venerdì 22 aprile 2022

Sospette reazioni avverse ai vaccini anti covid

Fonte


Praticamente su 135 milioni di vaccini lo 0,0098%

Da oggi i medici possono prescrivere la pillola anti Covid

L'antivirale Paxlovid ha un'efficacia fino al 90% nel proteggere dall'ospedalizzazione, ma va somministrato subito.

A partire da oggi anche i medici di medicina generale possono prescrivere il farmaco antivirale Paxlovid per il trattamento precoce della malattia da coronavirus. Così l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) in una nota pubblicata sul proprio sito. La decisione dell'Aifa è diventata esecutiva con la pubblicazione della determinazione Aifa nella Gazzetta ufficiale del 20 aprile. Con la ricetta del medico di medicina generale il paziente potrà ritirare il farmaco direttamente in farmacia, senza costi a carico del cittadino e senza aggravi per il Ssn.

"Paxlovid è indicato per il trattamento di pazienti adulti che non necessitano di ossigenoterapia supplementare e che sono ad elevato rischio di progressione a COVID-19 severa, come ad esempio i pazienti affetti da patologie oncologiche, malattie cardiovascolari, diabete mellito non compensato, broncopneumopatia cronica e obesità grave", ricorda l'Aifa. Il trattamento deve essere iniziato il più precocemente possibile, e comunque entro 5 giorni dall'insorgenza dei sintomi.

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giovedì 21 aprile 2022

Covid, oggi in Italia: oggi 75.020 nuovi casi e 166 morti, Gimbe: “No a stop mascherine al chiuso”: ultime notizie e bollettino

Le ultime notizie sul Covid in Italia e nel mondo gli aggiornamenti di oggi, giovedì 21 aprile 2022. Nel bollettino di oggi si contano 75.020 nuovi casi e 166 morti. Bassetti: "Basta con bollettino giornaliero in Italia". Su mascherine al chiuso è scontro tra esperti e il Governo sta ripensando all'addio per il primo maggio, Gimbe: "Virus circola troppo, no a stop mascherine al chiuso". Mantovani: "In autunno quarta dose per tutti".

Secondo l’OMS i morti di Covid nel mondo sarebbero più del doppio: almeno 15 milioni.

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Come mai la salmonella è finita nel cioccolato Kinder Ferrero? Ecco una possibile spiegazione del BfR tedesco

Ma cosa ci fa la salmonella nel cioccolato Kinder Ferrero? Dopo il ritiro da parte dell’azienda di Alba di una serie di prodotti a base di cioccolato in 77 Paesi nel mondo è lecito farsi questa domanda. Il quesito è stato esaminato dall’Istituto federale tedesco per la valutazione del rischio (BfR) che propone un approfondimento tutt’altro che scontato. Prima di esaminare il problema bisogna ricordare che dopo i Campylobacter, le Salmonelle sono i batteri più diffusi perché si trovano nella carne poco cotta o cruda, nelle uova, negli ovoprodotti non trattati termicamente e in diversi alimenti di origine vegetale. Anche alimenti grassi come il cioccolato possono però essere contaminati da Salmonella e causare infezioni intestinali. Questo succede perché le Salmonelle anche se poche, sono ben protette dai grassi e transitano con tranquillità nello stomaco dove c’è un ambiente fortemente acido. A questo punto raggiungono indenni l’intestino, dove sono in grado di causare infezioni.

I focolai nei prodotti a base di cioccolato sono pochi e vengono divulgati principalmente dai report pubblicati su riviste scientifiche. L’ultimo focolaio in Germania si è verificato nel 2001 ed è stato causato dalla Salmonella Oranienburg. La malattia, nota come salmonellosi, è spesso accompagnata da diarrea e dolore addominale, ma sono possibili anche febbre, nausea e vomito. I bambini nei loro primi anni di vita e le persone con sistema immunitario indebolito, ad esempio a causa della vecchiaia o di malattie, sono particolarmente a rischio. La Salmonella viene comunque rilevata molto raramente nel cioccolato. Le autorità degli Stati federali tedeschi hanno riferito che su circa 2.500 campioni di cioccolato esaminati dal 2012 al 2019 la Salmonella non è mai stata rilevata. 

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Il fatto alimentare

 

Surgelati: un italiano su due ha aumentato gli acquisti ‘sottozero’ durante la pandemia

 

Cresce l’attenzione per il cibo del territorio, sano, biologico e sostenibile, ma soprattutto aumenta l’acquisto di surgelati e piatti pronti. La spesa degli italiani in epoca post-pandemia si adegua a stili di vita più casalinghi e al carovita guardando sempre più al ‘sottozzero’. Una ricerca condotta dall’Istituto italiano alimenti surgelati (IIAS) in collaborazione con la società di ricerca BVA-DOXA fotografa il recente boom del frozen food e pronostica che la tendenza si manterrà nel prossimo futuro.

Complici l’esigenza di ‘fare scorte’ acquisita durante i lockdown, ma anche la necessità di preparare più pasti a casa, la pandemia ha lasciato in eredità agli italiani l’abitudine di mettere nel carrello più prodotti surgelati. Come ci spiega Paolo Colombo, direttore di ricerca di BVA-Doxa e responsabile dell’indagine condotta per IIAS, “oggi il 98% degli italiani utilizza alimenti surgelati, il 61% dichiara di consumarli almeno due volte a settimana e il 54% ammette di averne aumentato l’acquisto negli ultimi due anni”.

Il trend è in linea con il successo che i cibi frozen hanno registrato fin dal loro arrivo sul mercato italiano negli anni Sessanta, al quale l’emergenza Covid non ha fatto altro che imprimere una nuova accelerazione, portando nel 2020 il consumo pro-capite stimato a 15 kg all’anno. “La tendenza riguarda tutte le classi d’età, le aree geografiche e le tipologie di famiglia, anche se il picco si registra tra gli under 35 e le famiglie con figli piccoli, più al sud che al nord Italia, che nel 70% dei casi consumano i prodotti sottozero con una frequenza media superiore a due volte a settimana” prosegue l’esperto.

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Recensione friggitrice ad aria Philips Avance Collection HD9642: perché comprarla

Friggere senza olio in modo sano è possibile? Con una friggitrice ad aria sì. Scopri in questa recensione tutto quello che devi sapere su come funziona una friggitrice ad aria calda e cosa puoi cucinare. 

C'è un trend sempre più in crescita, quello delle friggitrici ad aria calda che permettono di friggere senza olio in maniera salutare. Eppure, in rete circolano ancora un po' di scetticismo e di commenti riguardo alle friggitrici ad aria perché, insomma, ci sta che uno si domandi "Ma veramente posso friggere senza olio e avere delle buone patatine fritte?". Ebbene, ho deciso quindi di provarne una in prima persona nella mia cucina e mostrarti nella videorecensione qui sopra i risultati. Ho scelto la friggitrice ad aria calda Philips Avance Collection HD9642: vediamo, quindi, se nella recensione di questa friggitrice ad aria riusciamo a rispondere alla fatidica domanda: come funziona una friggitrice ad aria calda? Prima, però, vediamo insieme la scheda tecnica.
 

Friggitrice ad aria Philips Avance Collection HD9642 – Caratteristiche tecniche

Si tratta di una friggitrice ad aria calda con una potenza di 1425 W. Il vano interno ha una capacità di 0,8 Kg. Presenta quattro modalità di cottura preimpostate, di cui ti parlerò nel dettaglio nelle prossime righe, e tramite un selettore manuale puoi anche impostare manualmente temperatura e minuti di cottura.
Presenta la tecnologia TurboStar che permette di realizzare fritture più sane che permette di avere allo stesso tempo cibi croccanti fuori e teneri dentro.
L'avvio della cottura è istantaneo in quanto non necessita di preriscaldamento e, grazie alla presenza di un termostato interno, permette di mantenere la temperatura del vano per 30 minuti.

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Perché alcune persone sono immuni dal Covid?

C'è chi in due anni non ha contratto la malattia nonostante esposizioni e situazioni a rischio: come si spiega? Facciamo alcune ipotesi

Entriamo nel terzo anno di pandemia di Covid ma, a oggi, esistono alcuni soggetti che non hanno mai contratto la malattia nonostante esposizioni e situazioni a rischio: come si spiega la compresenza di infezioni multiple in alcuni soggetti e totale immunità in altri?

Non solo fortuna

Esistono soggetti che non solo non sono mai risultati positivi a un test (rapido o molecolare), ma non hanno nemmeno sviluppato anticorpi specifici contro il virus (a questo proposito ricordiamo che chi non ha mai contratto la Covid19 ma ha ricevuto il vaccino, ha degli anticorpi diversi rispetto a chi è guarito dall'infezione).

Possiamo formulare una serie di ipotesi per spiegare questo fenomeno...

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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...