Il dramma degli anziani del Donbass. Dal 2014 senza un’abitazione a causa della guerra tra ucraini e separatisti, erano stati accolti dalle strutture sparse all’interno della regione. Ora però con l’intensificarsi dell’avanzata russa aspettano di essere trasferiti a Ovest.
Alcuni mostrano segni di demenza dovuti all’età. Altri sono bloccati a letto. I più fortunati devono fare i conti semplicemente con i normali acciacchi del tempo. È la storia degli anziani del Donbass, strappati alle case in cui vivevano, costretti in strutture di fortuna da quando la guerra imperversa nella regione. Un conflitto che nell’area era cominciato nel 2014, ma da febbraio, conseguenza dell’invasione russa, si è fatto di gran lunga più feroce. Nel villaggio di Chasiv Yar sono rimasti in trenta, aspettano di essere spostati nell’Ucraina occidentale, ma intanto i militari di Mosca stanno avanzando e ormai circondano la zona su tre lati. Le cronache parlano di centomila uomini pronti all’avanzata finale. Anche per questo la relativa calma dell’ultimo periodo preoccupa. «Ho visto cosa è successo a Debaltseve. Ho visto i corpi sulla strada e le auto crivellate», ha detto al Guardian Ievhen Tkachov, capo della casa di cura, proiettandosi già al futuro. «So che non ci saranno acqua, elettricità, riscaldamento e medici. Qui tra pochi giorni sarà una fossa comune. «Dobbiamo andare via ora».
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