venerdì 3 giugno 2022

Covid, le notizie. Bollettino: 9.429 casi e 40 morti. Tasso di positività 13,3%.

Aumentano i ricoveri ordinari (+55), stabili le intensive (-1). Iss: Rt scende da 0,86 a 0,82 e incidenza da 261 a 207. . Diciannove Regioni sono classificate a rischio basso ma due Regioni sono equiparate a rischio moderato. Negli Usa le vaccinazioni anti-Covid per i bambini sotto i 5 anni potranno prendere il via già dal 21 giugno, se nelle prossime settimane arriverà il via libera delle autorità federali

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giovedì 2 giugno 2022

Un uovo al giorno per la salute del cuore: gli interessanti risultati di uno studio internazionale

La responsabilità delle uova nell’insorgenza delle malattie cardiovascolari è stata da tempo più che ridimensionata: se il consumo non è eccessivo, gli effetti non sono negativi ma, al contrario, possono essere di segno positivo, per quanto riguarda la salute dei vasi sanguigni e del cuore. Le uova contengono infatti numerosi nutrienti preziosi, che possono aiutare e tenere sotto controllo l’equilibrio dei grassi nel sangue. La considerazione è cambiata nel tempo, via via che si accumulavano evidenze favorevoli, ma ha avuto una svolta decisiva nel 2018, quando uno studio cinese, pubblicato su Heart e condotto su mezzo milione di persone, ha dimostrato che chi mangiava circa un uovo al giorno aveva un rischio di sviluppare una malattia cardiovascolare inferiore in media del 10% rispetto a chi non ne mangiava se non saltuariamente, un rischio di morte per queste patologie inferiore del 18% e di ictus emorragico quasi del 30%.

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L’olio di girasole scarseggia, ma la sostituzione con altri oli rischia di farci fare qualche passo indietro

 

I contraccolpi della guerra in Ucraina sui beni alimentari sono diversi e importanti. Abbiamo già parlato della ‘crisi del grano‘, che rischia di colpire soprattutto i paesi a basso reddito al di fuori dell’Ue. Meno evidente, ma comunque significativo, è il problema che riguarda l’olio di girasole, di cui Ucraina e Russia sono i principali produttori mondiali (60%). La questione investe decisamente l’Italia, anche perché negli ultimi sette anni i consumi di olio di girasole sono cresciuti e in nostro import di prodotto grezzo dall’Ucraina è aumentato, passando dal 54% al 63%. Gli usi di questo prodotto sono disparati, dall’industria biochimica ed energetica ai mangimi, dalla produzione di conserve e dolci alla ristorazione fuori casa. Uno spazio rilevante lo occupano anche i prodotti da forno. Particolarmente in quest’ambito, il claim ‘senza olio di palma’ sulle confezioni è molto diffuso e questo grasso economico, un tempo molto apprezzato dall’industria per le sue caratteristiche ‘tecniche’ e il prezzo conveniente, è stato in molti casi sostituito proprio con l’olio di girasole, che vanta un minor contenuto di grassi saturi e un minor impatto sull’ambiente. Che cosa dobbiamo quindi aspettarci ora, con una guerra che sta devastando il territorio del primo produttore mondiale? Dobbiamo immaginare un ritorno all’uso massiccio dell’olio di palma anche nell’industria alimentare?

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mercoledì 1 giugno 2022

“Rischio elevato di aumento dei casi di vaiolo delle scimmie in estate”: l’allarme dell’OMS Europa

Hans Kluge, direttore dell’Oms per la regione europea, lancia l’allarme vaiolo delle scimmie: “Europa epicentro dell’epidemia. Rischio aumento dei casi in estate con la fine delle restrizioni ai viaggi e agli eventi internazionali”.

La trasmissione "rapida e amplificata" del vaiolo delle scimmie "si è verificata nel contesto della recente revoca delle restrizioni pandemiche ai viaggi e agli eventi internazionali. Per cui il potenziale di una ulteriore trasmissione in Europa e altrove durante l'estate è elevato". È questo uno dei passaggi chiave della dichiarazione di Hans Kluge, direttore dell'OMS per la regione europea a proposito dei casi di monkeypox che si stanno registrando in tutto il Vecchio Continente.

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Morbillo, aumentano i casi nel mondo. Ma i pediatri italiani rassicurano: “Al momento nessuna allerta”

L’intervista di Fanpage.it al dottor Rocco Russo, coordinatore vaccinazioni della Società Italiana di Pediatria (Sip), che ha spiegato perché al momento nel nostro Paese non si può parlare di allerta morbillo dopo i dati di Unicef e Oms: “Ecco perché ora possiamo stare tranquilli”.

Nel mondo i casi di morbillo sono aumentati dell'80% nei primi due mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021. È quanto è emerso la scorsa settimana dopo che l'Unicef ha pubblicato un rapporto i cui numeri si associano all'allarme lanciato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità: 23 milioni di bambini hanno saltato l'appuntamento vaccinale nel 2020, quasi 4 milioni in più rispetto all'anno precedente. E in Italia? Fanpage.it lo ha chiesto al dottor Rocco Russo, coordinatore vaccinazioni della Società Italiana di Pediatria (Sip), che ha spiegato perché al momento nel nostro Paese non si può parlare di allerta morbillo.

Dott. Russo, cosa ci dicono i numeri di Oms e Unicef sul morbillo? 

"Il discorso è questo: noi abbiamo avuto zero casi di morbillo nel periodo tra marzo e novembre del 2020. Ciò significa che dopo che è iniziata la pandemia non sono stati segnalati più casi. Teniamo presente che già a gennaio e febbraio del 2020 avevamo 52 e 42 casi rispettivamente, a marzo sono calati a nove e da aprile fino a dicembre abbiamo avuto zero casi. Questa però non è una grande vittoria, ma una mezza sconfitta, perché in questo modo abbiamo accumulato nel tempo soggetti suscettibili che non è che si sono protetti con il vaccino ma hanno evitato il contatto con il virus perché il sistema di distanziamento, unito all'uso della mascherina e all'isolamento per evitare la diffusione del Covid, hanno impedito il contatto con il virus e quindi il contagio".

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Ferrero si scusa per lo scandalo della Salmonella nei Kinder che ha coinvolto quasi 300 bambini

 

Lo scorso mese di aprile, l’Agenzia federale per la sicurezza della catena alimentare Belga (Afsca) ha deciso la chiusura dello stabilimento Ferrero di Arlon, dopo avere riscontrato una contaminazione da salmonella su diversi prodotti a base di cioccolato. Secondo le più recenti stime in Europa sarebbero oltre 300 le persone (prevalentemente bambini) colpite da salmonellosi in seguito al consumo di snack al cioccolato firmati dalla multinazionale italiana. L’azienda in seguito a questo provvedimento ha ritirato in  tutti i Paesi i prodotti sospettati di essere contaminati. Nicolas Neykov amministratore delegato di Ferrero France, intervistato pochi giorni fa da Le Parisien, ha risposto per la prima volta a diverse domande su questo caso che ha colpito molto l’opinione pubblica francese.

Nicolas Neykov ha detto di essere “profondamente dispiaciuto… Le famiglie che hanno subito danni saranno risarcite anche finanziariamente. Ovviamente non sto parlando di buoni, ma di risarcimento dei danni, che valuteremo individualmente, famiglia per famiglia, a seconda della durata del ricovero in ospedale… Attualmente siamo in contatto con dozzine di famiglie”. Dall’intervista è emerso che Ferrero ha ricevuto più di 150mila richieste di risarcimento e ciò ha comportato una spesa di circa 2 milioni di euro. L’amministratore delegato ha precisato di avere perso il 40% del  fatturato a Pasqua, e che l’impatto finanziario complessivo per la società sarà di alcune decine di milioni di euro, visto che sono stati ritirati prodotti per un totale di 3mila tonnellate.

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martedì 31 maggio 2022

Vaiolo delle scimmie, sequenziato il genoma completo al policlinico San Matteo di Pavia

Primo sequenziamento in Italia effettuato dal team di virologi guidati dal professor Fausto Baldanti. Il virus appartiene al ceppo dell'Africa occidentale



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Frutta secca amica della vista: uno studio svela quale protegge gli occhi

Tra i benefici della frutta secca c'è anche quello di proteggere la retina. I risultati di uno studio. Frutta secca che passione. Da qua...