mercoledì 17 novembre 2021

Vaccino J&J, le cifre dei ricoverati dopo l'inoculazione: nei numeri la verità sul siero

 

I dati raccolti da Johnson&Johnson sull’efficacia del suo vaccino e soprattutto di una dose di richiamo hanno spinto l’azienda a presentare all’Ema (Agenzia europea per i medicinali) la richiesta per un pacchetto completo che include la dose singola più quella di richiamo. In sostanza quello di J&J sembra essere un vaccino molto sicuro, che protegge dal Covid al 75% nella somministrazione unica e quasi al 100% con il richiamo.

“Stanno circolando dati che possono generare confusione - ha dichiarato l’azienda in una nota - vogliamo essere sicuri che la serie di dati più affidabile e completa sull’efficacia del nostro vaccino sia compresa. Evidenze sempre più robuste supportano un programma di vaccinazione con un vaccino autorizzato che fornisce benefici alle persone in base ai rischi associati al Covid. I dati dimostrano che il vaccino di Johnson&Johnson fornisce protezione quando viene somministrato come dose singola per una risposta efficace in tempi di emergenza pandemica. Quando si somministra una dose di richiamo, la forza di protezione aumenta ulteriormente, soprattutto contro i positivi sintomatici”.

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Covid oggi Italia, 10.172 contagi e 72 morti: bollettino 17 novembre

Numeri del Covid in Italia, regione per regione, nel bollettino di Protezione Civile e ministero della Salute

Sono 10.172 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia oggi, mercoledì 17 novembre 2021, secondo i dati e i numeri Covid - regione per regione - del bollettino della Protezione Civile e del ministero della Salute. Si registrano inoltre altri 72 morti. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 537.765 tamponi con un tasso di positività all'1,89%.

Sono 4.060 i ricoverati con sintomi, 90 in più da ieri. Sono 486 le terapie intensive occupate, 5 in più da ieri. 

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Covid Liguria, 271 nuovi casi e tre morti: tra le vittime un 37enne



Covid, la protesta di chi lavora al Pronto soccorso: “Mancano ancora 4mila tra medici e infermieri. Assunzioni insufficienti e bandi deserti, così gli ospedali rischiano di richiudere i servizi”

A quasi due anni dalla pandemia la carenza di organico manda in crisi i pronto soccorso. Oggi in piazza Santi Apostoli l'associazione scientifica Simeu chiama a raccolta i medici dell'emergenza-urgenza: dal governo hanno ricevuto un incentivo economico ma chiedono una riforma strutturale. "Mancano 4mila tra medici e infermieri, i concorsi banditi sono andati deserti, i neolaureati preferiscono reparti o incarichi meglio pagati. Così in 2mila sono andati via, mille sono entrati". Risultato: la congestione è dietro l'angolo. "Serve un piano di medio periodo per fermare l'emorragia dai reparti e un intervento immediato per usare utilizzare le nuove risorse"

Mentre l’Italia e l’Europa affrontano l’inizio della quarta ondata torna la protesta di chi lavora nei pronto soccorso d’Italia, la porta d’accesso degli ospedali: dopo quasi due anni di Covid, la categoria dei medici dei reparti emergenza-urgenza denuncia la mancanza di 4mila tra medici e infermieri, il 30% degli organici necessari a farli funzionare, con problemi di turni di lavoro massacranti, sovraffollamento, ambulanze in attesa. Per la prima volta l’associazione che li rappresenta (Simeu) scende in piazza. Denuncia il rischio che l’impennata di contagi costringa a chiudere i servizi, come avveniva nelle fasi più drammatiche della pandemia. Sostiene che gli incentivi in busta paga, recentemente stanziati dal governo per 90 milioni di euro, sono benvenuti ma assolutamente inadeguati a contrastare la “desertificazione in atto dei reparti, che si ripercuote direttamente sulla pelle dei pazienti e sulla qualità di lavoro e di vita dei medici”. La manifestazione si terrà proprio mercoledì 17 novembre in piazza Santi Apostoli a Roma, dalle 12.30 alle 15.

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martedì 16 novembre 2021

Coronavirus, oggi 7.698 contagi e 74 morti

Le ultime notizie in tempo reale sul Covid in Italia e nel mondo, gli aggiornamenti di oggi martedì 16 novembre. I dati sui contagi di oggi: 1.278 casi in Veneto, 313 in Friuli Venezia Giulia, 305 in Toscana. Nuova ordinanza con novità per il trasporto locale e per i trasporti a lunga percorrenza in vigore da oggi: massimo 2 passeggeri per taxi. Ipotesi restrizioni per non vaccinati dopo dichiarazioni di Toti, Fedriga e Renzi. All'esame del Governo nuove restrizioni per Natale in caso di aumento dei casi, intanto si spinge sulla terza dose di vaccino. Allerta Fedriga: "Con questi ritmi Friuli rischia zona gialla". Possibile riduzione a 9 mesi della durata del Green Pass, per i tamponi la validità scenderebbe a 24 ore per i rapidi e 48 per i molecolari. Bassetti: "In certe farmacie tamponi fatti male, potrebbero esserci migliaia di Green pass falsi". In Italia somministrate oltre tre milioni di terze dosi di vaccino. Renzi e Toti favorevoli al lockdown per i No Vax come in Austria.


Capodanno, a Times Square il concertone aperto solo ai vaccinati


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L'Italia ha evitato 12.100 morti in 6 mesi con il vaccino

E' la stima contenuta in uno studio, condotto da Iss e ministero della Salute e firmato, tra gli altri, da Brusaferro e da Rezza

AGI- Oltre 12mila morti, per l'esattezza 12.100, evitati in sei mesi, dall'inizio della campagna vaccinale a fine dicembre 2020 al giugno 2021. E' la stima contenuta in uno studio, ancora in fase di pre-pubblicazione, condotto da Iss e ministero della Salute e firmato, tra gli altri, dal presidente Iss Silvio Brusaferro, il direttore generale della Prevenzione del ministero Gianni Rezza e dal ricercatore dell'Istituto Kessler Stefano Merler.

Lo studio, spiegano gli autori, si propone di valutare l'impatto del programma di vaccinazione in Italia dal suo avvio, il 27 dicembre 2020, considerando le possibili prospettive di riaperture mantenendo allo stesso tempo il Covid sotto controllo. "Stimiamo - si legge nell'abstract dello studio - che entro il 30 giugno 2021 il programma di vaccinazione Covid-19 abbia consentito la ripresa di circa la metà dei contatti sociali registrati in epoca pre-pandemia; in assenza di vaccinazione, solo un terzo circa di questi contatti si sarebbe potuto riprendere per mantenere lo stesso numero di casi", con pero' un drammatico "costo aggiuntivo" di circa 12.100 vittime in piu' tra il 27 dicembre 2020 e il 30 giugno 2021.

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Ricoveri e terapie intensive Covid in aumento in Italia, la situazione regione per regione

Quali sono le regioni in cui la percentuale di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e area medica si avvicina alla soglia di allerta per il passaggio in zona gialla? Dal Friuli alle Marche, dalla Calabria a Bolzano, ecco tutti i numeri.

In Italia continuano ad aumentare i numeri relativi all'occupazione dei posti letto in terapia intensiva e area medica. Secondo l'ultimo bollettino di oggi del Ministero della Salute, le terapie intensive sono 17 in più di ieri con 41 ingressi del giorno, per un totale di 475, mentre i ricoveri ordinari hanno fatto registrare un +161 unità, per un totale di 3.808. Secondo i dati Agenas, l'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, aggiornati al 15 novembre 2021, la percentuale di saturazione delle terapie intensive a livello nazionale è pari al 5% e quella di area non critica al 7%. Siamo comunque lontani dalle soglie di allerta, rispettivamente, del 10% e del 15% indicate per il passaggio in fascia gialla, ma alcune regioni in particolare sono da tenere sotto controllo. Eccole di seguito.

Anche se a livello nazionale la situazione relativa alle ospedalizzazioni Covid resta sotto controllo, seppur in lieve peggioramento rispetto alle scorse settimane, i numeri variano da regione a regione, con alcune che si avvicinano alla soglia di allerta stabilita per il cambio di colore. Ecco, di seguito, allora le percentuali di occupazione dei posti letto regione per regione aggiornati a oggi, lunedì 15 novembre sul sito di Agenas, l'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali:

Abruzzo: 7% terapia intensiva, 6% area medica
Basilicata: 1% terapia intensiva, 7% area medica
Calabria: 7% terapia intensiva, 12% area medica
Campania: 4% terapia intensiva, 8% area medica
Emilia Romagna: 5% terapia intensiva, 5% area medica
Friuli Venezia Giulia: 13% terapia intensiva, 12% area medica
Lazio: 8% terapia intensiva, 9% area medica
Liguria: 4% terapia intensiva, 6% area medica
Lombardia: 3% terapia intensiva, 7% area medica
Marche: 10% terapia intensiva, 7% area medica
Molise: 3% terapia intensiva, 1% area medica
Provincia autonoma di Bolzano: 9% terapia intensiva, 15% area medica
Provincia autonoma di Trento: 3% terapia intensiva, 4% area medica
Piemonte: 4% terapia intensiva, 5% area medica
Puglia: 4% terapia intensiva, 6% area medica
Sardegna: 4% terapia intensiva, 3% area medica
Sicilia: 5% terapia intensiva, 9% area medica
Toscana: 6% terapia intensiva, 5% area medica
Umbria: 6% terapia intensiva, 6% area medica
Valle d'Aosta: 0% terapia intensiva, 11% area medica
Veneto: 6% terapia intensiva, 5% area medica

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Cancro, l'alimento che favorisce le metastasi (per sempre): cosa non devi mai mangiare

Una scoperta che potrebbe cambiare in meglio la lotta contro il cancro. Una scoperta che riguarda l'acido palmitico, uno dei più comuni grassi saturi alimentari, che si sa già essere dannoso per i vasi e in generale per il metabolismo. Ma non solo: potrebbe anche aumentare il rischio che si formino metastasi in caso di presenza di cellule tumorali.

Questo è quanto suggerisce una ricerca divulgata da Nature e coordinata dagli scienziati dell'Università di Barcellona e di cui dà conto ilfattoalimentare.it. Già nel 2007, lo stesso team fece una ricerca che andava nella stessa direzione, pur non spiegando i meccanismi che attiverebbero le metastasi. Meccanismi che ora vengono illustrati.

In questo nuovo studio,  i ricercatori hanno utilizzato delle cellule di melanoma e di tumori del cavo orale prelevate dai pazienti, e le hanno esposte brevemente a una concentrazione di acido palmitico simile a quella media per chi ha una dieta ricca dell'acido grasso in questione (presente nell'olio di palma, nelle carni, nei formaggi, nel latte e anche in molti vegetali).

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...