Lo scorso mese di aprile, l’Agenzia federale per la sicurezza della catena alimentare Belga (Afsca) ha deciso la chiusura dello stabilimento Ferrero di Arlon, dopo avere riscontrato una contaminazione da salmonella su diversi prodotti a base di cioccolato. Secondo le più recenti stime in Europa sarebbero oltre 300 le persone (prevalentemente bambini) colpite da salmonellosi in seguito al consumo di snack al cioccolato firmati dalla multinazionale italiana. L’azienda in seguito a questo provvedimento ha ritirato in tutti i Paesi i prodotti sospettati di essere contaminati. Nicolas Neykov amministratore delegato di Ferrero France, intervistato pochi giorni fa da Le Parisien, ha risposto per la prima volta a diverse domande su questo caso che ha colpito molto l’opinione pubblica francese.
Nicolas Neykov ha detto di essere “profondamente dispiaciuto… Le famiglie che hanno subito danni saranno risarcite anche finanziariamente. Ovviamente non sto parlando di buoni, ma di risarcimento dei danni, che valuteremo individualmente, famiglia per famiglia, a seconda della durata del ricovero in ospedale… Attualmente siamo in contatto con dozzine di famiglie”. Dall’intervista è emerso che Ferrero ha ricevuto più di 150mila richieste di risarcimento e ciò ha comportato una spesa di circa 2 milioni di euro. L’amministratore delegato ha precisato di avere perso il 40% del fatturato a Pasqua, e che l’impatto finanziario complessivo per la società sarà di alcune decine di milioni di euro, visto che sono stati ritirati prodotti per un totale di 3mila tonnellate.
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