giovedì 21 aprile 2022

Surgelati: un italiano su due ha aumentato gli acquisti ‘sottozero’ durante la pandemia

 

Cresce l’attenzione per il cibo del territorio, sano, biologico e sostenibile, ma soprattutto aumenta l’acquisto di surgelati e piatti pronti. La spesa degli italiani in epoca post-pandemia si adegua a stili di vita più casalinghi e al carovita guardando sempre più al ‘sottozzero’. Una ricerca condotta dall’Istituto italiano alimenti surgelati (IIAS) in collaborazione con la società di ricerca BVA-DOXA fotografa il recente boom del frozen food e pronostica che la tendenza si manterrà nel prossimo futuro.

Complici l’esigenza di ‘fare scorte’ acquisita durante i lockdown, ma anche la necessità di preparare più pasti a casa, la pandemia ha lasciato in eredità agli italiani l’abitudine di mettere nel carrello più prodotti surgelati. Come ci spiega Paolo Colombo, direttore di ricerca di BVA-Doxa e responsabile dell’indagine condotta per IIAS, “oggi il 98% degli italiani utilizza alimenti surgelati, il 61% dichiara di consumarli almeno due volte a settimana e il 54% ammette di averne aumentato l’acquisto negli ultimi due anni”.

Il trend è in linea con il successo che i cibi frozen hanno registrato fin dal loro arrivo sul mercato italiano negli anni Sessanta, al quale l’emergenza Covid non ha fatto altro che imprimere una nuova accelerazione, portando nel 2020 il consumo pro-capite stimato a 15 kg all’anno. “La tendenza riguarda tutte le classi d’età, le aree geografiche e le tipologie di famiglia, anche se il picco si registra tra gli under 35 e le famiglie con figli piccoli, più al sud che al nord Italia, che nel 70% dei casi consumano i prodotti sottozero con una frequenza media superiore a due volte a settimana” prosegue l’esperto.

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Recensione friggitrice ad aria Philips Avance Collection HD9642: perché comprarla

Friggere senza olio in modo sano è possibile? Con una friggitrice ad aria sì. Scopri in questa recensione tutto quello che devi sapere su come funziona una friggitrice ad aria calda e cosa puoi cucinare. 

C'è un trend sempre più in crescita, quello delle friggitrici ad aria calda che permettono di friggere senza olio in maniera salutare. Eppure, in rete circolano ancora un po' di scetticismo e di commenti riguardo alle friggitrici ad aria perché, insomma, ci sta che uno si domandi "Ma veramente posso friggere senza olio e avere delle buone patatine fritte?". Ebbene, ho deciso quindi di provarne una in prima persona nella mia cucina e mostrarti nella videorecensione qui sopra i risultati. Ho scelto la friggitrice ad aria calda Philips Avance Collection HD9642: vediamo, quindi, se nella recensione di questa friggitrice ad aria riusciamo a rispondere alla fatidica domanda: come funziona una friggitrice ad aria calda? Prima, però, vediamo insieme la scheda tecnica.
 

Friggitrice ad aria Philips Avance Collection HD9642 – Caratteristiche tecniche

Si tratta di una friggitrice ad aria calda con una potenza di 1425 W. Il vano interno ha una capacità di 0,8 Kg. Presenta quattro modalità di cottura preimpostate, di cui ti parlerò nel dettaglio nelle prossime righe, e tramite un selettore manuale puoi anche impostare manualmente temperatura e minuti di cottura.
Presenta la tecnologia TurboStar che permette di realizzare fritture più sane che permette di avere allo stesso tempo cibi croccanti fuori e teneri dentro.
L'avvio della cottura è istantaneo in quanto non necessita di preriscaldamento e, grazie alla presenza di un termostato interno, permette di mantenere la temperatura del vano per 30 minuti.

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Perché alcune persone sono immuni dal Covid?

C'è chi in due anni non ha contratto la malattia nonostante esposizioni e situazioni a rischio: come si spiega? Facciamo alcune ipotesi

Entriamo nel terzo anno di pandemia di Covid ma, a oggi, esistono alcuni soggetti che non hanno mai contratto la malattia nonostante esposizioni e situazioni a rischio: come si spiega la compresenza di infezioni multiple in alcuni soggetti e totale immunità in altri?

Non solo fortuna

Esistono soggetti che non solo non sono mai risultati positivi a un test (rapido o molecolare), ma non hanno nemmeno sviluppato anticorpi specifici contro il virus (a questo proposito ricordiamo che chi non ha mai contratto la Covid19 ma ha ricevuto il vaccino, ha degli anticorpi diversi rispetto a chi è guarito dall'infezione).

Possiamo formulare una serie di ipotesi per spiegare questo fenomeno...

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Coronavirus, ecco come Omicron buca immunità naturale e vaccino

Il caso della reinfezione a 20 giorni: interessata una giovane operatrice sanitaria spagnola. L’importanza della sorveglianza genomica sui virus

Due volte il Covid a distanza di soli 20 giorni l’una dall’altra e nonostante vaccino e booster: è successo a una giovane donna in Spagna, un’operatrice sanitaria che è stata infettata prima dalla variante Delta, poi da Omicron nel giro di poche settimane. Riportato in occasione del congresso della società europea di malattie infettive e microbiologia clinica, è il caso di doppia infezione più ravvicinata mai documentato.

I due diversi momenti

In base agli elementi resi noti dai curatori del congresso Eccmid - a Lisbona dal 23 al 26 aprile - durante il quale viene presentato il caso, la donna ha contratto il Covid due volte in tre settimane. La prima volta è risultata positiva il 20 dicembre 2021, a un test Pcr (il classico tampone molecolare) durante lo screening del personale sul posto di lavoro. Aveva ricevuto il richiamo vaccinale 12 giorni prima e non ha sviluppato alcun sintomo. Si è autoisolata per 10 giorni prima di tornare al lavoro. E il 10 gennaio 2022, appena 20 giorni dopo essere risultata positiva per la prima volta, ha sviluppato tosse, febbre, malessere generale. Ha eseguito un altro test Pcr. Anche questo era positivo.

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mercoledì 20 aprile 2022

Covid Italia, oggi 99.848 nuovi contagi e 205 morti, mascherine sui treni “necessarie” per il Ministro Giovannini: ultime news e bollettino

Le ultime notizie sul Covid in Italia e nel mondo gli aggiornamenti di oggi, mercoledì 20 aprile 2022. Nel bollettino di oggi si contano 99.848 nuovi contagi e 205 morti. In Veneto trovata una sotto-variante diversa da XE e XJ. Su mascherine al chiuso è scontro tra esperti e il Governo sta ripensando all'addio per il primo maggio, ministro Giovannini: "Su treni? Misure ancora necessarie". Per Bassetti l’obbligo di mascherina al chiuso è “fuori dal tempo e della scienza”. Mantovani: "In autunno quarta dose per tutti". Nel nostro Paese l'89,98% della popolazione over 12 ha completato il ciclo vaccinale con due dosi.

Secondo l’OMS i morti di Covid nel mondo sarebbero più del doppio: almeno 15 milioni. Negli Usa un giudice federale ha detto no all'obbligo alla mascherina sui mezzi pubblici, che decade. Da oggi in Spagna stop alla mascherina al chiuso. Altri 7 morti a Shanghai. Partygate, il premier inglese Johnson: "Mi scuso con tutto il cuore".

In Piemonte sono stabili, rispetto a ieri, i dati dei ricoverati Covid, ma l'aggiornamento quotidiano pubblicato dalla Regione registra un'impennata dei nuovi casi positivi, 5.279, con un tasso salito al 15,1%, sul totale dei 35.046 tamponi diagnostici processati, di cui 31.273 test antigenici. Undici i decessi Covid nelle ultime 24 ore. In terapia intensiva 23 pazienti, -1 rispetto a ieri, negli altri reparti 773 ricoverati, +2.

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Covid Italia, Pregliasco: "Oggi boom di contagi? Vengono al pettine nodi weekend"



Epatite acuta nei bimbi, nuovi casi registrati in Europa e Usa. Ancora ignote le cause

L'Ecdc segnala nuovi episodi in Spagna, Paesi Bassi, Irlanda, Danimarca e nello Stato dell'Alabama. Si cerca ancora di capire le possibili cause, dopo che l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito negli scorsi giorni ha registrato oltre 70 casi di epatite acuta tra i più piccoli. Per il momento sarebbe esclusa una connessione con il coronavirus. Locatelli a Sky TG24: "In Italia fortunatamente non c'è ancora questo tipo di allarme. Servono sistemi di monitoraggio epidemiologico efficienti"

Nuovi casi di epatite acuta sono stati riscontrati in alcuni bambini in Spagna, Paesi Bassi, Irlanda e Danimarca. A segnalarlo è l’Ecdc, Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie. Si cerca di capire le possibili cause dei numerosi episodi, dopo che l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito negli scorsi giorni aveva già registrato oltre 70 casi di epatite acuta tra i più piccoli. Alcuni di questi hanno dovuto sottoporsi a trapianto di fegato

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Guerra in Ucraina, il dramma degli anziani negli ospizi del Donbass

Il dramma degli anziani del Donbass. Dal 2014 senza un’abitazione a causa della guerra tra ucraini e separatisti, erano stati accolti dalle strutture sparse all’interno della regione. Ora però con l’intensificarsi dell’avanzata russa aspettano di essere trasferiti a Ovest.

Alcuni mostrano segni di demenza dovuti all’età. Altri sono bloccati a letto. I più fortunati devono fare i conti semplicemente con i normali acciacchi del tempo. È la storia degli anziani del Donbass, strappati alle case in cui vivevano, costretti in strutture di fortuna da quando la guerra imperversa nella regione. Un conflitto che nell’area era cominciato nel 2014, ma da febbraio, conseguenza dell’invasione russa, si è fatto di gran lunga più feroce. Nel villaggio di Chasiv Yar sono rimasti in trenta, aspettano di essere spostati nell’Ucraina occidentale, ma intanto i militari di Mosca stanno avanzando e ormai circondano la zona su tre lati. Le cronache parlano di centomila uomini pronti all’avanzata finale. Anche per questo la relativa calma dell’ultimo periodo preoccupa. «Ho visto cosa è successo a Debaltseve. Ho visto i corpi sulla strada e le auto crivellate», ha detto al Guardian Ievhen Tkachov, capo della casa di cura, proiettandosi già al futuro. «So che non ci saranno acqua, elettricità, riscaldamento e medici. Qui tra pochi giorni sarà una fossa comune. «Dobbiamo andare via ora».

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...