La variante Omicron sta paralizzando l'Italia con migliaia di positivi (soprattutto tra i vaccinati) e milioni di persone in isolamento per aver avuto un contatto con un soggetto contagiato dal COVID. Ma questa nuova variante è pericolosa? Ne ha parlato Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche, al quotidiano Corriere della Sera.
L'esperto ha spiegato sostanzialmente come ci si può accorgere di essere stati contagiati da Omicron: "Uno studio dell’Università di Hong Kong mostra che, nonostante Omicron si moltiplichi molto più rapidamente nei bronchi rispetto a Delta, questo non succede nei polmoni che di solito sono risparmiati. Gli scienziati hanno svolto i test su colture cellulari dell’apparato respiratorio umano. È una prima conferma scientifica a quanto osservato in Sudafrica, dove la variante è stata individuata la prima volta e ha cominciato a diffondersi. I sintomi descritti appaiono lievi: mal di gola, congestione nasale, tosse secca e dolori muscolari. Cosa fare? Subito un tampone e isolarsi oltre che contattare il proprio medico. La perdita di gusto e olfatto è meno frequente. Altri due studi preliminari, condotti in Scozia e Inghilterra, mostrano che la nuova variante è associata a una minor ospedalizzazione dei pazienti (- 40-60%)".
C’è poi un altro dato: il tempo di incubazione. Nel caso di Delta era di 4/6 giorni, con Omicron si è ridotto a 3. In ogni caso non possiamo sottrarci a una riflessione: una piccola percentuale di pazienti gravi su un enorme numero di contagiati è rilevante. Se, per esempio, i positivi a Omicron con sintomi fossero un milione e di questi l’1% finisse in ospedale, staremmo parlando di 10 mila persone. E se fosse il 10% a richiedere il ricovero, la cifra aumenterebbe addirittura a 100 mila!
Gli studi su Omicron ci portano peraltro ad essere moderatamente ottimisti su diversi aspetti, ma serve ancora una grande attenzione da parte di tutti per non correre rischi.
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