Gli abusi alimentari fatti durante le feste probabilmente hanno lasciato
qualche traccia sul nostro fisico: un poco di pancetta, una pelle
stanca e qualche altro segno che indicano chiaramente che è ora di
correre ai ripari. Ecco allora una serie di trucchi, alcuni suoneranno
probabilmente strani, ma che si rivelano particolarmente efficaci per
dimagrire in modo semplice, e senza dover ricorrere a particolari e
insopportabili diete!
Ad un gruppo di donne obese i ricercatori hanno prescritto dei multivitaminici o un supplemento di calcio, al termine del periodo di osservazione queste donne avevano perso molto più grasso corporeo rispetto al gruppo di controllo che aveva seguito invece la solita alimentazione. La ragione potrebbe ritrovarsi nel fatto che alcune persone mangiano di più in quanto sono alla ricerca di nutrienti, elementi che nel gruppo sotto osservazione sono stati invece forniti in maniera alternativa e decisamente meno calorica.
Mangiare al ristorante di solito implica esagerare con il cibo, provate allora, quando andate al ristorante, a sedervi in un posto d'angolo del vostro tavolo, se è possibile, questo perchè abitualmente i posti centrali sono più vicini al punto dove vengono sistemati i cestini di pane e gli altri piatti in condivisione.
Cercate di dormire in un ambiente quanto più buio possibile, i ricercatori della Ohio State University hanno scoperto che chi dorme al buio è meno incline all'obesità rispetto a coloro che dormono con una luce accesa anche se molto fioca.
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mercoledì 28 gennaio 2015
martedì 27 gennaio 2015
Cinque buone abitudini anti-ansia
Il segreto per imparare a gestire il tuo benessere senza paura
Credere che l'ansia riguardi solo alcune persone è errato: ognuno di noi deve confrontarsi e imparare a gestire un universo di emozioni che talvolta può prendere pieghe dolorose, soprattutto in un mondo che corre in modo instancabile. Tenere a bada lo stress e nutrire la propria qualità di vita è anche questione di buone abitudini, ecco quali ti possono aiutare.
1. Sai che la dieta ti aiuta a gestire meglio gli stati ansiosi? Se il caffè può incidere sulla frequenza cardiaca, è altrettanto vero che spesso si eccede senza soffermarsi su un fatto fondamentale: la moderazione è il miglior metro per stare bene. Impara a variare la dieta. Aggiungi cibi freschi e preparati in maniera semplice, soprattutto quando ti attende una giornata di lavoro; per colazione o merenda scegli spremute di frutta fresca, frullati, yogurt, miele, frutta secca. I cereali integrali ti aiutano a restare in forma evitando i picchi glicemici: secondo uno studio realizzato presso la Harvard School of Public Health dalla ricercatrice Julia Boehm, mangiare frutta e verdura ha un effetto antistress tanto da elevare il nostro livello di ottimismo.
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lunedì 26 gennaio 2015
Tumore al seno, quando sei in menopausa attenta agli zuccheri
Per gli studiosi dell’Albert Einstein College of Medicine di New York i
picchi di insulina aumentano dell’84% il rischio di sviluppare
neoplasie nelle donne mature
Fabio Di Todaro
L’indicazione dei medici è chiara: con un peso forma anche il rischio di sviluppare un tumore sarà più basso. Nello specifico, però, più dei chili di troppo farebbero gli zuccheri in eccesso e i successivi picchi di insulina. Uno squilibrio metabolico che, secondo Howard Strickler, professore di epidemiologia all’Albert Einstein College of Medicine di New York, «è alla base di un aumentato rischio dell’84% di sviluppare il tumore al seno, nelle donne già in menopausa»: fase della vita di norma considerata già più a rischio. Un dato che non sembrerebbe viaggiare a braccetto coi chili di troppo, bensì con l’errata regolazione dei livelli di insulina. La stessa evidenza, infatti, emergerebbe osservando le donne magre che mostrano squilibri nei livelli dell’ormone responsabile della captazione degli zuccheri da parte dei tessuti periferici.
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Fabio Di Todaro
L’indicazione dei medici è chiara: con un peso forma anche il rischio di sviluppare un tumore sarà più basso. Nello specifico, però, più dei chili di troppo farebbero gli zuccheri in eccesso e i successivi picchi di insulina. Uno squilibrio metabolico che, secondo Howard Strickler, professore di epidemiologia all’Albert Einstein College of Medicine di New York, «è alla base di un aumentato rischio dell’84% di sviluppare il tumore al seno, nelle donne già in menopausa»: fase della vita di norma considerata già più a rischio. Un dato che non sembrerebbe viaggiare a braccetto coi chili di troppo, bensì con l’errata regolazione dei livelli di insulina. La stessa evidenza, infatti, emergerebbe osservando le donne magre che mostrano squilibri nei livelli dell’ormone responsabile della captazione degli zuccheri da parte dei tessuti periferici.
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giovedì 22 gennaio 2015
Medici con la valigia: più di 2 mila ogni anno scappano all'estero dopo la laurea
Dal 2009 a oggi sono sestuplicate le richieste per i documenti E si
prevede un aumento. "Fuori assumono volentieri i nostri giovani"
ROMA - Mettono lo stetoscopio in valigia e se ne vanno. Scappano da un Paese dove per loro non c'è lavoro, malgrado le carenze di personale negli ospedali facciano pensare il contrario. Scappano dal precariato, da stipendi bassi e mai sicuri, da baroni che spadroneggiano in corsia e pazienti dalla causa facile. E scappano in numero sempre maggiore.
In appena cinque anni i medici italiani che hanno chiesto al ministero della Salute i documenti necessari per ottenere un impiego all'estero sono sestuplicati. Erano 396 nel 2009, sono stati la bellezza di 2.363 nell'anno appena concluso, che ha segnato un vero boom di espatri.
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ROMA - Mettono lo stetoscopio in valigia e se ne vanno. Scappano da un Paese dove per loro non c'è lavoro, malgrado le carenze di personale negli ospedali facciano pensare il contrario. Scappano dal precariato, da stipendi bassi e mai sicuri, da baroni che spadroneggiano in corsia e pazienti dalla causa facile. E scappano in numero sempre maggiore.
In appena cinque anni i medici italiani che hanno chiesto al ministero della Salute i documenti necessari per ottenere un impiego all'estero sono sestuplicati. Erano 396 nel 2009, sono stati la bellezza di 2.363 nell'anno appena concluso, che ha segnato un vero boom di espatri.
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martedì 20 gennaio 2015
Dai kiwi allo yogurt: i cibi che rafforzano le difese contro l'influenza
Scopri la dieta che ti aiuta a evitare raffreddore e febbre, potenziando il tuo sistema immunitario
La prevenzione di influenza e raffreddore passa anche da tavola.
L'alimentazione, infatti, ti aiuta a erigere uno scudo contro i virus
rafforzando le tue difese naturali. Ecco quali cibi contengono le
vitamine e i minerali in grado di potenziare il tuo sistema immunitario.
VITAMINA C
Le classiche spremute d'arancia sono utili perché, oltre a contenere vitamina C, sono ricche di antocianidine, sostanze che hanno potere protettivo sulle cellule e anche sul sistema immunitario. Ma il frutto campione di vitamina C è il kiwi: in 100 grammi di prodotto se ne trovano 85 milligrammi, contro i 50 dell'arancia. Buone quantità sono presenti anche nelle crucifere: 81 milligrammi nei cavolini di Bruxelles e 59 nei cavolfiori crudi.
VITAMINA E
È contenuta soprattutto in mandorle, nocciole e olio extravergine d'oliva.
VITAMINA D
È presente soprattutto nel pesce, nel fegato, nel latte e nelle uova.
PROBIOTICI
Bifidobatteri e lattobacilli si trovano negli yogurt. Ci sono anche bevande probiotiche, vendute al supermercato. Un paio di volte la settimana scegli formaggi (in genere freschi) arricchiti con probiotici.
ZINCO
Cibi ricchi di zinco, che vanno mangiati tutto l'anno, possono costituire una prevenzione efficace. Sono carne bovina, suina e ovina, uova (il tuorlo), ostriche, crostacei, noci, cereali, legumi e verdure. E ancora: germe di grano e lecitina di soia.
CAROTENOIDI
I cibi più ricchi di carotenoidi sono carote, zucca, patate, pomodori, spinaci, carciofi, barbabietole rosse, broccoli, cavolfiori, peperoni.
FERRO
Si trova soprattutto nella carne (rossa, ma anche in quella di pollo), nei legumi, nelle verdure a foglia verde e in altri alimenti come molluschi, pesce, frutta secca. Il ferro contenuto nella carne viene assorbito fino al 20%, mentre quello di origine vegetale ha percentuali di assorbimento molto inferiori. Un trucco, però, c'è per rubare tutto il ferro che serve alle verdure: abbinarle a cibi o condimenti contenenti vitamina C, che ne facilita l'assorbimento. Per esempio, basta condire gli spinaci con il succo di limone per vedere salire la quota di ferro.
OMEGA 3
Il segreto è mangiare almeno tre porzioni di pesce (alimento ricco di omega 3) a settimana. Quale? Meglio variare, ma senza dimenticare il pesce azzurro: sgombri, sardine, alici & co. sono un'ottima fonte di omega 3 e costano molto meno dei più blasonati tonno, salmone, orata e branzino. Oppure, prova a condire le verdure con l'aggiunta di due cucchiaini di olio di semi di lino, rigorosamente a crudo: contiene ben 57 grammi di omega 3 ogni cento di prodotto, molto più di altri oli. Ricordati però di aggiungerlo e non sostituirlo all'extravergine di oliva, che ha altre importanti qualità nutrizionali.
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VITAMINA C
Le classiche spremute d'arancia sono utili perché, oltre a contenere vitamina C, sono ricche di antocianidine, sostanze che hanno potere protettivo sulle cellule e anche sul sistema immunitario. Ma il frutto campione di vitamina C è il kiwi: in 100 grammi di prodotto se ne trovano 85 milligrammi, contro i 50 dell'arancia. Buone quantità sono presenti anche nelle crucifere: 81 milligrammi nei cavolini di Bruxelles e 59 nei cavolfiori crudi.
VITAMINA E
È contenuta soprattutto in mandorle, nocciole e olio extravergine d'oliva.
VITAMINA D
È presente soprattutto nel pesce, nel fegato, nel latte e nelle uova.
PROBIOTICI
Bifidobatteri e lattobacilli si trovano negli yogurt. Ci sono anche bevande probiotiche, vendute al supermercato. Un paio di volte la settimana scegli formaggi (in genere freschi) arricchiti con probiotici.
ZINCO
Cibi ricchi di zinco, che vanno mangiati tutto l'anno, possono costituire una prevenzione efficace. Sono carne bovina, suina e ovina, uova (il tuorlo), ostriche, crostacei, noci, cereali, legumi e verdure. E ancora: germe di grano e lecitina di soia.
CAROTENOIDI
I cibi più ricchi di carotenoidi sono carote, zucca, patate, pomodori, spinaci, carciofi, barbabietole rosse, broccoli, cavolfiori, peperoni.
FERRO
Si trova soprattutto nella carne (rossa, ma anche in quella di pollo), nei legumi, nelle verdure a foglia verde e in altri alimenti come molluschi, pesce, frutta secca. Il ferro contenuto nella carne viene assorbito fino al 20%, mentre quello di origine vegetale ha percentuali di assorbimento molto inferiori. Un trucco, però, c'è per rubare tutto il ferro che serve alle verdure: abbinarle a cibi o condimenti contenenti vitamina C, che ne facilita l'assorbimento. Per esempio, basta condire gli spinaci con il succo di limone per vedere salire la quota di ferro.
OMEGA 3
Il segreto è mangiare almeno tre porzioni di pesce (alimento ricco di omega 3) a settimana. Quale? Meglio variare, ma senza dimenticare il pesce azzurro: sgombri, sardine, alici & co. sono un'ottima fonte di omega 3 e costano molto meno dei più blasonati tonno, salmone, orata e branzino. Oppure, prova a condire le verdure con l'aggiunta di due cucchiaini di olio di semi di lino, rigorosamente a crudo: contiene ben 57 grammi di omega 3 ogni cento di prodotto, molto più di altri oli. Ricordati però di aggiungerlo e non sostituirlo all'extravergine di oliva, che ha altre importanti qualità nutrizionali.
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Influenza suina, casi in aumento: ma preoccupa la variante che arriva dall'America
domenica 18 gennaio 2015
Le 11 bacche della salute
More, mirtilli e lamponi, tra i frutti di bosco che possiamo raccogliere facilmente nel nostro Paese, ma anche acai, goji, noni e maqui, tra i frutti esotici. Sono le bacche della salute, ricche di vitamine, antiossidanti e sali minerali benefici. Scopriamo le loro proprietà e i loro benefici per la salute. Sono dei veri e propri superalimenti, o superfood.
1) Bacche di Acai Le bacche di acai sono piccoli frutti di colore blu originari della foresta pluviale sudamericana. Sono imparentate con i mirtilli, con cui condividono un elevato contenuto di antiossidanti. considerati utili per proteggere il cuore e l'apparato cardiocircolatorio. Contribuiscono ad abbassare i livelli di colesterolo nel sangue e contengono steroli vegetali, preziosi per salvaguardare vasi sanguigni. Le sostanze benefiche presenti nelle bacche di acai migliorano la circolazione e rendono più elastiche le pareti delle arterie.
2) Bacche di Acerola L'acerola è una bacca ricca di vitamina C. Contiene provitamina A, vitamine del gruppo B, flavonoidi e tannini. E' indicata per prevenire gli stati influenzali, le malattie da raffreddamento e le infezioni del tratto respiratorio. L'acerola è conosciuta anche come ciliegia delle Barbados e con il nome scientifico di Malpighia glabra. Stimola le difese immunitarie e sviluppa un'azione antiossidante adatta a contrastare i radicali liberi.
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sabato 17 gennaio 2015
10 motivi per bere acqua tiepida e limone al mattino
Il limone vanta numerosi benefici per la salute, conosciuti fin dall’antichità. Tra le sue proprietà più importanti ricordiamo quelle antibatteriche ed antivirali; inoltre, il limone aiuta a stimolare il sistema immunitario ed è un ottimo alleato se si vuole perdere peso perché ha effetti digestivi e depura il fegato. Il limone contiene diverse sostanze, in particolare l’acido citrico, il calcio, il magnesio, la vitamina C, i bioflavonoidi, la pectina e il limonene, le quali stimolano le difese immunitarie e combattono le infezioni. In questo articolo vi presentiamo i 10 benefici di bere acqua tiepida e limone ogni mattina. Come si prepara l’acqua tiepida con limone? Usate preferibilmente acqua purificata, deve essere tiepida e non bollente. Evitate l’acqua fredda perché il corpo impiega molto più tempo e più energia per assimilarla rispetto all’acqua tiepida. Utilizzate sempre limoni freschi, da agricoltura biologica se possibile, e mai il succo di limone confezionato e venduto in bottiglia. Dovete spremere il succo di mezzo limone in un bicchiere d’acqua tiepida che poi berrete tutte le mattine a digiuno.
I benefici dell’acqua tiepida con limone
1. Aiuta la digestione
Il succo di limone aiuta ad eliminare dal corpo le sostanze di rifiuto e le tossine. Grazie alla sua composizione chimica simile a quella della saliva, il limone stimola il fegato a produrre la bile, un acido necessario per la digestione.
I limoni, inoltre, sono ricchi di minerali e di vitamine ed aiutano ad
espellere le tossine che si accumulano nel tratto digestivo. Le proprietà digestive del succo di limone aiutano ad alleviare i sintomi dell’indigestione, come il bruciore di stomaco, l’eruttazione e la distensione addominale. L’organizzazione American Cancer Society consiglia ai malati di cancro di bere acqua calda e limone per stimolare i movimenti intestinali.
2. Pulisce l’organismo perché è un ottimo diuretico
Il succo di limone aiuta ad eliminare le sostanze di rifiuto in parte perché questo frutto stimola la produzione di urina.
Di conseguenza, bevendo succo di limone le tossine vengono eliminate
più velocemente e questo contribuisce a mantenere il tratto urinario in
buone condizioni. L’acido citrico del limone aiuta a
massimizzare la funzione degli enzimi, stimolando il fegato e
promuovendo la disintossicazione.
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martedì 13 gennaio 2015
Ecco i 12 comandamenti CONTRO IL CANCRO del dott. Franco Berrino!Passiamo parola.
Si sa… Al giorno d’ oggi bisogna stare attenti a troppe cose… Sarà che
ormai l’uomo ha messo le mani ovunque modificando geneticamente,
utilizzando pesticidi e concimi poco naturali, ma oggi come oggi sono
poche le cose genuine che possiamo mangiare tranquillamente senza che
esse ci facciano male! E non è una cosa di cui andarne fieri…
Il video |
Dall'aglio al tè, l'alimentazione per prevenire i tumori
lunedì 12 gennaio 2015
Tutti i benefici del Caffè Verde…La ricetta naturale per il benessere del corpo!
Il caffè verde… un alimento fin ora poco conosciuto ma molto importante da un punto di vista salutare. Grazie alle sue proprietà, nell’ultimo periodo se ne sta iniziando a parlare un pò di più. Vediamo nello specifico quali sono i suoi effetti benefici e su cosa agisce! Nel 2006, uno studio pubblicato su “BMC Complementary and Alternative Medicine” ha esaminato l’inibizione di accumulo di grasso e aumento di peso nei topi ai quali hanno somministrato l’estratto di chicco di caffè verde. Si è concluso che l’estratto di chicco di caffè verde può essere efficace contro l’aumento di peso e l’accumulo di grasso, impedendo l’assorbimento di grassi e attivando il metabolismo dei grassi nel fegato. Nel 2012 uno studio pubblicato sulla rivista “Obesity”, ha seguito un gruppo di 16 adulti che hanno assunto l’estratto di caffè verde per un periodo consecutivo di 12 settimane, senza apportare cambiamenti nella dieta. I risultati sono stati sorprendenti. Durante questo periodo, i soggetti hanno perso una media del 10,5% del peso corporeo complessivo e il 16% di grasso corporeo complessivo, senza effetti collaterali negativi segnalati.
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sabato 10 gennaio 2015
Mirtilli salvacuore, una coppetta al dì riduce pressione alta
Aumenta elasticità arterie, cruciale per salute cardiovascolare
Una coppetta di mirtilli al dì può contenere il segreto per mantenere il cuore sano: una piccola porzione al giorno di questi frutti, infatti, abbassa la pressione del sangue e difende l'elasticità dei vasi sanguigni, due parametri importantissimi per la salute del cuore. Lo dimostra uno studio condotto da Sarah Johnson della Florida State University e pubblicato sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics. I mirtilli sono un frutto molto 'apprezzato' dai nutrizionisti che li consigliano per il loro elevato contenuto in antiossidanti. In passato il consumo di grosse quantità di mirtilli è stato associato a una riduzione del rischio cardiovascolare, ma si tratta di quantitativi di mirtilli (fino a 250 grammi al dì) così elevati che è inverosimile sostenere un simile consumo sul lungo periodo. Questo nuovo studio ha voluto verificare l'efficacia di quantità marcatamente più basse di mirtilli ed ha coinvolto donne da poco entrate in menopausa, una fase delicata in cui il rischio cardiovascolare aumenta inevitabilmente. Queste donne presentavano infatti già un problema di pressione alta.
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venerdì 9 gennaio 2015
Diabete: si combatte a tavola e con lo sport
Il diabete aumenta con l'età: dallo 0,5% dei giovani al 10% ed oltre
degli over 65. Circa il 90% dei diabetici è affetto da diabete tipo 2.
Fondamentale, insieme ai farmaci, è la ‘dietoterapia’
Tra
gli ultra 75enni ne è affetta una persona su 5 e nelle fasce di età
fino ai 74 anni, gli uomini risultano più colpiti: sono queste le ultime
stime (Il diabete in Italia. Anni 2000-2011, Istat, ottobre
2012) sui diabetici in Italia. Quasi 3 milioni, il 4,9% della
popolazione, ma la percentuale può essere ancora maggiore se ad essa si
aggiunge il sommerso, ossia il numero di diabetici che non sa di
esserlo. Una patologia che è in continua crescita: secondo
l'Organizzazione Mondiale della Sanità i diabetici nel mondo, oggi più
di 346 milioni, sono destinati a raddoppiare entro il 2030. Il primo
trattamento è farmacologico (insulina) per alcuni (con diabete di tipo
1), ma per la maggior parte di quelli con diabete di tipo 2 una alimentazione ben bilanciata, con l’apporto di tutti i nutrienti, è terapeutica e contribuisce a mantenere sotto controllo il livello di zucchero nel sangue.
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mercoledì 7 gennaio 2015
Speciale drenare e sgonfiare
Tutti i segreti per avere gambe leggere
Elimina l'acqua in eccesso:
Combatti la ritenzione idrica con il caffè
Come aumentare la diuresi naturalmente
Gli esercizi da fare a casa:
Gambe leggere: i 5 migliori esercizi
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lunedì 5 gennaio 2015
Digiuno, 4 giorni al mese per allungare la vita
Digiunare allunga la vita e fa invecchiare tardi e meglio.Secondo lo studio condotto in California da un gruppo di ricercatori guidati dall'italiano Valter Longo, infatti, fare un digiuno controllato contribuisce alla rigenerazione delle cellule.
La ricerca, che è stata pubblicata sulla rivista scientifica Cell Stem Cell, spiega che “periodi prolungati di digiuno, correttamente gestiti dagli specialisti, innescano cambiamenti nel sistema immunitario e una sua rigenerazione stimolando il rinnovamento di cellule staminali”.
Bastano 4 giorni di digiuno al mese per ripulire il sistema immunitario dalle cellule inutili e per far sì che di nuove si ricreino. Non è solo questione di depurazione, pare che i pazienti sottoposti a chemioterapia che praticano il digiuno vedano limitati gli effetti collaterali del trattamento. Poi la ciliegina: c’è la possibilità che questa pratica sul cibo favorisca l’eliminazione di cellule anomale, ovvero le precursori delle cellule tumorali.
Fonte
La ricerca, che è stata pubblicata sulla rivista scientifica Cell Stem Cell, spiega che “periodi prolungati di digiuno, correttamente gestiti dagli specialisti, innescano cambiamenti nel sistema immunitario e una sua rigenerazione stimolando il rinnovamento di cellule staminali”.
Bastano 4 giorni di digiuno al mese per ripulire il sistema immunitario dalle cellule inutili e per far sì che di nuove si ricreino. Non è solo questione di depurazione, pare che i pazienti sottoposti a chemioterapia che praticano il digiuno vedano limitati gli effetti collaterali del trattamento. Poi la ciliegina: c’è la possibilità che questa pratica sul cibo favorisca l’eliminazione di cellule anomale, ovvero le precursori delle cellule tumorali.
Fonte
Pancia dopo le feste? Ecco 7 consigli per smaltire grassi e calorie
venerdì 2 gennaio 2015
Tumori, la ricerca shock: ne causa più la sfortuna che lo stile di vita
Lo studio pubblicato su Science è stato elaborato su modelli matematici e
analizzando 31 differenti tipi di neoplasie: solo in 9 di essi è stato
trovato un collegamento diretto con le abitudini e le condizioni del
malato. L'esito suggerisce che si debbano aumentare gli sforzi per
progredire sulle diagnosi precoci
ROMA - In molti casi ammalarsi di cancro è solo un fatto di sfortuna e non di stile di vita. Riassunta così, la conclusione della ricerca condotta alla Johns Hopkins School of Medicine del Maryland potrebbe apparire sconvolgente da un punto di vista scientifico perché controcorrente rispetto a tutto quanto da anni ripetono studiosi e medici. Eppure è proprio quello che sostengono i due ricercatori che hanno elaborato lo studio pubblicato sulle pagine del prestigiosa rivista "Science".
Due terzi dei tumori sarebbero infatti dovuti a mutazioni legate al puro caso, intendendo con ciò tutto quello che l'uomo e la scienza non sono ancora riusciti a spiegare, piuttosto che a stili di vita sbagliati come il fumo. Solo un terzo sarebbe invece legato a fattori ambientali o predisposizioni ereditarie. In sintesi, il 66% dei tumori è pura sfortuna, ossia sembrano apparentemente incomprensibili perché si verificano in assenza di comportamenti a rischio. Questa 'certezza' non cancella il fatto che gli stili di vita sbagliati aumentino il rischio di ammalarsi: il fumo da solo, ad esempio, resta il responsabile del 20% dei casi di cancro in tutto il mondo. Lo stesso vale per l'eccessiva esposizione al sole, bere troppo alcol o essere sovrappeso.
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ROMA - In molti casi ammalarsi di cancro è solo un fatto di sfortuna e non di stile di vita. Riassunta così, la conclusione della ricerca condotta alla Johns Hopkins School of Medicine del Maryland potrebbe apparire sconvolgente da un punto di vista scientifico perché controcorrente rispetto a tutto quanto da anni ripetono studiosi e medici. Eppure è proprio quello che sostengono i due ricercatori che hanno elaborato lo studio pubblicato sulle pagine del prestigiosa rivista "Science".
Due terzi dei tumori sarebbero infatti dovuti a mutazioni legate al puro caso, intendendo con ciò tutto quello che l'uomo e la scienza non sono ancora riusciti a spiegare, piuttosto che a stili di vita sbagliati come il fumo. Solo un terzo sarebbe invece legato a fattori ambientali o predisposizioni ereditarie. In sintesi, il 66% dei tumori è pura sfortuna, ossia sembrano apparentemente incomprensibili perché si verificano in assenza di comportamenti a rischio. Questa 'certezza' non cancella il fatto che gli stili di vita sbagliati aumentino il rischio di ammalarsi: il fumo da solo, ad esempio, resta il responsabile del 20% dei casi di cancro in tutto il mondo. Lo stesso vale per l'eccessiva esposizione al sole, bere troppo alcol o essere sovrappeso.
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martedì 30 dicembre 2014
Ebola, la Sierra Leone decide isolamento del Nord per 5 giorni
Il governo: negozi e mercati chiusi, nessun veicolo non autorizzato potrà
circolare. Il bolletti: oltre 7500 i morti, ma la mortalità diminuisce.
Negli Usa, un tecnico che lavorava a un vaccino sarebbe stato esposto
al virus
FREETOWN - Cinque giorni di isolamento per tutto il nord della Sierra Leone: la decisione, per limitare la diffusione dell'epidemia di Ebola, è stata presa dal governo di Freetown. Scatterà a Santo Stefano.
Lo ha reso noto Alie Kamara, ministro per la Northern Region, spiegando che in questi 5 giorni negozi e mercati saranno chiusi e "nessun veicolo privo di autorizzazione potrà circolare".
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FREETOWN - Cinque giorni di isolamento per tutto il nord della Sierra Leone: la decisione, per limitare la diffusione dell'epidemia di Ebola, è stata presa dal governo di Freetown. Scatterà a Santo Stefano.
Lo ha reso noto Alie Kamara, ministro per la Northern Region, spiegando che in questi 5 giorni negozi e mercati saranno chiusi e "nessun veicolo privo di autorizzazione potrà circolare".
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venerdì 26 dicembre 2014
Ecco perchè un pò di vino rosso fa bene alla salute
Svelati i segreti del resveratrolo
Un paio di bicchieri di vino rosso hanno un effetto protettivo contro lo
stress e hanno effetti benefici sulla salute. Il merito è di una
molecola, il resveratrolo, i cui meccanismi sono stati svelati da un
gruppo di ricercatori coordinati da Mathew Sajish dello Scripp
Institute, in uno studio pubblicato sulla rivista Nature.
Questo
composto induce infatti una potente risposta contro lo stress nelle
cellule umane, che ha radici molto antiche dal punto di vista
dell'evoluzione. Il resveratrolo è prodotto da uva, semi di cacao e
altre piante in risposta allo stress, come infezioni, siccità e
radiazioni ultraviolette.
In passato ha attirato l'interesse
della scienza e del grande pubblico perchè potenzialmente capace di
allungare la vita, prevenire il diabete nei topi obesi e aumentare la
resistenza. Recentemente i ricercatori ne hanno contestato i benefici
per la salute, dato che negli esperimenti si usavano dosi troppo alte.
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venerdì 19 dicembre 2014
Industria alimentare, ecco chi sono i padroni del cibo
Sono dieci i signori che controllano da soli più del 70 per cento
dei piatti del pianeta. Queste multinazionali gestiscono 500 marchi
che entrano nelle nostre case quotidianamente. Così pasta, biscotti e
caffè diventano globali, anche in Italia. E le grandi questioni, come
l’uso di oli e grassi nei prodotti, vengono decise a tavolino
STANNO seduti intorno alla tavola del mondo e controllano da soli più del 70 per cento dei piatti del pianeta. Sono i 10 signori dell’industria alimentare: 450 miliardi di dollari di fatturato annuo e 7.000 miliardi di capitalizzazione, l’equivalente della somma del pil dei paesi più poveri della Terra. Non sempre sono nomi noti in Italia. Da un secolo la Coca Cola è il sinonimo della multinazionale ma solo gli addetti ai lavori conoscono la Mondelez. Un po’ più numerosi sono gli italiani che ricordano la Kraft, vecchio nome proprio della Mondelez. Quasi tutti invece hanno incontrato al supermercato marchi come Toblerone, Milka e Philadelphia. "I 500 marchi riconducibili ai dieci signori della tavola — spiega Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia — sono spesso vissuti dai consumatori come aziende a sé stanti. In realtà fanno parte di multinazionali in grado di condizionare non solo le politiche alimentari dell’Occidente ma anche le politiche sociali dei paesi più poveri".
A rendere chiaro il quadro c’è il
paradosso del ricco Epulone, il protagonista della parabola evangelica.
Mentre sono 900 milioni le persone che soffrono la fame (dati Onu
settembre 2014) e che vivono sotto la tavola del banchetto sperando
nelle briciole, sono 1,4 miliardi gli uomini e le donne che nel mondo
hanno il problema del sovrappeso. "Sono due prodotti dello stesso
sistema — osserva Barbieri — perché l’80 per cento di coloro che non
riescono a sfamarsi vivono nelle campagne e lavorano per produrre
cibo". Oxfam è un’organizzazione che si propone di aiutare le
popolazioni povere del mondo cercando di redere virtuosi, con campagne
e raccolte di firme, i comportamenti delle multinazionali
del cibo. Il sistema è quello di fare pressione sull’immagine dei
gruppi alimentari in Occidente per spingerli a migliorare le politiche
sociali nei paesi produttori. È accaduto con Nestlé, Mondelez e Mars
per quel che riguarda i diritti delle donne che lavorano nelle
piantagioni di cacao. Si chiede che accada con Coca Cola e Pepsi per
evitare il fenomeno del land grabbing, l’esproprio forzoso delle
terre dove si coltiva la canna da zucchero. "Già oggi — spiega Oxfam —
sono coltivati a zucchero 31 milioni di ettari di terra,
l’equivalente della superficie dell’Italia".
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STANNO seduti intorno alla tavola del mondo e controllano da soli più del 70 per cento dei piatti del pianeta. Sono i 10 signori dell’industria alimentare: 450 miliardi di dollari di fatturato annuo e 7.000 miliardi di capitalizzazione, l’equivalente della somma del pil dei paesi più poveri della Terra. Non sempre sono nomi noti in Italia. Da un secolo la Coca Cola è il sinonimo della multinazionale ma solo gli addetti ai lavori conoscono la Mondelez. Un po’ più numerosi sono gli italiani che ricordano la Kraft, vecchio nome proprio della Mondelez. Quasi tutti invece hanno incontrato al supermercato marchi come Toblerone, Milka e Philadelphia. "I 500 marchi riconducibili ai dieci signori della tavola — spiega Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia — sono spesso vissuti dai consumatori come aziende a sé stanti. In realtà fanno parte di multinazionali in grado di condizionare non solo le politiche alimentari dell’Occidente ma anche le politiche sociali dei paesi più poveri".
La mappa dei padroni del cibo |
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lunedì 15 dicembre 2014
Ecco i cibi che tengono lontano l’ictus
Le nuove linee guida dell’American Heart Association e dell’American
Stroke Association pongono l’accento sugli alimenti che possono ridurre
in modo significativo il rischio di ictus. Ecco quali sono
E’ vero, è una sorta di tiritera quella che sentiamo ripetere
ogni giorno. Eppure è realtà: il modo migliore per combattere le
malattie è la prevenzione. E proprio di prevenzione e riduzione dei
rischi parlano le nuove linee guida dell’American Heart Association
(AHA) e dell’American Stroke Association (ASA) appena pubblicate.
Qui leggiamo che le diete ricche di frutta, verdura, cereali integrali e frutta secca sono tra i fattori chiave per rendere più basso il rischio di ictus.
Seguire dunque una dieta sana, come quella mediterranea o la dieta DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension), l’essere impegnati regolarmente in attività fisica e mantenere la pressione sanguigna sotto controllo, sono tutti fattori in grado di ridurre il rischio di avere un ictus.
«Abbiamo una grande opportunità per migliorare le modalità di prevenire nuovi ictus – spiega il dott. James Meschia, autore principale dello studio, Professore e Primario di Neurologia presso la Mayo Clinic di Jacksonville, in Florida – perché i fattori di rischio che possono essere modificati o controllati, in particolare l’alta pressione sanguigna, rappresentano il 90 per cento degli ictus».
Ma ecco i suggerimenti che troviamo nelle nuove linee guida.
- Seguire una dieta mediterranea o DASH, integrata con frutta secca.
- Monitorare la pressione alta a casa con un dispositivo a bracciale.
- Tenere sotto controllo la pre-ipertensione affinché non diventi alta pressione sanguigna, apportando modifiche allo stile di vita come più attività fisica, una dieta sana e la gestione del peso.
- Ridurre la quantità di sodio nella propria dieta. Il sodio si trova soprattutto nel sale.
- Sottoporsi a regolari visite (almeno una volta all’anno) per la valutazione della pressione arteriosa.
- Se il farmaco per abbassare la pressione sanguigna non funziona o presenta effetti collaterali negativi, rivolgersi al medico per trovare una combinazione di farmaci che funzionino per voi.
- Non fumare. Il fumo e l’assunzione di pillole anticoncezionali per via orale può aumentare significativamente il rischio di ictus. Se sei una donna che sperimenta attacchi di emicrania con aura, il fumo aumenta il rischio di ictus ancor più che nella popolazione generale.
- Diete in stile mediterraneo o DASH sono simili nella loro enfasi su frutta, verdura, cereali integrali, legumi, noci, semi, pollame e pesce. Entrambe limitano l’assunzione di carne rossa e alimenti che contengono grassi saturi, che si trovano principalmente nei prodotti di origine animale come la carne, il burro, il formaggio e i prodotti lattiero-caseari ricchi di grassi.
- Le diete in stile mediterraneo sono generalmente a basso contenuto di prodotti lattiero-caseari e le diete DASH indirizzano verso prodotti lattiero-caseari a basso contenuto di grassi.
- Evitare il fumo passivo riduce anche i rischi di ictus e infarto.
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Le noci sono tra i cibi sani che possono aiutare a prevenire eventi vascolari come l'ictus. Foto: ©photoxpress.com/Aleksandr Ugorenkov |
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Qui leggiamo che le diete ricche di frutta, verdura, cereali integrali e frutta secca sono tra i fattori chiave per rendere più basso il rischio di ictus.
Seguire dunque una dieta sana, come quella mediterranea o la dieta DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension), l’essere impegnati regolarmente in attività fisica e mantenere la pressione sanguigna sotto controllo, sono tutti fattori in grado di ridurre il rischio di avere un ictus.
«Abbiamo una grande opportunità per migliorare le modalità di prevenire nuovi ictus – spiega il dott. James Meschia, autore principale dello studio, Professore e Primario di Neurologia presso la Mayo Clinic di Jacksonville, in Florida – perché i fattori di rischio che possono essere modificati o controllati, in particolare l’alta pressione sanguigna, rappresentano il 90 per cento degli ictus».
Ma ecco i suggerimenti che troviamo nelle nuove linee guida.
- Seguire una dieta mediterranea o DASH, integrata con frutta secca.
- Monitorare la pressione alta a casa con un dispositivo a bracciale.
- Tenere sotto controllo la pre-ipertensione affinché non diventi alta pressione sanguigna, apportando modifiche allo stile di vita come più attività fisica, una dieta sana e la gestione del peso.
- Ridurre la quantità di sodio nella propria dieta. Il sodio si trova soprattutto nel sale.
- Sottoporsi a regolari visite (almeno una volta all’anno) per la valutazione della pressione arteriosa.
- Se il farmaco per abbassare la pressione sanguigna non funziona o presenta effetti collaterali negativi, rivolgersi al medico per trovare una combinazione di farmaci che funzionino per voi.
- Non fumare. Il fumo e l’assunzione di pillole anticoncezionali per via orale può aumentare significativamente il rischio di ictus. Se sei una donna che sperimenta attacchi di emicrania con aura, il fumo aumenta il rischio di ictus ancor più che nella popolazione generale.
- Diete in stile mediterraneo o DASH sono simili nella loro enfasi su frutta, verdura, cereali integrali, legumi, noci, semi, pollame e pesce. Entrambe limitano l’assunzione di carne rossa e alimenti che contengono grassi saturi, che si trovano principalmente nei prodotti di origine animale come la carne, il burro, il formaggio e i prodotti lattiero-caseari ricchi di grassi.
- Le diete in stile mediterraneo sono generalmente a basso contenuto di prodotti lattiero-caseari e le diete DASH indirizzano verso prodotti lattiero-caseari a basso contenuto di grassi.
- Evitare il fumo passivo riduce anche i rischi di ictus e infarto.
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domenica 14 dicembre 2014
Gli italiani amano la Nutella un prodotto con tanto zucchero, poche nocciole e troppo olio di palma. L’elenco delle altre creme preparate solo con ingredienti di qualità
Criticare la Nutella è difficile, perché si tratta di un prodotto cult supportato da numerose campagne pubblicitarie venduto a un prezzo conveniente. Come accade per la Coca-Cola, anche per la Nutella si parla di una ricetta misteriosa, ma si tratta di una leggenda metropolitana, perché è solo una semplice crema alla nocciola con tre ingredienti principali: zucchero, olio di palma e nocciole.
Basta leggere l’elenco degli ingredienti per capire che siamo di fronte a una preparazione con un profilo qualitativo non proprio eccellente. Confrontando le materie prime di Nutella con quelle di altre creme spalmabili si nota che gli ingredienti utilizzati sono simili, ma cambia la quantità e la tipologia dei grassi. Nella lista degli ingredienti della crema Ferrero troviamo al primo posto lo zucchero seguito dall’olio di palma e solo al terzo posto le nocciole con il 13%. Nelle creme che proponiamo in questo elenco il quantitativo di nocciole (ingrediente più costoso che caratterizza il prodotto) raddoppia o triplica e come materia grassa non si usa il mediocre olio palma ma l’eccellente burro di cacao (considerato l’ingrediente principe di tutti i prodotti a base di cacao e cioccolato).
L’abilità di Ferrero consiste nel l’essere riuscita a rendere piacevole al palato una miscela composta da poche nocciole tanto zucchero e tanto grasso di mediocre qualità come il palma. Nutella contiene solo una frazione del grasso di palma ottenuta da un macchinario che possiedono pochissime aziende al mondo. La scelta del palma permette di abbassare drasticamente i costi di produzione e di usare poche nocciole, anche se penalizza la qualità nutrizionale della crema essendo un grasso sconsigliato dagli esperti di nutrizione.
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“Che Nutella sarebbe senza il mondo”? In una mappa tutti i luoghi necessari per produrre un barattolo della famosa crema di nocciole
Novi crema spamabile “senza grassi estranei”. Questa dicitura sull’etichetta è corretta o fuorviante chiede un lettore
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