È quanto merge da una ricerca eseguita fino al 13 gennaio 2022 nei 16 Bundesländer della Neue Osnabrücker Zeitung (NOZ) e ripresa dalla ZdF. Genericamente il diritto ad un indennizzo di assistenza è previsto dalla legge tedesca di tutela dai vaccini solo quando si patiscono danni di salute o economici in misura sensibilmente superiore a quelli derivanti dalla normale reazione all’immunizzazione e in provata connessione
Su 155,4 milioni di vaccinazioni contro il Covid fatte in Germania sono state presentate 1.219 richieste di risarcimento per effetti collaterali: una domanda ogni 127.500 vaccinazioni. Sono 54 quelle che hanno avuto risposta: 30 rigettate, 18 ammesse, 3 trasferite per competenza ed 1 risolta. I media citati non riportano lo stato delle altre domande, né le entità concrete ed i motivi dei risarcimenti. È quanto merge da una ricerca eseguita fino al 13 gennaio 2022 nei 16 Bundesländer della Neue Osnabrücker Zeitung (NOZ) e ripresa dalla ZdF. Genericamente il diritto ad un indennizzo di assistenza (Versorgungsleistungen) è previsto dalla legge tedesca di tutela dai vaccini (Impfschutzgesetz) solo quando si patiscono danni di salute o economici in misura sensibilmente superiore a quelli derivanti dalla normale reazione desiderata all’immunizzazione (ovvero mal di testa, dolori muscolari al braccio, febbre o simili) e in provata connessione con quest’ultima. I risarcimenti vengono riconosciuti solo quando il danno perdura per almeno sei mesi e le conseguenze superano almeno il trentesimo grado della scala GdS (Grad der Schädigungsfolgen) che elenca le malattie e disfunzioni risarcibili. Non ci sono dati statistici, ma si valutano episodi di alterazioni di tipo internistico, come trombosi e miocarditi, o neurologico, quali paresi o la sindrome di Guillain-Barré, ed alcune dermatiti. La valutazione per riconoscere se c’è il diritto ad un risarcimento è poi vincolata alla approfondita verifica – che richiede tempi lunghi – di collegamenti diretti tra i danni lamentati e la vaccinazione.
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