regioni a rischio.

La nuova variante Delta plus del Covid-19 circola anche in Italia. Si tratta della AY.4.2 con numeri attualmente ristretti nel Paese ma comunque presente anche in Israele, Regno Unito e Stati Uniti. La notizia è stata confermata dall’agenzia stampa Adnkronos. 

Covid-19 e la variante Delta plus in Italia, le parole di Brusaferro (Iss) 

Si registrano casi di Covid-19 della variante Delta plus in Austria, Danimarca, Germania, Moldavia e Russia. Sulla questione ha parlato anche Silvio Brusaferro, attuale presidente dell’Istituto superiore di sanità, che ha commentato i nuovi dati sul Coronavirus. “Sulla nuova variante Delta plus ci sono al momento in Italia numeri di sequenze limitati, presenti in molte Regioni. Tutto il sistema è in questo momento allertato. Sono stati fatti 86 sequenziamenti al 19 ottobre e sono distribuiti un po’ in tutte le Regioni”, commenta Brusaferro. 

Covid-19 e la variante Delta plus in Italia, il commento di un altro esperto 

Sulla questione ha parlato anche Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia. “A Brescia addirittura ne abbiamo visti 2 casi in una survey condotta a fine agosto, e molto probabilmente siamo stati i primi a individuarla“, ha dichiarato l’esperto all’Adnkronos Salute

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Pregliasco sulla variante Delta Plus: “Con la diffusione potrebbero arrivare altre chiusure”


lunedì 25 ottobre 2021

Liguria, per raggiungere la zona sicurezza mancano 80 mila vaccini

Bassetti: “L’obiettivo è raggiungere il 90% di immunizzati entro Natale. Il Green pass? Così non va, il numero delle dosi sta aumentando poco”

Genova – «Per metterci in sicurezza dobbiamo arrivare al 90% di immuni sulla popolazione entro Natale». Parola di Matteo Bassetti, primario di Malattie Infettive del San Martino di Genova, per il quale, però, «il Green pass così com’è non spinge più alla vaccinazione come ci si augurava facesse». Una fotografia che, calata sulla Liguria, significa dover convincere in prima battuta una fetta di popolazione tutt’altro che trascurabile: circa 80 mila persone.

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Covid, 2.535 nuovi contagi con 222.385 tamponi e altri 30 decessi

I guariti sono 2.626. Il tasso di positività sale all'1,1% (+0,2 rispetto a domenica): -3 gli ingressi in terapia intensiva, +106 i ricoveri negli altri reparti

Sono 2.535 i nuovi contagi di coronavirus nelle ultime 24 ore in Italia, a fronte di 222.385 tamponi effettuati. Si registrano, secondo i dati del ministero della Salute, altri 30 decessi e 2.626 guariti. Il tasso di positività sale all'1,1% (+0,2 rispetto a domenica): -3 gli ingressi in terapia intensiva mentre i ricoveri nei reparti ordinari Covid salgono di 106 unità.

Sono 338 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il Covid in Italia. Gli ingressi giornalieri sono 16 (domenica erano 18). I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 2.579.


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Taranto, no vax pentito: “Vaccinatevi, la mia storia è terribile”

A ”Dritto e Rovescio” la testimonianza dell’uomo dopo più di venti giorni in terapia intensiva 


"Vaccinatevi, la mia storia è terribile". Sono le parole di un no vax pentito che in collegamento da Taranto a "Dritto e Rovescio" racconta la sua storia. "Ero sfavorevole al vaccino perché non sapevo a cosa andavo incontro", spiega l'uomo che è stato in terapia intensiva più di 20 giorni. 

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Padova, marito e moglie no vax in fin di vita dopo aver contratto il Covid

Una coppia di bulgari 50enni si trova nella stessa stanza: i due, non vaccinati, si erano presentati in ospedale con problemi respiratori

Due coniugi della Bulgaria, entrambi non vaccinati, contagiati dal Covid una decina di giorni fa, sono in condizioni gravissime, ricoverati nella stessa stanza della terapia intensiva di Padova. I due, 50 anni, si erano presentati in ospedale con problemi respiratori. Confermato il contagio da coronavirus, sono stati ricoverati prima in stanze separate poi insieme in una cosiddetta "box Covid", dove sono attaccati ai respiratori. 

Non vaccinati - Secondo quanto riferito dal quotidiano Il Gazzettino, all'arrivo in ospedale i due hanno spiegato di non essersi vaccinati. I medici non hanno avuto il tempo di indagarne le ragioni, perché in un lampo marito e moglie si sono ritrovati in terapia intensiva. 

 

Situazione critica - Quando la situazione si è aggravata, la coppia è stata messa in un'unica stanza, una "box Covid" di 40 metri quadrati, i due letti vicini, lui e lei intubati e attaccati ai respiratori. In questi casi i sanitari non si azzardano a fare alcuna prognosi. A tenerli in vita finora sono le pompe infusionali, i macchinari per la dialisi, le bombole di ossido nitrico per il controllo della circolazione.


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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...