La violenza sulle donne oggi, è un argomento ridondante e dolorosamente presente, tra cronache giornalistiche e tv.
Lo stalker, detto “molestatore assillante”, è un uomo che vive un disagio
psichico di cui spesso non è consapevole e che non sa gestire ed è la
figura maschile più frequentemente correlata con il femminicidio.
Vediamo insieme di cosa si tratta.
E’ complesso e dalla difficile diagnosi clinica stabilire cosa si
intenda per stalker: se trattasi di un uomo disturbato, con
problematiche psichiche o psichiatriche, aggressivo, soltanto
minaccioso, se i suoi comportamenti si trasformeranno poi in azioni, se
ha perso aderenza con la realtà, se è così solo durante una particolare
fase della sua vita, o soltanto con una donna e non con altre, per
sempre, saltuariamente, se si tratta di una dipendenza affettiva, di un
mal d’amore, ecc, ecc..
Dal punto di vista psicologico, lo stalker attua dei comportamenti molto simili a quelli messi in atto da chi soffre di dipendenza affettiva;
è infatti intrusivo ed insistente, non regge la distanza, il rifiuto,
necessita di “dosi di presenza” dell’altro sempre maggiori, nega la
realtà perché troppo dolorosa e nega la mancanza d’amore.
Lo stalker, desidera ad ogni costo avere un contatto con quella che viene designata come la sua “vittima”, generalmente trattasi di conoscenti o di ex fidanzate, con le quali ha intrattenuto una relazione sentimentale, anche breve, spesso mal conclusasi.
Solitamente la vittima è donna, è appunto una ex
amante, fidanzata o comunque protagonista della sua vita fantasmatica,
donna che è stata oggetto di “fantasie amorose”, ricambiate o presunte e
che ha poi espresso il desiderio di interrompere la relazione, perché giunta al termine o nociva.
A
volte, raramente però, lo stalker può essere anche un estraneo, un
conoscente, un vicino di casa, mosso da un forte investimento affettivo
(sentimenti di odio o amore).
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lunedì 2 giugno 2014
sabato 31 maggio 2014
I rimedi naturali contro le cicatrici e la crema da preparare in casa per eliminare i segni
Tutti i consigli per prendersi cura delle ferite e delle cicatrici in maniera del tutto naturale e la ricetta per preparare in casa una crema per eliminare gli antiestetici segni.
QUALI SONO I RIMEDI NATURALI CONTRO LE CICATRICI – Ecco quindi alcuni consigli utili per prendersi cura delle ferite, accelerare il processo di cicatrizzazione e levigare i segni in maniera del tutto naturale.
COME CURARE LE CICATRICI CON GLI OLI ESSENZIALI - Tra tutti i rimedi naturali per la cura delle cicatrici, l’olio di mosqueta è senza dubbio uno dei più efficaci. È ricco di vitamina E e potete acquistarlo in erboristeria. Per favorire la rigenerazione cellulare basta applicarne qualche goccia sulle ferite massaggiando con delicatezza;
- L’olio essenziale di lavanda ha invece un effetto calmante e disinfettante. Meglio ancora se diluito in un olio vegetale di base come quello di mandorle dolci. È sufficiente applicarne una piccola quantità sulle cicatrici per favorirne la scomparsa;
- L’olio di germe di grano è invece ricco di vitamina E, fondamentale per favorire i processi di rigenerazione cellulare. Può essere acquistato in erboristeria o nei negozi in cui si vendono prodotti naturali: l’importante è che sia biologico e senza conservanti. In alternativa potete fare una buona scorta di vitamina E attraverso l’alimentazione. La trovate soprattutto in germe di grano, mandorle dolci, olio extravergine d’oliva, noci e avocado.
OCCORRENTE:
- Cera d’api biologica
- Olio di germe di grano
- Propoli in soluzione idroalcolica
- Alcuni vasetti di vetro
- Olio d’oliva
- Olio essenziale di miele o lavanda
venerdì 30 maggio 2014
Lancet: "Il 30% della popolazione mondiale è obesa, anche nei paesi emergenti"
Il problema coinvolge 2 miliardi di persone. Una realtà che si aggrava
dove c'è crisi economica e con la diffusione del junk food. Dati
preoccupanti riguardano i bambini e gli adolescenti
Limitata inizialmente ai paesi industrializzati, la condizione di obesità riguarda ormai anche e soprattutto i paesi emergenti. Secondo un ultimo studio (Global burden of disease) pubblicato sulla rivista medica britannica The Lancet l'obesità tocca ben 2,1 miliardi di persone, vale a dire il 30% della popolazione mondiale, di cui il 62% nei paesi in via di sviluppo.
"L'obesità è un problema che tocca tutto il mondo, indipendentemente dall'età, dal luogo o dal reddito", ha detto Christopher Murray, direttore dell'Istituto di controllo sulla salute dell'università di Washington, che ha condotto la ricerca su 188 paesi. Murray ha aggiunto che c'è un forte legame tra il reddito e l'obesità: nei Paesi in via di sviluppo, quando le persone diventano più ricche tendono a ingrassare. In molti Paesi ricchi invece, come gli Stati Uniti e il Regno Unito, il trend è invertito, anche se di poco. Gli scienziati hanno verificato inoltre che quando aumenta l'obesità si riscontrano picchi di diabete, e che crescono anche i tassi di tumori legati al peso, come il cancro del pancreas.
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Limitata inizialmente ai paesi industrializzati, la condizione di obesità riguarda ormai anche e soprattutto i paesi emergenti. Secondo un ultimo studio (Global burden of disease) pubblicato sulla rivista medica britannica The Lancet l'obesità tocca ben 2,1 miliardi di persone, vale a dire il 30% della popolazione mondiale, di cui il 62% nei paesi in via di sviluppo.
"L'obesità è un problema che tocca tutto il mondo, indipendentemente dall'età, dal luogo o dal reddito", ha detto Christopher Murray, direttore dell'Istituto di controllo sulla salute dell'università di Washington, che ha condotto la ricerca su 188 paesi. Murray ha aggiunto che c'è un forte legame tra il reddito e l'obesità: nei Paesi in via di sviluppo, quando le persone diventano più ricche tendono a ingrassare. In molti Paesi ricchi invece, come gli Stati Uniti e il Regno Unito, il trend è invertito, anche se di poco. Gli scienziati hanno verificato inoltre che quando aumenta l'obesità si riscontrano picchi di diabete, e che crescono anche i tassi di tumori legati al peso, come il cancro del pancreas.
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giovedì 29 maggio 2014
Prova costume: superala con i cibi brucia-grassi
La prova costume
è alle porte. Per chi negli ultimi mesi non è riuscita a metter piede
in palestra, o a rinunciare agli stravizi alimentari, il solo pensiero
di dover tirare fuori tra qualche settimana bikini e shorts può
scatenare vere e proprie crisi di panico. Ma tranquille, il dado non è
ancora tratto, ossia c’è ancora modo per correre ai ripari.
Un’alimentazione
sana e povera di grassi, unita ad una regolare attività fisica,
rappresenta il binomio vincente per conquistare una perfetta forma
fisica. Quando il tempo è poco per perdere peso è però necessario
aiutarsi prediligendo i cosiddetti cibi brucia-grassi,
ovvero degli alimenti che velocizzano il metabolismo e ci fanno
raggiungere in fretta il senso di sazietà, senza farci eccedere con le
calorie. Non ci rimane che scoprire quali sono questi alimenti
brucia-grassi. Le verdure crude e l’insalata sono allo stesso modo
salutari, privi di grassi, a ridottissimo apporto calorico, e ci aiutano a farci sentire subito sazi.
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Wikipedia contiene errori nel 90% delle voci che parlano di salute
Esperti Usa, affidarsi al proprio medico no all' enciclopedia
Il 90% delle voci di Wikipedia riguardanti temi di salute contiene
errori, imprecisioni che inevitabilmente sono prese per buone dai
lettori dell'enciclopedia online in cerca di consigli sulla propria
salute.
E' il dato emerso da studio Usa pubblicato sul Journal
of the American Osteopathic Association e riportato online su BBC
Health. L'enciclopedia 'di tutti' è un grosso successo della rete:
contiene 30 milioni di voci in 285 lingue, e gli esperti calcolano che
fino al 70% dei medici e degli studenti di medicina la utilizzino.
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mercoledì 28 maggio 2014
La dieta vegetariana può ridurre il rischio di malattie cardiache del 10 per cento
Un tipo di dieta come quella vegana, che escluda anche le proteine
animali, secondo uno studio sarebbe in grado di ridurre il rischio di
sviluppare malattie cardiovascolari: è la cosiddetta dieta Eco-Atkins,
già trovata essere utile per perdere peso
Della cosiddetta dieta “Eco-Atkins” se n’era già occupato tempo fa uno studio pubblicato su Archives of Internal Medicine, una rivista del gruppo Journal of American Medical Association (JAMA). In questo studio, condotto dal dott. David Jenkins del St. Michael’s Hospital di Toronto, si era trovato che una dieta vegana a basso contenuto di carboidrati era efficace nel promuovere la perdita di peso. Ora, nel nuovo studio, sempre condotto da Jenkins e colleghi – e pubblicato sul BMJ – si è scoperto che questa stessa dieta può anche ridurre il rischio di malattie cardiache del 10% in dieci anni.
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La dieta vegana pare possa ridurre
del 10 per cento il rischio di malattie cardiovascolari. Foto:
©photoxpress.com/Piotr Przeszlo
lm&sdp
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martedì 27 maggio 2014
Giornata Mondiale della Sclerosi Multipla: molto si è fatto, molto possiamo fare
Si celebra domani, 28 maggio, la Giornata Mondiale della Sclerosi
Multipla (SM), in questa occasione, la Società Italiana di Neurologia
(SIN) sottolinea i risultati della ricerca scientifica e i passi avanti
compiuti nella cura. Molte le iniziative, tra cui “Ospedali a Porte
Aperte” e i braccialetti di PAM e Panorama per il sostegno di AISM
Domani, 28 maggio 2014, si celebra la Giornata Mondiale della
Sclerosi Multipla (SM). Per l’occasione, la Società Italiana di
Neurologia (SIN) ci tiene a sottolineare gli importanti progressi terapeutici raggiunti
negli ultimi anni dalla ricerca scientifica, che permettono oggi
trattamenti personalizzati per i pazienti affetti da SM.
A soffrirne sono molte persone: a oggi, si stima che la SM colpisca circa 2,5 milioni di persone al mondo, di cui 600.000 in Europa e circa 70.000 soltanto in Italia.
La Sclerosi multipla è una malattia infiammatoria del sistema nervoso centrale. In genere, insorge tra i 20 e 40 anni, con una frequenza due volte superiore nelle donne. Si caratterizza per essere una patologia neurodegenerativa, cronica e spesso progressiva. A esserne colpito è sistema nervoso centrale, a cui causa tutta una serie di lesioni. Quanto alle cause determinanti, purtroppo non sono ancora state comprese del tutto. Nonostante ciò, gli esperti concordano sul fatto che sia una patologia di carattere autoimmune i cui fattori di rischio sono legati a fattori genetici, ambientali e al genere sessuale di appartenenza.
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lm&sdp
A soffrirne sono molte persone: a oggi, si stima che la SM colpisca circa 2,5 milioni di persone al mondo, di cui 600.000 in Europa e circa 70.000 soltanto in Italia.
La Sclerosi multipla è una malattia infiammatoria del sistema nervoso centrale. In genere, insorge tra i 20 e 40 anni, con una frequenza due volte superiore nelle donne. Si caratterizza per essere una patologia neurodegenerativa, cronica e spesso progressiva. A esserne colpito è sistema nervoso centrale, a cui causa tutta una serie di lesioni. Quanto alle cause determinanti, purtroppo non sono ancora state comprese del tutto. Nonostante ciò, gli esperti concordano sul fatto che sia una patologia di carattere autoimmune i cui fattori di rischio sono legati a fattori genetici, ambientali e al genere sessuale di appartenenza.
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lunedì 26 maggio 2014
Combatti la cellulite con gli sport acquatici
Qual è lo sport acquatico più adatto per combattere i cuscinetti
adiposi? Ne parliamo con Paola Gerali, figura di spicco del mondo
dell’acquafitness italiano, che ci illustra le diverse discipline e ci
anticipa le novità in arrivo a Rimini Wellness
Con i campionati d'Europa a Berlino e i Masters a Montreal nel mese di agosto, il nuoto è uno degli sport protagonisti del 2014. Proprio in questo periodo dell’anno, poi, molti si iscrivono in piscina per recuperare la forma fisica e combattere la cellulite. Ma qual è lo sport acquatico più adatto per combattere i cuscinetti adiposi? Il nuoto libero va bene? E a parte l’acquagym, ci sono altre attività? Ce lo spiega Paola Gerali, una delle figure di spicco del mondo dell’acquafitness italiano e vice-presidente dell’associazione Acquatime, che ci anticipa anche alcune delle nuove discipline acquatiche che saranno presentate nella prossima edizione di Rimini Wellness (30 maggio-2 giugno 2014).
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Con i campionati d'Europa a Berlino e i Masters a Montreal nel mese di agosto, il nuoto è uno degli sport protagonisti del 2014. Proprio in questo periodo dell’anno, poi, molti si iscrivono in piscina per recuperare la forma fisica e combattere la cellulite. Ma qual è lo sport acquatico più adatto per combattere i cuscinetti adiposi? Il nuoto libero va bene? E a parte l’acquagym, ci sono altre attività? Ce lo spiega Paola Gerali, una delle figure di spicco del mondo dell’acquafitness italiano e vice-presidente dell’associazione Acquatime, che ci anticipa anche alcune delle nuove discipline acquatiche che saranno presentate nella prossima edizione di Rimini Wellness (30 maggio-2 giugno 2014).
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domenica 25 maggio 2014
Il vero e il falso su cellulite, non scompare ma si trasforma
Al meeting per farmacisti di Cosmetica Italia
La cellulite non va mai via, neanche quando gli ormoni estrogeni, ritenuti i principali responsabili della ritenzione idrica femminile, calano la loro attività per l'arrivo della menopausa. Piuttosto si trasforma e può farsi sentire provocando dolore al tatto, se non è stata ridotta negli anni precedenti. Trattamenti estetici, massaggi, creme 'adipocinetiche' e al sale, oltre allo sport fra le strategie più efficaci per tenerla a bada. Del 'vero e il falso' sulla pelle a buccia di arancia ne hanno discusso ricercatori e farmacisti in occasione del meeting dedicato ai più comuni disturbi estetici del corpo, organizzato dal Gruppo Cosmetici in farmacia di Cosmetica Italia, associazione nazionale delle imprese cosmetiche e svolto in occasione del Cosmofarma, fiera del mondo delle farmacie in corso alla fiera di Bologna. Ha spiegato Leonardo Celleno, dermatologo dell'Università Cattolica e responsabile dermatologia al Complesso integrato Columbus: "Invecchiando i tessuti non ricevono più l'apporto degli ormoni estrogeni e tendono a indurirsi e quella che in gioventù era una cellulite morbida diventa un pannicolo più duro, il difetto si consolida virando verso la patologia fibrotica che può anche spesso dare dolore al tatto, per questo non andrebbe trascurata da giovani"
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sabato 24 maggio 2014
Come dimagrire le gambe in modo naturale
Ognuno di noi ha i suoi punti dove
accumula facilmente grasso. Per le donne tale punto coincide spesso con
le cosce e, poiché esse sono simbolo di bellezza e seduzione, in questo
articolo vi daremo alcuni consigli utili per come dimagrire le gambe in modo naturale.
Purtroppo, non esistendo un modo per dimagrire
una parte specifica del corpo, i piccoli suggerimenti nutrizionali, che
state per leggere in questo articolo, uniti a qualche esercizio fisico
vi permetteranno di avere una riduzione generale del peso corporeo e
quindi anche un dimagrimento delle gambe.
Per quanto riguarda il piano alimentare è opportuno che sia vario e soprattutto a base di frutta e ortaggi che sono alimenti ricchi d’acqua, vitamine e minerali. Inoltre, per drenare il corpo dai liquidi in eccesso è importante bere tè verde, succhi di frutta (ancora meglio se fatti artigianalmente da frutta fresca), tisane di tarassaco o ficus e i due litri d’acqua giornalieri.
Alimenti utili come dimagrire le gambe
sono i cereali integrali, frutta secca o
qualsiasi alimento contenente fibre di calcio, indispensabili per
diminuire l’assorbimento di grassi nell’intestino favorendone
l’eliminazione cutanea.
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Pancia piatta? Trucchi e consigli per dimagrire in maniera mirata
venerdì 23 maggio 2014
Ingredienti principali per creare i cosmetici naturali
Abbiamo visto gli strumenti base per lo spignatto, adesso vediamo quali sono gli ingredienti principali per creare i cosmetici naturali.
Ecco quali sono :
- Oli e burri: si suddividono in tre categorie a seconda della loro densità (per comodità vi scriverò quelli più facilmente reperibili):
o Leggerissimi e leggeri: jojoba, argan, mandorle dolci, oliva, cocco, burro di cacao, burro di karitè.
o Medi: di riso, canapa, girasole, neem, soia, vinaccioli, burro di cocco
o Pesanti: lino, tocoferolo, ricino.
Ingredienti principali per creare i cosmetici naturali
In generale consiglio un olio per ogni
gruppo (per es. mandorle dolci, girasole, tocoferolo) e il burro di
cacao e karitè che sono quelli più utilizzati.
- Conservante: è fondamentale per poter mantenere i nostri prodotti in buono stato, senza la proliferazione di muffe e batteri. Non confondere con l’antiossidante che serve a evitare l’irrancidimento degli oli ma non efficace in prodotti a base acquosa! Fra i migliori conservanti c’è il Cosgard che si trova online, Antiranz è invece un tipo di antiossidante.
- Acqua distillata: quella normalmente utilizzata per il ferro da stiro, si trova in qualsiasi supermercato e costa davvero pochissimo! Quando nelle ricette leggete che serve l’acqua è sottinteso che è l’acqua demineralizzata o al massimo l’acqua del rubinetto portata ad ebollizione.
- Addensante: fondamentale per addensare le nostre creme che altrimenti risulterebbero liquide! La gomma xatana e il carbomer sono due tipi di addensanti.
giovedì 22 maggio 2014
Ragazzi a scuola di consumi corretti
“Un giro al mercato” per conoscere gli alimenti e le loro proprietà nutrizionali
Bologna
In Italia un bambino su tre è sovrappeso o obeso (fonte Okkio alla
Salute, Ministero della Salute) con punte più allarmanti nelle regioni
del centro e del sud.Nella provincia di Bologna le percentuali scendono a un bambino su quattro, un dato appena più rassicurante della media nazionale, ma che non permette di abbassare la guardia.
La conoscenza degli alimenti, delle loro caratteristiche e proprietà della loro salubrità e delle esigenze nutrizionali dell’organismo di un adolescente in crescita sono il tema del percorso ludico-sensoriale “Vegetabilia 2014 fatti un giro al mercato”, organizzata da Azienda USL di Bologna, Caab e Fedagromercati Bologna, in cui si cimenteranno 800 studenti delle scuole medie di Bologna e provincia al Caab (il Centro Agroalimentare bolognese) guidati da professionisti dell’Azienda Usl di Bologna, i ragazzi impareranno inoltre quanto gli alimenti che consumiamo incidono sul consumo di acqua, di suolo, di petrolio, e in termini di emissioni di CO2.
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mercoledì 21 maggio 2014
Settimana mondiale della tiroide
Più di 300 milioni di persone nel mondo soffrono di disturbi della
tiroide. In Italia ne soffre una persona su 5. I disturbi della tiroide
sono otto volte più frequenti nelle donne che negli uomini e si
manifestano in un’età più precoce concentrandosi in alcuni momenti della
vita come la pubertà, la gravidanza e la menopausa. Ecco perché, per le
donne, è ancora più importante riconoscere i segnali e i sintomi tipici
di una tiroide mal funzionante in modo da poter evitare una serie di
conseguenze potenzialmente gravi o addirittura pericolose, come per
esempio le malattie cardiache. In occasione della Settimana mondiale
della tiroide, che si celebra dal 19 al 25 maggio, facciamo il punto con
gli esperti delle società scientifiche che ci spiegano come funziona la
tiroide e quali sono le fasi della vita di una donna più a rischio.
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martedì 20 maggio 2014
Perdonare è bene… e fa bene
Uno studio della Università di St. Andrews in Scozia mostra che
perdonare e dimenticare ha effetti significativi sia su chi perdona che
su chi è perdonato. Per comprendere il valore del perdono, martedì 20
maggio 2014, ore 20,30 a Nichelino (To) ci sarà l’occasione di
incontrare Lama Khemsar Rinpoche, che ritorna a Torino dopo il grande
successo riscosso a “Torino Spiritualità” e “Nichelino Spiritualità” del
settembre scorso.
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lunedì 19 maggio 2014
Cibus: frutta e verdura contro i tumori del tratto digerente
Olio d'oliva combatte neoplasie a mammella, intestino e colon
(ANSA) - ROMA, 6 MAG - Dal 20 al 40% dei tumori del tratto digerente in Italia sono attribuibili al basso consumo di frutta e verdura. Considerazioni che arrivano dal Cibus, il Salone Internazionale dell'alimentazione in corso a Parma, da Carlo La Vecchia, Capo del Dipartimento di Epidemiologia dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche 'Mario Negri' di Milano, in base a ricerche condotte tra il 1992 e il 2012. "Contro la maggior parte delle neoplasie sarebbe opportuno aumentare anche di una sola porzione al giorno la frutta e la verdura, diminuirebbe il rischio della metà, portando la percentuale al 10-20%". La frutta, sottolinea La Vecchia, è utile a combattere i tumori a stomaco, esofago e laringe: in particolare gli agrumi sono ottimi per proteggere il cavo orale, le mele per esofago, colon retto e laringe. I pomodori, secondo alimento per commercio globale dopo il grano, contribuiscono a ridurre il rischio di cancro del tratto digerente.
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sabato 17 maggio 2014
Consigli e rimedi per le occhiaie
Che svegliandoci al mattino, e rivolgendoci allo specchio, il nostro sguardo non sia proprio al top, ci può anche stare. Occhi gonfi e stanchi sono certamente una condizione normale per un corpo che si riprende da ore e ore di sonno e di torpore.
Che le occhiaie ci accompagnino per il resto della giornata, invece, può essere una cosa davvero fastidiosa e, se se ne soffre spesso, non fa di certo piacere.
A tal proposito, approfondiremo in questo articolo la summenzionata questione, sveleremo alcune dritte e rimedi per le occhiaie e vi diremo come perfezionare il sorriso liberandovi finalmente di un ospite sgradito e senz’altro inatteso.
Detto ciò, continuate a leggere quanto segue e cominciate sin da ora a prendere appunti: il vostro sguardo non sarà più quello di un tempo!
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venerdì 16 maggio 2014
Il riso fa buon sangue, ma anche “buona mente”
Una risata come scelta di vita per un pieno di benessere
L’invito di Assomensana a ridere per rivitalizzare la mente. Sorridere, ridere, soprattutto di se stessi e della vita fa bene. Migliora non solo l’umore ma riduce anche lo stress, e in più sveglia la mente. I suggerimenti degli esperti per godersi la vita
Ne abbiamo parlato recentemente in un articolo:
ridere fa bene alla memoria. E sull’onda di questa bella notizia si
sono mobilitati anche gli esperti di Assomensana che, riprendendo lo
studio, hanno preparato 10 suggerimenti per sfruttare al meglio il potere tutto positivo del sorridere e ridere.
Se come ritiene la tradizione popolare ridere fa buon sangue, e dunque anche vero che ridere fa “buona mente”. Non solo: ridere riduce in modo significativo i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. E meno stress, uguale più serenità e benessere.
«Gli autori della ricerca sono partiti dal presupposto che il cortisolo, l’ormone dello stress, a una certa età può danneggiare l’apprendimento e la memoria», spiega il professor Giuseppe Alfredo Iannoccari, presidente di Assomensana, l’Associazione non profit che si occupa di anti-aging dell’intelletto.
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L’invito di Assomensana a ridere per rivitalizzare la mente. Sorridere, ridere, soprattutto di se stessi e della vita fa bene. Migliora non solo l’umore ma riduce anche lo stress, e in più sveglia la mente. I suggerimenti degli esperti per godersi la vita
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Se come ritiene la tradizione popolare ridere fa buon sangue, e dunque anche vero che ridere fa “buona mente”. Non solo: ridere riduce in modo significativo i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. E meno stress, uguale più serenità e benessere.
«Gli autori della ricerca sono partiti dal presupposto che il cortisolo, l’ormone dello stress, a una certa età può danneggiare l’apprendimento e la memoria», spiega il professor Giuseppe Alfredo Iannoccari, presidente di Assomensana, l’Associazione non profit che si occupa di anti-aging dell’intelletto.
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giovedì 15 maggio 2014
La menopausa precoce aumenta il rischio di insufficienza cardiaca
Le donne che vanno in menopausa tra i 40 e i 45 anni hanno un tasso più
elevato di scompenso cardiaco, specie se fumatrici o ex fumatrici. Lo
studio
Un nuovo studio pubblicato su Menopause,
la rivista della North American Menopause Society (NAMS), le donne che
vanno in menopausa precoce – tra i 40 e i 45 anni – hanno un tasso più elevato di casi di scompenso cardiaco, o insufficienza cardiaca. Se poi la donna, in passato o allo stato attuale fuma, il tasso d’incidenza sale ancora di più.
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mercoledì 14 maggio 2014
Tumore al cervello: uno studio pone nuovi dubbi sulla sicurezza dei cellulari
Le microonde e il rischio tumori al cervello
Scienziati francesi pubblicano i risultati di un nuovo studio sulla sicurezza dei telefonini, evidenziando che con il loro uso si è da due a tre volte a rischio di sviluppare alcuni tipi di tumori al cervello.
Un nuovo studio suggerisce che l'uso frequente del cellulare aumenta il
rischio di tumore al cervello. Foto: ©photoxpress.com/Olga Ekaterincheva
I telefoni cellulari sono pericolosi sì o no? La domanda, da molti
anni ormai è in pratica senza risposta, dato che gli studi condotti sino a oggi hanno ottenuto risultati controversi.
Alcuni suggeriscono che l’utilizzo, specie se assiduo, può esporre al
rischio di cancro; altri gettano acqua sul fuoco affermando che il
rischio non sussiste.
Ma, permetteteci un dubbio: trattandosi di microonde, con un elevato grado di penetrazione, mettendole direttamente a contatto (o nelle vicinanze) della testa è possibile che queste non possano andare a modificare qualcosa? E l’elettromagnetismo? Il corpo umano, si sa, è una sorta di circuito elettrico (specie il cervello) per cui un apparecchio che sfrutta questa tecnologia non ha un impatto sull’organismo?
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Scienziati francesi pubblicano i risultati di un nuovo studio sulla sicurezza dei telefonini, evidenziando che con il loro uso si è da due a tre volte a rischio di sviluppare alcuni tipi di tumori al cervello.
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Ma, permetteteci un dubbio: trattandosi di microonde, con un elevato grado di penetrazione, mettendole direttamente a contatto (o nelle vicinanze) della testa è possibile che queste non possano andare a modificare qualcosa? E l’elettromagnetismo? Il corpo umano, si sa, è una sorta di circuito elettrico (specie il cervello) per cui un apparecchio che sfrutta questa tecnologia non ha un impatto sull’organismo?
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martedì 13 maggio 2014
Tumori: il fumo è il primo fattore di rischio per il cancro alla vescica
Il fumo e’ il primo fattore di rischio per il cancro alla vescica, aumenta di ben il 66% le possibilita’ di incorrere in questa neoplasia nell’uomo e del 33% nella donna ” fino a moltiplicare di 4-5 volte la possibilita’ di sviluppare la malattia rispetto a un non-fumatore”, spiega Vincenzo Mirone, ordinario di urologia dell’Universita’ Federico II di Napoli tra i relatori oggi a Roma della conferenza stampa della Societa’ italiana di urologia per fare il punto sulla patologia. “A questo fattore di rischio – prosegue Mirone – si aggiungono l’esposizione ad alcuni agenti tossici: anilina e ammine aromatiche (benzidina, 2-naftilammina) presenti nei coloranti e nelle vernici, l’assunzione di analgesici in particolare la fenacetina che aumenta il rischio di tossicita’ (meglio usare il paracetamolo) e l’eccesso di caffe’, quest’ultimo considerato pero’ come fattore di rischio potenziale”. “Oggi e’ possibile migliore il trattamento in fase iniziale del tumore della vescica – continua Mirone – grazie anche a strumenti diagnostici sempre piu’ precisi.
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