Piccole e medie aziende alimentari lo stanno acquistando per sostituire quello di girasole. Ma presto anche i big potrebbero fare marcia indietro
La guerra in Ucraina ha sconvolto gli approvvigionamenti alimentari verso l’Europa. E il bisogno di sostituire l’olio di girasole potrebbe causare la ricomparsa sui mercati europei del famigerato olio di palma, da poco rimosso in buona parte delle produzioni alimentari dell'Ue e del Regno Unito dopo lunghe campagne degli ambientalisti.
Come ricorda Politico, Russia e Ucraina sono i due maggiori produttori di olio di girasole al mondo. Ma la guerra ha comportato un crollo verticale delle esportazioni, e l’industria alimentare sta correndo ai ripari. L’olio di girasole è usato in una vasta gamma di prodotti, dalla maionese ai biscotti, e l’Ue importa circa metà di quello ucraino.
Ma da quando l’invasione russa ha di fatto fermato l’industria alimentare del Paese ex-sovietico (imponendo anche un blocco navale sul Mar Nero), i prezzi sono schizzati alle stelle. La conseguenza è che diverse aziende alimentari europee stanno valutando di tornare ad utilizzare olio di palma e di soia per sostituire quello di girasole, con buona pace dei danni ambientali che la loro estrazione provoca nelle foreste tropicali.
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