giovedì 5 gennaio 2012

Le 15 differenze tra uomo e donna

Uno studio italiano uscito su "Public Library of Sciences" mostra che lo scarto fra i sessi esiste. Condotto su un campione di 10 mila persone ne descrive le caratteristiche della personalità. La maggiore discrepanza riguarda sensibilità, calore e apprensione di ELENA DUSI

 


DAI TEMPI di Darwin, il dibattito non si è mai sopito. Uomini e donne sono sottoposti a pressioni evolutive diverse e a separare i due sessi c'è un solco profondo, sosteneva il naturalista. Tesi smussata in tempi recenti. Nel tentativo di raggiungere posizioni politically correct, infatti, negli ultimi anni ci si è dati da fare per sfumare le differenze e declassare al rango di boutade la tesi secondo cui le donne vengono da Venere e gli uomini da Marte.

A riportare i due pianeti alla giusta distanza ci pensa ora uno studio italiano. Marco Del Giudice, psicologo dell'università di Torino, scrive sulla rivista Public Library of Sciences che lo scarto fra i due sessi esiste, eccome. "L'idea che ci siano solo piccole differenze di personalità fra uomini e donne va ripensata perché è basata su metodi inadeguati".

La ricerca è stata condotta da Del Giudice con due colleghi della Manchester Business School su un campione di 10mila americani su 15 diversi tratti della personalità. La discrepanza maggiore riguarda la sensibilità, tradizionale dominio femminile. Le donne registrano valori molto alti anche per quanto riguarda il calore e l'apprensione, mentre gli uomini si distinguono per equilibrio emotivo, coscienziosità e tendenza alla dominanza. Perfezionismo, vitalità e tendenza all'astrazione vedono invece la quasi totale parità fra i sessi. "I maschi - spiega Del Giudice - si descrivono come più stabili emotivamente, più dominanti, più legati alle regole e meno fiduciosi, mentre le femmine si vedono come più calde emotivamente, meno sicure di sé e più sensibili".


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domenica 1 gennaio 2012

Dieta depurativa

Per chi desidera disintossicare l'organismo dopo un periodo di eccessi ed a chi ha bisogno di purificare la pelle

 

La vita disordinata, con ritmi frenetici e mai uguali, dettati dai numerosi impegni giornalieri, impedisce di ascoltare i bisogni del corpo e spesso fa compiere scelte alimentari sbagliate. Gli errori nutrizionali, ripetuti nel tempo, possono danneggiare l'organismo e predisporlo a carenze nutritive e anche malattie più o meno serie. Per questo, soprattutto dopo un periodo di eccessi, può essere utile seguire una dieta depurativa, che disintossichi a fondo l'organismo, riattivi le funzioni vitali, prevenga l'invecchiamento.

CALORIE: circa 1400
QUANTO SI PERDE: 3 kg
DURATA: 4 settimane
A CHI È ADATTA: a chi desidera disintossicare l'organismo dopo un periodo di eccessi ed a chi ha bisogno di purificare la pelle

Per depurare l'organismo bisogna limitare i grassi, soprattutto di origine animale; frazionare i pasti (3 principali più 2 spuntini) e consumare abbondanti porzioni di frutta e verdura. Quello proposto è un menù di circa 1.400 calorie che,seguito per un mese intero, permette di perdere circa 3 chili. Ogni giorno sono presenti tisane, latte, yogurt e abbondanti razioni di frutta e verdura che contengono elementi preziosi per disintossicare gli organi interni. Aceto e succo di limone possono essere usati a piacere. Sono concessi 2 cucchiai e mezzo di olio extravergine d'oliva al giorno. Se in una ricetta è specificata la quantità di olio da utilizzare, questa deve essere sottratta ai 2 cucchiai e mezzo previsti quotidianamente. A colazione il pane integrale può essere sostituito con 30g di biscotti secchi. L'acqua può essere bevuta sia a pasto sia fuori pasto. I 2 litri al giorno raccomandati si possono raggiungere anche consumando infusi e tisane.

venerdì 30 dicembre 2011

Pessimismo? Si cura con l'ottimismo


Una ricerca scientifica effettuata dall’University of Michigan ha scoperto che l’essere pessimisti, il vedere tutto nero, dipende dalla presenza di una molecola nel cervello: chi ha un livello più basso di un certo neuropeptide Y è più negativo, ha un approccio negativo verso le situazioni di stress e le difficoltà ed è più incline a deprimersi, quindi una reazione biologica che in futuro si potrà modificare? Aumentando il livello della molecola otterremo un mondo di ottimisti? Mah…se pessimista si nasce …ottimista si diventa! Per ora può bastare una speranza, un consiglio, un'amico!  
 

martedì 27 dicembre 2011

Mangiare un terzo in meno mantiene giovane il cervello

Trovata molecola anti-invecchiamento. Si attiva con poche calorie

MILANO - Troppe calorie nel menu quotidiano “invecchiano” anche il cervello. Insomma, studio dopo studio la scienza conferma che il segreto di lunga vita in buona salute è proprio nello stile di vita a tavola. Ed è stata scoperta addirittura una molecola che protegge i neuroni dall’invecchiamento. Una molecola attivata proprio se si mangia meno. Quanto meno? Oggi si può dire: un 30 per cento delle calorie vanno lasciate nel piatto. Quasi un terzo di quelle consigliate come normali in base al tipo di attività che si svolge. In altre parole, chi deve assumere 2.000 calorie le riduce a 1.400. E questo è già stato individuato da studi precedenti (pubblicati su Science e Nature): quelli che hanno collegato la longevità cellulare a una dieta ipocalorica. 

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lunedì 26 dicembre 2011

Calcolo attivita' fisica nuova 'arma' anti-abbuffata

ROMA - A quanti chilometri di jogging equivale una corposa fetta di pandoro? O quante vasche in piscina servono per bruciare un piatto di pasta al forno? Ora saperlo e' la nuova 'arma' anti-abbuffata a Natale ma anche per il resto dell'anno.

E' l'idea di Sara Bleich, della prestigiosa Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora, che in uno studio su teenager ha dimostrato che un ottimo deterrente anti-abbuffata e' quello non gia' di dire quante calorie contiene un cibo, informazione di per se' poco convincente, ma scrivere nero su bianco quale attivita' fisica bisogna fare per smaltire le calorie date da un certo alimento.

Per esempio una bibita equivale per un quindicenne a 50 minuti di jogging, 73 minuti di bici o due ore di camminata, per un adulto lo sforzo aumenta.

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sabato 24 dicembre 2011

Chi beve birra campa cent’anni

Dal cuore al diabete: ecco perché bere birra (specie se di qualità) fa bene

Lo diceva un vecchio spot, lo confermano i ricercatori di mezzo mondo: bere birra fa bene alla salute, forse non in misura tale da assicurare cent’anni di longevità, ma comunque quanto basta per dare al nostro corpo alcuni principi nutritivi fondamentali.
Oltre a contenere molta acqua, infatti, la birra è ipocalorica, e contiene vitamina B. Secondo studi recenti, inoltre, la birra è un’importante fonte di elementi antiossidanti, contenuti perlopiù nel malto, nell’orzo e nel luppolo. Grazie a questa prerogativa, la birra sarebbe così in grado di proteggere le pareti delle nostre arterie dall’insorgere delle lesioni arteriosclerotiche, giovando in ultima analisi a tutto il sistema cardio-circolatorio, cuore compreso. Da studi compiuti in laboratorio, pare che esistano differenze nel contenuto di antiossidanti a seconda del colore della birra: le birre scure contengono più antiossidanti delle birre chiare, ma queste ultime vengono assimilate meglio delle scure nei modelli animali.

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venerdì 23 dicembre 2011

Fiori di Bach, come agiscono

Fiori









Il fiore rappresenta la parte più immateriale della pianta a differenza del fusto e delle radici direttamente collegate alla terra e alla densità fisica.
I fiori infatti agiscono sui nostri corpi sottili, sulla nostra energia e in definitiva su tutto quel complesso apparato di meridiani, chakra e punti di agopuntura che le culture di tutti i tempi ci hanno descritto.
E' ormai noto che la malattia prima di manifestarsi a livello fisico compare come squilibrio energetico generalmente associato a sintomi psichici.
La malattia secondo Bach nasce da una separazione della nostra mente dall'Anima di cui essa si rifiuta di seguire le direttive.
Allontanandoci dalla luce dell'Anima ci impantaniamo in stati mentali ed emotivi negativi;

Bach ne individua sette:
  1. paura
  2. incertezza
  3. insufficienza di interesse per il presente
  4. solitudine
  5. ipersensibilità alle influenze e alle idee esterne
  6. scoraggiamento e disperazione
  7. preoccupazione eccessiva per il benessere degli altri 



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